Visualizzazione post con etichetta notte. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta notte. Mostra tutti i post

mercoledì 18 novembre 2015

Io pronuncio il tuo nome e altre poesie - Federico García Lorca

Io pronuncio il tuo nome
nelle notti oscure,
quando giungono gli astri
a bere nella luna,
e dormono i rami
delle fronde occulte.
Ed io mi sento vuoto
di passione e di musica.
Folle orologio che canta
antiche ore defunte.

Io pronuncio il tuo nome
in questa notte oscura,
e il tuo nome mi suona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della mite pioggia.
Ti amerò come allora qualche volta?
Che colpa ha commesso il mio cuore?
Se la nebbia si scioglie quale nuova passione mi aspetta?
Sarà tranquilla e pura?
Se potessi sfogliare con le dita la luna!!

 - Federico García Lorca - 

Vincent Van Gogh
Notte stellata sul Rodano 1889


Datemi stelle e rose e tuberose,
Datemi vita e musica e sole,
Datemi labbra e occhi e baci,
Imbevermi di viva passione.
Io vi darò gratitudine nei miei versi
E il sangue del mio cuore.


- Federico Garcia Lorca - 


Antoine Calbet (1860-1944), Dancing Girls



Notte dell'amore insonne

Notte su, per noi due, di luna piena,
io mi misi a piangere e tu ridevi.
Il tuo sprezzo era un dio, i lamenti miei
Istanti e colombe in catene.

Notte giù, per noi due. Cristallo di pena,
piangevi tu per profonde lontananze.
Il mio dolore era un gruppo di agonie
sul tuo fragile cuore di sabbia.
L'aurora ci unì sopra il letto,
le bocche protese sul fiotto gelato
di un sangue che incessante sgorga.

E il sole entrò dal balcone chiuso
e il corallo della vita aprì i suoi rami
sul mio cuore avvolto nel sudario.

- Federico Garcia Lorca - 






Buona giornata a tutti. :-)

mercoledì 14 ottobre 2015

Sperare - Phil Bosmans -

La notte non può essere
così scura
da non riuscire a trovare,
da qualche parte,
una piccola stella.
Il deserto non può essere
così desolato
da non riuscire a trovare,
da qualche parte,
una piccola oasi.
Da qualche parte
ci rimane sempre
una piccola gioia.
Ci sono fiori che sbocciano
persino in inverno.

- Phil Bosmans -




La più grande prigione in cui le persone vivono 
è la paura di ciò che pensano gli altri.

- David Icke -






Questo è il mio augurio:

- Che ci prendiamo del tempo per fare .....niente. 
- Che possiamo liberarci dalle paure di quello che potrebbe succedere ma che ci impedisce di vivere il presente. 
- Che possiamo far si che siano i nostri obbiettivi l’energia che ci alimenta e non più le nostre paure. 
- che possiamo accettare sinceramente e profondamente che siamo tutti degli esseri meravigliosi ed infiniti.
- Che riusciamo ad accettare che siamo già tutto quello che vorremmo essere, questo ci da la tranquillità di raggiungere ciò che sentiamo come nostro obbiettivo.
- Che riusciamo ad accettare gli altri così come sono perché ognuno ha il suo proprio vissuto. E che possiamo vivere la grande serenità che questa consapevolezza ci porta. 
- Che possiamo ricominciare ad apprezzare le cose semplici, come quando eravamo bambini. 
- Che possiamo accettare che le cose più importanti nella nostra vita sono anche le più semplici. 
- Che possiamo dare valore ad ogni nostra pur piccola soddisfazione perché questo ci porta la vera pace.
- Che Sapendo che "simile chiama simile" capiamo che più sono gentile nei miei confronti più il mondo esterno rifletterà gentilezza nei miei confronti. 
- E che possiamo ridare la libertà al bambino in noi.

- Gustav Birth - 






Albert Camus ha scritto: - Nel bel mezzo dell'inverno ho infine imparato che vi era in me un'invincibile estate -. Che meravigliosa metafora per descrivere il nostro stato. Quest’invincibile e meravigliosa estate c’è già, dobbiamo solo scoprirla. Ecco a cosa ci è servito l’inverno.





Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 11 settembre 2015

Una leggenda

Era un sabato mattina e tutti i colori uscirono per andare al mercato.
“Buongiorno, signor Blu” disse il Signor Arancione.
“Buongiorno a Lei signor Arancione, ha visto che bel cielo azzurro oggi?”.
“E' solo azzurro! Io sono più bello, perché sono arancione: il colore della vitalità, delle vitamine, delle carote e delle arance!”.
“Ma che vi viene in mente?”, interviene il signor Verde, “Io sono il colore più bello: sono il colore dei prati e delle foglie degli alberi!”.
“Vorreste che fosse vero! In realtà, sono io il colore più affascinante, perché sono il rosso, il colore della passione! Tutti i cuoricini che disegnano i bambini sono di questo colore, sono il colore dell'amore!”.
“Anch'io sono disegnato spesso dai bambini, cari Signori! Sono il Giallo colore del sole!”.
I colori si mettono a litigare: "Sono io il più bello...". "Non è vero, sono io". 
E il cielo comincia a diventare grigio. 
Le nuvole spuntano all'orizzonte e… Boom! 
I tuoni si fanno sentire e sono molto arrabbiati, perché i colori non dovrebbero litigare. Sono gli amici dei bambini, sempre presenti nei loro astucci e disponibili a farli divertire aiutandoli a inventare mille disegni! I colori impauriti dai tuoni e dai fulmini si abbracciano e nello stesso istante spunta il sole da dietro una nuvola. Ed ecco la magia: appare un meraviglioso arcobaleno in cui sono presenti tutti i colori.
I Signori Colori hanno capito che tutti sono belli e importanti e, infatti, l'arcobaleno non sarebbe così stupendo se fosse composto da un unico e solo colore: è bellissimo proprio perché lo compongono tutti insieme, in un affettuoso e suggestivo abbraccio.



"Il tempo che ti è assegnato è così breve che se perdi un secondo hai già perduto tutta la vita, perché non dura di più, dura solo quanto il tempo che perdi. 
Se dunque hai imboccato una via, prosegui per quella, in qualunque circostanza, non puoi che guadagnare, non corri alcun pericolo, alla fine forse precipiterai, ma se ti fossi voltato indietro fin dopo i primi passi e fossi sceso giù per la scala, saresti precipitato fin da principio, e non forse, ma certissimamente."

- Franz Kafka - 
da: "Patrocinatori" (Fürsprecher), racconto breve, 1922



Sono sempre felice sai perché? 
Perché io non aspetto niente da nessuno. L’attesa fa sempre male. 
I problemi non sono eterni e hanno sempre una soluzione. L'unica cosa che non ha soluzione è la morte. 
Non permettere a nessuno di offenderti, di umiliarti. Non devi assolutamente farti abbassare l'autostima. 
Le urla sono l'arma dei vigliacchi, di coloro che non hanno ragione. Troverai sempre persone che ti vogliono dare la colpa del loro fallimento ma ognuno avrà ciò che merita. Goditi la vita, perché è molto breve, amala pienamente, e sii sempre felice e sorridente, vivi la tua vita intensamente. 
E ricorda: prima di discutere, respira; prima di parlare, ascolta; prima di criticare, esaminati; prima di scrivere, pensa; prima di far male, senti; prima di arrenderti, prova; Prima di morire, vivi.

erroneamente attribuita dal web a  W.Shakespeare





Buona giornata a tutti. :-)



martedì 1 settembre 2015

Dammi coraggio - Rabindranath Tagore -

Ti prego:
non togliermi i pericoli,
ma aiutami ad affrontarli.

Non calmar le mie pene,
ma aiutami a superarle.

Non darmi alleati nella lotta della vita,
eccetto la forza che mi proviene da te.

Non donarmi salvezza nella paura,
ma pazienza per conquistare la mia libertà.

Concedimi di non essere un vigliacco
usurpando la tua grazia nel successo;
ma non mi manchi la stretta della tua mano
nel mio fallimento.

Quando mi fermo stanco sulla lunga strada
e la sete mi opprime sotto il solleone;
quando mi punge la nostalgia di sera
e lo spettro della notte copre la mia vita,
bramo la tua voce, o Dio,
sospiro la tua mano sulle spalle.

Fatico a camminare per il peso del cuore
carico dei doni che non ti ho donati.

Mi rassicuri la tua mano nella notte,
la voglio riempire di carezze, tenerla stretta:
i palpiti del tuo cuore
segnino i ritmi del mio pellegrinaggio.


(Rabindranath Tagore)



Chiederei ancora 
qualcosa 
se possedessi il cielo, 
le sue stelle 
e il mondo 
con le sue infinite
ricchezze.
Sarei però contento 
anche d'ogni
piccola cosa 
se lei fosse mia.

- Rabindranath Tagore -

- da il Giardiniere -



Nell'uomo avviene una doppia nascita: una prima volta nel grembo materno e una seconda volta nella libertà: l'uomo nasce una volta per sé e una volta insieme con gli altri.

- Rabindranath Tagore -

- da Il nido dell'amore -


Rabindranath Tagore (Calcutta, 6 maggio 1861 – Santiniketan 7 agosto 1941), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo indiano.

Premio Nobel per la letteratura nel 1913 con questa motivazione “Per la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi che, con consumata capacità, riesce a rendere nella sua poeticità, espressa attraverso il suo linguaggio inglese, parte della letteratura dell’ovest.” E’ stato tradotto praticamente in tutte le lingue europee risultando forse l'autore di origini bengalesi più noto in Occidente. Le sue opere sono state, quasi tutte, tradotte in italiano. Con i proventi delle sue opere, fece costruire strade, ospedali e anche una scuola, la quale è tutt'oggi un'università.




Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 17 giugno 2015

Il rimorso - Jorge Luis Borges -

Ho commesso il peggiore dei peccati
che un uomo possa commettere. Non sono stato
felice. Che i ghiacciai dell'oblio
possano travolgermi e disperdermi, senza pietà.
I miei mi generarono per il gioco
rischioso e stupendo della vita,
per la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.
Li frodai. Non fui felice. Realizzata
non fu la giovane loro volontà. La mia mente
si applicò alle simmetriche ostinatezze
dell’arte che intreccia inezie.
Ereditai valore. Non fui valoroso.
Non mi abbandona, mi sta sempre a lato
l’ombra d’essere stato un disgraziato.

- Jorge Luis Borges -

Rafał Olbiński - donna arcobaleno




Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e non te ne accorgi se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso. In certi momenti, il senso non conta. Contano i legami.

- Jorge Luis Borges - 




La notte ci piace perché, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi.

- Jorge Luis Borges -






Buona giornata a tutti. :-)







mercoledì 28 gennaio 2015

La Terra Capricciosa - Maria Maddalena Covassi -

Un giorno la Terra incrociò le braccia, chiamò il Sole e gli disse:
“Ne ho abbastanza di girarti intorno… sono stanca voglio fermarmi un po’ a riposare!”
“Sei impazzita per caso?!” – gli rispose il Sole lanciandole uno sguardo infuocato.
“Se ti fermi che cosa accadrà?!!”.
“Parli bene tu! Seduto sul tuo trono dorato. Ho deciso di fermarmi e lo farò!”.
Così dicendo, prese un lembo di prato, tirò la soffice coperta fin sotto il mento per coprirsi bene e si addormentò.
Gli animali furono i primi ad accorgersi che qualcosa non andava!!!
L’orso che aveva dormito saporitamente tutto l’inverno si stava preparando ad uscire dalla sua tana.
Mise fuori il suo grosso muso, annusò l’aria e disse:
“Fa ancora freddo ….brrrr, la primavera dovrebbe essere già qui! Pazienza mi rimetterò a dormire”.
La lucertola e la vipera, avevano passato l’estate distese sui sassi a prendere il sole.
Ora aspettavano che l’aria rinfrescasse per andare in letargo, ma faceva sempre così caldo, che rischiavano davvero di bruciarsi la pelle.
“Che cosa strana!”- dicevano gli uomini che vivevano sulla parte della Terra dove il Sole non tramontava mai.
“La notte non arriva, come faremo a dormire??”
E così continuavano a lavorare, anche se erano molto stanchi.
“Ma dov’è finito il Sole?”- si domandavano gli uomini che abitavano dall’altra parte della terra:
“Con questo buio non possiamo lavorare, che cosa daremo da mangiare ai nostri figli?”
Anche le piante se la passavano male: i fiori non facevano in tempo ad aprire la corolla e subito appassivano bruciati dal sole.
Senza luce, gli alberi lasciavano cadere le foglie e l’erba dei prati non cresceva.
Tutti gli abitanti della terra alzavano gli occhi al cielo.
C’era chi chiamava la luna e le stelle, altri invocavano il Sole.
Intanto, il Sole diventava sempre più rosso di rabbia, sembrava dovesse scoppiare da un momento all’altro:
“Così non si può andare avanti!!” – diceva – “la Terra si sta distruggendo e neanche se ne accorge, bisogna che trovi subito un rimedio!! Chiamerò gli altri pianeti e insieme troveremo una soluzione”.
E così fece: chiamò Giove, Marte, Venere, Saturno, Plutone, Nettuno ed altri ancora.
Tutti risposero alla chiamata del Re dell’universo, perché erano davvero preoccupati per la salute della loro sorella Terra e dei suoi abitanti.
Dopo essersi consultati presero una decisione.
Il pianeta Venere quello più vicino alla terra avrebbe ricevuto l’incarico di svegliarla.
Venere fu felice per questa scelta, che la faceva sentire importante agli occhi dei compagni.
Mise tutte le sue forze per riuscire in questa non facile impresa, si avvicinò il più possibile alla Terra e iniziò a gridare con tutto il fiato che aveva: “Svegliaaaati…….svegliaaaaati ……o moriraiiiii……”.
Ma la terra dormiva profondamente, e a niente valsero i richiami del pianeta.
“Possiamo aiutarvi noi!” – dissero i venti – “se ci alziamo tutti insieme, formiamo una tromba d’aria e con la sua punta le faremo il solletico finchè si sveglierà!”.
Detto questo si misero all’opera. Ma soffiando a destra e a sinistra riuscirono solo a strapparle un sorriso, mentre beatamente la terra continuava a dormire.
“Ci vogliono le maniere forti! Andiamo a svegliare i vulcani!” – dissero i pianeti.
I vulcani muovendosi la fecero tremare così tanto, che finalmente la terra aprì gli occhi, si guardò intorno e… vide che cosa aveva combinato:
“Sono stata proprio una sciocca”- disse rivolgendosi verso il sole e i suoi fratelli pianeti.
“Adesso ho capito!!” A ognuno di noi é affidato un compito e, se non lo svolgiamo, non facciamo del male solo a noi stessi, ma anche agli altri”.
Detto questo si mise in “moto” e…dopo un po’ tutto ritornò com’era prima.

(Maria Maddalena Covassi)



opera d’arte di Bjorn Richter

Quelli che non sentono questo Amore
trascinali come un fiume,
quelli che non bevono l’alba
come una tazza di acqua sorgiva
o non fanno provvista per il tramonto,
quelli che non vogliono cambiare
… lasciateli dormire.

Jalāl al-Dīn Rūmī

opera d’arte di Frits Thaulow


C’è un punto morto nella notte, dove fa più freddo
e il tempo più nero, dove il mondo ha dimenticato
la sera e l’alba non è ancora una promessa.
Un tempo in cui è troppo presto per alzarsi,
ma così tardi per andare a letto.

- Robin Hobb -


L'universo e la non conoscenza

Ci sono cose che noi umani non solo non conosciamo, ma, attraverso la non-conoscenza non siamo in grado di spiegare né tanto meno controllare. Una di queste è nella strana dicotomia riguardante l'Universo: per il 73 % ( circa 3/4 ) è formato di energia ( quella che chiamano "oscura" ), per il 23 % è formato di materia oscura e perl'esiguo 4% di materia ordinaria. Ebbene noi conosciamo a stento quel 4 % noto. Ma la dicotomia a cui mi riferivo è nel fatto che, pur essendo strutturato di una quantità enorme di energia, il nostro Universo ha un'energia (libera) prossima allo zero, cosa che lo fa raffreddare ed espandere. Questo fenomeno si è velocizzato in tempi recenti. E' nell'ignoranza di gran parte delle realtà in cui siamo immersi che l'uomo pontifica su Dio, il cui orizzonte è nell'universo intero. Se ci armassimo di sana modestia invece di mostrare una stupida sicumera, potremmo cominciare ad inchinarci di fronte a tutto questo ed a sentire l'immensità, invece di saturarla di becere ottusità.

- Patrizia Cinquestelle Pellegrino -






Buona giornata a tutti. :-)








venerdì 26 dicembre 2014

Il lupo che divenne uomo - Piero Gribaudi -

C'era una volta, in un bosco, un lupo molto feroce. 
Si nutriva di polli e di conigli e attaccava le greggi e gli armenti del villaggio. Anche i bambini non uscivano più a giocare. 
Il lupo era diventato il terrore di tutti. Si presero provvedimenti: gli animali dovevano vivere dentro recinti e trappole di ogni tipo vennero appostate nei dintorni. 
Il lupo cominciò a sentirsi braccato e vagava per il bosco, sempre più affamato.
Una sera, inaspettatamente, una stupenda luce illuminò il cielo e durò per tutta la notte. Ad un certo momento diversi gruppi di pastori cominciarono ad arrivare da ogni dove. Andavano tutti verso la medesima direzione. Che cosa stava succedendo?
Il lupo decise di seguirli, tenendosi a debita distanza. Li vide entrare in una grotta. Non si capiva che cosa vi trovassero. Quando uscirono, sembravano trasfigurati e anche una giovane donna comparve in mezzo a loro. 
Era un'occasione propizia. Il lupo furtivamente si intrufolò nella grotta.
Su una minuscola stuoia, un bambino molto piccolo stava disteso e giocava con un filo d'erba tra le dita. Il lupo si illuminò. Ecco il cibo sognato da tanto tempo. La mamma era ancora fuori con gli ospiti e non si sarebbe accorta. Avvicinò il muso al bambino. Sarebbe stata questione di un attimo. Ma successe qualcosa d'inaspettato. Il bambino non si spaventò, non pianse. Lo guardò, anzi, negli occhi, gli sorrise e allungando la manina accarezzò quel muso sporco di polvere. E gli disse: "Ti voglio bene".
Nessuno glielo aveva mai detto. La sua pelliccia di lupo si sfilacciò come una vecchia camicia. Dentro comparve un giovane uomo.

Chinato verso il bambino, trasformato, continuava a gridargli "Grazie! Grazie! Grazie!". Poi corse via. Che cos'altro poteva fare questo ex-lupo se non correre in ogni angolo della terra e raccontare a tutti ciò che quel bambino aveva fatto di lui?

- Piero Gribaudi - 
da: Fiabe della Notte Santa




Fratelli carissimi, il Signore nostro Gesù Cristo, creatore eterno di tutte le cose, oggi nascendo da una madre si è fatto nostro salvatore. E’ nato per noi oggi liberamente nel tempo per introdurci nell’eternità del Padre. Dio si è fatto uomo, perché l’uomo diventasse Dio. Perché l’uomo mangiasse il pane degli angeli, il Signore degli angeli si è fatto uomo… L’uomo ha peccato ed è divenuto reo: Dio è nato come uomo perché fosse liberato il reo. L’uomo cadde, ma Dio discese. Cadde l’uomo miseramente, discese Dio misericordiosamente; cadde l’uomo per la superbia, discese Dio con la grazia. 


Sant' Agostino (Discorso 13) 



...Non aveva bisogno di noi.

E anche Gesù non doveva che starsene ben tranquillo, nel ciel, prima di questa parte centrale, assiale, cardiaca della creazione, prima dell’Incarnazione, prima della redenzione.
È venuto, perché il mondo è venuto.
Diversamente, contrariamente, era tanto semplice, e presto fatto.
Era fatto in anticipo, non doveva che non creare il mondo, non rimaneva che non creare l’uomo.
Non c’era più alcuna storia, non c’era più alcun fastidio.
Tutto il mondo restava a casa sua.
Quanto bisogna che io sia grande, amico mio, per aver spostato tanto mondo, disturbato tanto mondo, e così gran mondo.
Un Dio, amico mio, Dio si è disturbato, Dio si è sacrificato per me.
Ecco il Cristianesimo.

- Charles Péguy -
Clio, dialogue de l’histoire et de l’âme charnelle


È nato! Alleluia! 

È nato il sovrano bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!
La notte che già fu sì buia
risplende di un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill’anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill’anni s’attese
quest’ora su tutte le ore.
È nato, è nato il Signore!
È nato nel nostro paese.
Risplende d’un astro divino
la notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!

- Guido Gozzano -






Buona giornata a tutti. :-)







martedì 23 dicembre 2014

Credere al Natale - don Bruno Ferrero -

C'era una volta un uomo che non credeva nel Natale.
Era una persona fedele e generosa con la sua famiglia e corretta nel rapporto con gli altri, però non credeva che Dio si fosse fatto uomo come, secondo quanto afferma la Chiesa, è successo a Natale.
Era troppo sincero per far vedere una fede che non aveva , disse una volta alla moglie che era credente :
"Mi dispiace molto, però non riesco a capire che Dio si sia fatto uomo; non ha senso per me."
Una notte di Natale, sua moglie e i figli andarono in chiesa per la messa di mezzanotte. Lui non volle accompagnarli e disse :
"Se venissi con voi mi sentirei un ipocrita. Preferisco restare a casa. Vi starò ad aspettare."
Poco dopo la famiglia uscì mentre iniziò a nevicare.
Si avvicinò alla finestra e vide come il vento soffiava sempre più forte e pensò:
"Se è Natale , meglio che sia bianco "
Tornò alla sua poltrona vicino al fuoco e cominciò a leggere un giornale. Poco dopo venne interrotto da un rumore seguito da un altro e subito da altri. Pensò che qualcuno stesse tirando delle palle di neve sulla finestra della sala da pranzo.
Uscì per andare a vedere e vide alcuni passerotti feriti, buttati sulla neve. La tormenta li aveva colti di sorpresa e, per la disperazione di trovare un rifugio, avevano cercato inutilmente di attraversare i vetri della finestra e disse :
" Non posso permettere che queste povere creature muoiano di freddo... però come posso aiutarle ? "
Pensò che la stalla dove si trovava il cavallo dei figli sarebbe stato un buon rifugio, velocemente si mise la giacca, gli stivali di gomma e camminò sulla neve fino ad arrivare nella stalla, spalancò le porte e accese la luce. Però i passerotti non entrarono , pensò :
" Forse il cibo li attirerà,"
Tornò a casa per prendere delle briciole di pane e le disseminò sulla neve facendo un piccolo cammino fino alla stalla.
Si angustió nel vedere che gli uccelli ignoravano le bricciole e continuavano a muovere le ali disperatamente sulla neve. Cercò di spingerle in stalla camminando intorno a loro e agitando le braccia. Si dispersero nelle diverse parti meno che verso il caldo e illuminato rifugio e pensò :
" Mi vedono come un estraneo che fa paura , non mi viene in mente nulla perché possano fidarsi di me... Se solo potessi trasformarmi in uccello per pochi minuti, forse riuscirei a salvarli "

In quel momento le campane della chiesa cominciarono a suonare. L'uomo restò immobile, in silenzio, ascoltando il suono gioioso che annunciava il Natale. Allora si inginocchiò sulla neve e disse :

" Ora si, capisco, ora vedo perché hai dovuto fare tutto questo!"

- don Bruno Ferrero - 




Al termine di una vita passata nella santità, come al termine di una vita di delitti, la modalità per entrare in paradiso è una sola: Signore, abbi pietà di me, perché sono un peccatore.

- Arturo Paoli - 




Se tutti per una volta guardassero fuori dalla finestra desiderando quel regalo tanto sperato, che non sia il solito materiale, ma qualcosa di spirituale, potremmo tutti insieme allungare quel sorriso di cinque minuti in qualcosa di infinito, un regalo che potrebbe durare secoli… proprio come un quadro!

(Ejay Ivan Lac)


La stella - Klaus Hemmerle

La stella non si è ingannata,
quando ha chiamato chi era più lontano,
perché si incamminasse verso il Dio a lui vicino.

La stella non si è ingannata,
indicando la via del deserto,
la più umile, la più dura.

La stella non si è ingannata,
fermandosi sopra le case di gente umile:
è nato là il grande futuro.

Il tuo cuore non si è ingannato,
mettendosi in cammino,
in cerca dell'ignoto.

Il tuo cuore non si è ingannato,
non cedendo
alla vana impazienza.

Il tuo cuore non si è ingannato,
inginocchiandosi
dinanzi al Bambino.

- Klaus Hemmerle -





Buona giornata a tutti :-)