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venerdì 6 aprile 2018

Le cose sparse - Piera Oppezzo

 Tutte queste cose sparse
che mi organizzano i gesti
i pensieri i battiti del cuore.
Io vado e vengo molto indaffarata
come se avessi una cappa casalinga
che mi sbatte sulla testa
e nessuna donna
potesse darmi una mano per tirarla via.
Sono cose sparse nella mente.
Le tratto come utensili da cucina
perché mia madre lottava con queste cose
che la sbattevano su e giù
e nella mente non trovava mai un angolo libero.
Io che avrei solo la mente da riempire
quando voglio fare ordine
seguo lo stesso principio ansioso,
mettendo una cosa su l'altra
perché niente resti indietro.
Come se non potessi proprio
concedermi il lusso di un po' di disordine.

- Piera Oppezzo - 




E tu che sei madre. Con la falce di luna alla caviglia,
e il corpo rasato di suora,
e gli occhi appannati e le guance assonnate.
Tu che ti fai mettere sugli altari dorati
e apri e chiudi la tua vita per quei figli
armoniosi che ti hanno dato da fasciare e baciare.
Tu che piangi di orgoglio per la tua castità
e il tuo onore di madre pidocchiosa e adamantina.
Tu credi di essere una donna e invece sei un vaso,
un sacco, una vagina vestita di nero, piena di rispetto
e di mistero. Tu sei il recipiente
Dell’uomo e in nome del tuo contenuto ti si chiede fedeltà,
rinuncia, sacrificio, amore eterno.
Tu credi di esistere, bardata di argenti,
la corona in  testa di regina madre,
i piedi chiusi dentro scarpe felpate,
il ventre fasciato dentro bende fatate.
E invece sei morta. La tua vita l’hai persa
nel momento che ti sei lasciata spaccare
la carne dalla testa molle e lucida del
primo figlio adorato che sa di paraffina.
La morte certo è dolce e pudica.
Se poi una morta fa anche le faccende di casa,
e lava e stira e cuce e risponde sì signore,
ecco trovata la soluzione degli enigmi familiari.
Uno morta si può anche venerare e baciare e
colmare di tenerezze e ambigue carezze filiali.
Ma se tu per un momento ti guardi allo specchio
e ti chiedi: c’è qualcosa di vivo in me?
Se tu fai l’atto di aprire la bocca per gridare,
se tu fai un segno rosso di vita sulla tua
immagine marmorea di morte, sei subito assalita.

Ti si dirà che sei noiosa e vecchia e
stupida ed egoista e vanitosa e inumana.
E tu, per gentilezza d’animo e candida bontà,
per un equivoco senso del dovere e per amore,
piegherai la testa e ti acconcerai a rimanere
quella cosa morta, graziosa e tenera che è
una madre serva che gira per la casa come un fantasma
indaffarato, silenzioso, ardente.
Popolana serissima, gentile, tu guardi con i tuoi occhi
spenti il mondo che ti opprime
e lo ringrazi per la sua oppressione, perchè
sei convinta nella tua testa aurea, che sei nata
per servire, per riverire, per faticare
e se i figli ti mantengono la giudichi
una grazia e ti tiri indietro e te ne stai
silenziosa, chinando la testa arresa
al grande favore che ti fanno lasciandoti vivere,
sfruttandoti teneramente, senza parere.
E’ così bello amare una madre-vittima,
una madre-agnello. Al figlio duole il cuore
nel petto vedendola invecchiare precocemente,
sempre pronta a pulire, lavare, stirare e
amorevolmente fare da mangiare ai figli
e ai figli dei suoi figli, senza mai protestare.


- Dacia Maraini - 

da: "Donna mia"



Donne diverse ....


Ci sono delle donne che si sentono diverse.. non credono nelle cose in cui credono tutti gli altri, non hanno gli stessi desideri...vorrebbero bisbigliare mentre gli altri urlano, vorrebbero cantare mentre gli altri discutono delle solite cose, vorrebbero disegnare mentre gli altri guardano la televisione, vorrebbero parlare dell'universo mentre gli altri discutono del tempo, vorrebbero sdraiarsi per terra mentre gli altri usano le sedie...non sono donne facili, sentono a pelle, annusano le situazioni per decidere, credono dove sembra esserci il vuoto...ma spesso sono proprio queste donne a fare la differenza...

- Simona Oberhammer -
da: "La Via Femminile"




Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 8 marzo 2018

Bella e altre poesie- Jacques Prévert

Negazione di Dio negazione del diavolo
incapace di essere colpevole 
sei bella 
sei innegabile
Sei bella come il mare e la terra
prima della proliferazione umana
E tuttavia sei donna
Bella come il vento che non si vede
bella come la sera e come il mattino
Sei bella e non sei sola
Sei bella tra le belle ma nella collezione delle belle
non sei la stella
Sei una delle belle
la mia
e tuttavia non mi appartieni
Ma sei la sola isola deserta
dove potrei vivere con te.

- Jacques Prévert - 

Una ninfa del mare (1881), Edward Burne-Jones


Ci sono donne che si sentono profondamente diverse. 
Diverse perché i loro desideri non sono quelli di tutte le altre.

Diverse perché non si esprimono come tutte le altre.
Diverse perché vorrebbero andare in posti diversi da tutte le altre.
Diverse perché non pensano e non sentono come tutte le altre.

Queste donne si sentono così diverse da pensare di essere sbagliate. 
“Cos’ho che non va ?” si chiedono qualche volta con le lacrime agli occhi. “Perché sento queste cose?” si domandano sbigottite. 
Vorrebbero trasformarsi in quello che non sono. Ma non succede. 
Perché c’è una voce dentro di loro che parla e dice “Vai da un’altra parte”, “Segui un’altra strada”.

E’ la voce delle ali di farfalla. Sono ali che spesso le donne non sanno di avere. Perché non le vedono. Sono dietro di loro. Sono proprio quelle ali a renderle diverse: speciali. Sono quelle ali che le spingono a volare nessuno vola. A cercare dove nessuno cerca. A sperare dove nessuno spera. A cantare dove nessuno canta. Ad amare dove nessuno ama.
Sono ali grandi e maestose, dei colori della notte e del giorno. Sono cariche di promesse quelle ali. Basta muoversi verso la direzione in cui ti spingono, per iniziare a volare verso spazi misteriosi, ricchi di promesse tutte da scoprire…


- Simona Oberhammer - 
Fonte: da: La via femminile


Donna

Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
nessuno sa che per me andare è ritornare, 
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera 
e la mia forza è una maschera,
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e creo.

Hanno costruito per me una gabbia 
affinché la mia libertà fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.
Ma io sono libera prima e dopo di loro, con loro e senza di loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della  prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
e al mio desiderio non impartiscono ordini.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia di loro proprietà
ed io glielo lascio credere
e creo.

- Joumana Haddad - 

Libano, 1970

Albert Pierre René Maignan, La sirena




Buona giornata a tutte. :-)









mercoledì 7 marzo 2018

da: "Donna mia" - Dacia Maraini

E’ facile amare chi rinuncia alla sua vita
per noi, chi non ha sesso nè pensieri che non siano prevedibili,
terragni, virtuosi eppure, neanche questo basta. 

Una donna vecchia sa, 
da come viene guardata in tram o al mercato
quanto poco conta e quanto disgusto ispira agli altri.
La sua vecchiaia non fa pensare alla ricchezza,
alla saggezza, agli onori, all’esperienza.
La sua vecchiaia fa pensare solo alle rughe,
alla pancia ammuffita, all’alito cattivo,
agli occhi lagrimosi e per chi ha fantasia,
al suo bianco e rugoso sesso senza peli.
se ottiene rispetto e tenerezza è solo in
famiglia, dai figli e dai nipoti che la vedono
come una faccendiera disponibile e svagata.
Ma fuori, nella vita, è solo una vecchia,
una strega, una befana, un fagotto ridicolo
e fastidioso. Perchè non si decide a morire?
A meno che non abbia la fortuna di essere
la madre di un uomo famoso, di un gran politico.
Allora sarà riverita e servita, ma per lui
mai per sè, perchè ha avuto il grande privilegio
di essersi fatta mangiare le viscere da un genio
che è uscito da lei con grande dolore e sangue.
Una donna vecchia è una nullità, vale meno di
un soldo bucato. Una donna vecchia è solo un corpo
avvizzito che tarda a morire per egoismo e malignità.
Mentre l’uomo vecchio è carico della sua vita,
la donna vecchia è carica solo della sua morte.
Un uomo vecchio si ammette che abbia sete
di carni bambine e tocchi e sussulti e cerchi
di fare sue due gambe morbide e affusolate.
Una donna vecchia che abbia fame di carne
da baciare è considerata un’arpia,
una pervertita che va subito rinchiusa in un manicomio.
La sua esperienza, il suo passato, la sua sapienza,
i suoi pensieri contano quanto quelli di un cane.
La si butta in un angolo e buonanotte.
Ma se voi, donne vecchie, madri astute,
cominciate a pensare che anche voi avete un sesso,
e una testa che macina pensieri ardenti
e due occhi accesi e due mani capaci e
un cuore affamato, se voi penserete che
siete quello che siete per sopraffazione e
gloria dei peggiori istinti dell’uomo,
forse non avrete vergogna a dichiarare che
un bel ragazzo vi piace e potrete anche
carezzarlo senza sentirvi bruciare la mano di terrore.
Potrete baciarlo chiudendogli
gli occhi con due dita. Poichè l’estrema gioventù
e la vecchiaia sono portate all’amicizia.
E ai ragazzi piace essere amati dalle madri,
di un amore carnale lucidissimo e tenebroso.
Se penserete che la vecchiaia non è una colpa
di cui vergognarsi, se penserete che quello
che fa viva una donna non è soltanto la freschezza
della pelle e di un paio di labbra tornite,
se penserete questo vi sbarazzerete dei vostri lugubri
vestiti da fantasmi che puzzano
di cipolla e di varechina, allungherete le vostre mani
tremanti sui corpi degli adolescenti che hanno
bisogno di essere amati come in un sogno,
di tutto cuore e con terribile indulgenza.
Se saprete questo non sarete più vecchie,
e inutili ma forti e utili. Se imparerete
a non confondere la casa con il mondo,
a non contaminare del vostro nero di seppia
le cose luminose e dolorose che vi circondano,
se imparerete a pensare con la vostra testa,
a ridere con la vostra gola, a giudicare
con il vostro cuore maturato dal tempo,
sarete amate di un amore meno stupido e
mordente, meno assillante e nero. Perderete
in morbosità ma guadagnerete in ricchezza
di anima e di cervello e autonomia di cuore.
Ma tutto questo non sarà finchè la donna
non scoprirà che è diventata diversa
dall’uomo per ragioni storiche e non naturali.

Una storia mimetica da colonizzate ci
ha fatto come siamo, deformi, candide,
accanite, incerte, passive. E’ da questa
storia che dobbiamo tirare fuori i nastri
che ora sono lacci che ci legano le mani
e domani saranno bandiere sbattute al sole.
Donne mie amate predilette e disgraziate,
donne feroci nell’odio di voi stesse e
piene di zelo poliziesco per amore della proprietà,
dell’onore, della conservazione,
dell’artificio, della gerarchia, della gloria,
vi siete identificate con l’uomo per sfiducia
in voi stesse, avete seguito il modello maschile
del forte virile sicuro
e con questo avete tradito le vostre compagne
le donne di tutti i tempi perchè voi pensate che
la donna è fatta di fango e avete coperto
questo fango con uno strato di porcellana lucente.
Ma il fango lo sentite come una colpa, lo odiate,
e per non farlo mai apparire in superficie,
passate giornate intere a riparare le crepe
e i fori nella vostra bella porcellana bianca.
Ma ora basta, spacchiamo questa copertura dura,
che ci tiene mansuete, segrete e fatate.
Prendiamo il coraggio di frugare dentro quel fango
e scopriremo che è un fango prezioso
nella sua umiltà, che si è fatto robusto e bello
pronto per costruire case e giardini.
No c’è da vergognarsi del fango della storia,
del fango della servitù, perchè è il nostro onore,
del fango dell’oppressione perchè quello che
ci fa oggi innocenti e forti e coraggiose,
incontaminate dal potere, colombe da cortile.
Usiamo quel fango per costruire nuove donne
meno belle forse e levigate, ma più salate
del sale dell’orgoglio e dell’amore.

- Dacia Maraini -
da:  "Donna mia"


«Voglio essere libera. 
Più della libertà esteriore, la libertà di viaggiare, di lasciare questa casa, voglio essere libera interiormente, scegliere la mia strada, seguirla, senza accodarmi allo sciame. 
Odio questo spirito di gruppo con cui ci riempiono le orecchie. 
Tedeschi, francesi, gollisti concordano tutti su una cosa sola: bisogna vivere, pensare, amare insieme agli altri, in funzione di uno stato, di un paese, di un partito. 
Dio mio! Io non voglio questo! 
Sono una povera donna senza importanza; non so niente ma voglio essere libera.»

- Irène Némirovsky - 
Suite francese, 2004



Dentro ogni donna c'è una forza. E' la forza di farsi rispettare e valere. E di credere in se stessa.
La donna è fiera quando la sua dignità viene prima di tutto, perché lei sa che farsi rispettare significa credere nel proprio valore.
La donna è fiera quando ama senza rinnegare se stessa, perché il vero amore non può nascere se ci si offre all'altro per farsi calpestare.
La donna è fiera quando crede nelle proprie idee e ha il coraggio di esprimerle, perché è convinta di possedere delle risorse.
La donna è fiera quando esprime il suo parere in pubblico senza pensare che sia irrilevante o poco intelligente.
La donna è fiera quando non si presta a farsi colpevolizzare dagli altri per ogni cosa ma reagisce esponendo le proprie ragioni.
La donna è fiera quando smette solo di dire "si si" a chiunque perché sa che dire anche di "no"significa dire "si" a se stesse.
La donna è fiera quando non pensa di valere solo in base ai giudizi altrui ma soprattutto in base alle proprie valutazioni.
La donna è fiera quando non punta tutto solo sull'aspetto esteriore ma riconosce che la forza che viene da dentro è un potente catalizzatore.
La donna è fiera quando non è disposta ad assecondare troppo gli altri perché è consapevole che ciò che più conta è assecondare il proprio sentire interiore.
La donna è fiera quando vive con la sua anima e sente la forza della sua unicità.


- Simona Oberhammer -


Buona giornata a tutti. :-)









sabato 20 agosto 2016

Credi nel tuo talento - Simona Oberhammer

Ci sono donne piene di talento.
Ma non lo fanno emergere: perché non credono di averlo.
Fanno un disegno e poi accartocciano il foglio e lo buttano lontano come se fosse uno scarto anziché un valore. Scrivono una poesia e poi la gettano nel cestino del computer come se fosse da incenerire anziché da gustare.

Creano un oggetto e poi dicono a tutti che non vale niente anziché valorizzarlo.
Vivono in paralisi queste donne: la poca stima nei loro talenti si attorciglia alle gambe, lega le braccia, blocca il respiro, imbavaglia la bocca.
Ma c'è anche una possibilità diversa: rischiare.
Rischiare di essere criticate però produrre disegni, rischiare di essere criticate però produrre frasi, rischiare di essere criticate però produrre oggetti, idee, progetti, pensieri…..


E' allora che i talenti emergono, è allora che la paralisi smettere di esserci: le gambe si liberano, il respiro diventa fluido e profondo, la bocca si schiude, le braccia si aprono: per mostrare i tuoi talenti, per dire "ci sono"…..

- Simona Oberhammer - La via femminile



 Ali di farfalla: sono diversa e mi sento sbagliata 


Ci sono donne che si sentono profondamente diverse.
Diverse perchè i loro desideri non sono quelli di tutte le altre.
Diverse perché non si esprimono come tutte le altre.
Diverse perché vorrebbero andare in posti diversi da tutte le altre.
Diverse perché non pensano e non sentono come tutte le altre.

Queste donne si sentono così diverse da pensare di essere sbagliate.

"Cos'ho che non va ?" Si chiedono qualche volta con le lacrime agli occhi.

"Perché sento queste cose?" si domandano sbigottite.

Vorrebbero trasformarsi in quello che non sono. Ma non succede. Perché c'è una voce dentro di loro che parla e dice: " Vai da un'altra parte", "Segui un'altra strada".

E' la voce delle ali di farfalla. Sono ali che spesso le donne non sanno di avere. Perché non le vedono. Sono dietro di loro. Sono proprio quelle ali a renderle diverse: speciali. Sono quelle ali che le spingono a volare dove nessuno vola. A cercare dove nessuno cerca. A sperare dove nessuno spera. A cantare dove nessuno canta. Ad amare dove nessuno ama.

Sono ali grandi e maestose, dei colori della notte e del giorno. Sono cariche di promesse quelle ali. Basta muoversi verso la direzione in cui ti spingono, per iniziare a volare verso spazi misteriosi, ricchi di promesse tutte da scoprire….

Simona Oberhammer - La via femminile




Quando manca qualcosa

Tante volte nei dialoghi femminili, in modo velato o diretto, affiorano queste parole.
«Mi sento spesso scontenta, insoddisfatta»
«Mi manca qualcosa ma non so cosa»
«Sento un vuoto dentro di me»
«Sembra che niente mi basti»
«Non trovo una vera soluzione ai miei problemi».
La nostra cultura le classifica come disadattamento, come difficoltà relazionali, come depressione, come crisi di malinconia.
Ma spesso sono qualcosa di diverso: sono la manifestazione di un disagio spirituale.

Simona Oberhammer - La Via Femminile


Buona giornata a tutti. :-)





sabato 2 aprile 2016

Una morbida forza: donne come l'acqua - Simona Oberhammer

Usciamo dal preconcetto: morbidezza uguale debolezza.
Una persona morbida non è affatto una persona debole.
È vero il contrario: essere capaci di ammorbidire le proprie posizioni, adeguarsi alle circostanze pur rimanendo fedeli a se stessi, trovare soluzioni con duttilità, farsi rispettare senza essere rigidi è un grande atto di coraggio. Richiede molta forza interiore.
...

Morbidezza è scorrere e fluire: come l'acqua. Scivola morbidamente, assume la forma del suo contenitore: in un bicchiere prende la forma del bicchiere, in un vaso prende la forma del vaso. Ma rimane sempre se stessa. L'acqua sa anche cambiare consistenza: diventa vapore, ghiaccio, brina, pioggia, lacrime, sudore, nebbia, rugiada. L'acqua si conforma alle diverse circostanze ma non perde mai la sua identità.
Così è l'energia femminile: liquida, fluida, sinuosa.
E' nel morbido che il mondo femminile può trovare la sua forza, il suo sostegno, la sua spina dorsale.
La donna forte è una morbida ma intensa presenza….

Simona Oberhammer - La Via Femminile
http://www.facebook.com/simonaoberhammer



L'essere perfetta non fa parte del mio modo di essere, al massimo posso cercare di migliorare, ma alla fine quel che conta, è sentirmi bene con me stessa, e stare a mio agio, a prescindere dal giudizio della gente.

- Milly Galati  -




Le donne speciali sono complici e sorridono;
le altre competono e acidificano.




Ciò di cui una donna in carriera ha più bisogno
è di avere in casa una brava moglie !!! 
per questo la mia più grande fantasia 
è farlo con 2 uomini: 
uno che mi pulisca casa 
e l'altro che mi faccia la cena!!!


Buona giornata a tutti. :-)

mercoledì 5 agosto 2015

Vivere con un ideale - Simona Oberhammer

Le donne forti lo hanno: un ideale, un valore per cui combattere, un progetto di vita con cui misurarsi, un sogno che alimenta la loro esistenza con il fuoco della passione e l'entusiasmo della creatività. Quando attraversano un momento difficile loro sanno che c'è qualcosa di più nella vita, che il problema può essere superato perché credono in qualcosa di più grande, in qualcosa che le aiuta nei momenti difficili, che illumina gli spazi bui e da un senso agli accaduti.
Un ideale è un dono prezioso per la donna forte perché lei ha bisogno di dare un senso alla sua vita, di sentirsi parte integrante di un flusso che la trascende. Un ideale è una stella che brilla, un sole che illumina, una luna che splende.
Se in questo momento sai già di avere un ideale, coltivalo come un bene prezioso, come il tuo sogno meraviglioso e personale. Se ancora non senti di averlo, guardati intorno e cercalo. Lui è vicino a te. Ti aspetta. E ti renderà più forte e sicura. Darà un senso alla tua vita e ti farà scoprire l'avventura…

Simona Oberhammer
da: "La Via Femminile"



Certe volte le donne non vanno nella direzione verso cui si sentono chiamate… vorrebbero scegliere di studiare una materia ma si obbligano ad un'altra… vorrebbero vestirsi in un modo ma si adeguano ad un altro… 
vorrebbero amare esprimendosi con certe dinamiche ma si costringono ad altre...
vorrebbero scegliere certi comportamenti ma si limitano ad altri. 
Certe volte le donne non fanno quello che vorrebbero. 
Si adeguano, si costringono, si limitano. 
Vorrebbero andare verso la propria direzione ma, se è in disaccordo con gli altri, si sentono insicure, sbagliate, in colpa. 
Ma l'anima femminile ha bisogno di seguire la propria strada, deve andare dove è chiamata, per poter far sentire la sua calda presenza nella vita della donna. 
Nel momento in cui viene presa la decisione di seguirla succede qualcosa di speciale: la vita viene inondata di una calda passione, di allegria, di gioia, di emozione, di piacere, di soddisfazione.
L'anima chiama le donne, l'anima ti chiama… scegli di seguirla… scegli di correre… di correre dove devi andare…

Simona Oberhammer
da: "La Via Femminile"



Una donna forte si riconosce da come sa affrontare le sue debolezze.
Sapersi sentire "tranquillamente fragili" mette luce negli occhi, ardore nel sorriso, passione nel fare, amore nel cuore.
Si, la fragilità è una forza.
E' la forza delle donne che vivono le pulsioni della loro anima..

- Simona Oberhammer -
tratto da "La Via Femminile"


Riuscite a immaginare un mondo privo di uomini? 
Tasso di criminalità ridotto allo zero 
e un sacco di donne, grasse e felici.

- Nicole Hollander -










sabato 16 maggio 2015

Corpo ti voglio così come sei - Simona Oberhammer

Più magro, più alto, più basso, più tonico, più liscio, più giovane, più sensuale… le donne spesso si ossessionano alla ricerca del corpo dei loro desideri e intanto perdono il desiderio di se stesse...
È un corpo sofferto quello di molte donne. 

Un corpo che parla il linguaggio della non-accettazione. 
Ma una donna che si priva dell'amore per il suo corpo si priva anche di se stessa e la sua anima rimane vuota e fragile, esposta e insicura. 
E come se non avesse più una casa.
Invece la donna che vive a contatto con la sua forza sente il suo corpo speciale. Che sia alto o basso, magro o abbondante, giovane o maturo il suo corpo è lo spazio dell'anima. 
Da sentire, da amare, da gustare...
E' nel corpo vissuto con istinto e amore, con passione e accettazione che nasce il femminile vero e potente... l'espressione della donna forte e libera. 
E' un femminile che dice:
«Questo è il mio seno» qualsiasi sia la sua forma e la sua tonicità; 
«Queste sono le mie gambe » qualsiasi sia la loro lunghezza; 
«Questo è il mio viso» qualsiasi siano le sue forme.
Le parole di questa donna raccontano: «Questa sono io, essere unico e speciale..» e intanto lei disegna sul corpo i colori della sua anima…

- Simona Oberhammer - 
da: "La Via Femminile"



Non è poi così complicato capire cosa vogliono le donne. 
Qualcuno che riesca a farle ridere. 
Qualcuno di cui si possano fidare. 
Qualcuno che le desideri ad ogni ora del giorno e in ogni veste: truccate o meno, con i tacchi o i piedi scalzi, pettinate o spettinate. 
Qualcuno che le faccia sentire importanti anche solo con dei piccoli gesti. 
Non chiedono molto, solo che ciò che dai loro, parta dal cuore.

- Alma Gijini -



"Certe volte le donne cercano l'amore per non sentirsi sole, 
certe volte le donne si adattano per amore nel timore di rimanere isolate, 
certe volte le donne sono disposte a farsi usare per amore, 
certe volte le donne pensano di amare ma in realtà stanno scappando da se stesse, 
certe volte le donne in nome dell'amore dimenticano la loro dignità, 
certe volte le donne cercano l'amore con una tale disperazione da non ricordarsi più che anche loro stesse meritano amore... e poi ci sono altre volte in cui le donne capiscono che è giunto il momento di amare in modo diverso, che è giunto il momento di amare per davvero, partendo prima da se stesse… e allora tutto cambia."

- Simona Oberhammer -
da: "La Via Femminile"



Buona giornata a tutti. :-)