domenica 24 luglio 2011

L’anziano e il suo grazie -

Oggi ho avuto bisogno di tutti. Domani ancora così.

Fin che la fine verrà e mi prenderà per la mano negli ultimi passi verso il tuo Regno.

Ti ringrazio, senza superbia, del bene che ho fatto volendo; più spesso quasi per caso e per poco: ho sorriso, ho ridato coraggio, ho taciuto.

Grazie di tutto; anche del male che oggi ho commesso. Lo vedo che ogni peccato è stupido e triste; ma un bene oggi ne ho tratto: forse quel di capire che sono diverso  dagli altri, che Tu solo sei il Santo, sei il Forte, sei l’Altissimo Dio.

Sì, veramente tutto è grazia. Per il male che ho fatto, che più non voglio rifare; per il bene che in me hai compiuto, ti grido stasera che buono Tu sei! Tu che volentieri perdoni, appena negli occhi ci scopri una scintilla d’amore.

Grazie, o Signore, d’avermi messo un po’ in disparte, ma sempre in tua compagnia; avverto che la sofferenza ben intesa rende i sensi più attenti all’anima e l’anima più vicina a Te. E questo non è poco. Grazie! Ho imparato nella solitudine a riflettere, a contemplare. Ho scoperto il cuore della vita: la validità di amare e di essere amati.

Grazie!

Fonte: Breviario della terza età,
Sacerdote Ferdinando Baj,
Ed. Salcom, gennaio 1989




La Giovinezza e la Vecchiaia
  Angelo Caroselli (1585 – 1652)
  Museo Civico Alberoni, Piacenza (Italy)



Buona giornata a tutti. :-)





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