lunedì 24 gennaio 2011

« Perché piangete?... Dorme » - San Bonaventura

«Arrivato Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme. Quelli si misero a deriderlo» (Mt 9,23).
Con queste parole Gesù ci insegna a non temere la morte, perché la morte non è più la morte: non è niente di più che un sonno. E siccome stava per morire anche lui, nel risuscitare gli altri prepara i suoi discepoli a fidarsi di lui e a non allarmarsi per la sua stessa morte. Infatti fin dalla venuta di Cristo, la morte non è nient'altro che  un sonno.
Tuttavia, essi lo deridevano; ma egli non si è indignato per questo rifiuto di fidarsi del miracolo che stava per operare; non ha rimproverato questi sorrisi, affinché questi stessi sorrisi, con i flauti e gli altri preparativi, rendessero lampante la morte della fanciulla.

Vedendo dunque i musicisti e la folla, Gesù li fece uscire; compì il miracolo in presenza dei genitori... come se la svegliasse dal suo sonno...
È evidente che adesso la morte non è più nient'altro che un sonno; è questa una verità, oggi più luminosa del sole. – Ma, dici, Cristo non ha risuscitato mio figlio! – Questo è vero, ma lo risusciterà, con molta più gloria.

Questa fanciulla infatti, che egli ha resa alla vita, è morta di nuovo, mentre tuo figlio, quando egli lo risusciterà, rimarrà immortale.
Perciò, nessuno pianga, nessuno gema, nessuno critichi l'opera di Cristo. Egli infatti ha vinto la morte. Perché spargere lacrime inutili?
La morte è diventata un sonno: perché gemere e piangere?
(San Bonaventura)
 (1221-1274),francescano, dottore della Chiesa
Fonte : Meditazioni sulla vita di Cristo ; Opera omnia, t. 12, p. 530s

Funerali di San Bonaventura - Francisco Zurbaràn
 anno 1629 - Louvre, Parigi 



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