sabato 10 febbraio 2018

da: "L’arte del silenzio" – Abate Joseph Dinouart

1. Si deve smettere di tacere solo quando si abbia qualcosa da dire che valga più del silenzio.
2. C’è un tempo per tacere, così come c’è un tempo per parlare.
3. In ordine di priorità, il tempo di tacere viene sempre per primo; non si            impara a parlare bene, se prima non si è imparato a tacere.
4. Se si è costretti a parlare, tacere è un segno di debolezza o di imprudenza. Ma parlare quando si deve tacere è segno certo di leggerezza e di indiscrezione.
5. E’ certo che, in linea generale, si rischia meno a tacere che a parlare.
6. Mai l’uomo è padrone di sé come nel silenzio: fuori di lì, sembra effondersi, per così dire, fuori da se stesso e parlando dissipa se stesso, in modo che sembra appartenere meno a sé e più agli altri.
7. Quando si deve dire una cosa importante, è necessaria un’attenzione particolare: bisogna dirla a se stessi, e dopo questa precauzione, ripetersela, per timore di pentirsi allorché  non si sarà più padroni di trattenere ciò che si è dichiarato.
8.  Se si tratta di mantenere un segreto, non si tace mai abbastanza: il silenzio allora è una delle cose che meno si deve temere.
9. Il riserbo, necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni ordinarie della vita, non è virtù minore dell’abilità e dell’applicazione necessarie per ben parlare e non vi è più merito a spiegare  ciò che si sa che a tacere su ciò che si ignora. Il silenzio del saggio, talvolta, vale più del ragionamento del filosofo; il silenzio del primo, è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli.
10. Il silenzio talvolta può sostituire la saggezza in un uomo ottuso e la conoscenza in un ignorante.
11. Si è naturalmente inclini a credere che un uomo che parla poco non sia un genio, e che uno che parla troppo sia uno stordito  o un pazzo. E’ meglio passare per uno che non è un genio di prim’ordine, rimanendo spesso in silenzio, che passare per un pazzo, abbandonandosi alla troppa  voglia di parlare.
12. Il carattere disgiuntivo di un uomo coraggioso è parlare poco e compiere grandi imprese. Il carattere disgiuntivo di un uomo di buon senso è parlare poco e dire sempre cose sensate.
13. Qualunque disposizione si abbia al silenzio, è bene sempre diffidare di sé stessi e, se si ha troppa voglia di dire una cosa, ciò sarà spesso motivo sufficiente per decidere di non dirla.
14. Il silenzio è necessario in molte occasioni, ma occorre essere sempre sinceri: si può talvolta nascondere un pensiero, ma non si deve mai camuffarlo. Vi sono molti modi di tacere senza per questo nascondere il proprio pensiero, di essere discreti senza essere cupi o taciturni, di nascondere una verità senza per questo coprirla di menzogna.

 (Abate Joseph Antoine Toussaint Dinouart)

Fonte: "L'Arte del Silenzio" , 1771, Ed. La Spiga, serie Libri di una sera, pagg.5,6



Preghiera contro la maldicenza

O Vergine del silenzio
Fai tacere i mormorii
Che affondano la loro lancia
Nel dorso senza armatura,
Nel fianco senza difesa!
O verginale Regina
Purifica pienamente
Queste lingue sotterranee
Dai neri brusii,
Con la tua Alba serena!
O Santa Vigilanza,
Che la tua casta statura
Cacci i fetori
Venuti da voci oscure
sozze di malevolenza.
O Virtù di Pazienza
Dall'abito frusciante,
Che la tua mano venga a medicare
Le vittime del rumore
e dell'agitazione.
O muta Presenza
Che medita nel suo Cuore,
Rinvia le maldicenze
Nel vuoto dei loro autori
E colma le loro mancanze!
O Guardiana delle epoche,
Che la tua suprema posa
zittisca le chiacchiere
E che la tua Pace si posi
sulle bocche senza senno.
O Madre dell'Amore
E della quiete,
Che questi divulgatori sordi
Abbiano il tuo atteggiamento
ricco di ornamenti calmanti!
O Silenziosa Vergine,
Che il tuo dito sulle labbra
Li chiami alla tua sponda,
Che venga a mescolare la loro febbre
Al bisbiglio delle candele.
O Icona dell'abbondanza,
Che la tua Educazione
Ci lasci senza parole
nella contemplazione
della santa Parola!

- Ronald Barakat -


Buona giornata a tutti. :-)




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