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domenica 14 giugno 2015

da "Diario di un curato di campagna" - George Bernanos -

“Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale.
Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame.
Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire. 
Con l’idea di sterminare il diavolo, l’altra vostra mania è di essere amati, amati per voi stessi, s’intende.
Un vero prete non è mai amato, ricòrdatelo. E vuoi che te lo dica? La Chiesa se ne infischia che voi siate amati, ragazzo mio. 
Anzitutto, siate rispettati, ubbiditi.
La Chiesa ha bisogno di ordine.
Fate dell’ordine per tutta la durata del giorno.
Fate dell’ordine pensando che il disordine il giorno dopo la vincerà di nuovo, perché è proprio nell’ordine, ahimè, che la notte butta all’aria il vostro lavoro del giorno. La notte appartiene al diavolo.

- George Bernanos -
da: "Diario di un curato di campagna"




La chiesa è come la vecchia fontana del villaggio, che disseta le varie generazioni. Noi cambiamo, la fontana resta.

- Papa Giovanni XXIII -



Cecco del Caravaggio, Cacciata dei mercanti dal Tempio 
(1610  1615), Berlino - Gemäldegalerie

Non si mercanteggia col buon Dio: bisogna arrenderglisi senza condizioni. Dategli tutto, egli vi renderà assai di più.

- Georges Bernanos -






L’uomo libero è colui che è pronto a pagare con la solitudine e la povertà la sua testimonianza interiore, che ha tanto valore per lui. 
L’uomo libero si dà o si rifiuta, ma non si presta mai 

- Georges Bernanos - 





La minaccia peggiore per la libertà non consiste nel lasciarcela strappare - perché chi se l'è lasciata strappare, può sempre riconquistarla - ma nel disimparare ad amarla e nel non capirla più.
- Georges Bernanos - 

Rivoluzione e libertà, Borla Roma 1963, p 16



Buona giornata a tutti. :-)






domenica 27 aprile 2014

27 aprile 2014 Santi!!!! San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII






























Aprite gli occhi a visioni di pace!
Parlate un linguaggio di pace!
Fate gesti di pace!
Perché la pratica della pace porta alla pace.
La pace si rivela e si offre a coloro che realizzano,

giorno dopo giorno,
tutte quelle forme di pace di cui sono capaci.

"La pace si costruisce"

(Karol Wojtyła)
























Come i due discepoli del Vangelo,
ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi!
Tu, divino Viandante,
esperto delle nostre strade
e conoscitore del nostro cuore,
non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.
Sostienici nella stanchezza,
perdona i nostri peccati,
orienta i nostri passi sulla via del bene.
Benedici i bambini,
i giovani, gli anziani,
le famiglie, in particolare gli ammalati.
Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
Benedici tutta l'umanità.
Nell' Eucarestia ti sei fatto "farmaco d'immortalità"
dacci il gusto di una vita piena,
che ci faccia camminare su questa terra
come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
guardando sempre al traguardo
della vita che non ha fine.
Rimani con noi, Signore!
Rimani con noi! Amen

Beato Giovanni Paolo II




Regina della Pace – Giovanni Paolo II

Vergine, Madre nostra! prega per noi adesso.
Concedici il dono inestimabile della pace,
di perdonare tutti gli odi ed i rancori,
la riconciliazione di tutti i fratelli.
Che cessi la violenza e la guerriglia.
Che progredisca e si consolidi il dialogo
e si inauguri una convivenza pacifica.
Che si aprano nuovi cammini di giustizia e di prosperità.
Lo chiediamo a te che invochiamo come Regina della Pace.
Adesso e nell’ora della nostra morte!
Ti affidiamo tutte le vittime dell’ingiustizia e della violenza,
tutti coloro che sono morti nelle catastrofi naturali,
tutti quelli che nell’ora della morte
si rivolgono a te come Madre e Patrona.
Sii per tutti noi, Porta del Cielo,
vita, dolcezza e speranza,
perché insieme possiamo con te
glorificare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.



Preghiera della sera

Oh Signore,
mentre la luce del giorno si dilegua
e scompare e discende la sera,
nella Tua clemenza veglia sulle case di tutti,
particolarmente si prolunghi il palpito
della Tua bontà e del Tuo conforto
là dove la sofferenza e le preoccupazioni
delle umane miserie sono più vive, sugli ammalati, gli afflitti, sui poveri, vecchi e i bambini.
Allontana i sogni e i fantasmi notturni.
Frena le tentazione del nemico che attenta alle nostre anime.
Proteggi la Tua Santa Chiesa che,
da tutti i punti della terra ci accoglie benigna e pia.
La tua benedizione sia sempre sopra di noi e i nostri cari,
oh Signore.
Così sia.

(papa Giovanni XXIII)


Sono a Roma e vi porto tutti nel mio cuore e nelle mie preghiere

Buona giornata a tutti. :-)

domenica 15 settembre 2013

Attraverso la fede - Martin Luther King

Attraverso la fede noi possiamo ricevere l’eredità di Gesù: «Io vi lascio la pace, vi do la mia pace». Paolo a Filippi, incarcerato in una buia e desolata segreta, il corpo fustigato e sanguinante, i piedi incatenati, lo spirito stanco, cantava gioiosamente i canti di Sion nella mezzanotte. 
I primi cristiani, affrontando i leoni affamati nell’arena o la dolorosissima pena del ceppo, si rallegravano di essere stati giudicati degni di soffrire per amore di Cristo. Gli schiavi neri, stanchi fino alle ossa nel caldo opprimente e con i segni dei colpi di sferza impressi di fresco sulle loro schiene, cantavano trionfanti: «Presto deporrò questo pesante fardello». 
Questi sono esempi viventi di pace che oltrepassa ogni comprensione.
La nostra capacità di affrontare in maniera costruttiva i sogni infranti è in ultima analisi determinata dalla nostra fede in Dio. 
La fede genuina ci infonde la convinzione che di là dal tempo vi è uno Spirito divino e di là dalla vita vi è la Vita. 
Per quanto tristi e catastrofiche possano essere le circostanze presenti, noi sappiamo che non siamo soli, perché Dio abita con noi nelle più anguste e opprimenti celle della vita. 
E anche se noi moriamo là, senza aver raggiunto la promessa terrena, Egli ci guiderà per quella misteriosa strada chiamata morte e, infine, a quella indescrivibile città che ci ha preparata.


(Martin Luther King)



Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo: Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d'animo.
Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi.
Noi non possiamo in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non cooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene.
Metteteci in prigione e noi vi ameremo ancora.
Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora.
Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nella notte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora.
Ma siate sicuri che noi vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire.
Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria. 
L'amore è il potere più duraturo che vi sia al mondo.

 (da La forza di amare)    



Su, in marcia! Vittima e carnefici insieme.
Il gruppo si instrada verso il Calvario.
Dio, trascinato per la gola,
all'improvviso barcolla e cade a terra.

Che cosa dici di questa prima caduta, Signore?
E poiché che ora sai, che cosa ne pensi?
Quando si cade
e il carico mal distribuito ti trascina a terra:
come la trovi, questa terra che tu stesso hai creato?

Ah! Non solo la strada della giustizia è scabra,
quella del male, anch'essa, è perfida e traditora.
Non si ha solo da camminare di filato,
bisogna impararla, pietra a pietra,
e il passo spesso tradisce,
mentre il cuore è ostinato.

Ah! Signore, per le tue ginocchia benedette,
– queste due ginocchia che ti sono mancate di botto – ,
per il soprassalto improvviso
e per la caduta all'imbocco della terribile strada,
per il passo falso che ti ha tradito,
per la terra che hai misurato,
salvaci dal primo peccato, quello che ci prende di sorpresa.

- Paul Claudel, Via Crucis, terza stazione -



COME CAMBIARE IL MONDO?

 "Non basta essere illuminati dalla fede ed accesi dal desiderio del bene per penetrare di sani principi una civiltà e vivificarla nello spirito del Vangelo. 
A tale scopo è necessario inserirsi nelle sue istituzioni e operare validamente dal di dentro delle medesime. Però la nostra civiltà si contraddistingue soprattutto per i suoi contenuti scientifico-tecnici. 
Per cui non ci si inserisce nelle sue istituzioni e non si opera con efficacia dal di dentro delle medesime se non si è scientificamente competenti, tecnicamente capaci, professionalmente esperti" .

(Papa Giovanni  XXIII)


Illustrazione di Johnny Palacios Hidalgo

Eccellente modo di fare il bene è la ferma risoluzione di combattere il male.

- Cesare Cantù - 






Preghiera della sera 

Questa sera,  Signore, non porto nulla;
è stata così sterile la mia giornata!
Le mie mani hanno cercato tutto il giorno,
come un cieco, la luce e la gioia.
E nel mio deserto sono fioriti soltanto
sterpi spinosi e senza senso.
E giungo, come vedi, alla tua presenza
con la dolente voce della mia indigenza.
La stanchezza nei piedi e nello sguardo,
e le mani vuote, senza nulla.
Ma tu sai, Signore, che ai tuoi occhi
non sono mai inutili o vani
i desideri del nostro cuore:
vuote, così come sono,
prendi le mie mani.

-Juan Alfaro -








sabato 10 agosto 2013

Domare gli spiriti -

Si racconta di un vecchio Anacoreta Eremita: una di quelle persone che, per amore a Dio, si rifugiano nella solitudine del deserto, del bosco o delle montagne, per dedicarsi solamente alla orazione ed alla penitenza.
Molte volte, si lamentava di essere sempre occupatissimo! 
La gente non capiva come fosse possibile che avesse tanto da fare, nel suo ritiro. Ed egli spiegò:
" Devo domare due falconi, allenare due aquile, tenere quieti due conigli, vigilare su un serpente, caricare un asino, e sottomettere un leone ! "
ma la gente stupita disse :
" Non vediamo nessun animale, vicino alla grotta dove vivi ! dove sono tutti questi animali ? "
Allora, l'Eremita diede una spiegazione, che tutti compresero :
" Questi animali li abbiamo dentro di noi ! I due falconi, si lanciano sopra tutto ciò che loro si presenta, buono e cattivo, devo allenarli, perché si lancino solo sopra le buone prede; sono i miei occhi! 

Le due aquile, con i loro artigli, feriscono e distruggono, devo allenarle, perché si mettano solamente al servizio, ed aiutino senza ferire, sono le mie mani! 
Ed i conigli, vanno dovunque loro piaccia, tendono a fuggire gli altri, ed a schivare le situazioni difficili , devo insegnare loro a stare quieti, anche quando c'è una sofferenza, un problema, o qualsiasi cosa che non mi piaccia, sono i miei piedi! 
La cosa più difficile è sorvegliare il serpente, anche se si trova rinchiuso in una gabbia, con trentadue sbarre, è sempre pronto a mordere ed avvelenare quelli che gli stanno intorno, appena si apre la gabbia, se non lo vigilo da vicino, fa danno, è la mia lingua!  
L'asino è molto ostinato, non vuole fare il suo dovere, pretende di stare a riposare, e non vuole portare il suo carico di ogni giorno, è il mio corpo! Finalmente, ho necessità di domare il leone, vuole essere il Re, vuole essere sempre il primo, è vanitoso ed orgoglioso, questo è... il mio cuore !"
«Se vuoi essere veramente felice, non trascurare questo "Combattimento Spirituale".




















Vogliamo essere amati.
In mancanza di ciò, ammirati
in mancanza di ciò, temuti
In mancanza di ciò, odiati e disprezzati.
Vogliamo suscitare negli altri una qualche sorta di emozione.
L’anima trema davanti al vuoto
e ha bisogno di un contatto a ogni costo.

- Hjalmar Soderberg - 

















«Il Signore è sublime e guarda verso l'umile.
Conosce il superbo, lo guarda da lontano».
{Dal Libro dei Salmi 138}


Roma, Concistoro del febbraio 2001. 
Giovanni Paolo II e il cardinale Jorge Mario Bergoglio

"Come sappiamo, in vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento. Siamo davanti ad una profonda crisi di fede, ad una perdita del senso religioso che costituisce la più grande sfida per la Chiesa di oggi. Il rinnovamento della fede deve quindi essere la priorità nell’impegno della Chiesa intera ai nostri giorni. Auspico che l’Anno della fede possa contribuire, con la collaborazione cordiale di tutti le componenti del Popolo di Dio, a rendere Dio nuovamente presente in questo mondo e ad aprire agli uomini l’accesso alla fede, all’affidarsi a quel Dio che ci ha amati sino alla fine (cfr Gv 13, 1), in Gesù Cristo crocifisso e risorto." 

(Discorso del Santo Padre Benedetto XVI ai partecipanti alla plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sala Clementina Venerdì, 27 gennaio 2012)



Preghiera della sera

Oh Signore, 
mentre la luce del giorno si dilegua e scompare e discende la sera,
nella Tua clemenza veglia sulle case di tutti, 
particolarmente si prolunghi il palpito della Tua bontà e del Tuo conforto
là dove la sofferenza e le preoccupazioni delle umane miserie sono più vive, sugli ammalati, gli afflitti, sui poveri, vecchi e i bambini. 
Allontana i sogni e i fantasmi notturni. 
Frena le tentazione del nemico che attenta alle nostre anime. 
Proteggi la Tua Santa Chiesa che,
da tutti i punti della terra ci accoglie benigna e pia. 
La tua benedizione sia sempre sopra di noi e i nostri cari, oh Signore. 
Così sia. 

(papa Giovanni XXIII)

Buona giornata a tutti :-)


giovedì 11 ottobre 2012

Il Silenzio - P. Frederick William Faber -


Il silenzio è mitezza 
quando non rispondi alle offese 
quando non reclami i tuoi diritti
quando lasci la tua difesa a Dio.
  Il silenzio è Misericordia

quando non infierisci sulle colpe dei fratelli
quando dimentichi senza frugare nel passato 
quando il tuo cuore non condanna, ma perdona.
Il silenzio è pazienza 
quando soffri senza lamentarti 
quando non cerchi di esser consolato, ma consoli 
quando attendi che il seme germogli lentamente.
  Il silenzio è umiltà

quando accogli nel segreto il dono di Dio
quando non opponi la resistenza all’arroganza
quando lasci ad altri la gloria e il merito.
  Il silenzio è fede

quando ti fermi a contemplare il Suo volto
quando ascolti la sua presenza nella bufera
quando taci, perchè egli parla al tuo cuore.
Il silenzio è adorazione 
quando non chiedi il “perchè” nella prova
quando t’immergi nella sua Volontà
quando dici: “Tutto è compiuto”.
 
(P. Frederick William Faber)


E' nel silenzio che si opera il bene.
E' il bene a far tacer il male.
Questo è il vero miracolo dell'umanità.



Anche quando ci può essere la necessità di uno sfogo, in certe ore di solitudine e di abbandono, il silenzio e la mitezza sono temperamenti che rendono più fruttuoso il patire qualche cosa per amore di Gesù.
(Papa Giovanni XXIII)


Bisogna concentrare l'attenzione dello spirito, non lasciarsi assorbire dalla vita di superficie, stabilire in ogni giornata una zona di silenzio, affinare la sensibilità dell'anima.

(don Carlo Gnocchi)


Bisogna imparare
a stare soli,
solo così si può
imparare a stare
con gli altri,
altrimenti ci stai perché
ne hai bisogno.
Bisogna fare a scuola
un’ora di insegnamento
alla solitudine,
imparare a bastarsi.



Buona giornata a tutti. :-)


domenica 5 giugno 2011

Discorso di papa Giovanni XXIII ai carcerati di Regina Coeli -

“Siete contenti che sia venuto a trovarvi? Sapevo che mi volevate, e anch’io vi volevo. Per questo, eccomi qui. A dirvi il cuore che ci metto, parlandovi, non ci riuscirei, ma che altro linguaggio volete che vi parli il Papa? Io metto i miei occhi nei vostri occhi: ma no, perché piangete? Siate contenti che io sia qui. Ho messo il mio cuore vicino al vostro. Il Papa è venuto, eccomi a voi. Penso con voi ai vostri bambini che sono la vostra poesia e la vostra tristezza, alle vostre mogli, alle vostre sorelle, alle vostre mamme…”.
Prima di lasciare Regina Coeli il Papa volle essere ritratto in mezzo ai detenuti. 
Mentre si avvia all’uscita della prigione, Papa Giovanni vede un uomo staccarsi dal gruppo dei reclusi raccolti attorno all’altare. Quegli lo guarda con occhi arrossati dal pianto e , cadendogli ai piedi, domanda: “Le parole di speranza che lei ha pronunciato valgono anche per me, che sono un grande peccatore?”. Roncalli non risponde. Si china sull’uomo, lo solleva, lo abbraccia e lo tiene a lungo stretto a sé.


 “E’ stato a questo punto” scrisse Il Messaggero di Roma, il 27 dicembre 1958, “che la manifestazione ha fatto tremare i muri di Regina Coeli. Dell’atmosfera tipica del carcere non è rimasto più nulla. Aperti i cancelli a pianterreno, il Papa ha visitato un ‘braccio’ e l’infermeria, fra ali di carcerati usciti dalle celle con i loro vestiti a strisce. Ma l’episodio che più ha colpito il Papa è stato quello che ha appreso una volta varcato il portone del penitenziario. Egli ha saputo che trecento detenuti, chiusi nelle celle di rigore perché considerati pericolosi, non hanno potuto vederlo. Ebbene: ha inviato a ciascuno di essi un’immagine con l’assicurazione che non dimenticherà i suoi ‘figli invisibili’. Al termine dell’incontro con i detenuti un’ultima raccomandazione: "Scrivete a casa, raccontate alle vostre madri ed alle vostre mogli che il Papa è venuto a trovarvi".
(Papa Giovanni XXIII)
26 dicembre 1958



Buona giornata a tutti. :-)