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venerdì 11 maggio 2018

Vorrei - Rabindranath Tagore

Vorrei dirti le più profonde parole d’amore,
ma non oso, per timore che tu rida.
Ecco perché mi burlo di me stesso e del mio segreto.
Derido il mio dolore per paura che tu faccia lo stesso.
Vorrei dirti le parole più vere,
ma non oso, per paura che tu rida.
Ecco perché mento, dicendo il contrario
di quello che penso.
Rendo assurdo il mio dolore per paura che tu
faccia lo stesso.
Vorrei usare le parole più preziose
che ho riservato per te, ma non ne ho il coraggio;
temo che non si comprenda il loro valore.
Ecco perché ti parlo con durezza,
e vanto la mia forza brutale.
Ti faccio del male per paura che tu
non conosca mai cosa sia il soffrire.
Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
ma non ne ho il coraggio:
temo che il mio cuore mi salga alle labbra.
Ecco perché parlo stupidamente
e nascondo il mio cuore dietro le parole.
Tratto crudelmente il mio dolore
per paura che tu faccia lo stesso.

- Rabindranath Tagore -




Guardo la folla dei fratelli e chiedo
un posto in mezzo a tutti,
dove non c'è poltrona da pagare
né segno alcuno di separazione,
dove né onore c'è né disonore:
un posto in mezzo a tutti.
Dove non sono maschere né veli
e ognuno vede il volto del fratello
nella sua verità; non il "mio" non esiste
né regna l'egoismo;
dove altissimo il dono del Signore
ricolmerà ogni cuore.
Guardo la folla dei fratelli e chiedo
un posto in mezzo a tutti.

- Rabindranath Tagore -


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it



giovedì 26 aprile 2018

Chi sei tu e altre poesie - Rabindranath Tagore

Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d’anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d’oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d’anno fa.
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d’anni. 

- Rabindranath Tagore -



 Comprenderò

Mi fermerò,
senza dubbio stupito,
se mai ci ritroveremo
in una vita futura,
nel cammino e alla luce
d’un altro mondo
lontano.
Capirò che i tuoi occhi,
simili alle stelle dell’alba,
sono appartenuti
a questo cielo notturno,
e dimenticato,
d’una vita passata.
Sì, comprenderò
che la magia del tuo viso
è pronta ancora
al balenare appassionato
del mio sguardo in un
incontro immemorabile,
e che al mio amore
tu devi un mistero
di cui non conosci
più l’origine.

- Rabindranath Tagore -



Se il giorno è finito
se gli uccelli non cantano più
se il vento ormai stanco è cessato
stendi su di me
il velo dell'oscurità più fitta
come hai avvolto la terra
nella coltre del sonno
e al tramonto teneramente hai chiuso i petali
dei fiori appassiti del loto.
Prima che il suo viaggio finisca
libera dalla vergogna e dalla povertà
il viandante che ha la bisaccia vuota,
le vesti lacere e polverose
e ogni energia esaurita.
Rinnova la sua vita come un fiore
sotto il mantello della tua dolce notte.

- Rabindranath Tagore -


Buona giornata a tutti. :-)







mercoledì 8 novembre 2017

La morte e altre poesie – Rabindranath Tagore

La morte, Tua schiava, è alla mia porta.
Ha attraversato il mare sconosciuto
e ha recato alla mia casa il Tuo richiamo.
La notte è buia e il mio cuore è spaurito
eppure prenderò la lampada, aprirò le porte
e m’inchinerò dandole il benvenuto.
E’ il tuo messaggero che sta alla mia porta,
l’adorerò a mani giunte, e in lacrime.
L’adorerò ponendo ai suoi piedi
il tesoro del mio cuore.
Fatta la commissione, se ne ritornerà
lasciando un’ombra oscura sul mio mattino;
e nella mia casa desolata rimarrà
solo il mio corpo abbandonato
come mia ultima offerta a Te.

- Rabindranath Tagore -

Alexandre Cabanel (1823-1889), L'Angelo della Sera

«Quanto più uno vive solo, sul fiume o in aperta campagna, tanto più si rende conto che non c’è nulla di più bello e più grande del compiere gli obblighi della propria vita quotidiana, semplicemente e naturalmente. 
Dall’erba dei campi alle stelle del cielo, ogni cosa fa proprio questo; c’è tale pace profonda e tale immensa bellezza nella natura, proprio perché nulla cerca di trasgredire i suoi limiti». 

- Rabindranath Tagore -



Vita della mia vita,
sempre cercherò di conservare
puro il mio corpo,
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra.
Sempre cercherò di allontanare
ogni falsità dai miei pensieri,
sapendo che tu sei la verità
che nella mente
mi ha acceso la luce della ragione.
Sempre cercherò di scacciare
ogni malvagità dal mio cuore,
e di farvi fiorire l'amore,
sapendo che hai la tua dimora
nel più profondo del cuore.
E sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te,
sapendo che è il tuo potere
che mi dà la forza di agire.



- Rabindranath Tagore -

Julius Rolshoven (1858-1930), Mujer desnuda bajo la luz suave


Buona giornata a tutti. :-)






sabato 9 settembre 2017

Al mio bambino e altre poesie – Rabindranath Tagore

«Da dove vengo, dove mi hai trovato? » domanda il bambino alla mamma.
Lei piange e ride ad un tempo e, stringendo il bimbo al petto, gli risponde:
Tesoro mio, eri nascosto nel mio cuore, eri il suo desiderio.
Eri nelle bambole della mia infanzia quando, ogni mattina, modellavo nell'argilla l'immagine del mio Dio, eri tu che facevo e rifacevo.
Tu eri sull'altare con la divinità del nostro focolare; adorandola, adoravo te.
In tutte le mie speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, in quella di mia madre, sei tu che hai vissuto.
Lo spirito immortale che protegge il nostro focolare ti coccola sul suo seno dalla notte dei tempi.
Nella mia infanzia, quando il cuore apriva i suoi petali, tu lo avviluppavi, come un profumo inebriante.
La tua delicata freschezza vellutava le mie giovani membra come il riflesso della rugiada che precede l'aurora.
Tu, piccolo del cielo, che hai preso per sorella gemella la luce del primo mattino, tu sei stato portato dalle onde della vita universale che ti ha infine posato sul mio cuore.
Mentre contemplo il tuo viso, il mistero mi inghiotte; tu che appartieni a tutti mi sei stato donato!
Per paura che mi scappi, ti tengo stretto al cuore.
Quale magia il tesoro del mondo ha consegnato nelle mie fragili braccia?


- Rabindranath Tagore -




Nessuno sa 

Nessuno sa di dove viene il sonno
che aleggia sugli occhi dei bambini?
Si. Si dice che abiti laggiù,
in un villaggio incantato, dove,
tra le ombre d’una fitta foresta
fiocamente illuminata dalle lucciole,
splendidi pendono due timidi fiori.
Ecco di dove viene il sonno
a baciare il sonno dei bambini.
Nessuno sa dove nacque il sorriso
che ondeggia sulle labbra dei bambini
che dormono?
Si, si dice che un giovane
pallido raggio di luna crescente
abbia sfiorato il lembo
d’una leggera nuvola autunnale;
e così, nel sogno di un mattino
bagnato di rugiada, per la prima
volta nacque il sorriso che ondeggia
sulle labbra dei bambini che dormono.
Nessuno sa dove a lungo nascose
la dolce e tenera freschezza
che fiorisce sulle membra dei bambini?
Si. Quando la madre era ancor giovinetta,
la portava nel cuore colmo del mistero
delicato e silenzioso dell’amore:
là sbocciò la dolce e tenera freschezza
che fiorisce sulle membra dei bambini.
                                              - Rabindranath Tagore -


Ritornate alle vostre consuete attività 
solo dopo esservi inginocchiati ai suoi piedi. 
Dio versi sul vostro capo la sua benedizione: vi dia pace. 

("Il nido dell’amore" di Tagore)


Buona giornata a tutti. :-)





 





domenica 9 aprile 2017

Preghiera del coraggio - Rabindranath Tagore

Mentre incosciente ti ferivo
scoprivo ch'eri accanto a me.
Lottando inutilmente contro te
sentivo ch'eri tu il mio Signore.
Derubando del mio tributo il tuo onore
vedevo crescere il mio debito con te.
Nuotavo contro corrente di tua vita
solo per sentire la forza del tuo amore.
Per nascondermi da te
ho spento la mia luce,
ma tu m'hai sorpreso con le stelle.

- Rabindranath Tagore -



Dormivo e sognavo
che la vita era gioia.
Mi svegliai e vidi
che la vita era servizio.
Volli servire e vidi
che servire era gioia.


- Rabindranath Tagore -





Che io non preghi per essere al riparo dai pericoli, 
ma per avere il coraggio di affrontarli.
Che io non preghi perché venga lenito il mio dolore,
ma per riuscire a superarlo.
Che io non mi affidi agli alleati sul campo di battaglia della vita,
ma piuttosto alla mia propria resistenza.
Che io non brami mai,
angosciato di paura, 
d’essere salvato, 
ma speri piuttosto nella pazienza necessaria 
a conquistare la mia libertà.
Fa’ che io non sia un vigliacco,
e non riconosca la tua misericordia solo nel successo, 
ma fammi trovare la stretta della tua mano nel fallimento.


        - Rabindranath Tagore -





A Prayer For Courage


Let me not pray to be sheltered from dangers,

But to be fearless in facing them.
Let me not beg for the stilling of my pain,
But for the heart to conquer it.
Let me not look for allies in life’s battlefield,
But to my own strength.
Let me not crave in anxious fear to be saved,
But hope for the patience to win my freedom.
Grant me that I may not be a coward,
feeling your mercy in my success alone,
But let me find the grasp of your hand in my failure.


                                                  - Rabindranath Tagore -



Buona giornata a tutti. :-)










martedì 21 marzo 2017

L'accenno di un canto primaverile e altre poesie sulla primavera - Alexandr Blok

Il vento portò da lontano
l'accenno di un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
In questo azzurro smisurato,
fra barlumi della vicina primavera
piangevano burrasche invernali,
si libravano sogni stellati.
Timide, cupe e profonde
piangevano le mie corde.
Il vento portò da lontano
le sue squillanti canzoni.

- Alexandr Blok -

Henri Jules Guinier (1867-1927), Psiche e l'Amore

È che dietro le cose ci sei tu, Primavera, 
che incominci a scrivere nell’umidità, 
con dita di bambina giocherellona, 
il delirante alfabeto del tempo che ritorna.

- Pablo Neruda -

English School, 19th Century - Diana running through the forest

Lascia il tuo cuore 
scoppiare finalmente, 
cedi, gemma, cedi. 
Lo spirito 
della fioritura 
s'è abbattuto su di te. 
Puoi rimanere 
ancora bocciolo? 

- Rabindranath Tagore - 

Louis Marie de Schryver (1862-1942), Beauty amid Rose Petals



Torna ad ondeggiare al vento
la sciarpa azzurra della primavera;
dolce, impregnata di presentimento
scorre un’aria leggera.
Le violette sognano la vita
già prossima a sbocciare.
Senti, lontano, un’arpa tintinnare?
Primavera, sei tu, ti ho sentita!

- Eduard Mörike - 

Charles Courtney Curran
(1861–1942), Profumo di Rose

Ancora non se n'è andato l'inverno
e il melo appare
trasformato d'improvviso
in cascata di stelle odorose.

- Pablo Neruda - 

Emile Vernon (1872 – 1919), Among the blossoms


Buon inizio di primavera a tutti, e.... buona giornata. :-)