lunedì 1 giugno 2015

Mi ami? – don Bruno Ferrero -

In un grande stagno, una graziosa girina si era spo­sata con un pesce. Ma un giorno le spuntarono le zam­pe e, come succede a tutti i girini, cominciò a tra­sformarsi lentamente in una ranocchia.
Si rivolse allora al marito pesce: «Io devo segui­re il mio destino e quindi devo andare a vivere sulla terra. Perciò dovrai abituarti anche tu a vivere sulla terra».
«Ma cara», protestò il pesce, «come vuoi che fac­cia, con le mie pinne e le mie branchie? Morirei!».
La girina (quasi ranocchia) sospirò: «Mi ami o non mi ami?».
«Certo, che ti amo», sospirò il pesce.
«Allora, vieni, no?», concluse la girina.

Un uomo e una donna sedevano presso una fine­stra che si apriva sulla primavera. Sedevano vicini l'uno all'altra. E la donna disse: «Ti amo. Sei bello, e ricco, e indossi sempre begli abiti».
E l'uomo disse: «Ti amo. Sei un pensiero mera­viglioso, sei una cosa troppo preziosa per tenerla nella mano, sei una canzone nei miei sogni».
Ma la donna distolse il volto, incollerita, e disse:
«Lasciami, te ne prego. Non sono un pensiero, e non sono una cosa che passa nei tuoi sogni. Sono una don­na. Voglio che mi desideri come moglie, come 
ma­dre dei bimbi che un giorno avremo». E si separarono.
E l'uomo disse: «Ecco che un altro sogno si dis­solve in nebbia».
E la donna disse: «Che farsene di un uomo che mi trasforma in nebbia e sogno?» (Kahlil Gibran)

– don Bruno Ferrero - 
da: "Il canto del grillo", ed. Elledici




"Il forte non può essere coraggioso. Solo il debole può esserlo."

- Gilbert Keith Chesterton -
da: "Eretici"



Nel bel mezzo dell'odio, ho trovato che c'era, 
dentro di me, un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime, ho trovato che c'era, 
dentro di me, un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos, ho trovato che c'era,
dentro di me, un'invincibile calma.
Nel bel mezzo dell'inverno,
ho infine imparato che vi era in me un'invincibile estate.
- Albert Camus -



Curiosamente consideriamo "normale" ciò che invece è "ideale". 
Crediamo che una vita normale sia una vita felice e ci disperiamo ad ogni minimo problema. L'idea di normalità riflette la nostalgia di uno stato armonioso che non riusciamo a ritrovare ma che crediamo ci sia, in qualche modo, dovuto. 
È la nostalgia della nostra matrice, dell'uomo dell'Eden, del disegno di Dio non avariato dal peccato. 
In nome di questa nostalgia possiamo assaporare una speranza che non meritiamo ma che ci è stata promessa. 

- Max Westermarck -





Buona giornata a tutti. :-)