Il Panteismo, come egli lo intendeva, era la sua fede.
Iddio era per lui
l'insieme degli esseri viventi, in perpetua evoluzione; sua essenza, l'unità
impersonale. Quindi la rivalità individuale costituiva la grande eresia che
metteva l'uno contro l'altro arrestando il progresso, che, secondo lui,
consisteva nell'assorbimento dell'individuo nella famiglia, della famiglia
nella nazione, della nazione nel continente, del continente nel mondo. Ed il
mondo stesso, in ogni suo momento, non era più che la manifestazione d'una vita
impersonale.
Era questa in realtà l'idea cattolica, meno l'elemento
soprannaturale; era l'unione dei beni terreni l'abbandono del soprannaturalismo
da una parte e dell'individualismo dall'altra: era un tradimento appellare da
un Dio immanente ad un Dio trascendente; non esisteva Iddio trascendente: Dio,
in quanto poteva esser conosciuto, era l'uomo.
Da “Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson (Città Armoniosa, 1979)
Ecco: alla Chiesa occorreva un nuovo ordine religioso.
Quelli antichi furono
regole-limiti per correggere e non commetter difetti; ora si richiedeva un
ordine senza tonsura od abito speciale, senza tradizioni o costumi; un ordine,
i cui membri non dovevano distinguersi se non per l'intero e cordiale sacrificio di se medesimi, un ordine alieno dal menar vanto
dei privilegi anche più santi e senza un passato storico più o meno glorioso in
cui trovare compiacente rifugio. Doveva costituire come i franchi-tiratori
dell'Esercito del Cristo, come erano stati i Gesuiti, ma senza quella
reputazione fatale, dovuta non alle loro colpe....
Ma, occorreva un
fondatore...
- Quale, in nome di Dio? -
Un fondatore nudus sequens Christum
nudum... sì, dei franchi tiratori, preti, vescovi, laici e donne con i tre voti
ed una clausola speciale che vietasse soprattutto e per sempre il possedimento della
ricchezza in comune.
Ogni donazione doveva consegnarsi al Vescovo di quella
diocesi in cui era stata fatta, al quale spettava di provvedere a tutti il
necessario alla vita ed al lavoro. Oh! un ordine simile, che cosa non avrebbe
potuto fare?
Da “Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson (Città Armoniosa, 1979)
.... il regno della guerra è finito. «Non la pace, ma la spada» disse Cristo; e
come furono amaramente vere le di lui parole!
«Non la spada, ma la pace»
possono finalmente ritorcere tutti coloro che hanno rinunciato alle pretese di
Cristo o non le hanno mai accettate.
I principi dell'amore e della solidarietà, timidamente annunciati durante l'ultimo secolo in
Occidente, hanno avuto buon seguito in Oriente; non sarà più alle armi che si
farà appello, ma alla giustizia; né ci indirizzeremo più ad un Dio che si tiene
nascosto, ma all'uomo che ha finalmente appreso la sua divinità.
Il
soprannaturale, in ultima analisi, è morto: o piuttosto, noi sappiamo che non
fu mai vivo. Ciò che resta a fare è di mettere in opera la nuova lezione, e
deferire ogni pensiero, parola ed opera al tribunale dell'Amore e della
Giustizia.
Sarà questo, senz'alcun dubbio, il compito degli anni avvenire.
-
Ogni codice dovrà esser distrutto, ogni barriera rovesciata; dovrà unirsi
partito a partito, paese a paese, continente a continente. Non vi sarà più
paura d'aver paura, il timore del futuro che ha paralizzato l'attività delle
precedenti generazioni: l'uomo ha pianto abbastanza nei dolori del suo nascere,
il suo sangue si è sparso come acqua attraverso le proprie follie! Finalmente è
arrivato il giorno in cui egli ha potuto conseguire la pace, per aver compreso
se stesso. quel premio promesso da un uomo che non sapeva quel che diceva e
negava ciò che asseriva: «Beati i mansueti, i pacifici, i misericordiosi,
poiché essi saranno eredi della terra, saranno chiamati i figli di Dio, e
troveranno misericordia»
Da “Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson (Città Armoniosa, 1979)
Buona giornata a tutti. .-)
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