mercoledì 30 novembre 2022

Il male che fai resta con te, il bene che fai ritorna indietro

Una donna cuoceva del pane per i suoi familiari, e ne lasciava uno in più sul davanzale, per qualunque persona affamata che fosse passata di lì.
Ogni giorno un gobbo passava a prenderlo e, invece di esprimere gratitudine, mentre se ne andava, pronunciava queste parole: "il male che fai resta con te, il bene che fai ritorna indietro".
Questo andava avanti giorno dopo giorno.
A un certo punto la donna si arrabbiò: “neanche una parola di gratitudine" si disse.
Un giorno, esasperata, decise di farla finita con lui.
“Debbo liberarmi di questo gobbo" si disse.
E cosa fece? Aggiunse del veleno al pane che aveva preparato per lui. Mentre stava per metterlo sul davanzale della finestra, però, le sue mani tremavano.
“Cosa sto facendo?" si chiese. 
Subito buttò nel fuoco quel pane ne preparò un altro e lo lasciò sul davanzale. Come sempre arrivò il gobbo, prese il pane e pronunciò le solite parole: “il male che fai resta con te, il bene che fai ritorna indietro.”
Ogni giorno, quando la donna metteva il pane sul davanzale, pregava per il figlio che era andato lontano a cercare fortuna, perché tornasse sano e salvo visto che da mesi non aveva sue notizie.
Quella sera sentì bussare alla porta. Quando l'aprì, con sorpresa si trovò di fronte il figlio.
Era diventato magro e sottile, era affamato e debole.
Quando vide la madre disse: "mamma è un miracolo che io sia qui. Avrei potuto morire, ma passò di lì un vecchio gobbo. Io gli chiesi un po' di cibo, ed egli fu così gentile da darmi un intero filone di pane, dicendomi: "questo è quello che mangio ogni giorno: oggi lo do a te, perché ne hai più bisogno di me."
Sentendo queste parole, la madre impallidì, ricordandosi del pane avvelenato che aveva fatto quella mattina.
Se non l'avesse buttato, sarebbe stato mangiato dal figlio e sarebbe morto.
Allora capì il significato delle parole: “il male che fai resta con te, il bene che fai torna indietro". 

Morale: fai il bene e non smettere di farlo anche se al momento non è apprezzato.



«Avete messo un fazzoletto in una scatola profumata: quando lo riprendete, dopo qualche tempo, sarà anch'esso profumato.
Ebbene, sappiate che avviene lo stesso con la vostra vita psichica: essa si impregna delle emanazioni di tutti gli argomenti nei quali avete l'abitudine di immergervi e se quegli argomenti sono nauseabondi, non stupitevi se un giorno le stesse vibrazioni emaneranno da voi.
Non prendete alla leggera ciò che vi dico: si tratta di leggi che bisogna conoscere e saper applicare.
Fate quindi attenzione ai libri che leggete, ai film e agli spettacoli che guardate e alle conversazioni cui partecipate, perché nulla di tutto ciò resta senza conseguenze.
Fate lo sforzo di interessarvi a temi profondi, educativi; anche se per il momento superano la vostra comprensione totale.»

- Omraam Mikhaël Aivanhov -


Vieni, vieni, Signore
Questo è il vero lungo inverno del mondo:
Avvento, tempo del desiderio
tempo di nostalgia e ricordi
(paradiso lontano e impossibile!)
Avvento, tempo di solitudine
e tenerezza e speranza.
Oh, se sperassimo tutti insieme
tutti la stessa speranza
e intensamente
ferocemente sperassimo
sperassimo con le pietre
e gli alberi e il grano sotto la neve
e gridassimo con la carne e il sangue
con gli occhi e le mani e il sangue;
sperassimo con tutte le viscere
con tutta la mente e il cuore...
e dicessimo quest’unica parola
VIENI VIENI VIENI

Signore
vieni da qualunque parte del cielo
o degli abissi della terra
o dalle profondità di noi stessi
(ciò non importa) ma vieni,
urlassimo solo: VIENI!

Vieni Signore Gesù,
vieni nella nostra notte,
questa altissima notte
la lunga invincibile notte,
e questo silenzio del mondo
dove solo questa parola sia udita;
e neppure un fratello
conosce il volto del fratello
tanta è fitta la tenebra;
ma solo questa voce
quest’unica voce
questa sola voce si oda:
VIENI VIENI VIENI

Signore!
 
Padre David Maria Turoldo –
Da: Ballata della speranza da Il sesto angelo, Milano 1976


Buona giornata a tutti :-)


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lunedì 28 novembre 2022

Resta solo l'amore - Bert Hellinger

La vita ti delude perché tu smetta di vivere con illusioni e di vedere la realtà.
La vita distrugge tutto ciò che è superfluo fino a quando non rimane solo l'importante.
La vita non ti lascia in pace, perché tu smetta di incolpare te stesso e accetti tutto come ′′è".
La vita ritirerà ciò che hai, finché non smetti di lamentarti e inizi a ringraziare.
La vita invia persone conflittuali per curarti, affinché tu smetta di guardare fuori e inizi a riflettere ciò che sei dentro.
La vita ti permette di cadere di nuovo e di nuovo, finché non decidi di imparare la lezione.
La vita ti toglie dalla strada e ti presenta crocevia, finché non smetti di voler controllare tutto e scorrere come un fiume.
La vita mette i tuoi nemici sulla strada, finché non smetti di ′′reagire".
La vita ti spaventa e ti spaventerà quante volte sarà necessario, fino a quando non perderai la paura e ti riprenderai la fede.
La vita ti separa dalle persone che ami, fino a quando non capisci che non siamo questo corpo, ma l'anima che contiene.
La vita ride di te molte volte, fino a quando non smetti di prendere tutto così sul serio e puoi ridere di te stesso.
La vita ti spezza in tante parti, quante ne sono necessarie, perché la luce penetri in te.
La vita affronta i ribelli, finché non smetti di cercare di controllare.
La vita ripete lo stesso messaggio, se necessario con grida e tapas, fino a quando non lo ascolti finalmente.
La vita invia raggi e tempeste per svegliarsi.
La vita ti umilia e a volte ti sconfigge di nuovo e di nuovo finché non decidi di lasciare che il tuo ego muoia.
La vita ti nega beni e grandezza finché non smetti di volere beni e grandezza e inizi a servire. 
La vita taglia le tue ali e pota le tue radici, fino a quando non hai bisogno di ali o radici, sparisci solo nelle forme e il tuo essere vola. 
La vita ti nega miracoli, finché non capisci che tutto è un miracolo.
La vita accorcia il tuo tempo, perché ti sbrighi ad imparare a vivere. 
La vita ti ridicolizza finché non ti fai niente, nessuno, perché allora ti trasformi in tutto. 
La vita non ti dà ciò che vuoi, ma ciò di cui hai bisogno per evolverti. 
La vita ti fa male e ti tormenta fino a quando non molli i tuoi capricci e apprezzi il respiro.
La vita ti nasconde tesori fino a quando non impari ad uscire in vita e a cercarli.
La vita nega Dio, finché non lo vedi in tutti e in tutto.
La vita ti sveglia, ti pota, ti spezza, ti delude... ma credimi, questo è perché il tuo migliore io si manifesti... finché solo l'amore non rimane in te.

- Bert Hellinger - 
16 dicembre 1925 – 19 settembre 2019, è stato uno psicologo e scrittore tedesco
Da: Il viaggio interiore
 

Ed è facile essere amici quando c'è da far festa, ma il vero amico è colui che resta al tuo fianco quando le feste finiscono, quando nella tua vita cala il buio, quando tutto è difficile, quando niente ha più senso. Quando il mondo ti crolla addosso, ma lui è lì che ti tiene per mano.

Autore sconosciuto

 

Strana la vita. Quando uno è piccolo, il tempo non passa mai. Poi, da un giorno all'altro ti ritrovi a cinquant'anni, e l'infanzia o quel che ne resta è in una fotografia, che è pure un po' sbiadita...

Autore sconosciuto


Buona giornata a tutti :-)

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sabato 26 novembre 2022

Il controllo dei media - Noam Chomsky

 Il ruolo dei mezzi di comunicazione nella politica contemporanea ci costringe a chiederci in che tipo di mondo e in che genere di società vogliamo vivere e in particolare cosa intendiamo per società democratica. 
Comincerò con il contrapporre due diverse concezioni di democrazia. 
Una definisce democratica la società in cui il popolo ha i mezzi per partecipare in modo significativo alla gestione dei propri interessi e in cui i media sono accessibili e liberi. 
Una definizione di questo tipo si trova anche sul dizionario.
La concezione alternativa è quella che prevede una società in cui al popolo è proibito gestire i propri interessi e i mezzi di comunicazione sono strettamente e rigidamente controllati. 
Questa può apparire una forma di democrazia improbabile, ma è importante comprendere che si tratta della concezione prevalente. E lo è da lungo tempo, non solo nella prassi, ma anche nella teoria. Una lunga storia, risalente alle prime rivoluzioni democratiche moderne nell'Inghilterra del XVII secolo, riflette questa ideologia.
Nelle pagine che seguono mi occuperò del periodo contemporaneo, soffermandomi in particolare sullo sviluppo della seconda concezione di democrazia, e su come e perché il problema dei media e della disinformazione si inserisce in questo contesto.

- Noam Chomsky - 
da "Atti di aggressione e di controllo", Ed. Marco Tropea

A domanda, L'EMA risponde che i dati sui vaccini sono segreto militare
fonte: https://www.vietatoparlare.it/a-domanda-lema-risponde-che-i-dati-sui-vaccini-sono-segreto-militare/

La nascita della propaganda

Cominciamo con la prima operazione propagandistica di un governo moderno. Accadde durante l'amministrazione di Woodrow Wilson, che fu eletto presidente nel 1916 con un programma intitolato "Pace senza vittoria". La Prima guerra mondiale infuriava, e la popolazione americana era decisamente pacifista: riteneva che non ci fosse alcun motivo per farsi coinvolgere in un conflitto europeo. L'amministrazione Wilson invece era favorevole alla guerra, perciò doveva trovare un modo per ottenere il consenso popolare al proprio interventismo. Fu dunque istituita una commissione governativa per la propaganda, la Commissione Creel, che nel giro di sei mesi riuscì a trasformare una popolazione pacifista in un popolo fanatico e guerrafondaio, deciso a distruggere tutto quanto appartenesse alla Germania, a trucidare i tedeschi, a entrare in guerra e a salvare il mondo. Fu un grande risultato, il primo di una lunga serie. Già a quell'epoca e nel dopoguerra vennero utilizzate le stesse tecniche per scatenare un incontrollato red scare ("terrore rosso"), come fu chiamato, che riuscì a distruggere i sindacati e a cancellare pericolose abitudini come la libertà di stampa e la libertà di pensiero politico. L'appoggio dei media e del mondo degli affari, che di fatto organizzò e portò avanti gran parte dell'operazione, fu determinante, e il risultato fu un grande successo.
Fra quelli che parteciparono attivamente e con entusiasmo alla propaganda voluta da Wilson c'erano gli intellettuali progressisti, persone del circolo di John Dewey, i quali, come testimoniano i loro stessi scritti dell'epoca, erano molto orgogliosi di poter dimostrare che "i più intelligenti membri della comunità", cioè loro stessi, erano capaci di indurre alla guerra una popolazione riluttante, terrorizzandola e suscitando un fanatismo oltranzista. Il dispiegamento di mezzi fu ingente; per esempio, furono divulgate terribili storie sulle atrocità commesse dai tedeschi, cronache di bambini belgi con le braccia strappate e altri orrori di ogni sorta, che si trovano ancora nei libri di storia. Molte di quelle invenzioni erano frutto del ministero della Propaganda britannico, il cui impegno a quel tempo era finalizzato, come venne precisato nelle deliberazioni segrete, a "indirizzare il pensiero della maggioranza del mondo". Ma soprattutto miravano a controllare il pensiero dei membri più intelligenti della comunità statunitense, che avrebbero poi diffuso la propaganda da loro escogitata e convertito un paese pacifista all'isteria di guerra. Funzionò. Funzionò tutto perfettamente, e fu una lezione: la propaganda di stato, quando è appoggiata dalle classi colte e non lascia spazio al dissenso, può avere un effetto dirompente. Una lezione che Hitler e molti altri appresero a fondo e di cui si tiene conto ancora oggi.

- Noam Chomsky - 
capitolo 3 del libro intitolato "Atti di aggressione e di controllo", Ed. Marco Tropea




“È facile dire che quello che occorre è la Democrazia, ma è meno facile affrontare il fatto indiscutibile che la Democrazia è limitata allorché le risorse e i mezzi di comunicazione sono concentrati in poche mani.”  

- Noam Chomsky  -


Buona giornata a tutti. :-)


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giovedì 24 novembre 2022

Il boscaiolo - Jorge Bucay

C'era una volta un boscaiolo che si presentò a lavorare in una segheria.
Il salario era buono e le condizioni di lavoro ancora migliori, per cui il boscaiolo volle fare bella figura.
Il primo giorno si presentò al caposquadra, il quale gli diede un'ascia e gli assegnò una zona del bosco.
L'uomo, pieno di entusiasmo, andò nel bosco a fare legna.
In una sola giornata abbatté diciotto alberi. 
«Complimenti», gli disse il caposquadra.
«Va' avanti così».
Incitato da quelle parole, il boscaiolo decise di migliorare il proprio rendimento il giorno dopo. 
Così quella sera andò a letto presto. 
La mattina dopo si alzò prima degli altri e andò nel bosco. 
Nonostante l'impegno, non riuscì ad abbattere più di quindici alberi. 
«Devo essere stanco», pensò. 
E decise di andare a dormire al tramonto. 
All'alba si alzò deciso a battere il record dei diciotto alberi. 
Invece quel giorno non riuscì ad abbatterne neppure la metà. 
Il giorno dopo furono sette, poi cinque, e l'ultimo giorno passò l'intero pomeriggio tentando di abbattere il suo secondo albero. 
Preoccupato per quello che avrebbe pensato il caposquadra, il boscaiolo andò 
a raccontargli quello che era successo, e giurava e spergiurava che si stava sforzando ai limiti dello sfinimento. 
Il caposquadra gli chiese: 
«Quand'è stata l'ultima volta che hai affilato la tua ascia?». 
«Affilare? Non ho avuto il tempo di affilarla: ero troppo occupato ad abbattere alberi». 

La tua azione quotidiana diventa efficace solo se l'anima è stata "affilata" nella preghiera...

- Jorge Bucay -
Da "Lascia che ti racconti", Storie per imparare a vivere, Rizzoli Editore

Vincent van Gogh (1853-1890) – The Woodcutter. Van Gogh Museum,

Credo, Signore, che sarei capace di
compiere una volta,
qualche atto straordinario.
Un'azione che impegnerebbe tutto me stesso,
se fossi sconvolto da una sventura,
colpito da un'ingiustizia,
se uno dei mie cari fosse in pericolo...
Ma ciò che mi umilia e spesso mi scoraggia,
è che non sono capace di donare la mia vita pezzo a pezzo,
giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto,
donare, sempre donare... e darmi!
Questo non posso farlo e tuttavia
è certamente ciò che tu mi chiedi...
Ogni giorno mille frammenti di vita da donare,
in mille possibili gesti d'amore,
che più non si vedono tanto sono abituali,
e più non si notano tanto sono banali,
ma di cui tu mi dici di aver bisogno per mettere insieme un'offerta
e perché un giorno io possa dire in verità:
Ai miei fratelli io ho donato tutta la mia vita.
E' ciò che desideri, Signore,
ma non ne sono capace... non posso farlo, lo so,
ed ho paura.

Figliolo, io non ti chiedo di riuscire sempre,
ma di provarci sempre.
E soprattutto ascoltami, ti chiedo di accettare i tuoi limiti,
di riconoscere la tua povertà e di farmene dono,
perché donare la propria vita non vuol dire donare soltanto le proprie ricchezze, ma anche la propria povertà,
 i propri peccati.
Fa' questo, figliolo, e con i pezzi di vita sciupata,
da te sottratti a tutti coloro che aspettano, colmerò i vuoti,
dandoti in cambio la durata,
perché nelle mie mani la tua povertà offerta,
 diventerà ricchezza per l'eternità.

- Padre Michel Quoist - 



Buona giornata a tutti. 😄


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martedì 22 novembre 2022

Ma perchè - David Grossman

Ma perché non funziona tutto come nei film? Perché gli estranei in metropolitana, invece che limitarsi a guardarti, non attaccano bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo? 
Perché dopo trent’anni, in un caffé del centro, non rincontri mai la persona per cui hai lottato? 
Perché le madri fanno fatica a capire i propri figli e i padri ad accettarli? 
Perché la frase giusta arriva sempre durante il momento sbagliato? 
Perché non ti capita mai di correre sotto la pioggia, di arrivare davanti al portone di qualcuno, farlo scendere, scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti labbra a labbra e sentirti dire: ‘non importa, l’importante è che sei quì? 
Perché non vieni mai svegliato durante la notte da una voce al telefono che ti dice: ‘non ti ho mai dimenticato’? 
Se fossimo più coraggiosi, più irrazionali, più combattivi, più estrosi, più sicuri e se fossimo meno orgogliosi, meno vergognosi, meno fragili, sono sicura che non dovremmo pagare nessun biglietto del cinema per vedere persone che fanno e dicono ciò che non abbiamo il coraggio di esternare, per vedere persone che amano come noi non riusciamo, per vedere persone che ci rappresentano, per vedere persone che, fingendo, riescono ad essere più sincere di noi.

- David Grossman - 
da: Qualcuno con cui correre



Il treno del tempo è un treno che spinge davanti a sé le sue rotaie. 
Il fiume del tempo è un fiume che porta con sé le sue rive. 
Chi viaggia si muove tra pareti solide su un pavimento solido; ma pavimento e pareti son messi insensibilmente in moto rapidissimo dai moti dei viaggiatori.

- Robert Musil - 
"L’uomo senza qualità"

Amo tutto ciò che scorre, tutto ciò che ha in sé tempo e divenire, che ci riporta al principio dove non c’è mai fine: la violenza dei profeti, l’oscenità che è estasi, la saggezza del fanatico, il prete con la sua gommosa litania, le parole sozze della puttana, lo sputo portato via nella fogna, il latte della mammella e l’amaro miele che si riversa dall’utero, tutto ciò che è fluido, fuso, dissoluto e dissolvente, tutto il pus e il sudiciume che scorrendo si purifica, che perde il suo senso originario, che fa il grande circuito verso la morte e la dissoluzione. Il grande desiderio incestuoso è scorrere all’unisono col tempo, fondere la grande immagine dell’aldilà con quella dell’hic et nunc. 
Un desiderio fatuo, suicida, reso stitico dalle parole e paralizzato dal pensiero.

- Henry Miller - 
da: "Tropico del cancro"



Buona giornata a tutti. :-)


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domenica 20 novembre 2022

La cecala d’oggi - Trilussa

 Una Cecala, che pijava er fresco
all'ombra der grispigno e de l'ortica,
pe' da' la cojonella a 'na Formica
cantò 'sto ritornello romanesco:
- Fiore de pane,
io me la godo, canto e sto benone,
e invece tu fatichi come un cane.
- Eh! da qui ar bel vedé ce corre poco:
- rispose la Formica -
nun t'hai da crede mica
ch'er sole scotti sempre come er foco!
Amomenti verrà la tramontana:
commare, stacce attenta... -
Quanno venne l'inverno
la Formica se chiuse ne la tana.
ma, ner sentì che la Cecala amica
seguitava a cantà tutta contenta,
uscì fòra e je disse: - ancora canti?
ancora nu' la pianti?
- Io? - fece la Cecala - manco a dillo:
quer che facevo prima faccio adesso;
mó ciò l'amante: me mantiè quer Grillo
che 'sto giugno me stava sempre appresso.
Che dichi? l'onestà? Quanto sei cicia!
M'aricordo mi' nonna che diceva:
Chi lavora cià appena una camicia,
e sai chi ce n'ha due? Chi se la leva.

- Trilussa - 

Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate? 
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?

Trilussa -


Mattino d'Autunno

Il cielo era tutto sereno:
di mano in mano che il sole s’alzava
dietro il monte si vedeva la sua luce...
Un venticello d’autunno,
staccando dai rami
le foglie appassite del gelso,
le portava a cadere qualche passo
distante dall’albero.

- Alessandro Manzoni - 


Buona giornata a tutti. :-)


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venerdì 18 novembre 2022

E' vietato - Alfredo Cuervo Barrero

 È vietato piangere senza imparare,
alzarti al mattino senza saper cosa fare,
aver paura dei ricordi
È vietato non sorridere ai problemi,
non lottare per ciò che vuoi,
abbandonare tutto per paura,
non far diventare i tuoi sogni realtà.
È vietato non dimostrare il tuo amore,
far pagare a qualcuno i tuoi debiti e il tuo malumore
È vietato abbandonare i tuoi amici
non tentare di capire ciò che avete vissuto insieme
chiamarli soltanto quando hai bisogno
È vietato non fare le cose per te stesso
non creder in Dio e fare il tuo destino
Aver paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo respiro
È vietato sentire la mancanza di qualcuno senza rallegrarsi,
dimenticare i suoi occhi e la sua risata
solo perché le vostre strade non si incrociano più
È vietato dimenticare il tuo passato e pagarlo con il tuo presente.
È vietato non tentare di capire le persone,
pensare che le loro vite valgano più della tua
non sapere che ognuno ha il suo cammino e la sua gioia
È vietato non creare la tua storia
smettere di ringraziare Dio per la tua vita,
non avere dei momenti per la gente
che ha bisogno di te,
non capire che ciò che ti da la vita
te la può anche togliere.
È vietato non cercare la tua felicità
non vivere la tua vita con un atteggiamento positivo
non pensare che potremmo essere migliori
non sentire che senza di te questo mondo non sarebbe uguale.



(Alfredo Cuervo Barrero)


L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

 - Italo Calvino - 

da: Le città invisibili



Benedizione

Il Dio buono e misericordioso ti benedica, 
ti avvolga della sua presenza d'Amore e di guarigione. 
Ti sia vicino quando esci e quando entri, 
ti sia vicino quando lavori. Faccia riuscire il tuo lavoro. 
Ti sia vicino in ogni incontro e ti apra gli occhi 
per il mistero che risplende in te in ogni volto umano. 
Ti custodisca in tutti i tuoi passi. 
Ti sorregga quando sei debole. 
Ti consoli quando ti senti solo. 
Ti rialzi quando sei caduto. 
Ti ricolmi del suo Amore, della sua bontà e dolcezza 
e ti doni libertà interiore. 
Te lo conceda il buon Dio, 
il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. 
Amen.

(Anselm Grun)



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mercoledì 16 novembre 2022

L' Imperatore e il seme

Un imperatore in oriente stava invecchiando e stava arrivando il momento di scegliere il suo successore. Invece di scegliere uno dei suoi assistenti o dei suoi figli, decise di fare una cosa diversa. Un giorno chiamò tutti i giovani del regno. 
Disse: "E’ arrivato il momento che io mi tiri indietro e che scelga il nuovo imperatore. Ho deciso di scegliere uno di voi."
I ragazzi erano in preda alla sorpresa. Ma l’imperatore continuò. "Oggi  darò ad ognuno di voi un seme. Un seme molto speciale. La mia richiesta per voi è quella di piantare il seme, dargli acqua, e tornare qui ad un anno da oggi con quello che siete riusciti a far crescere. Allora giudicherò ciò che mi avrete portato e da questo sceglierò il nuovo imperatore."
Un ragazzo di nome Ling era lì quel giorno e, come gli altri, ricevette un  seme. Tornò a casa e raccontò, eccitato, la storia alla madre. La madre lo aiutò a trovare un vaso e piantare il seme nella terra. Lui piantò il seme  e gli diede acqua in modo attento. Ogni giorno innaffiava il seme e controllava se fosse cresciuto. Dopo tre settimane, alcuni degli altri ragazzi avevano iniziato a parlare dei loro semi e delle piante che  stavano iniziando a crescere.
Ling continuava a controllare il suo seme, ma non cresceva nulla.
Passarono altre 3, 4 e poi 5 settimane. Ancora nulla. I ragazzi parlavano  delle loro piante, ma Ling non aveva una pianta e si sentiva un fallimento. Passarono 6 mesi, ma ancora non appariva niente dal vaso di  Ling. 
Ling era convinto di aver ucciso il suo seme.
Ogni altro ragazzo aveva alberi e alte piante, ma lui non aveva niente.
Ling non disse niente ai suoi amici, comunque. Continuò solamente ad  aspettare per vedere se il suo seme riusciva a svilupparsi.
Alla fine passò un anno e tutti i ragazzi del regno portarono le loro piante all’imperatore per l’ispezione. 
Ling disse alla madre che non sarebbe andato con un vaso vuoto. 
La madre gli suggerì invece di essere onesto riguardo quello che era successo. Ling sentì una contrazione allo stomaco, ma sapeva che la madre aveva ragione. Portò il suo vaso vuoto al palazzo dell’imperatore.
Quando arrivò rimase esterrefatto dalla varietà delle piante fatte crescere dagli altri. Erano bellissime, di ogni forma e dimensione. Ling  mise il suo vaso vuoto sul pavimento e molti dei ragazzi lo presero in  giro. 
Alcuni si dispiacquero e semplicemente gli dissero: "Almeno ci hai  provato."
Quando arrivò l’imperatore, scandagliò la stanza e diede il benvenuto ai  ragazzi. Ling provò a nascondersi in fondo alla sala. "Quante grandi piante, alberi e fiori che avete fatto crescere" disse l’imperatore.
"Oggi, uno di voi sarà nominato il prossimo imperatore!" 
Ad un tratto, l’imperatore scorse Ling nel fondo della sala con il suo vaso vuoto. 
Ordinò alle sue  guardie di portare Ling davanti a lui. Ling era terrorizzato. "L’imperatore  sa che sono un fallimento! Forse mi farà uccidere!"
Quando Ling arrivò davanti a lui, l’imperatore gli chiese il nome. "Il mio nome è Ling" rispose. Tutti i ragazzi risero e si presero gioco di lui. L’imperatore chiese a tutti di calmarsi. Guardò Ling e poi annunciò alla folla: "Ecco il vostro nuovo imperatore! Il suo nome è Ling!" Ling non poteva crederci,  non era stato neanche in grado di far crescere la pianta. Come poteva  essere lui il nuovo imperatore?
Poi l’imperatore disse, "Un anno fa, ho dato ad ognuno di voi un seme. 
Vi  ho detto di piantarlo, dargli acqua e portarlo di nuovo qui oggi. 
Ma ho dato a tutti dei semi bolliti, che non potevano crescere. 
Tutti voi, ad  eccezione di Ling, mi avete portato alberi, piante e fiori. 
Quando avete  scoperto che il vostro seme non cresceva, avete sostituito quello che vi avevo dato con un altro. Ling è stato il solo con il coraggio e l’onestà di portarmi un vaso con il seme che avevo originariamente dato io. Dunque, Ling sarà il nuovo imperatore."



Se pianti onestà, raccoglierai fiducia.
Se pianti bontà, raccoglierai amici.
Se pianti umiltà, raccoglierai grandezza.
Se pianti perseveranza, raccoglierai vittoria.
Se pianti considerazione, raccoglierai armonia.
Se pianti duro lavoro, raccoglierai successo.
Se pianti perdono, raccoglierai riconciliazione.
Se pianti apertura, raccoglierai intimità.
Se pianti pazienza, raccoglierai miglioramenti.
Se pianti fede, raccoglierai miracoli.
Ma
Se pianti disonestà, raccoglierai diffidenza.
Se pianti egoismo, raccoglierai solitudine .
Se pianti orgoglio, raccoglierai distruzione.
Se pianti invidia, raccoglierai problemi.
Se pianti pigrizia, raccoglierai stagnazione.
Se pianti amarezza, raccoglierai isolamento.
Se pianti avarizia, raccoglierai perdita.
Se pianti pettegolezzi, raccoglierai nemici.
Se pianti preoccupazioni, raccoglierai rughe.
Se pianti il peccato, raccoglierai colpa.

Quindi stai attento a cosa pianti ora. Determinerà quello che raccoglierai domani. I semi che stai spargendo ora renderanno migliore o peggiore la tua vita, quella di chi ti sta intorno e quella di coloro che verranno dopo di te. 
Si, un giorno potrai goderti i frutti o pagherai per le scelte che hai fatto oggi. 



Narrò Abdullah

Il Profeta disse:
"La verità conduce alla giustizia, e la giustizia conduce al Paradiso. 
E un uomo continua a dire la verità fino a che egli diventa una persona sincera. 
La falsità conduce ad Al-Fajur (cioè malvagità, malefatte), e Al-Fajur (malvagità) conduce al Fuoco (Inferno), e un uomo può continuare a dire bugie, fino a che egli non viene iscritto davanti ad Allah come un bugiardo."

- Sahih al-Bukhari, volume 8, libro 73, hadith 116 - 



Buona giornata a tutti. :-)

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