"Dio ci offre il suo perdono
prima ancora del nostro pentimento. È il nostro pentimento che convalida il
perdono."
Se il senso della colpa sta nella coscienza di esserci allontanati da Dio e nel
dolore di aver ferito qualcuno che amiamo; se il male che avvertiamo è un
sintomo del rifiuto opposto all’invito dell’amore, allora dobbiamo preoccuparci
non tanto del peccato, quanto del modo di cancellarlo e di ritrovare la pace.
Serve amore per accorgersi che l’Amore è stato offeso.
L’Amore Divino ricompensa sempre col perdono questo riconoscimento; e una volta
accordato il perdono, una maggiore intimità cementerà i rapporti riallacciati.
Gli angeli del Cielo – ha detto Nostro Signore – gioiscono più per un peccatore
pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi. Quando
l’amore è profondamente sentito, noi non siamo mortificati perché Dio ci
perdoni; ma siamo mortificati nell’accettare quel perdono. Dio ci offre il suo
perdono prima ancora del nostro pentimento. È il nostro pentimento che convalida
il perdono.
Il Padre aveva già perdonato al figliol prodigo fin dal primo momento. Ma il
perdono non è diventato efficace finché il figlio non si è pentito di avere
rotto i rapporti col padre e non ha cercato di ripristinarli. Come vi è sempre
musica nell’aria e noi non la sentiamo se non sintonizziamo la radio, così c’è
sempre un perdono che noi non possiamo ricevere finché la nostra anima non
prova dolore e non forma il proposito di migliorarsi.
Noi troviamo solo ciò che cerchiamo; la natura ha molti segreti da rivelarci,
ma non ce li rivelerà finché non ci metteremo pazientemente seduti davanti a
lei per obbedire alle sue leggi. Soltanto in virtù di questa sottomissione
riceveremo ciò che desideriamo. Finché mancherà il caldo desiderio di comunicare
con Dio in modo diverso da quello timoroso e distante causato dal peccato,
questo non può essere perdonato. Essere peccatori è la nostra miseria, ma
sapere di esserlo è la nostra speranza.
Reti vuote
Tu, Signore,
mi inviti a riprendere il largo
verso l'orizzonte più ampio sconfinato,
sfidando il rischio e la paura di perdere ancora,
provando a fidarmi del mio cuore,
improvvisando i miei gesti e le mie azioni,
lasciandomi attraversare dal quel brivido
antico e sempre nuovo
che si chiama amore.
Amen.
- Don Angelo Saporiti -
Buona giornata a tutti :-)
Nessun commento:
Posta un commento