Giovani di tutto il mondo, o la guerra o la
pace sono per voi.
Scrivevo, venticinque anni fa:
Scrivevo, venticinque anni fa:
“O gli uomini impareranno ad
amarsi e l’uomo vivrà per l’uomo, o gli uomini moriranno. Tutti e tutti
insieme.
Il nostro mondo non ha che questa alternativa: amarsi o scomparire.
Bisogna scegliere. Subito. E per sempre.
Ieri, l’allarme. Domani, l’inferno.
I
Grandi – questi giganti che hanno cessato di essere uomini – possiedono, nelle
loro turpi collezioni di morte, 20.000 bombe all’idrogeno, di cui una sola è
sufficiente a trasformare un’intera Metropoli in un immenso cimitero. Ed essi
continuano la loro mostruosa industria producendo tre bombe ogni 24 ore.
L’Apocalisse è all’angolo della strada.
Ragazzi, ragazze di tutto il mondo,
sarete voi a dire “NO” al suicidio dell’umanità. “Signore, vorrei tanto aiutare
gli altri a vivere”.
Questa fu la mia preghiera di adolescente.
Credo di essere rimasto per tutta la mia vita, fedele a questa preghiera. Ed eccomi al crepuscolo di una esistenza che ho condotto il meglio possibile, ma che rimane incompiuta.
Credo di essere rimasto per tutta la mia vita, fedele a questa preghiera. Ed eccomi al crepuscolo di una esistenza che ho condotto il meglio possibile, ma che rimane incompiuta.
Il Tesoro che vi lascio, è il bene che io non ho fatto, che avrei
voluto fare e che voi farete dopo di me. Possa solo questa testimonianza
aiutarvi ad amare. Questa è l’ultima ambizione della mia vita, e l’oggetto di
questo “testamento”.
Proclamo erede universale tutta la gioventù del mondo.
Tutta la gioventù del
mondo: di destra, di sinistra, di centro, estremista: che mi importa!
Tutta la
gioventù: quella che ha ricevuto il dono della fede, quella che si comporta
come se credesse, quella che pensa di non credere. C’è un solo cielo per tutto
il mondo. Più sento avvicinarsi la fine della mia vita, più sento la necessità
di ripetervi: è amando che noi salveremo l’umanità. E di ripetervi: la più
grande disgrazia che vi possa capitare è quella di non essere utili a nessuno,
e che la vostra vita non serva a niente. Amarsi o scomparire. Ma non è
sufficiente inneggiare a: “la pace, la pace”, perché la Pace cessi di disertare
la terra.
Occorre agire. A forza di amore. A colpi di amore. I pacifisti con il
manganello sono dei falsi combattenti. Tentando di conquistare, disertano. Il
Cristo ha ripudiato la violenza, accettando la Croce.
Allontanatevi dai
mascalzoni dell’intelligenza, come dai venditori di fumo: vi condurranno su
strade senza fiori e che terminano nel nulla.
Diffidate di queste “tecniche divinizzate” che già San Paolo denunciava. Sappiate distinguere ciò che serve da ciò che sottomette.
Rinunciate alle parole che sono tanto più vuote quanto sonore. Non guarirete il mondo con dei punti esclamativi. Ciò che occorre è liberarlo da certi “progressi” e dalle loro malattie, dal denaro e dalla sua maledizione. Allontanatevi da coloro per i quali tutto si risolve, si spiega e si apprezza in rapporto ai biglietti di banca. Anche se sono intelligenti essi sono i più stupidi di tutti gli uomini. Non si fa un trampolino con una cassaforte.
Diffidate di queste “tecniche divinizzate” che già San Paolo denunciava. Sappiate distinguere ciò che serve da ciò che sottomette.
Rinunciate alle parole che sono tanto più vuote quanto sonore. Non guarirete il mondo con dei punti esclamativi. Ciò che occorre è liberarlo da certi “progressi” e dalle loro malattie, dal denaro e dalla sua maledizione. Allontanatevi da coloro per i quali tutto si risolve, si spiega e si apprezza in rapporto ai biglietti di banca. Anche se sono intelligenti essi sono i più stupidi di tutti gli uomini. Non si fa un trampolino con una cassaforte.
Bisognerà che dominiate il potere del denaro, altrimenti quasi
nulla di umano è possibile, e con il quale tutto marcisce.
Esso, Corruttore, diventi Servitore. Siate ricchi della felicità degli altri. Rimanete voi stessi. E non un altro. Non importa chi. Fuggite le facili vigliaccherie dell’anonimato. Ogni essere umano ha un suo destino.
Esso, Corruttore, diventi Servitore. Siate ricchi della felicità degli altri. Rimanete voi stessi. E non un altro. Non importa chi. Fuggite le facili vigliaccherie dell’anonimato. Ogni essere umano ha un suo destino.
Realizzate il vostro, con
gli occhi aperti, esigenti e leali.
Niente diminuisce mai la dimensione dell’uomo. Se vi manca qualcosa nella vita è perché non avete guardato abbastanza in alto.
Tutti simili? No. Ma tutti uguali e tutti insieme! Allora sarete degli uomini. Degli uomini liberi. Ma attenzione! La libertà non è una cameriera tuttofare che si può sfruttare impunemente. Né un paravento sbalorditivo dietro il quale si gonfiano fetide ambizioni.
La libertà è il patrimonio comune di tutta l’Umanità. Chi è incapace di trasmetterla agli altri è indegno di possederla. Non trasformate il vostro cuore in un ripostiglio; diventerebbe presto una pattumiera.
Lavorate. Una delle disgrazie del nostro tempo è che si considera il lavoro come una maledizione. Mentre è redenzione.
Meritate la felicità di amare il vostro dovere. E poi, credete nella bontà, nell’umile e sublime bontà. Nel cuore di ogni uomo ci sono tesori d’amore. Spetta a voi, scoprirli. La sola verità è amarsi. Amarsi gli uni con gli altri, amarsi tutti. Non a orari fissi, ma per tutta la vita.
Amare la povera gente, amare le persone infelici (che molto spesso sono dei poveri esseri), amare lo sconosciuto, amare il prossimo che è ai margini della società, amare lo straniero che vive vicino a voi. Amare. Voi pacificherete gli uomini solamente arricchendo il loro cuore. Testimoni troppo spesso legati al deterioramento di questo secolo (che è stato bello per troppo poco tempo), spaventati da questa gigantesca corsa verso la morte di coloro che confiscano i nostri destini, asfissiati da un “progresso” folgorante, divoratore ma paralizzante, con il cuore frantumato da questo grido “ho fame!” che si alza incessante dai due terzi del mondo, rimane solo questo supremo e sublime rimedio: ESSERE VERAMENTE FRATELLI. Allora… domani? Domani, siete voi.
Niente diminuisce mai la dimensione dell’uomo. Se vi manca qualcosa nella vita è perché non avete guardato abbastanza in alto.
Tutti simili? No. Ma tutti uguali e tutti insieme! Allora sarete degli uomini. Degli uomini liberi. Ma attenzione! La libertà non è una cameriera tuttofare che si può sfruttare impunemente. Né un paravento sbalorditivo dietro il quale si gonfiano fetide ambizioni.
La libertà è il patrimonio comune di tutta l’Umanità. Chi è incapace di trasmetterla agli altri è indegno di possederla. Non trasformate il vostro cuore in un ripostiglio; diventerebbe presto una pattumiera.
Lavorate. Una delle disgrazie del nostro tempo è che si considera il lavoro come una maledizione. Mentre è redenzione.
Meritate la felicità di amare il vostro dovere. E poi, credete nella bontà, nell’umile e sublime bontà. Nel cuore di ogni uomo ci sono tesori d’amore. Spetta a voi, scoprirli. La sola verità è amarsi. Amarsi gli uni con gli altri, amarsi tutti. Non a orari fissi, ma per tutta la vita.
Amare la povera gente, amare le persone infelici (che molto spesso sono dei poveri esseri), amare lo sconosciuto, amare il prossimo che è ai margini della società, amare lo straniero che vive vicino a voi. Amare. Voi pacificherete gli uomini solamente arricchendo il loro cuore. Testimoni troppo spesso legati al deterioramento di questo secolo (che è stato bello per troppo poco tempo), spaventati da questa gigantesca corsa verso la morte di coloro che confiscano i nostri destini, asfissiati da un “progresso” folgorante, divoratore ma paralizzante, con il cuore frantumato da questo grido “ho fame!” che si alza incessante dai due terzi del mondo, rimane solo questo supremo e sublime rimedio: ESSERE VERAMENTE FRATELLI. Allora… domani? Domani, siete voi.
Un giorno in Asia vidi morire una lebbrosa di
ventidue anni.
La vidi, impotente, svincolarsi a piccoli sussulti da questa
atroce vita.
Appena morta, fui preso dallo strano capriccio di pesarla.
Caricai
sulle braccia quell'esile pugno di ossa, ancora tiepide, e lo portai sulla
bilancia.
La lebbrosa di ventidue anni pesava venti chili. Ora sapete di cosa è
morta... Poiché mi mostravo inorridito, mi dissero: "È cosa che capita da
che mondo è mondo. Non lo potete cambiare, è impossibile".
Impossibile?
La
sola cosa impossibile è che voi, che io, possiamo ancora dormire e ridere
sapendo che ci sono sulla terra donne di ventidue anni che muoiono perché
pesano venti chili."
- Raoul Follerau -
Buona giornata a tutti. :-)
Nessun commento:
Posta un commento