mercoledì 31 ottobre 2012

"Quis ut Deus?" Chi è come Dio - Anselm Grün -

Michele è il più grande degli angeli.

Il suo nome significa "Chi è al pari di Dio?"

Dobbiamo farci questa domanda. Ė un bisogno profondo dell'uomo quello di essere come Dio. L’uomo vorrebbe non dipendere da Dio, vorrebbe essere assoluto, vorrebbe potersi determinare autonomamente.

Ma quanto più l'uomo prova a essere come Dio, tanto più fallisce nel suo essere uomo.

Adora se stesso al posto di Dio, trasforma se stesso in idolo e in criterio ultimo.

Quest’atteggiamento è la causa di molte sofferenze nel mondo.

Molti pensano che questo pericolo riguarderebbe tutt'al più le persone più potenti, i sovrani. Ma noi tutti corriamo il pericolo di voler essere pari a Dio. C'è chi ha la tentazione di voler essere perfetto. Vorrebbe essere senza errori e pensa che sia questa la volontà di Dio. In realtà è la sua ambizione a spingerlo a questo.

Un altro vuole porre i suoi criteri come assoluti, non vuole essere messo in discussione da nessuno. Vorrebbe fare e non fare quello che vuole, senza accettare indicazioni di sorta. […]

Un pericolo è che noi stessi vogliamo essere come Dio.

L’altro pericolo sta nel fatto che adoriamo idoli al posto di Dio.

Nella nostra epoca questi idoli sono soprattutto il potere, il denaro, la sessualità. Questi tre ambiti hanno in sé la caratteristica di porsi in modo assoluto e di determinare in modo totale il pensiero e l'aspirazione dell'uomo.

Michele ci lancia contro la frase che non ci lascia in pace: Chi è al pari di Dio?. Solamente se adoriamo Dio, saremo veramente persone, diventeremo capaci di vivere umanamente tra di noi.

Non siamo mai esenti dal pericolo di assolutizzare qualcosa che non ha valore assoluto.

Poniti sempre questa domanda: Chi è al pari di Dio?

Scoprirai allora dove corri il pericolo di assolutizzare ciò che è umano, di mettere te stesso sullo stesso piano dello splendore divino, del potere divino, di voler essere pari a Dio. Ė necessario che ti accetti nella tua limitatezza umana.

Solamente se conservi i tuoi limiti umani, riesci ad accogliere Dio in te e a essere trasparente per la Sua realtà.


(Anselm Grün)


Fonte: “Scoprire i Santi per la nostra vita” Anselm Grün,Queriniana Editrice, Brescia, 2004, pp. 183-186

Tertio Kalendas Octobris. Luna duodecima.
In monte Gargano in Apulia, uenerabilis memoria beati Michaëlis Archangeli, quando ipsius nomine ibi consecrata fuit Ecclesia, uili quidem facta schemate, sed caelesti praestans uirtute.


Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia.
San Michele, "chi come Dio?", è capo supremo dell'esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio. Antico patrono della Sinagoga oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male.


Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato. Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti. Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche. Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.



Questa stupenda grotta è la grotta dove è apparso l' Arcangelo Michele a Monte Sant' Angelo, in Puglia in provincia di Foggia.
Da sempre sul monte Gargano si dice che la grotta dell’arcangelo è per gli esseri umani di giorno e per gli angeli di notte. Nessuno infatti osa entrarvi dopo il calare delle tenebre.
L’ampia e suggestiva grotta dell’arcangelo è un luogo di estremo fascino, che suscita in chi vi entra una grandissima emozione. L’attuale basilica gotica sovrastante la grotta fu edificata da Carlo d’Angiò. La statua marmorea dell’arcangelo, opera dello scultore Andrea Cantucci detto il Sansovino (1507), rappresenta Michele, principe delle milizie celesti e vincitore del demonio, rappresentato come mostro orribile che giace ai suoi piedi.

Il santuario di san Michele è stato fin dalle origini meta di innumerevoli pellegrinaggi, divenendo il più famoso luogo di culto dell’Occidente. Le iscrizioni in tutte le lingue e di tutte le epoche rinvenute dagli archeologi attestano la presenza di pellegrini di moltissime nazionalità: goti, franchi, alemanni, angli, sassoni. Un culto che si rinnova da oltre 1500 anni: nel periodo delle crociate il santuario di san Michele divenne tappa d’obbligo prima di partire per la Terra Santa. Sovrani, santi, pontefici percorsero a piedi scalzi i duri tornanti del monte per pregare nella dimora dell’arcangelo.




apparizione di San Michele Arcangelo

"Io sono l'Arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta, io stesso ne sono vigile custode. Là dove si spalanca la roccia, possono essere perdonati i peccati degli uomini Quel che sarà chiesto nella preghiera, sarà esaudito. Quindi dedica la Grotta al culto cristiano". (San Michele Arcangelo apparso in sogno al vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano)


Buona giornata a tutti. :-)












Nessun commento:

Posta un commento