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domenica 28 aprile 2019

Cos’è un ragazzo (1970)

I ragazzi ci arrivano in misure, pesi e colori assortiti.

Li troviamo dappertutto: sulla cima di... sotto a... dentro il... mentre si arrampicano su... dondolano da... corrono per... e saltano sopra...

Le madri li adorano, le bambine li odiano, le sorelle e i fratelli maggiori li tollerano, gli adulti li ignorano e... il Cielo li protegge.

Un ragazzo è la verità con la faccia sporca, la saggezza con i capelli arruffati, la speranza nell’avvenire con un ranocchio in tasca. 

Il ragazzo ha l’appetito di un cavallo, la digestione di un ingoiatore di spade, l’energia di una bomba atomica tascabile, la curiosità di un gatto, i polmoni di un dittatore, la fantasia di Giulio Verne, la timidezza della violetta, gli piacciono i gelati, le lime, il Natale, i giornali a fumetti, i boschi, l’acqua (nel suo ambiente naturale), i grossi animali, il babbo, i treni, la domenica mattina e i carri dei pompieri. 

Non vede di buon occhio il catechismo, le visite, la scuola, i giornali senza illustrazioni, le lezioni di piano, il barbiere, le bambine, le persone grandi, e il momento di coricarsi.

Un ragazzo è una creatura magica: potete chiuderlo fuori dal vostro studio, ma non dal cuore. 
Potete scacciarlo dalla vostra stanza ma non dalla vostra mente. 
Un terremoto in miniatura con la faccia lentigginosa...è il vostro padrone.

Ma quando tornate a casa la sera, recando con voi soltanto i brandelli delle vostre speranze e dei vostri sogni, lui può rimetterli a nuovo con due magiche parole: “Ciao papà”.



I giovani non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere"


- Plutarco -



"Le radici sono importanti, nella vita di un uomo,
ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici,
e le gambe sono fatte per andare altrove."


- Pino Cacucci -



Voglio vivere a tutto volume, 
Dio mio.
Sognare in grande,
avvicinarmi alla gente senza paura,
donare senza pretendere 
nulla in cambio.
A tutto volume, 
Dio mio,

voglio vivere ogni giorno di questa mia vita.




Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it





domenica 7 aprile 2019

Ditelo prima – don Bruno Ferrero

Lui era un omone robusto, dalla voce tonante e i modi bruschi.
Lei era una donna dolce e delicata. Si erano sposati. Lui non le faceva mancare nulla, lei accudiva la casa ed educava i figli.
I figli crebbero, si sposarono, se ne andarono. Una storia come tante.
Ma, quando tutti i figli furono sistemati, la donna perse il sorriso, divenne sempre più esile, non riusciva più a mangiare e in breve non si alzò più dal letto.
Preoccupato, il marito la fece ricoverare in ospedale. Vennero al suo capezzale medici e specialisti famosi.
Nessuno riusciva a scoprire il genere di malattia. Scuotevano la testa e dicevano: "Mah!".
L'ultimo specialista prese da parte l'omone e gli disse: "Direi semplicemente che sua moglie non ha più voglia di vivere!".
Senza dire una parola, l'omone si sedette accanto al letto della moglie e le prese la mano.
Una manina sottile che scomparve nella manona dell'uomo. Poi, con la sua voce tonante, disse deciso: "Tu non morirai!". 
"Perché?", chiese lei, in un soffio lieve. 
"Perché io ho bisogno di te!". 
"E perché non me l'hai detto prima?".
Da quel momento la donna cominciò a migliorare. E oggi sta benissimo. Mentre medici e specialisti continuano a chiedersi che razza di malattia avesse e quale straordinaria medicina l'avesse fatta guarire così in fretta.

Non aspettare mai domani per dire a qualcuno che l'ami.
Fallo subito.
Non pensare: "Ma mia madre, mio figlio, mia moglie lo sa già".
Forse lo sa.
Ma tu ti stancheresti mai di sentirtelo ripetere?
Non guardare l'ora, prendi il telefono: 
"Sono io, voglio dirti che ti voglio bene".
Stringi la mano della persona che ami e dillo: 
"Ho bisogno di te! Ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene".
L'amore è la vita.
Vi è una terra dei morti e una terra dei vivi.
Chi li distingue è l'amore!


- Don Bruno Ferrero -


Dio non ha ancora finito di scrivere la miglior storia d'amore per te.



La famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il nostro futuro.

- A. Haley –

Illustrazione by Elina Ellis



Buona giornata a tutti. :-)



domenica 31 marzo 2019

Il contadino e il poeta

Un contadino stanco della solita routine quotidiana, tra campi e duro lavoro, decise di vendere la sua tenuta. 
Dovendo scrivere il cartello per la vendita decise di chiedere aiuto al suo vicino che possedeva delle doti poetiche innate.
Il romantico vicino accettò volentieri e scrisse per lui un cartello che diceva:
"Vendo un pezzettino di cielo, adornato da bellissimi fiori e verdi alberi, con un fiume, dall'acqua cosi pura e dal colore più cristallino che abbiate mai visto."
Fatto ciò, il poeta dovette assentarsi per un po' di tempo, al suo rientro però, decise di andare a conoscere il suo nuovo vicino.
La sua sorpresa fu immensa nel vedere il solito contadino, impegnato nei suoi lavori agricoli.
Il poeta domandò quindi: "Amico non sei andato via dalla tenuta?"
Il contadino rispose sorridendo: "No, mio caro vicino, dopo aver letto il cartello che avevi scritto, ho capito che possedevo il pezzo più bello della terra e che non ne avrei trovato un altro migliore."

Non aspettare che arrivi un poeta per farti un cartello che ti dica quanto è meravigliosa la tua vita, la tua casa, la tua famiglia e tutto ciò che possiedi...

Ringrazia sempre Dio per la salute che hai, la vita che vivi, per la caparbietà che hai nel lottare per andare avanti.

Che il Signore benedica questo pezzettino di cielo che è la tua vita.

Il tuo risveglio al mattino è la parte migliore, perché è lì che Dio ti dice:
"Alzati, ti regalo un'altra opportunità."

Nasciamo per essere felici, non perfetti.
I giorni buoni ti danno felicità,
i giorni cattivi ti danno esperienza.
I tentativi ti mantengono forte,
le prove ti mantengono umano,
le cadute ti mantengono umile,
ma solo Dio ti mantiene in piedi.


“Innamorarsi è raro, ma non è difficile.
La vera impresa è conservare quel sogno d’amore anche dopo la sua trasformazione in realtà.
Perché se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola.”


- Massimo Gramellini -


L’amore dell’uomo e della donna è all’origine della famiglia umana e la coppia formata da un uomo e da una donna ha il suo fondamento nel disegno originario di Dio (cfr Gn 2,18-25). 
Imparare ad amarsi come coppia è un cammino meraviglioso, che tuttavia richiede un tirocinio impegnativo. 
Il periodo del fidanzamento, fondamentale per costruire la coppia, è un tempo di attesa e di preparazione, che va vissuto nella castità dei gesti e delle parole. 


- Papa Benedetto XVI - 
Messaggio ai giovani GMG 2007



L’amore materno fa sentire al bambino che è bello essere nato; instilla nel bambino l’amore per la vita e non solo il desiderio di restare vivo. 
La stessa idea può essere applicata ad un altro simbolismo biblico. 
La terra promessa (terra è sempre simbolo di madre) è descritta come “traboccante di latte e di miele”.
Il latte è il simbolo del primo aspetto dell’amore, quello per le cure e l’affermazione; il miele simboleggia la dolcezza della vita, l’amore per essa, e la felicità di sentirsi vivi.
La maggior parte delle madri è capace di dare “latte”, ma solo una minoranza di dare anche “miele”.
Per poter dare latte una madre non deve soltanto essere una “brava mamma”, ma una donna felice, e non tutte ci riescono.
L’amore della madre per la vita è contagioso, così come lo è la sua ansietà; ambedue gli stati d’animo hanno un effetto profondo sulla personalità del bambino; si distinguono subito tra i bambini - e gli adulti – coloro che ricevono soltanto “latte” e coloro che ricevono “latte e miele”.

Erich Fromm -

da "L’arte d’amare” 



Nel matrimonio tra uomo e donna sono radicati “la paternità e la maternità, è solo nel contesto della coniugalità che la nuova persona umana può essere introdotta nell’universo dell’essere in modo adeguato alla sua dignità. 
Non è prodotta, ma generata. E’ attesa come dono, non esigita come un diritto”.

- Card. Carlo Caffarra - 
da: Lectio Magistralis Verità e bontà della coniugalità
12 settembre 2013


“Nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia.”

Questa foto esprime a pieno il significato della frase sopra.
L'amore quando è vero dura per sempre,
 nonostante tutte le difficoltà che ci sono e che ci saranno.

Buona giornata a tutti :-)




sabato 30 marzo 2019

Come sei bella, amica mia, come sei bella! - Dal Cantico dei Cantici, IV, 1-16




Come sei bella, amica mia, come sei bella!
Gli occhi tuoi sono colombe,
dietro il tuo velo.
Le tue chiome come un gregge di capre,
che scendono dalle pendici del Galaad.
I tuoi denti come un gregge di pecore tosate,
che risalgono dal bagno;
tutte procedono appaiate,
e nessuna è senza compagna.
Come un nastro di porpora le tue labbra
e la tua bocca è soffusa di grazia;
come spicchio di melagrana la tua gota
attraverso il tuo velo.




Come la torre di Davide il tuo collo,
costruita a guisa di fortezza.
Mille scudi vi sono appesi,
tutte armature di prodi.
I tuoi seni sono come due cerbiatti,
gemelli di una gazzella,
che pascolano fra i gigli.




Prima che spiri la brezza del giorno
e si allunghino le ombre,
me ne andrò al monte della mirra
e alla collina dell’incenso.
Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia.



Vieni con me dal Libano, o sposa,
con me dal Libano, vieni!
Osserva dalla cima dell’Amana,
dalla cima del Senir e dell’Ermon,
dalle tane dei leoni,
dai monti dei leopardi.
Tu mi hai rapito il cuore,
sorella mia, sposa,
tu mi hai rapito il cuore
con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!




Quanto sono soavi le tue carezze,
sorella mia, sposa,
quanto più deliziose del vino le tue carezze.
L’odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c’è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.
Giardino chiuso tu sei,
sorella mia, sposa,
giardino chiuso, fontana sigillata.




I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,
con i frutti più squisiti,
alberi di cipro con nardo,
nardo e zafferano, cannella e cinnamomo
con ogni specie d’alberi da incenso;
mirra e aloe
con tutti i migliori aromi.
Fontana che irrora i giardini,
pozzo d’acque vive
e ruscelli sgorganti dal Libano.
Levati, aquilone, e tu, austro, vieni,
soffia nel mio giardino,
si effondano i suoi aromi.
Venga il mio diletto nel suo giardino
e ne mangi i frutti squisiti.

Cantico dei Cantici, IV, 1-6 
Fonte: La sacra Bibbia, Conferenza Episcopale Italiana, 1974 Roma




Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l'amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio

Cantico dei Cantici 8:6-7

Buona giornata a tutti. :-)



sabato 16 febbraio 2019

C'è un bambino in ognuno di noi.

C’è sempre quel momento lì.
Quando si girano verso di te. Stanno giocando a rincorrersi, stanno parlando, facendo merenda, e poi si girano verso di te. Mezzo secondo, non di più.
Ti guardano, vogliono vedere se li stai guardando, se li tieni d’occhio. Cercano nel tuo sguardo qualcosa che sembri almeno un po’ un’approvazione. 
Un sorriso. O anche solo, semplicemente, la conferma che te ne sta fregando qualcosa.
Poi tornano a fare quel che stavano facendo.
Ovvio che non puoi guardarli sempre. Non tutti. Che chissà quante volte mi sarà successo, che lui si girava, mi cercava, e io avevo la testa girata dall’altra parte.
Ma ci sono giorni, come oggi per dire, in cui mi sembra che sì ok la storia, sì ok i verbi, ma tutto quel che dobbiamo fare è cercare di essere lì, sforzarci di essere lì, quando si girano a cercare il nostro sguardo.
Fargli sapere che ce ne frega qualcosa, di quello che stanno facendo.
Fargli sempre sapere che siamo lì.

La cosa più semplice, e la più difficile del mondo.

- Enrico Galiano - 




Quando nel corso degli umani eventi è in pericolo la propria sanità mentale, diventa necessario alzare una voce nel deserto.

È in nome della giustizia per le genti... ma soprattutto per me... che pronuncio la seguente dichiarazione, nella speranza che assicuri la pace della mente a tante persone.

La dichiarazione dei diritti del bambino

Articolo primo: è severamente proibito a chiunque abbia l'abitudine di mangiare aglio avvicinarsi a meno di cinque chilometri da un lattante, pena l'annegamento per sputo.

Articolo secondo: qualunque idiota venga sorpreso a fare il solletico sotto i piedi di un lattante fino a farlo svenire, o a buttarlo in aria appena mangiato, incorrerà in severissime pene pecuniarie.

Articolo terzo: il lattante colpevole di minzione improvvisa in grembo ad amici o parenti in visita avrà diritto a un veloce cambio di pannolini. Pubbliche dichiarazioni, descrizione di particolari e visite turistiche al sopramenzionato non sono considerati necessari.

Articolo quarto: la decisione di mangiare o meno omogeneizzato di pollo spetta al «nutrito», non alla «nutrice». Se poi il nutrito deciderà di sputare l'omogeneizzato di pollo di cui sopra in faccia alla nutrice, l'atto dovrà essere considerato l'espressione di un'opinione, non una dichiarazione di guerra.

Articolo quinto: ai bambini dev'esser lasciata piena libertà di vocalizzo, anche in chiesa, nei luoghi pubblici, durante i film e nelle ore notturne.
Non hanno ancora avuto modo di imparare che le risate e l'allegria devono durare tutta una vita e quindi non vanno sprecate.

Primo emendamento: è severamente proibito alloggiare un neonato in una casa priva di teneri abbracci, amore e risate.


- Bombeck Erma -
 Fonte: “Se la vita è un piatto di ciliegie, perché a me capitano solo i noccioli?” di Erma Bombeck




C'è un bambino in ognuno di noi. Ha delle necessità. disperatamente ci chiama.
Desidera vivere spensierato, leggero. E' stato caricato con troppi doveri e regole.
Gli è stata rubata una parte dell'infanzia. Solo tu puoi dargli ciò di cui più ha bisogno.
Lo puoi fare.
Fallo giocare, lascia che si diverta, che faccia scemate, che rida, che salti spensierato e libero e divertiti con lui.
Tutto ciò che dai a lui lo dai a te. La sua gratitudine sarà immensa.

- Gustav Birth -



Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 9 febbraio 2019

L'Amore vero non si improvvisa - papa Benedetto XVI

"È esistita un'epoca in cui gli esseri erano veramente capaci di amarsi e di restare fedeli, e perciò a quel tempo non esisteva l'istituzione del matrimonio. Il matrimonio è stato istituito perché gli esseri umani non sapevano più amare.
È stato per costringerli a rispettare i propri impegni che si sono dovute inventare delle leggi, dei sacramenti, ecc.
Quando c'è l'amore, si ha forse bisogno di carte, di contratti, di un sindaco o di un curato?
E poi, tutte quelle carte, quei sindaci e quei curati possono forse impedire alle coppie sposate di tradirsi, di sbranarsi e di separarsi? No, purtroppo.
Quando c'è l'amore, non si ha bisogno di nient'altro perché duri eternante, nemmeno della benedizione dei sacerdoti, perché Dio ha già dato la Sua benedizione.
Dio è nell'amore di coloro che si amano veramente, ed è questa l'unica benedizione autentica: l'amore stesso." 

- Omraam Mikhaël Aïvanhov -




"Il problema delle persone, soprattutto nell'amore, è che si vuole possedere l'altro. E quando, anziché il dono, c'è il desiderio di possesso, si inquina tutto. Molti matrimoni falliscono per questo. Perché, quando tu vuoi possedere, riduci automaticamente l'altro a un oggetto. 
Non è più una persona, un interlocutore, ma diventa un possesso. 
È il contrario dell'amore. L'amore è spento, a quel punto."

- padre Raniero Cantalamessa - 
sacerdote, teologo e predicatore italiano dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini



L'Amore vero non si improvvisa

Riappropriatevi, cari giovani, del valore della famiglia; amatela non solo per tradizione, ma per una scelta matura e consapevole: amate la vostra famiglia di origine e preparatevi ad amare anche quella che con l’aiuto di Dio voi stessi formerete.
Dico: “preparatevi”, perché l’amore vero non si improvvisa.
L’amore è fatto, oltre che di sentimento, di responsabilità, di costanza, e anche di senso del dovere.
Tutto questo lo si impara attraverso l’esercizio prolungato delle virtù cristiane della fiducia, della purezza, dell’abbandono alla Provvidenza, della preghiera...

- papaBenedetto XVI –
Cagliari 07 settembre 2008




“Dobbiamo iniziare con l’essere felici
perché è il più grande servizio che si possa rendere all’umanità. 
Se siamo felici, c’è almeno un luogo di felicità.
 La felicità deve però continuamente accrescersi,
e si accresce man mano che altre persone diventano un po’ più felici.
 Se nella vostra vita avete reso felice anche una sola persona,
non avete perduto il vostro tempo;
se avete fatto felice un cane, oppure una pianta fiorita
in un giorno di primavera che vi ha dato l’impressione di rispondervi, 
ne valeva la pena.
Credo che la nostra vita sia perduta se questo dono,
che è dentro di noi, non riesce ad essere comunicato.
 Se nessuno vuole il dono che è in voi,
offritelo a tutti gli esseri, alla vita, al vento!
 Il vento lo porterà a quelli che ne hanno più bisogno…
 E’ il momento di dare!
 Io dono e accolgo coloro che possono avere bisogno.”

- Jean-Yves Leloup -
La montagna nell’oceano



Buona giornata a tutti. :-)