Celebravano i 50 anni di matrimonio. Erano felici, circondati da figli e
nipoti.
Al marito fu chiesto quale fosse il segreto di un matrimonio così duraturo.
Il vecchio signore chiuse un attimo gli occhi e poi, come ripescando nella
memoria un ricordo lontano, raccontò.
«Lucia, mia moglie, era l’unica ragazza con cui fossi mai uscito.
Ero cresciuto in un orfanotrofio e avevo sempre lavorato duro per ottenere quel
poco che avevo. Non avevo mai avuto tempo di uscire con le ragazze, finché
Lucia non mi conquistò. Prima ancora di rendermi conto di quello che stava
accadendo, l’avevo chiesta in moglie.
Eravamo così giovani, tutti e due.
Il giorno delle nozze, dopo la cerimonia in
chiesa, il padre di Lucia mi prese in disparte e mi diede in mano un
pacchettino.
Disse: “Con questo regalo, non ti servirà altro per un matrimonio
felice”.
Ero agitato e litigai un po’ con la carta e con il nastro prima di riuscire a
scartare il pacchetto.
Nella scatola c’era un grosso orologio d’oro. Lo sollevai con cautela.
Mentre lo osservavo da vicino, notai un’incisione sul quadrante: era
un’esortazione molto saggia e l’avrei vista tutte le volte che avessi
controllato l’ora».
L’anziano signore sorrise e mostrò il suo vecchio orologio.
C’erano delle
parole un po’ svanite, ma ancora leggibili incise sul quadrante.
Quelle parole recavano in sé il segreto di un matrimonio felice.
Erano le seguenti: «Di’ qualcosa di carino a Lucia».
Di’ qualcosa di carino alla persona che ami. Adesso.
- don Bruno Ferrero -
da: La vita è tutto quello che abbiamo. Piccole storie per l'anima - LDC Leumann (To), 2002, pag. 38
- don Bruno Ferrero -
da: La vita è tutto quello che abbiamo. Piccole storie per l'anima - LDC Leumann (To), 2002, pag. 38
«Vorrei penetrare il suo segreto,
vorrei che lei venisse da me e mi dicesse: "Io ti amo", e se non è
così, se questa follia non è pensabile, allora... allora che cosa desiderare?
Forse so io stesso quel che desidero? Sono anch'io come sperduto: vorrei
soltanto starle accanto, essere nella sua aura, nella sua luce, eternamente,
per tutta la vita. Altro non so! Potrei forse allontanarmi da lei?»
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Da: Il giocatore
«La
guardò.
Ma d'uno
sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte.
Sguardo
meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta.
Qualcosa come
due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine - uno sguardo che non prende
ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l'unico sguardo che davvero
ci potrebbe salvare - vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal
vizio del sapere - sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose
quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire - vedere-sentire -
perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e
negli occhi ricevere il mondo - ricevere - senza domande, perfino senza
meraviglia - ricevere - solo - ricevere - negli occhi - il mondo.»
- Alessandro
Baricco -
Buona giornata a tutti. :-)
iscriviti alla mia pagina YouTube:
Nessun commento:
Posta un commento