mercoledì 26 aprile 2017

La formichina innamorata

Il Re Salomone, un giorno, gironzolava per il deserto, quando fu attratto da un formicaio!
Tutte le formiche si precipitarono, a ossequiare le sante impronte, del Re...
Una sola, non si curò, minimamente, della sua presenza!
Continuò, imperturbabile, a lavorare, con invariata alacrità, senza fermarsi un attimo...
Stava ai piedi di una duna di sabbia, e il Re si chinò, su di lei, e chiese:
«Che cosa fai, formichina?».
Senza distrarsi un attimo, dal lavoro, la formica gli rispose:
«Vedi, Re dei Re: un granello, dopo l'altro, io porto, altrove, questa duna!».
«Formichina generosa!», le disse Salomone.
«Non è un lavoro sproporzionato, per le tue forze?
Questa duna è così alta, che neanche riesci a vederne la cima...
Neanche con la longevità di Matusalemme, e la pazienza di Giobbe, potresti sperare, di spostare questa duna!».
«Gran Re!», riprese la formica. «Faccio questo, per l'amore della mia amata!
Questa duna, mi separa, da lei... Niente, e nessuno, mi potrà impedire, di abbatterla!
E, se quest'opera consumerà tutte le mie forze, almeno, morirò, nella misteriosa, e felice, follia, della speranza!».
Così, parlò, la formica innamorata...
In questo modo, il Re Salomone scoprì, sul sentiero del deserto, quanto può essere forte, e coraggioso, l'amore!


«Mettimi, come sigillo, sul tuo cuore: come sigillo, sul tuo braccio;
perché forte, come la morte, è l'amore,

tenace, come gli inferi, è la passione:
le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l'amore, né i fiumi travolgerlo!»
("Cantico dei Cantici").



Non siamo nati per stare soli.
Abbiamo bisogno di comunione, e di condivisione, di regalare il nostro tempo e il nostro ascolto, il nostro sorriso e le nostre braccia. 
Non possiamo rimanere chiusi nel nostro guscio e guardare con occhi assenti tutta la solitudine del mondo.


                                     Annie Louisa Swynnerton (1844-1933) Montagna Mia


Il vento della vita
Come vela che il tempo ha logorato,
anima mia,
ancora tendi a cercare il vento,
che improvviso gonfia di vita
i cuori annoiati, disperati,
poi torna a far sorridere i bimbi,
ad inumidire gli occhi dei vecchi.
Vento leggero che intrecci misteriose melodie,
tra i fragili canneti
e le ombrose foglie degli alberi.
Vento leggero,
annuncio discreto di un passaggio
dalla morte alla vita,
dal buio alla luce,
nel silenzioso cuore della notte.

- Fernando Filanti -




Buona giornata a tutti. :-)





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