sabato 8 novembre 2014

Il granellino di sabbia -

Un’onda portò tra le valve di un'ostrica un granellino di sabbia. 
L’ostrica si scosse infastidita, ma non riuscì in alcun modo ad espellerla. 
Anzi, più si muoveva, più l’intruso si insinuava in profondità e la tormentava.
L’ostrica iniziò a preoccuparsi: il granellino di sabbia la irritava e le prudeva. 
La poveretta non riusciva neppure più a dormire e passava il tempo a lamentarsi.
Le stelle marine, i granchi e i ricci di mare, le dicevano:
"Non agitarti!....Non vedi che non c’è nulla da fare?"
Ma lei...niente! 
Continuava a sbuffare, ad avere l'aria depressa, diceva che nessun altro soffriva come lei, che il destino era stato cattivo nei suoi confronti. 
Cercava a tutti i costi la comprensione degli altri dichiarandosi afflitta, sconsolata, abbandonata ed incompresa.
Così accadde che con il passar del tempo nessuno più la poteva sopportare.
Afferrata dall'ansia, l'ostrica si chiuse in sé stessa e cadde nella depressione.
Ma infine, vedendo che tutta la sua ansia e la sua agitazione non avevano fatto altro che peggiorare le cose, si mise il cuore in pace.
Pensò:"Se faccio finta di nulla sto bene per un po' ma prima o dopo il granellino si farà sentire....Proverò ad affrontarlo, accettarlo e a farlo entrare nella mia vita".
Si fece forza, trovò dentro di sé un angolino per quell’ospite scomodo e gli disse:
"Sta bene! Se non posso mandarti via, d’ora in avanti ti tratterò come un ospite speciale!"
L’ostrica, da quel giorno, non solo s’accorse che il granellino di sabbia non le faceva più male e non la infastidiva più, ma sentiva anche che qualcosa di raro e prezioso cresceva dentro di lei. 
Protetta dalla conchiglia, infatti, l'ospite considerato una volta fastidioso stava diventando una bellissima perla liscia e splendente.







Così anche noi tanto spesso ci lamentiamo senza fine per ogni difficoltà e dolore che si insinua inevitabilmente nella nostra vita.
Ci agitiamo anche per problemi di pochissimo conto, trasformandoli in drammi.
Sta a noi smettere di piangerci addosso e trovare la forza di convivere con le contrarietà, le complicazioni, gli ostacoli, le obiezioni e le contestazioni che affollano la nostra esistenza.
Convivere serenamente anche con la malattia.
Con il tempo scopriremo che, poiché Dio vuole per noi solo il nostro bene, tutto si trasforma in consolazione e letizia.
Ho conosciuto un giovane colpito da un male così detto "incurabile", che alle mie povere parole di conforto mi ha risposto:
"All'inizio mi sono ribellato...ho gridato al cielo contro questa ingiustizia. 

Ma poi ho capito che questo "male" è un dono prezioso perché mi ha permesso di comprendere la bellezza della vita ed accettare serenamente sorella morte"

- Massimo Arrighi - 
Diacono della Diocesi di Lecce





Che sia in questa vita o nell'altra non importa. 
L'importante sarà il modo in cui condurrai il tuo cuore, verso i confini della realtà.





Buona giornata a tutti :-)




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