lunedì 20 ottobre 2014

A Messa perché è bello!!! - don Nardo Masetti -


Per secoli e secoli abbiamo insistito sul fatto che "perdere la Messa alla domenica è peccato mortale". Naturalmente lo scopo era quello di far sì che i fedeli vi partecipassero in massa. Risultato statistico di presenze visibili: circa il 15%. Se avessimo insistito maggiormente sopra un diverso aspetto, avremmo potuto ottenere una percentuale almeno del 16%? Secondo me sì.
La gente ha sempre pagato le tasse mal volentieri e purtroppo molti, quando lo possono fare impunemente, non le pagano. 
Il presentare la Messa esclusivamente come una tassa settimanale da pagare al buon Dio, non credo che funzioni: le statistiche dicono che ci sono molti evasori.
Oggi in particolare c'è il culto del bello. La televisione e i mass media in genere ci portano in casa persone giovani, belle, ben vestite, prodotti di bellezza... 
Solo noi cristiani praticanti dobbiamo trangugiare cose indigeste, pur di arrivare un giorno in paradiso? Ma il nostro non è il Dio della bellezza (guardare il microcosmo e il macrocosmo)? Perché allora non mettiamo spesso in risalto l'aspetto estetico della fede cristiana, ed in particolare la bellezza della Celebrazione Eucaristica?
Noi andiamo a Messa, perché è bello trovarci in udienza ufficiale e personale allo stesso tempo davanti al nostro Dio. E' bello sentirci perdonati da Lui; è bello ascoltare la sua voce, che ci incoraggia, che ci indica la strada giusta fra le tante equivoche che ci sono proposte. E' bello trovarci assieme a tutta la Chiesa terrena e celeste, come anticipo di quell'unione beatificante ed eterna che ci attende. E' bello prendere con noi nel cammino difficile della settimana, quel meraviglioso Dio che ci ama al punto da lasciarsi mangiare da noi...

Se provassimo ad insistere per secoli e secoli... forse la percentuale dei fedeli alla Messa domenicale potrebbe anche raggiungere il...%.

- don Nardo Masetti -





Spera tutto da Gesù: tu non hai nulla, tu non vali nulla, tu non puoi nulla. Sarà Lui ad agire se ti abbandoni in Lui.


- San Josemaría Escrivá -




“Non ti arrendere dinanzi ai pensieri ostinati, capaci di smemorizzare le migliori convinzioni. La preghiera e la fede in Cristo Gesù ti aiuteranno a tener salde le convinzioni buone e a resistere al vento impetuoso della smemorizzazione”.

- Servi della Sofferenza - 




Il mestiere di Dio è perdonare 

I cattolici sono soliti andare dal prete a confessare i loro peccati e ricevere da lui l'assoluzione in segno di perdono da parte di Dio. C'è però spesso il rischio che i penitenti si servano di tutto ciò come di una garanzia, un certificato che li protegga dal castigo divino e pongano così maggiore fiducia nell' assoluzione del sacerdote che non nella misericordia di Dio. 
È proprio quello che fu tentato di fare in punto di morte il Perugino, un pittore italiano del Rinascimento, il quale decise di non confessarsi finché non fosse stato sicuro che non era la paura a spingerlo a farlo. Per lui sarebbe stato un sacrilegio e un'offesa a Dio. Un giorno la moglie, che era all'oscuro di questo suo atteggiamento interiore, gli domandò se non avesse timore di morire senza essersi confessato. Il Perugino replicò: "Mia cara, ecco come io vedo la cosa: il mio mestiere è dipingere e sono stato un ottimo pittore. Quello di Dio è perdonare e se lui sa fare il suo lavoro come io ho saputo fare il mio, non vedo perché dovrei avere paura".

- Padre Amthony de Mello -
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988




La paura di Dio -  

La prima lettera di San Giovanni dice “dove c’è il timore non c’è l’amore”; Gesù non ci ha insegnato a temere Dio, questa è la religione, la religione deve mettere paura, perché la religione ha un lato incredibilmente debole: sa che non è capace di convincere la profondità dell’uomo, sa che i suoi argomenti sono insensati, sono irrazionali, allora la religione li può soltanto imporre con la paura della conseguenza tremenda che c’è a chi sgarra, quindi la religione sapendo la debolezza dei suoi argomenti, li impone con il terrore, deve terrorizzare le persone.
È veramente drammatico vedere quante persone hanno vissuto la loro esistenza nel terrore di Dio!
Ricordate, almeno quelli di una volta, il giudizio di Dio! 

Quando dicevano che alla resurrezione dei morti sulla fronte avremmo scritto tutto quello che avevamo fatto; tutti quanti a resuscitare e c’era così questo giudizio di Dio che scriveva le azioni buone, quelle cattive, e poi faceva il conto e quindi spediva …   
Ricordate l’immagine dell’inferno? Cos’era? 
Pensate che contraddizione: un Dio che veniva presentato come colui che chiede a noi, uomini, limitati, deboli, fragili di perdonare sempre, che se la legava al dito per un semplice peccato! 
Non per dieci anni, cento, un milione, un miliardo... no per tutta l’eternità! 
E questo era terrorismo. Ci sono persone che non si sono realizzate nella loro esistenza per il terrore di fare uno sbaglio agli occhi di Dio.(..)

- Alberto Maggi -
frate e biblista
http://www.studibiblici.it/








Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it









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