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domenica 4 novembre 2012

Ricominciare il Meglio di Te -

Se sei stanco e la strada ti sembra lunga,
se ti accorgi che hai sbagliato strada,
...Non lasciarti portare dai giorni e dai tempi, Ricomincia.

Se la vita ti sembra troppo assurda,
Se sei deluso da troppe cose e da troppe persone
...Non cercare di capire il perché, Ricomincia.

Se hai provato ad amare ed essere utile,
Se hai conosciuto la povertà dei tuoi limiti,
...Non lasciar là un impegno assolto a metà, Ricomincia.

Se gli altri ti guardano con rimprovero,
Se sono delusi di te, irritati,
...Non ribellarti, non domandar loro nulla, Ricomincia.

Perché l'albero germoglia di nuovo dimenticando l'inverno,
Il ramo fiorisce senza domandare perché,
E l'uccello fa il suo nido senza pensare all'autunno,
Perché la vita è speranza e sempre ricomincia..




Tuffarsi in  se stesse

 Certe volte viviamo all'esterno prese da cose da fare, liste da evadere, programmi da seguire, persone di cui occuparci, progetti da concretizzare…
fino a quando non ci accorgiamo che è giunta l'ora di fare un tuffo… un tuffo in noi stesse.
Proprio quando decidiamo che è giunto il momento tutto sembra fermarsi e noi ci immergiamo nel nostro mondo liquido e accogliente, caldo e avvolgente, un mondo dove i suoni giungono ovattati.
La realtà esterna si allontana come un paesaggio all'orizzonte mentre il pulsare del nostro cuore ci accompagna dentro noi stesse scandisce il nostro volteggiare in mondo interiore ricco di promesse.
Ad ogni respiro un frammento di noi si ricompone, un ricordo si ricongiunge, una carezza ci unisce e la nostra anima galleggia in uno spazio senza forma e senza tempo lo spazio della nostra interiorità ritrovata.

- Simona Oberhammer - 
da: "La via femminile"




Non piangerti addosso.
Ora non è il momento di pensare a quello che non hai.
Pensa a quello che puoi fare con quello che hai.


- Ernest Hemingway -
da: "Il vecchio e il mare"





Buona giornata a tutti. :-)












 

venerdì 21 settembre 2012

Ci sono donne che si sentono profondamente diverse – Simona Oberhammer -

Ci sono donne che si sentono profondamente diverse.
Diverse perché i loro desideri non sono quelli di tutte le altre.
Diverse perché non si esprimono come tutte le altre.
Diverse perché vorrebbero andare in posti diversi da tutte le altre.
Diverse perché non pensano e non sentono come tutte le altre.
Queste donne si sentono così diverse da pensare di essere sbagliate. 
“Cos’ho che non va ?” si chiedono qualche volta con le lacrime agli occhi. “Perché sento queste cose?” si domandano sbigottite. 
Vorrebbero trasformarsi in quello che non sono. Ma non succede. 
Perché c’è una voce dentro di loro che parla e dice “Vai da un’altra parte”, “Segui un’altra strada”.
E’ la voce delle ali di farfalla. Sono ali che spesso le donne non sanno di avere. Perché non le vedono. Sono dietro di loro. Sono proprio quelle ali a renderle diverse: speciali. Sono quelle ali che le spingono a volare nessuno vola. A cercare dove nessuno cerca. A sperare dove nessuno spera. A cantare dove nessuno canta. Ad amare dove nessuno ama.
Sono ali grandi e maestose, dei colori della notte e del giorno. Sono cariche di promesse quelle ali. Basta muoversi verso la direzione in cui ti spingono, per iniziare a volare verso spazi misteriosi, ricchi di promesse tutte da scoprire…

(Simona Oberhammer)
Fonte: La via femminile



  In ogni istante della nostra vita
abbiamo un piede nella favola
e l'altro nell'abisso 

 - Paulo Coelho -



Ecco i 10 comandamenti per scegliere l'uomo giusto

1) Evitate sempre l’uomo amico. Noi le amiche già ce le abbiamo e ci bastano. E se proprio vogliamo dirla tutta, sono sicuramente più simpatiche loro.
2) Se credete che sia troppo bello per essere vero, probabilmente lo è. Lasciate perdere.
3) Se è bello, ricco, sensibile e simpatico è gay.
4) Terreste mai a casa una lavatrice che non funziona? Se anche il vostro lui non funziona, mandatelo in garanzia. E se proprio volete un consiglio, lasciatecelo.
5) Se sui tacchi a spillo lo superate in altezza, next. Meglio un paio di Manolo nell’armadio che un uomo in giro per casa.
6) Se vi manda messaggi subliminali mentre è insieme alla sua ragazza, rispediteli al mittente. Oltre a non lasciare lei, non “la darà” mai a voi.
7) …Sceglietelo preferibilmente orfano!
8) Evitate gli uomini che guardandovi si specchiano nei vostri occhi: non amano voi, ma l’idea che qualcuno si innamori di loro.
9) Se è appiccicoso, evitatelo. E’ estate, e già appiccichiamo da sole.

10) Gli uomini sono limitanti, oltre che limitati. Ad ogni livello. Limitano la nostra intraprendenza, le nostre possibilità di carriera, il nostro tempo, e perfino l’altezza dei nostri tacchi. Quando c’è un uomo nei paraggi l’unica cosa a non avere limite sono i problemi!







Vedo che coloro che hanno toccato la mia anima non sono riusciti a risvegliare il mio corpo, e coloro che hanno accarezzato il mio corpo non sono stati in grado di raggiungere la mia anima.

- Paulo Coelho -
da: "11 minuti" storia di una prostituta



Buona giornata a tutti. :-)

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sabato 11 agosto 2012

Noi cannibali figli di Medea - Oriana Fallaci -

«Non me ne importerebbe se le staminali servissero a guarire il mio cancro anzi i miei cancri. Dio sa se amo vivere, se vorrei vivere più a lungo possibile. Sono innamorata, io, della vita. Ma a guarire i miei cancri iniettandomi la cellula d'un bambino mai nato mi parrebbe d'essere un cannibale. 
Davvero non v'è limite all'incoerenza dei voltagabbana. 
Un tempo gli odierni cultori del cannibalismo urlavano che era crudele sacrificare gli animali nei laboratori. Ora invece accettano che le cavie siano i nostri figli mai nati. 
Accettano che le cellule di queste nuove cavie vadano ad arricchire le ditte farmaceutiche il cui cinismo supera quello dei mercanti d'armi, accettano che gli embrioni vengano squartati come bovi nelle macellerie per ricavarne tessuti e organi da vendere come si vendono i pezzi di ricambio per un'automobile. Ormai le cavie siamo anche noi. 
Una donna che subisce un'estrazione di un ovulo è certamente una cavia. Una che per restare incinta se lo fa impiantare, lo stesso, grazie a una scienza che è sempre più tecno-scienza, grazie a una medicina che è sempre più tecno-medicina, quindi sempre più disumana» 

(Oriana Fallaci)
























Donne diverse ....


Ci sono delle donne che si sentono diverse.. non credono nelle cose in cui credono tutti gli altri, non hanno gli stessi desideri...vorrebbero bisbigliare mentre gli altri urlano, vorrebbero cantare mentre gli altri discutono delle solite cose, vorrebbero disegnare mentre gli altri guardano la televisione, vorrebbero parlare dell'universo mentre gli altri discutono del tempo, vorrebbero sdraiarsi per terra mentre gli altri usano le sedie...non sono donne facili, sentono a pelle, annusano le situazioni per decidere, credono dove sembra esserci il vuoto...ma spesso sono proprio queste donne a fare la differenza...

- Simona Oberhammer -
da: "La Via Femminile"








Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 9 agosto 2012

Sono così educati i bambini che muoiono di fame -


Sono così educati i bambini che muoiono di fame:
non parlano con la bocca piena, non sprecano il pane,
non giocano con la mollica per farne palline,
non fanno mucchietti di cibo sul bordo del piatto,
non fanno capricci, non dicono: “Questo non mi piace!!”,
non arricciano il naso quando si porta in tavola qualcosa,
non pestano i piedi a terra per avere caramelle,
non danno ai cani il grasso del prosciutto,
non ci corrono tra le gambe, non si arrampicano dappertutto…
hanno il cuore così pesante, e il corpo così debole, che vivono in ginocchio…
per avere il loro pasto, aspettano buoni, buoni…
qualche volta piangono, quando l’attesa è troppo lunga…
No, no, state tranquilli, non grideranno, non ne hanno più la forza: solo i loro occhi possono parlare…


È facile sorridere alle persone che stanno fuori dalla propria casa. È così facile prendersi cura delle persone che non si conoscono bene. È difficile essere premurosi e gentili e sorridere ed essere pieni d'amore in casa con i propri familiari giorno dopo giorno, specialmente quando siamo stanchi e di malumore. Tutti noi abbiamo momenti come questi, ed è proprio allora che Cristo viene a noi vestito di sofferenza. (Madre Teresa di Calcutta)



























Buona giornata a tutti. :-)



domenica 27 febbraio 2011

Una donna che diventa madre - Madre Teresa di Calcutta -

Una donna che diventa madre

d'un bambino nato da un'altra donna

è come acqua che evapora e si fa nube,

volando in cielo per portare acqua

a un albero nel deserto.


(Madre Teresa di Calcutta)
Biografia:http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/08/santa-madre-teresa-di-calcutta.html

Francesca + due giorni


mercoledì 10 novembre 2010

Mandami qualcuno da amare - Madre Teresa di Calcutta -

Signore, quando ho fame,
dammi qualcuno che ha bisogno di cibo;
quando ho un dispiacere,
mandami qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato,
fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato,
mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso,
attira la mia attenzione su un'altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli,
che in tutto il mondo vivono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,
e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.

domenica 5 settembre 2010

Vivi la vita - 5 settembre 2010 - omaggio alla Beata Madre Teresa di Calcutta nell'anniversario della morte -

La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

          ( Madre Teresa di Calcutta)

Madre Teresa è scomparsa all’età di 87 anni, era la sera  del venerdì 5 settembre 1997. Il 26 luglio 1999 per volontà del Santo Padre Giovanni Paolo II, è stato aperto, con ben tre anni di anticipo sui cinque previsti dalla Chiesa, il suo processo di beatificazione;  una cosa eccezionale, come eccezionale è stata la vita di questa piccola donna che per la gente era già santa in vita. Dal 13 settembre 1997 , dopo i solenni  funerali di stato, le sue spoglie riposano al piano terra della Mother House, la casa-madre nella Lower Circular Road di Calcutta,  in una  cappella semplice e disadorna. Fuori, c’è Calcutta, città che Lei ha amato fino alla morte. Rumori assordanti di metroli indiana, campanelli di risciò, sferragliare di vecchi tram, regalati già sfasciati da altri stati, dedali di vie, spesso create  e divise solo da pezzi di tenda,  un nuovo girone dantesco: quello della miseria. Dentro la cappella  invece, il tempo sembra  essersi fermato come cristallizzato:  la cappella accoglie una tomba povera e spoglia, un blocco di cemento bianco su cui è stata deposta la Bibbia personale di Madre Teresa e una statua della Madonna con una corona di fiori al collo, accanto a una lapide di marmo con sopra inciso, in inglese, un versetto tratto dal Vangelo di Giovanni: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”(15,12). Il suo messaggio è sempre attuale: che ognuno cerchi la sua Calcutta, presente pure nelle nostre ricche città. “Puoi trovare Calcutta in tutto il mondo – lei diceva – , se hai occhi per vedere. Dovunque ci sono i non amati, i non voluti, i non curati, i respinti, i dimenticati”. I suoi figli spirituali continuano in tutto il mondo a servire “i più poveri tra i poveri” in orfanotrofi, lebbrosari, case di accoglienza per anziani, ragazze madri, moribondi. In tutto sono 5000, compresi i due rami maschili, meno noti, distribuiti in circa 600 case sparse per il mondo.  “Quando sarò morta – diceva lei –, potrò aiutarvi di più…”.



Buona giornata a tutti. :-)

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mercoledì 4 agosto 2010

Santa Madre Teresa di Calcutta - Biografia

Nacque il 26 agosto 1910 a Skopje, città situata al punto d’incrocio della storia dei Balcani.Figlia di  Nikola e Drane Bojaxhiu, ultima di cinque figli, fu battezzata Gonxha Agnes, Fin da piccola ebbe un'educazione fortemente cattolica dato che la sua famiglia, di cittadinanza albanese, era profondamente legata alla religione cristiana; ricevette la Prima Comunione all’età di cinque anni e mezzo e fu cresimata nel novembre 1916. Già verso il 1928, all’età di diciotto anni sentì di essere attratta verso la vita religiosa e soprattutto  dal desiderio di diventare missionaria,  cosa che in seguito attribuirà ad una "grazia" fattale dalla Madonna. Sarà accolta, in Irlanda, nell’ Istituto della Beata Vergine Maria, conosciuto come “le Suore di Loreto”, la cui Regola si ispira al tipo di spiritualità indicato negli "Esercizi spirituali" di Sant' Ignazio di Loyola. Ricevette il nome di suor Mary Teresa, come Santa Teresa di Lisieux. In dicembre partì per l’India, a Darjeeling, città situata ai piedi dell'Himalaia, dove, il 24 maggio 1929, iniziò il suo noviziato. Dopo la Professione dei voti temporanei nel maggio 1931, Suor Teresa venne mandata presso la comunità di Loreto a Entally e insegnò nella scuola  per ragazze, St. Mary. Nel 1935, per terminare gli studi, venne mandata presso l'Istituto di Calcutta, capitale sovrappopolata ed insalubre del Bengala. Madre Teresa si trovò  catapultata nella realtà della miseria più nera, ad un livello tale da rimanerne sconvolta. Tutta una popolazione nasceva, viveva e moriva sui marciapiedi; moltissimi neonati morivano appena nati e i loro cadaveri venivano gettati in  pattumiera o in un canale di scolo.
Madre Teresa rimase inorridita quando scoprì che ogni mattina, i resti di quelle creature venivano raccolti insieme con i mucchi di spazzatura...
Il 24 maggio 1937 suor Teresa fece la Professione dei voti perpetui, divenendo, come lei stessa disse: “la sposa di Gesù” per “tutta l’eternità”. Da quel giorno fu sempre chiamata Madre Teresa. Continuò a insegnare a St. Mary e nel 1944 divenne la direttrice della scula.
Il 10 settembre 1946, durante il viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per il ritiro annuale, mentre stava pregando, Suor Teresa percepì distintamente l’invito di Dio a lasciare il convento di Loreto per consacrarsi al servizio dei poveri, a condividere le loro sofferenze vivendo in mezzo a loro. Gesù le rivelò il desiderio del suo Cuore per “vittime d’amore” che avrebbero “irradiato il suo amore sulle anime.” ”Vieni, sii la mia luce”, la pregò. “Non posso andare da solo” Le rivelò la sua sofferenza nel vedere l’incuria verso i poveri, il suo dolore per non essere conosciuto da loro e il suo ardente desiderio per il loro amore. Gesù chiese a Madre Teresa di fondare una comunità religiosa, le Missionarie della Carità, dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. In capo ad un anno, la Santa Sede la autorizzerà a vivere fuori della clausura. Il 16 agosto 1947, a trentasette anni, Suor Teresa indosserà per la prima volta un "sari" (veste tradizionale delle donne indiane) bianco di un cotonato grezzo, ornato con un bordino azzurro, i colori della Vergine Maria. Sulla spalla, un piccolo crocifisso nero. Non porterà mai con sé, denaro. Madre Teresa non chiese, né ebbe denaro, nonostante che le sue opere e fondazioni dovessero far fronte a spese notevoli per aiutare i poveri in quasi tutte le Nazioni del Mondo. Madre Teresa attribuì questo "miracolo" all'opera della Provvidenza...
Il 21 dicembre 1947 iniziò la sua opera nei sobborghi di Calcutta. Iniziava ogni giornata con Gesù nell’Eucaristia e usciva con la corona del Rosario tra le mani, per cercare e servire Lui in coloro che sono “non voluti, non amati, non curati”. Alcuni mesi più tardi si unirono a lei, l’una dopo l’altra, alcune sue ex allieve. Nell'autunno del 1950, Papa Pio XII autorizzerà ufficialmente la nuova istituzione, denominata "Congregazione delle Missionarie della Carità". Durante l'inverno del 1952, raccolse una donna agonizzante per la strada, troppo debole per lottare contro i topi che si stavano cibando con le sue  dita dei piedi. Con enormi difficoltà riuscì a farla ricoverare in ospedale. A Suor Teresa venne allora l'idea di chiedere all'amministrazione comunale l'attribuzione di un locale per accogliervi gli agonizzanti abbandonati. Venne messa a sua disposizione una casa ricettacolo di vagabondi e trafficanti di ogni sorta , utilizzata un tempo per dare asilo ai pellegrini del tempio indù di "Kalì la nera". Suor Teresa la accettò.
Agli inizi del 1960 Madre Teresa iniziò a inviare le sue sorelle in altre parti dell’India. Papa Paolo VI nel febbraio 1965 la incoraggiò ad aprire una casa di missione in Venezuela. Ad essa seguirono subito altre fondazioni a Roma e in Tanzania e, successivamente, in tutti i continenti. Dal 1980 fino al 1990, Madre Teresa aprì case di missione in quasi tutti i paesi comunisti, inclusa l’ex Unione Sovietica, l’Albania e Cuba. Nel 1997 le suore di Madre Teresa erano circa 4.000, presenti nelle 610 case di missione sparse in 123 paesi del mondo.
All’età di 90 anni, nonostante i seri problemi di salute, Madre Teresa continuerà a guidare la sua Congregazione. Nel marzo 1997 incontrerà  Papa Giovanni Paolo II per l’ultima volta.
La sera di venerdì 5 settembre 1997,  Madre Teresa si spegne a Calcutta. Tutto il mondo, anche quello ateo o non cristiano si commosse. Il Governo indiano l’onorò con funerali di stato e il suo corpo fu seppellito nella Casa Madre delle Missionarie della Carità.
Il 26 Luglio 1999, per volontà del Santo Padre Giovanni Paolo II, è stato aperto, il suo processo di beatificazione; a meno di due anni dopo la sua morte,  con ben tre anni di anticipo sui cinque previsti dalla Chiesa, a causa della diffusa fama di santità e delle grazie ottenute per sua intercessione. Il 20 dicembre 2002 il Papa approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e sui miracoli, iniziando il processo di beatificazione più rapido delle “cause” dei santi. Nella settimana che celebrava i suoi 25 anni di pontificato, il 19 ottobre 2003, papa Giovanni Paolo II, presiedette in San Pietro e in mondovisione alla beatificazione di madre Teresa di Calcutta.
Dal 13 settembre 1997 , dopo i solenni  funerali di stato, le sue spoglie riposano al piano terra della Mother House, la casa-madre nella Lower Circular Road di Calcutta,  in una  cappella semplice e disadorna. Fuori, c’è Calcutta, città che Lei ha amato fino alla morte. Rumori assordanti di metroli indiana, campanelli di risciò, sferragliare di vecchi tram, regalati già sfasciati da altri stati, dedali di vie, spesso create  e divise solo da pezzi di tenda,  un nuovo girone dantesco: quello della miseria. Dentro la cappella  invece, il tempo sembra  essersi fermato come cristallizzato:  la cappella accoglie una tomba povera e spoglia, un blocco di cemento bianco su cui è stata deposta la Bibbia personale di Madre Teresa e una statua della Madonna con una corona di fiori al collo, accanto a una lapide di marmo con sopra inciso, in inglese, un versetto tratto dal Vangelo di Giovanni: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”(15,12). Il suo messaggio è sempre attuale: che ognuno cerchi la sua Calcutta, presente pure nelle nostre ricche città. “Puoi trovare Calcutta in tutto il mondo – lei diceva – , se hai occhi per vedere. Dovunque ci sono i non amati, i non voluti, i non curati, i respinti, i dimenticati”. I suoi figli spirituali continuano in tutto il mondo a servire “i più poveri tra i poveri” in orfanotrofi, lebbrosari, case di accoglienza per anziani, ragazze madri, moribondi. In tutto sono 5000, compresi i due rami maschili, meno noti, distribuiti in circa 600 case sparse per il mondo.  “Quando sarò morta – diceva lei –, potrò aiutarvi di più…”.




mercoledì 28 luglio 2010

Saggezza - Beata Madre Teresa di Calcutta -

Il giorno più bello? Oggi.
L'ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L'errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L'egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il mistero più grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
Il regalo più bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L'accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L'ottimismo.
La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto.
La forza più grande? La fede.
Le persone più necessarie? I sacerdoti.
La cosa più bella del mondo? L'amore.

(Madre Teresa di Calcutta)




Non permettete che niente vi riempia di tristezza, fino al punto di farvi dimenticare la gioia del Cristo Risorto.  

- Beata Madre Teresa di Calcutta - 


Buona giornata a tutti. :-)