domenica 6 aprile 2014

Annunciare il Vangelo zoppicando…. - Madeleine Delbrel -

L'obbligo di annunciare la buona novella ci costringe a camminare simultaneamente al passo di Dio e al nostro: perciò avremo il più delle volte l'andatura dello zoppo o quella esitante di un cieco. 
Con tutte le nostre forze, il nostro spirito, il nostro cuore faremo dell'evangelizzazione l'applicazione del programma di Gesù Cristo. 
Ma questo programma che noi conosciamo affonda tutto in un piano che ci è oscuro. 
Del nostro lavoro di ogni giorno, sia pure perfetto, noi non sappiamo ciò che il Signore ne farà... e se molto maldestro o imperfetto, noi non sappiamo a che cosa servirà. 
Sappiamo soltanto che non andrà perduto ciò che si dona a Dio.

(Madeleine Delbrel)


Poiché le tue parole, mio Dio,
non son fatte per rimanere inerti nei nostri libri,
ma per possederci e percorrere il mondo in noi,
permetti che, da quel fuoco di gioia da te acceso,
un tempo, su una montagna, e da quella lezione di felicità,
qualche scintilla ci raggiunga e ci possegga, 

ci investa e ci pervada.
Fa che, come fiammelle nelle stoppie, 

corriamo per le vie della città,
e fiancheggiamo le onde della folla,
contagiosi di beatitudine, contagiosi della gioia.

(Madeleine Delbrel)







Dio non entrerà nella tua vita, perché Egli è nella tua vita, e fare come se non vi fosse, non gli impedisce certo di esservi. [...]. 

L'obbedienza è la fame di essere nelle mani di Dio.



"È venuta da me una donna anziana, umile, molto umile, ultraottantenne. Io l’ho guardata e le ho detto: “Nonna – perché da noi si dice così agli anziani: nonna, lei vuole confessarsi?”. 
“Sì”, mi ha detto. “Ma se lei non ha peccato …”. 
E lei mi ha detto: “Tutti abbiamo peccati...”. 
“Ma forse il Signore non li perdona...”. 
“Il Signore perdona tutto”, mi ha detto. 
“Ma come lo sa, lei, signora?”. 
“Se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe”. 
Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! “Eh, padre, qual è il problema?”. 
Eh, il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai!»"

(Papa Francesco)



«Facendo sì che la Comunione si riceva in ginocchio e che la si amministri in bocca, ho voluto dare un segno di timore e mettere un punto esclamativo circa la Presenza reale. Non da ultimo perché proprio nelle celebrazioni di massa, come quelle nella Basilica di San Pietro o sulla Piazza, il pericolo dell’appiattimento è grande. 
Ho sentito di persone che si mettono la Comunione in borsa, portandosela via quasi fosse un souvenir. 
In un contesto simile, nel quale si pensa che è ovvio ricevere la Comunione – della serie: tutti vanno avanti, allora lo faccio anch’io – volevo dare un segnale forte, deve essere chiaro questo: “È qualcosa di particolare! Qui c’è Lui, è di fronte a Lui che cadiamo in ginocchio. Fate attenzione! Non si tratta di un rito sociale qualsiasi al quale si può partecipare o meno”»

(Benedetto XVI, “Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi”, Libreria Editrice Vaticana, 2010, pp. 219-220).



















Rimani con me, Signore:
poichè tu sai con quanta frequenza
io ti abbandono.
Rimani con me, Signore:
perchè tu sei la mia vita
e senza di te si affievolisce
il mio fervore.
Rimani con me, Signore:
perchè tu sei la mia luce
e senza di te rimango nelle tenebre.
Rimani con me, Signore:
perchè oda la tua voce e la segua.
Rimani con me, Signore:
perchè voglio amarti molto
e vivere sempre insieme a te.
Rimani con me, Signore:
e con tutta la mia famiglia
perchè viviamo uniti nel tuo amore
e un giorno tutti insieme,
cantiamo le tue lodi per l'eternità. Amen.

Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it








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