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sabato 12 maggio 2012

Esorcismo di papa Leone XIII contro Satana e gli Angeli Ribelli -

Questa preghiera, composta dal Papa stesso, per mettere il demonio in fuga, può preservare da grandi mali se stesso, la famiglia e la società. Può essere recitata anche tutti i giorni dai semplici fedeli; uomini, donne e ragazzi. 
Può ripetersi in Chiesa, nelle case e anche nelle strade, privatamente, o meglio riuniti in due o tre persone.


Quello che segue non è l’esorcismo solenne che puo’ farsi solo con l’autorizzazione del Vescovo. E’ quello semplice, composto dal papa Leone XIII, che puo’ essere recitato con frutto da ogni fedele. L’esistenza del demonio non e’ una favola. La Sacra Scrittura ce ne parla con abbondanza ammonendoci che il demonio e’ tutto occupato a danneggiare il genere umano, soprattutto sul piano spirituale, ma anche sul piano fisico e psichico. Persecuzioni, tentazioni, discordie, scandali ed anche disastri fisici, spesso vengono dal maligno. Solo la potenza di Dio ci libera dalle vessazioni di satana.
È potente in caso di malattie, di intemperie, di carestie, per la conservazione della Fede nella propria famiglia o parrocchia, per la santificazione di se stesso e dei propri cari. ecc. Satana è un leone furente che gira sempre attorno a noi cercando di divorarci. La preghiera, in forma di esorcismo, ha la potenza di scacciarlo. Ecco perché il Papa compose questa preghiera e volle che si recitasse spesso.



Anche se non fa parte del rito, molti esorcisti sono soliti cominciare con la lettura dell’inizio del Vangelo di S.Giovanni.

“In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio. Egli era in principio con Dio. Tutto si fece per mezzo di lui; e senza di Lui nulla fu fatto di quanto si fece. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende fra le tenebre, ma le tenebre non l’accolsero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di Lui. Egli non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Il Verbo era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo, ed il mondo per mezzo di Lui fu fatto, ma il mondo non Lo riconobbe. Venne tra i suoi, ma i suoi non Lo accolsero. Ma a quanti Lo accolsero, diede il potere di diventare figli di Dio: i quali non da sangue, nè da volere di carne, nè da volere di uomo, ma da Dio sono nati (Ci si inginocchia). Ed il verbo si fece carne (ci si alza) ed abitò fra noi. E noi abbiamo contemplato la Sua gloria: gloria che viene dal Padre al suo Unigenito pieno di grazia e di verita’.”


In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.


ESORCISMO
In nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, con l'intercessione dell'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, di S. Michele Arcangelo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi noi intraprendiamo la battaglia a respingere con insistenza gli attacchi e le insidie del demonio.


SALMO (si recita in piedi)
Che Dio si faccia avanti ed i suoi nemici saranno dispersi: e che fuggano davanti a Lui coloro che lo odiano. Come svanisce il fumo, svaniscano pure essi; come la cera fonde nel fuoco, cosi periscano i peccatori, davanti a Dio.

V. Ecco la croce del Signore, fuggite potenze nemiche.
R. Vinse il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide.
V. Che la tua misericordia, Signore, sia su di noi.
R. Come noi abbiamo sperato in te.
Noi ti esorcizziamo, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, legione, riunione e setta diabolica, in nome e potere di nostro Signore Gesù Cristo sii sradicato dalla Chiesa di Dio e dalle anime riscattate col prezioso Sangue del divino Agnello +.

D'ora innanzi non osare più, perfido serpente, ingannare il genere umano, perseguitare la Chiesa di Dio né scuotere e crivellare, come frumento, gli eletti di Dio.
Te lo comanda l'altissimo Dio, al quale, nella tua grande superbia, presumi essere simile.

Te lo comando Dio Padre +; te lo comanda Dio Figlio +; te lo comanda Dio Spirito Santo +.
Te lo comanda il Cristo, Verbo eterno di Dio fatto carne +, che per la salvezza della nostra razza, perduta per la tua gelosia, "Si è umiliato e reso obbediente fino alla morte".

Te lo comanda il segno della Croce + e il potere di tutti i misteri di nostra Fede cristiana. Te lo comanda la potente Madre di Dio la Vergine Maria + che dal primo istante della sua Immacolata Concezione per la sua umiltà ha schiacciato la tua testa orgogliosa.
Dunque, Dragone maledetto e tutta la legione diabolica, noi ti scongiuriamo per il Dio + vivo, per il Dio + vero, per il Dio + Santo: cessa d'ingannare le umane creature e di versare su di loro il veleno della dannazione eterna; cessa di nuocere alla Chiesa e mettere lacci alla sua libertà.

Vattene, Satana, inventore e maestro d'inganni, nemico della salvezza dell'uomo. Cedi il posto al Cristo, cedi il posto alla Chiesa.
Umiliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all'invocazione fatta da noi del santo e terribile Nome di Gesù a Cui gl'inferni tremano, a Cui le virtù dei cieli, le potenze e le Dominazioni sono sottomesse, i Cherubini ed i Serafini lodano incessantemente dicendo: "Santo, Santo, Santo è il Signore, il Dio delle armate".

Dalle insidie del diavolo liberaci, o Signore.

Note: si asperga, potendo, il luogo di acqua benedetta,
dove c'è il segno + bisogna fare un segno di croce colla mano senza pronunziare parole.
Teramo, 5/6/1952, Imprimatur Sac. D. Taraschi, Del. Ep.lls.


N.B. Si tenga inoltre presente che l'esorcismo può essere compiuto SOLO SE SI E' IN GRAZIA DI DIO; ovvero se si ci è confessati e non si sia già caduti in peccato mortale. 
Papa Leone XIII

Come è nata questa preghiera? Trascrivo quanto pubblicò la rivista Ephemerides Liturgicae, nel 1955, pagg. 58-59.

P. Domenico Pechenino scrive: «Non ricordo l'anno preciso. Un mattino il grande Pontefice Leone XIII aveva celebrato la S. Messa e stava assistendone un'altra, di ringraziamento, come al solito. Ad un tratto lo si vide drizzare energica­mente il capo, poi fissare qualche cosa al di sopra del capo del celebrante. Guardava fisso, senza batter palpebra, ma con un senso di terrore. e di meraviglia, cambiando colore e lineamenti. Qual­cosa di strano, di grande avveniva in lui.

Finalmente, come rivenendo in sé, dando un leggero ma energico tocco di mano, si alza. Lo si vede avviarsi verso il suo studio privato. I familiari lo seguono con premura e ansiosi. Gli dicono sommessamente: Santo Padre, non si sente bene? Ha bisogno di qualcosa? Risponde: Niente, niente. Dopo una mezz'ora fa chiamare il Segretario della Con­gregazione dei Riti e, porgendogli un foglio, gli ingiunge di farlo stampare e di farlo pervenire a tutti gli Ordinari del mondo. Che cosa contene­va? La preghiera che recitiamo al termine della Messa insieme al popolo, con la supplica a Maria e l'infocata invocazione al Principe delle milizie celesti, implorando Dio che ricacci Satana nel­l'inferno».

In quello scritto si ordinava anche di recitare tali preghiere in ginocchio. Quanto sopra, che era stato pubblicato anche nel giornale La setti­mana del clero, il 30 marzo 1947, non cita le fonti da cui è stata attinta la notizia. Risulta però il modo insolito con cui fu ordinato di recitare quella preghiera, che venne spedita agli Ordinari nel 1886. A conferma di quanto scrive P. Pechenino abbiamo l'autorevole testimonianza del card. Nasalli Rocca che, nella sua Lettera Pastorale per la quaresima, emanata a Bologna nel 1946, scrive:

« Leone XIII scrisse egli stesso quella preghie­ra. La frase (i demoni) che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime ha una spiegazione storica, a noi più volte riferita dal suo segretario particola­re, mons. Rinaldo Angeli. Leone XIII ebbe vera­mente la visione degli spiriti infernali che si addensavano sulla città eterna (Roma); e da quel­la esperienza venne la preghiera che volle far recitare in tutta la Chiesa. Tale preghiera egli la recitava con voce vibrata e potente: la udimmo tante volte nella basilica vaticana. Non solo, ma scrisse di sua mano uno speciale esorcismo conte­nuto nel Rituale Romano (edizione 1954, tit. XII, c. III, pag. 863 e segg.). Questi esorcismi egli rac­comandava ai vescovi e ai sacerdoti di recitarli spesso nelle loro diocesi e parrocchie. Egli lo recitava spessissimo lungo il giorno».

È anche interessante tener conto di un altro fatto, che arricchisce ancor più il valore di quelle preghiere che si recitavano dopo ogni messa. Pio XI volle che, nel recitare queste preghiere, vi si ponesse una particolare intenzione per la Russia (allocuzione del 30 giugno 1930). In tale allocu­zione, dopo aver ricordato le preghiere per la Russia a cui aveva sollecitato anche tutti i fedeli nella ricorrenza del patriarca S. Giuseppe (19 marzo 1930), e dopo aver ricordato la persecu­zione religiosa in Russia, così conclude:

«E affinché tutti possano senza fatica ed inco­modo continuare in questa santa crociata, stabi­liamo che quelle preci che il nostro antecessore di felice memoria, Leone XIII, comandò che si recitassero dopo la messa dai sacerdoti e dai fede­li, siano dette a questa particolare intenzione, e cioè per la Russia. Di ciò i Vescovi e il clero seco­lare e regolare abbiano cura di rendere informati il loro popolo e quanti sono presenti al S. Sacrifi­cio, né manchino di richiamare spesso quanto sopra alla loro memoria» (Civiltà Cattolica, 1930, vol. III).

Come si vede la tremenda presenza di Satana è stata tenuta presente con molta chiarezza dai Pontefici; e l'intenzione aggiunta da Pio XI toc­cava il centro delle false dottrine seminate nel nostro secolo e che tuttora avvelenano la vita non solo dei popoli, ma degli stessi teologi. Se poi le disposizioni di Pio XI non sono state osservate, è colpa di coloro a cui erano state affidate; certa­mente si integravano bene con gli avvenimenti carismatici che il Signore aveva dato all'umanità attraverso le apparizioni di Fatima, pur essendo indipendenti da esse: Fatima allora era ancora sconosciuta nel mondo.

                                             Fonte: "Un esorcista racconta" di Padre Gabriele Amorth



Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 22 marzo 2012

Dio non è autore del male - frère Roger di Taizé -

Alcuni si dicono: se Dio esistesse, non permetterebbe le guerre, l’ ingiustizia, la malattia, l'oppressione, neppure per un solo essere umano; se Dio esistesse impedirebbe all'uomo di commettere il male.

Quasi tremila anni fa il profeta Elia si reca un giorno nel deserto per ascoltare Dio. Si scatenano gli elementi: dapprima un uragano, poi un terremoto ed infine un fuoco violento. Ma Elia capisce che Dio non si trova nello scatenarsi degli elementi naturali.

Tutto poi si placa ed Elia percepisce Dio nel mormorio d'una brezza leggera. Ed è colpito da questa toccante realtà: la voce di Dio si trasmette all'uomo spesso in un soffio di silenzio.

È una delle prime volte della storia in cui si registra questa limpida intuizione: Dio non terrorizza nessuno con mezzi violenti.
Dio mai è autore del male, dei sismi naturali, delle guerre, delle disgrazie terrene.

Né la sofferenza, né la miseria degli uomini sono volute da Dio.

Dio non  s'impone. Ci lascia liberi di amare o di non amare, di perdonare o di rifiutare il perdono. Ma Dio non assiste mai passivamente  ai dolore degli esseri umani.

Soffre  con l'innocente,
in Dio, c'è una sofferenza del Cristo.

(frère Roger di Taizé)


Roger Louis Schutz, detto frère Roger  (1915-2005) di origine svizzera è stato il  fondatore della comunità monastica ecumenicaed  internazionale di Taizè.

Figlio di un pastore protestante rimase lui stesso protestante per tutta la vita

Durante la seconda guerra mondiale si fermò nel villaggio di Taizè (in Borgogna). Questo villaggio era vicinissimo alla linea di demarcazione che divideva in due la Francia ed era adatto per accogliere i rifugiati che fuggivano la guerra. Lì creò una comunità i cui valori fondamentali erano la semplicità e la benevolenza del cuore, nella fedeltà al Vangelo. Cominciò quindi ad accogliere e ad aiutare i profughi della guerra, soprattutto ebrei. In considerazione del fatto che gli ospiti avevano fedi diverse , Roger pregava da solo nella sua stanza. Nell’autunno del 1942 dovette fuggire perchè la Gestapo aveva individuato il villaggio. Vi ritornò del 1944 con alcuni fratelli che avevano iniziato insieme a lui una vita comune che continuarono a Taizé. Nel 1945 creò a Taizè un’associazione che si faceva carico dei ragazzi rimasti orfani a causa della guerra.

Di domenica, poi, i fratelli accoglievano anche dei prigionieri di guerra tedeschi internati in un campo vicino a Taizé. Poco alla volta qualche altro giovane venne ad unirsi ai primi fratelli e il giorno di Pasqua 1949  si impegnarono tutti al celibato, alla vita comune e alla semplicità di vita.

Frère Roger morì accoltellato da una squilibrata, il 16 agosto 2005, durante la preghiera pubblica serale.



Buona giornata a tutti. :-)