giovedì 10 gennaio 2019

Sposatevi. Basta cincischiare. Prendete e sposatevi - don Giuseppe Marino

“Sposatevi. 
Basta cincischiare. Prendete e sposatevi. Ma pensate davvero che ci sia bisogno di carriera, casa, posizione sociale? Ma credete a tutto quello che vi hanno detto sul fatto che dovete "realizzarvi" e poi fare famiglia? 
Un po' di furbizia: convivenza, divorzio, anticoncezionali sono stati inventati tutti per rendere la donna e l'uomo "liberi", ovvero soli. 
Giratevi intorno: solitudine. Depressione. Tristezza. 
Adesso basta. Ci si sposa. E a vent'anni, per lo meno prima dei trenta. Prendete un prete e sposatevi. Giuratevi fedeltà, coraggio, onore e forza nei momenti di scoramento (saranno tanti, inutile mentire). 
La convivenza è una non-assunzione di responsabilità, è un lasciare la porta aperta, una situazione di fuga. 
Il matrimonio no. Significa prendere e guardare nella stessa direzione: coraggio e determinazione. 
E tanto sesso. Eh sì. Il sesso serve per quello: per stare insieme. Ci si scopre fare davvero l'amore per un sacco di motivi oltre che per fare un bambino. Per scacciare la paura, per consolarsi da una fase di tristezza. E non è genitalità, che è noiosa, ma sessualità vera (volete saperne di più? Leggetevi l’Humanæ Vitæ).
E siate anticonformisti: usate i metodi naturali! 
I figli vanno fatti da giovani. E i figli richiedono energie. E un matrimonio. 
I figli hanno diritto alla certezza di avere genitori uniti. No, non si cresce bene coi genitori separati, posso garantirlo. 
Forza! Siate coraggiosi! Sposatevi! 
Ma no, non è uguale a convivere: è giurare rispetto eterno. 
È dire "Sì" anche con lutti, tristezze, depressioni, amarezze. 
Dire "Sì" costantemente anche se pesa, costa, stanca.
Coraggio. Intraprendenza. Forza. 
E amore? Sì. Serve. Serve per i figli. Serve per mettere tasselli nella loro serenità e nella loro sicurezza in sé stessi. 
Sposatevi. Siate uomini, chiedetelo alla vostra donna. 
Siate donne, dedicatevi alla famiglia. Sposatevi e riempitevi di bambini. 
Ci saranno loro a fianco a voi il giorno della vostra morte, non il datore di lavoro, non i vostri titoli di studio, non i clienti. I vostri figli e chi vi ha amato per una vita!”

- don Giuseppe Marino -
omelia 31 dicembre 2018



Il matrimonio è più del vostro amore reciproco,
ha maggiore dignità e maggior potere.
Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo
si limita nel riquadro isolato della vostra coppia.
Entrando nel matrimonio siete invece un anello
della catena di generazioni che Dio fa andare e venire
e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo e ne divenite responsabili.
Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli.
Il matrimonio, invece, è un’investitura e un ufficio.
Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia, occorre che gli riconoscano l’incarico di regnare.
Così non è la voglia di amarvi, che vi stabilisce come strumento della vita.
E’ il matrimonio che ve ne rende atti.

Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio:
è il matrimonio che d’ora in poi,
porta sulle spalle il vostro amore.

Dio vi unisce in matrimonio: non lo fate voi, è Dio che lo fa.
Dio protegge la vostra unità indissolubile di fronte ad ogni pericolo che la minaccia dall’interno e dall’ esterno.
Dio è il garante dell’indissolubilità.

E’ una gioiosa certezza sapere che nessuna potenza terrena,
nessuna tentazione, nessuna debolezza
potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.

- Dietrich Bonhoeffer -



Buona giornata a tutti. :-)











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