Io e la mia donna
giochiamo questa notte
al gioco della morte.
La notte ci circonda scura,
le nuvole in cielo sono
capricciose, le onde
infuriano nel mare.
Abbiamo lasciato il nostro
letto di sogni,
abbiamo spalancato la porta
e siamo usciti,
io e la mia sposa.
Ci mettiamo sull’altalena,
il vento tempestoso
ci spinge.
La mia donna si alza
con gioia e timore,
si stringe al mio petto e trema.
Per lungo tempo l’ho
servita teneramente.
Le feci un letto di fiori
e chiusi le porte
per tener lontano dai suoi
occhi la luce troppo forte.
La baciai dolcemente sulle labbra,
mormorando gentile
al suo orecchio, finché quasi
sveniva dal languore.
Lei si perdeva in una nuvola d’infinita dolcezza
non rispondeva alle mie carezze,
i miei canti
non riuscivano a scuoterla.
Questa notte è giunto dalla foresta
il grido della tempesta.
La mia sposa si è alzata tremante, mi ha preso
la mano ed è uscita.
I suoi capelli sono sciolti al vento, il suo velo
s’agita,
la ghirlanda di fiori ondeggia
sul suo petto!
Il soffio della morte
l’ha tuffata nella vita.
Siamo faccia a faccia, cuore
a cuore, io e la mia donna.
- Rabindranath Tagore -
- Rabindranath Tagore -
da: "Il Giardiniere"
Questo,
solo questo voglio fare,
in
questi limpidi giorni di primavera:
sdraiarmi
sull’erba a occhi chiusi;
stare
alla finestra,
guardare
fuori
ma vedere solo dentro il mio cuore.
E
sognare,
sognare
la magia del tuo arrivo.
Perché
arriverai, vero?
- Rabindranath
Tagore -
"Se non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo custodirò in
me.
E con calma
aspetterò,
come la notte nella
sua veglia stellata,
il capo
pazientemente abbandonato.
Verrà senza dubbio
il mattino e l'ombra svanirà.
E la tua voce si
diffonderà
per tutto il cielo in rivoli d'oro.
E le tue parole
voleranno
cantando da ognuno dei miei nidi.
E le tue melodie
sbocceranno
come fiori tra i miei sparsi cespugli "
- Rabindranath Tagore -
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