giovedì 18 febbraio 2016

Ho debolezze eleganti, e cicatrici charmantes - Alessandro Baricco

Sono una donna felice,
come lo dovrebbe essere
qualunque donna
al riverbero di questa età luminosa.
Ho debolezze eleganti,
e cicatrici charmantes.
Non ho più illusioni sulla nobiltà
delle persone,
e per questo sò apprezzare
la loro inestimabile arte
di convivere con le proprie
imperfezioni.
Sono clemente,
alla fine,
con me stessa e con gli altri.
Così sono pronta ad invecchiare,
ripromettendomi di farlo
negli eccessi e nelle sciocchezze.
Se l'età adulta
ti ha dato quello che volevi,
la vecchiaia
dev'essere una sorta
di seconda infanzia
in cui torni a giocare,
e non c'è più nessuno
che ti può dire di smettere.

- Alessandro Baricco - 
da: "Questa storia"


Donna seduta all’aperto  (1879)
Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) - Museo d'Orsay - Parigi

In onore di questo nostro paziente, splendido morire

Tu lo sai qual è la vera tragedia? Che la forza invecchia nella complessità. 
E la leggerezza nella pazzia. 
La forza costruisce e costruisce e, alla fine non c’è più spiraglio, non trovi più una porta aperta. Niente. 
E la leggerezza sempre svapora, diventa una cosa inutile. Come un volo senza uccelli. 
Beethoven, che era la forza, diventò incomprensibile. 
E Rossini, che era la leggerezza, impazzì. Piccolo riassunto della lezione, Martha. Nella Nona sinfonia c’è intelligenza, genio, libertà. Ma c’è così poca bellezza. Proprio perché non gli riusciva più di… doveva farsi strada tra tutta quella complessità. 
I gesti dei vecchi, sempre così complicati. Difficili. 
Ritrovare per un attimo un po’ di bellezza. Ci riuscì forse ancora un paio di volte ancora, prima di morire. Ma non nella Nona. Tempo dopo. Musica piccola. Niente a che vedere con cori oppure … Musica piccola. 
Io ogni tanto me lo immagino sai, lì, nel deserto ghiacciato della sua vecchiaia, d’improvviso ritrovare i passi lievi della bellezza per riuscire a sfiorarla, stringerla con un unico preciso gesto. 
Un miracolo. Tutti ci meriteremmo un miracolo così. 
Ce lo dovrebbero concedere nell’ultimo istante, in cambio del morire. 
In onore di questo nostro paziente, splendido morire.

- tratto da Lezione Ventuno di Alessandro Baricco - 



Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.

- Alessandro Baricco - 
da: "I barbari", ed. Feltrinelli



Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono.
È un sistema geniale.
I giorni e poi le notti.
E di nuovo i giorni.
Sembra scontato, ma c’è del genio.
E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo:
i tramonti.

- Alessandro Baricco - 
































Di tutte le cose importanti e urgenti che dobbiamo fare oggi ce n'è una che non può proprio aspettare: vivere! E sorridere ... insieme al caffè .

Buona giornata a tutti. :-)




Nessun commento:

Posta un commento