soffrire
(cantava un merlo alla finestra, il giorno...
abbassava, sì acuta era la pena
che morte a entrambi io mi invocavo)
madre
ieri in tomba obliata, oggi rinata
presenza,
che dal fondo dilaga quasi vena
d’ acqua, cui dura forza reprimeva,
e una mano le toglie abile o incauta
l’impedimento;
presaga gioia io sento
il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,
come un buon figlio amoroso, soffrire.
Pacificata in me ripeti antichi
moniti vani. E il tuo soggiorno un verde
giardino io penso, ove con te riprendere
può a conversare l’ anima fanciulla,
inebriatasi del tuo mesto viso,
sì che l’ ali vi perda come al lume
una farfalla. È un sogno
un mesto sogno; ed io lo so. Ma giungere
vorrei dove sei giunta, entrare dove
tu sei entrata
— ho tanta
gioia e tanta stanchezza! —
farmi, o madre,
come una macchia della terra nata,
che in sé la terra riassorbe ed annulla.
(cantava un merlo alla finestra, il giorno...
abbassava, sì acuta era la pena
che morte a entrambi io mi invocavo)
madre
ieri in tomba obliata, oggi rinata
presenza,
che dal fondo dilaga quasi vena
d’ acqua, cui dura forza reprimeva,
e una mano le toglie abile o incauta
l’impedimento;
presaga gioia io sento
il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,
come un buon figlio amoroso, soffrire.
Pacificata in me ripeti antichi
moniti vani. E il tuo soggiorno un verde
giardino io penso, ove con te riprendere
può a conversare l’ anima fanciulla,
inebriatasi del tuo mesto viso,
sì che l’ ali vi perda come al lume
una farfalla. È un sogno
un mesto sogno; ed io lo so. Ma giungere
vorrei dove sei giunta, entrare dove
tu sei entrata
— ho tanta
gioia e tanta stanchezza! —
farmi, o madre,
come una macchia della terra nata,
che in sé la terra riassorbe ed annulla.
- Umberto Saba -
Dipinto : Mario Sorcinelli
“Adoro le persone che si
prendono per mano.
Che sia una mamma che prende la mano del suo bambino per
attraversare la strada, che sia un uomo che prende la mano della sua fidanzata
per avvicinarla a sé, che sia un amico che ti stringe la mano per darti
conforto.
E’ uno dei gesti d’amore più belli… vuol dire: “Non ti mollo, ci sono
io con te.”
Quando, per giorni e settimane, la mamma parla e sorride al suo figlio neonato,
arriva il giorno in cui il bambino risponde alla madre con il primo sorriso.
Questo giorno dovrebbe essere festeggiato come un salto di qualità della
relazione tra il figlio e la madre. Questo è ciò che Dio fa con l'uomo, con
noi. È sempre lui che prende l'iniziativa e ci sorride nel suo amore. Dio non
si stanca se noi rimaniamo a lungo indifferenti, ma forse un giorno, toccati
dalla sua grazia, rispondiamo anche noi con il primo sorriso. Così la gioia di
Dio si compie.
- Hans
Urs von Balthasar -
Buona giornata a tutti. :-)
Nessun commento:
Posta un commento