martedì 27 novembre 2012

Parlaci del Dolore - Kahlil Gibran -

E una donna gli chiese: Parlaci del Dolore.

Ed egli disse:

Il vostro dolore è il rompersi del guscio che racchiude il vostro intendimento.

Come il nocciolo del frutto deve rompersi perché il suo seme possa ricevere il sole, così dovete conoscere il dolore.

Se poteste mantenere in cuore tutta la meraviglia per il prodigio quotidiano della vita, anche il dolore non vi sembrerebbe meno stupefacente che la gioia; e accogliereste le stagioni del cuore come avete sempre accolto le stagioni che passano sui vostri campi.

E vegliereste sereni nell'inverno della vostra sofferenza.

Molte pene le avete scelte voi.

È la pozione amara con cui il medico in voi cura il vostro io malato.

Fidatevi del medico e bevete il rimedio tranquilli e in silenzio; perché la sua mano, anche se rude e pesante, è guidata dalla mano premurosa dell'Invisibile.

E la tazza che vi porge, anche se brucia le labbra, è stata modellata con l'argilla che il Vasaio ha bagnato con le Sue lacrime sante.


(Kahlil Gibran)
 
Fonte: Il Profeta di Kahlil Gibran











 









‎Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
Sono la scintilla di diamante sulla neve.
Sono la luce del sole sul grano maturo.
Sono la pioggerellina d’autunno.
Quando ti svegli nella quiete del mattino…
Sono le stelle che brillano la notte.
Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non solo lì, non dormo.
 
Il tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto.
Se tenderai l'orecchio nella notte, è lui che sentirai parlare, e le sue parole saranno i battiti del tuo stesso cuore.
Non sei tu solo ad essere te stesso. Sei presente nelle azioni degli altri uomini, e questi, senza saperlo, sono con te in ognuno dei tuoi giorni. Non precipiteranno se tu non precipiterai con loro, e non si rialzeranno se tu non ti rialzerai.
- Kahlil Gibran -

 
''Ciò che è nuovo ed emozionante del messaggio cristiano, del Vangelo di Gesù Cristo, era ed è tuttora questo, che ci viene detto: sì, quest’erba medicinale contro la morte, questo vero farmaco dell’immortalità esiste. È stato trovato. È accessibile. Nel Battesimo questa medicina ci viene donata. Una vita nuova inizia in noi, una vita nuova che matura nella fede e non viene cancellata dalla morte della vecchia vita, ma che solo allora viene portata pienamente alla luce'' (Benedetto XVI - Omelia Veglia Pasquale 2010).

buona giornata a tutti :-)

 
 
 




 

 

Nessun commento:

Posta un commento