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sabato 14 settembre 2013

Preghiera per i sacerdoti - Santa Teresa di Lisieux -


O Gesù, sommo ed eterno sacerdote,
custodisci il tuo sacerdote dentro
il Tuo Sacro Cuore.
Conserva immacolate le sue mani unte
che toccano ogni giorno il Tuo Sacro Corpo.
Custodisci pure le sue labbra
arrossate dal Tuo Prezioso Sangue.
Mantieni puro e celeste il suo cuore
segnato dal Tuo sublime carattere sacerdotale.
Fa' che cresca nella fedeltà e nell'amore per Te
e preservalo dal contagio del mondo.
Col potere di trasformare il pane e il vino
donagli anche quello di trasformare i cuori.
Benedici e rendi fruttuose le sue fatiche
e dagli un giorno la corona della vita eterna.

- S. Teresa di Lisieux - 

da: "Santa Teresa di Gesù Bambino, Opere complete" 
Libreria Editrice Vaticana-Edizioni OCD, Roma 1997 





"Mi ricordo di un sogno che devo aver fatto verso quest'età (*) e che si è impresso profondamente nella mia immaginazione.

Una notte ho sognato che uscivo per andare a passeggiare da sola in giardino; giunta al primo dei gradini che bisognava salire per arrivarci, mi fermai presa dallo spavento. Davanti a me, vicino al pergolato, si trovava un barile di calce, e su questo barile due piccoli orrendi diavoletti danzavano con un'agilità sorprendente, nonostante avessero dei ferri da stiro ai piedi. All'improvviso gettarono su di me i loro occhi fiammeggianti, ma al tempo stesso, sembrando molto più spaventati di me,si precipitarono giù dal barile e andarono a nascondersi nella stanza del guardaroba, che si trovava di fronte. Vedendoli così poco coraggiosi, volli sapere che cosa avrebbero fatto, 
e mi avvicinai alla finestra. I poveri diavoletti correvano sui tavoli e non sapevano come sfuggire al mio sguardo. Ogni tanto si avvicinavano alla finestra, guardando con aria agitata se io ero ancora lì e vedendomi ancora ricominciavano a correre come disperati.

Sicuramente questo sogno non ha nulla di straordinario, tuttavia credo che il Buon Dio abbia permesso che me ne ricordi per dimostrarmi che un'anima in stato di grazia non ha nulla da temere da diavoli che sono solo dei vigliacchi, pronti a scappare davanti agli sguardi di una bambina...

(*) 4 anni
Tratto da "Storia di un'anima", di Santa Teresa di Lisieux


"Come al solito una sera avevo pregato il Signore di darmi i punti per la meditazione del giorno dopo. Ricevetti questa risposta: « Medita sul profeta Giona e sulla sua missione ». Ringraziai il Signore, ma dentro di me cominciai a pensare: che meditazione diversa dalle altre! Ciò nonostante, con tutta l'applicazione possibile, m'impegnai a riflettere e in quel profeta scoprii me stessa, nel senso che anch'io spesso mi rifiuto davanti a Dio, dicendo che qualcun altro potrebbe compiere meglio la santa volontà di Dio, non comprendendo che Dio può tutto e tanto più si rivela la Sua potenza, quanto più è misero lo strumento che adopera. Dio mi ha fatto capire questo. Nel pomeriggio ci fu la confessione della comunità. Quando feci presente al direttore spirituale il timore che mi attanaglia l'anima a causa di questa missione, per la quale Dio mi usa come strumento non idoneo, il padre spirituale mi rispose che, volenti o nolenti, dobbiamo compiere la volontà di Dio e mi fece l'esempio del profeta Giona. Finita la confessione pensavo tra me, come mai il confessore sapesse ché Dio mi aveva ordinato di fare la meditazione su Giona; io non gliene avevo parlato. Ad un tratto udii queste parole: « Il sacerdote, quando Mi sostituisce, non è Lui che opera, ma sono io per suo tramite. I suoi desideri sono i Miei desideri ». Vedo come Gesù difende i Suoi sostituti. Egli stesso entra nel loro operare." 

(Diario di S. Faustina Kowalska, Q. II, 3)


O mio Signore, perché Voi siete stato così buono con me ed io così ingrato con Voi? Abbiamo fatto a gara: io a fuggire da Voi, e Voi a venirmi appresso; Voi a farmi del bene ed io a farVi del male; io ho accresciuto i miei peccati, e Voi avete accresciuto le Vostre Grazie in me. Per quale motivo io meritavo la luce che Voi mi donate?
Signore mio, io Vi ringrazio con tutto il cuore e spero di venire a ringraziarVi in Paradiso per tutta l’eternità. Io spero con il Vostro sangue di salvarmi, lo spero certo, giacché mi avete usato tante misericordie. Intanto spero che Voi mi diate la forza di non tradirVi più. Nella vita che mi resta io Vi voglio amare. Se in passato io Vi ho voltato le spalle, io mi pento e ora Vi amo sopra ogni cosa, Vi amo più di me stesso.
Eterno Padre, per i meriti di Gesù Cristo soccorrete un misero peccatore che Vi vuole amare.
Maria, mia speranza, aiutatemi. Impetratemi la Grazia di ricorrere sempre al vostro Figlio e a Voi ogni volta che il demonio mi tenta per offenderLo ancora. Amen.

(Sant’Alfonso Maria de Liguori)


“Non scoraggiatevi. Anche se è buio intorno. Non tiratevi indietro, anche se avete la percezione di camminare nelle tenebre. È di notte che è meraviglioso attendere la luce. Bisogna forzare l’aurora a nascere, credendoci. Amici, forzate l’aurora. È l’unica violenza che vi è consentita”.

don Tonino Bello


Buona giornata a tutti. :-)















mercoledì 2 gennaio 2013

Consigli sulla lotta spirituale e preghiera per ottenere la grazie per intercessione di Santa Faustina Kowalska

« Figlia Mia, voglio istruirti sulla lotta spirituale.

1. Non confidare mai in te stessa, ma affidati completamente alla Mia volontà.

2. Nell'abbandono, nelle tenebre e nei dubbi di ogni genere ricorri a Me ed al tuo direttore spirituale, che ti risponderà sempre a Mio nome.

3. Non metterti a discutere con nessuna tentazione, chiuditi subito nel Mio Cuore ed alla prima occasione rivelala al confessore.

4. Metti l'amor proprio all'ultimo posto, in modo che non contamini le tue azioni.

5. Sopporta te stessa con molta pazienza.

6. Non trascurare le mortificazioni interiori.

7. Giustifica sempre dentro di te l'opinione dei superiori e del confessore.

8. Allontanati dai mormoratori come dalla peste.

9. Lascia che gli altri si comportino come vogliono, tu comportati come voglio Io da te.

10. Osserva la regola nella maniera più fedele.

11. Dopo aver ricevuto un dispiacere, pensa a che cosa potresti fare di buono per la persona che ti ha procurato quella sofferenza.

12. Evita la dissipazione.

13. Taci quando vieni rimproverata.

14. Non domandare il parere di tutti, ma quello del tuo direttore spirituale; con lui sii sincera e semplice come una bambina.

15. Non scoraggiarti per l'ingratitudine.

16. Non indagare con curiosità sulle strade attraverso le quali ti conduco.

17. Quando la noia e lo sconforto bussano al tuo cuore, fuggi da te Stessa e nasconditi nel Mio Cuore.

18. Non aver paura della lotta; il solo coraggio spesso spaventa le tentazioni che non osano assalirci.


19. Combatti sempre con la profonda convinzione che Io sono accanto a te.

20. Non lasciarti guidare dal sentimento poiché esso non sempre è in tuo potere, ma tutto il merito sta nella volontà.

21. Sii sempre sottomessa ai superiori anche nelle più piccole cose.

22. Non t'illudo con la pace e le consolazioni; preparati a grandi battaglie.

23. Sappi che attualmente sei sulla scena dove vieni osservata dalla terra e da tutto il cielo; lotta come un valoroso combattente, in modo che Io possa concederti il premio.

24. Non aver troppa paura, poiché non sei sola .


Quaderno n. 6/2 di Suor Faustina
 
 
Solo l’amore è capace di camminare sull’orlo degli abissi attraverso le cime dei monti. L’amore, ancora una volta l’amore.
- Santa Faustina, q. III, 1123 -
 
Consacrazione a Gesù Cristo per mezzo della Madonna nostra Mamma Celeste

Consapevole della mia vocazione cristiana,
io rinnovo oggi nelle tue mani, o Maria,
gli impegni del mio Battesimo.
Rinuncio a satana, alle sue seduzioni e alle sue opere,
e mi consacro a Gesù Cristo
per portare con lui la mia croce nella fedeltà di ogni giorno alla volontà del Padre.
Alla presenza di tutta la Chiesa ti riconosco per mia Madre e Sovrana.
A te offro e consacro la mia persona,
la mia famiglia,
la mia vita e il valore delle mie buone opere,
passate, presenti e future.
Disponi di me e di quanto a me appartiene alla maggior gloria di Dio,
nel tempo e nell’eternità. Amen

 
"Io ho dato al mondo il Salvatore e tu devi parlare al mondo della sua grande Misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda venuta."
- Maria Santissima a santa Faustina, Q. II, 635 -

Alla Madre di Dio - S.Faustina Kowalska

O Maria, Madre e Signora mia,
affido a te la mia anima e il mio corpo,
la mia vita e la mia morte e ciò che verrà dopo.
Metto tutto nelle tue mani.
O Madre mia, copri col tuo manto verginale la mia anima
e concedimi la grazia della purezza del cuore,
dell'anima e del corpo e difendimi
con la tua potenza da tutti i nemici.
O splendido Giglio, Tu sei il mio specchio, o Madre mia.
 
 
"Vorrei aggiungere ancora una piccola annotazione non del tutto irrilevante per le vicende di ogni giorno. Faceva parte di una forma di devozione, oggi forse meno praticata, ma non molto tempo fa ancora assai diffusa, il pensiero di poter "offrire" le piccole fatiche (fioretti) del quotidiano, che ci colpiscono sempre di nuovo come punzecchiature più o meno fastidiose, conferendo così ad esse un senso".
(Benedetto XVI, Enciclica Spe Salvi n. 40)



"Confessione": è una parola un po' riduttiva, perché fa emergere solo un aspetto del sacramento, come se fosse solo un "vuotare il sacco".
In realtà "confessione" ha un significato molto profondo, va molto oltre al fatto di elencare le nostre miserie.
"Confessare" significa proclamare la propria fede, dare testimonianza di ciò in cui si crede, e può significare perfino lodare, benedire, celebrare.
Perché in realtà quando noi andiamo a confessarci, non andiamo a parlare male di noi stessi, andiamo a parlare bene di lui, di Dio.
Confessando i nostri peccati, noi in realtà confessiamo di credere che l'amore di Dio è più grande del male che c'è in noi.
Ecco perché bisogna farlo bene. La confessione è un atto di fede, è una lode della misericordia di Dio, più forte di ogni nostra miseria.

(Papa Benedetto XVI)



 
 
 







 

sabato 30 giugno 2012

O mio Gesù, ti prego per tutta la Chiesa - Santa Faustina Kowalska -

O mio Gesù, ti prego per tutta la Chiesa, concedi­le l’amore e la luce del tuo Spirito, dai vigore alle paro­le dei sacerdoti, in modo che i cuori induriti si inteneri­scano e ritornino a te, Signore.

O Signore, dacci santi sacerdoti; tu stesso conser­vali nella santità.
O Divino e Sommo Sacerdote, la potenza della tua misericordia li accompagni in ogni luogo e li difenda dalle insidie e dai lacci del diavolo, che egli tende con­tinuamente alle anime dei sacerdoti.

La potenza della tua misericordia, o Signore, spez­zi ed annienti tutto ciò che può oscurare la santità dei sacerdoti, poiché tu puoi tutto.

Gesù mio amatissimo, ti prego per il trionfo della Chiesa, perché benedica il Santo Padre e tutto il clero; per ottenere la grazia della conversione dei peccatori induriti nel peccato; per una speciale benedizione e luce, te ne prego, Gesù, per i sacerdoti, presso i quali mi confesserò durante la mia vita.
 
(Santa Faustina Kowalska)

Mons. Barbareschi Messa dei suoi 90 anni on PhotoPeach








INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE LUGLIO 2012
Città del Vaticano, 28 giugno 2012 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni per il mese di luglio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:
Generale: "Perché tutti possano avere
un lavoro e svolgerlo in condizioni di stabilità e di sicurezza".
Missionaria: "Perché i volontari cristiani, presenti nei territori di missione, sappiano dare testimonianza della carità di Cristo".


Buona giornata a tutti. :-)

martedì 24 aprile 2012

Santa Faustina Kowalska - Biografia


Suor Faustina Kowalska nacque nel 1905 a Glogowiec, presso Lodz, nella Polonia centrale, Come terzogenita in una povera famiglia contadina di dieci figli. Sin dalla più tenera età si di­stinse per la predilezione verso la preghiera, per la laboriosità, per l’obbedienza e per una grande sensibilità alla povertà umana. Frequentò la scuola solamente per tre anni e appena sedicen­te lasciò la casa paterna per andare a servizio presso famiglie benestanti. A 20 anni entrò nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia dove visse gli ultimi tredici anni della sua vita con il nome di Maria Faustina. Soggiornò in diverse case della Congregazione, soprattutto a Cracovia, Plock e Vilnius, svolgendo mansioni di cuoca, giardiniera e porti­naia.

Esteriormente la vita di Suor Faustina fu normale e anzi poteva sembrare monotona e gri­gia, ma in realtà fu straordinariamente ricca gra­zie ad un’intensa vita interiore, piena di esperienze mistiche.

Sin dall’infanzia Suor Faustina desiderava di­ventare una grande santa e vi tendeva con tutte le forze. Era sempre pronta a collaborare con Gesù Cristo per la salvezza delle anime perdute, fino al punto di offrire la propria vita per i peccatori. Gli anni della sua vita religiosa furono se­gnati dalla sofferenza e nello stesso tempo da grazie mistiche. Il Signore le concesse doni straordinari: visioni, apparizioni, stimmate nasco­ste, partecipazione alla Passione di Cristo, unio­ne mistica e le fece conoscere il mistero della Sua Misericordia.

A questa religiosa polacca, semplice e senza istruzione, ma forte, umile e caratterizzata da una illimitata fiducia in Dio, il Signore ha rivolto parole sorprendenti: «Nell’Antico Testamento mandai al mio popolo i profeti con fulmini. Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia misericor­dia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio cuore misericor­dioso».

Suor Faustina, consumata dalla tubercolosi e da numerose sofferenze accettate come volonta­rio sacrificio per i peccatori, è morta in concetto di santità a Cracovia, il 5 ottobre 1938, all’età di soli 33 anni.

La seconda domenica di Pasqua (domenica in Albis), il 18 aprile 1993, il Santo Padre Gio­vanni Paolo II in Piazza San Pietro a Roma ha elevato Suor Faustina alla gloria degli altari, mentre la sua canonizzazione ebbe luogo il 30 aprile 2000. Le sue reliquie sono conservate nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia – Łagiewniki.




domenica 15 aprile 2012

La Divina Misericordia - Suor Faustina Kowalska

"L'Anima che venererà questa immagine non perirà. Le prometto, ancora sulla Terra, la vittoria sui nemici, ma specialmente in punto di morte.
Io, il Signore, la proteggerò come Mia Gloria. I raggi del Mio Cuore significano Sangue ed Acqua, e riparano le Anime dall'ira del Padre Mio. Beato chi vive alla loro ombra, poiché non lo raggiungerà la mano della Giustizia Divina.

Proteggerò, come una madre protegge il suo bambino, le anime che diffonderanno il culto alla Mia Misericordia, per tutta la loro vita; nell'ora della loro morte, non sarò per loro Giudice ma Salvatore.".

La preghiera di venerazione che Gesù ha dettato è la seguente:

“O acqua e sangue che scaturisci dal Cuore di Gesù come sorgente di Misericordia per noi io confido in Te”.
"Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!".

Questa immagine deve continuamente ricordare alla povera umanità l'infinita Misericordia di Dio. Chiunque avrà esposta ed onorata, nella sua casa, la Mia Divina Effigie sarà preservato dal castigo.
Come gli antichi Ebrei che avevano segnato le loro case con la croce fatta col sangue dell'agnello pasquale furono risparmiati dall'Angelo Sterminatore, così sarà in quei tristi momenti per coloro che mi avranno onorato esponendo la mia immagine.

"Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Scrivi che prima di venire come Giudice, spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia. Chi non vuol passare da questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia.
La sorgente della Mia Misericordia è stata aperta dal colpo di lancia sulla Croce, per tutte le Anime. Non ne ho esclusa nessuna. L'umanità non troverà né tranquillità né pace finché non si rivolgerà alla Mia Misericordia. Dì all'umanità sofferente che si rifugi nel Mio Cuore Misericordioso, ed Io la ricolmerò di pace."
"Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L'Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa."

(Dal diario di Suor Faustina Kowalska)
Il disegno essenziale di questo quadro è stato mostrato a suor Faustina nella visione del 22 febbraio 1931 nella cella del convento di Płock. "La sera, stando nella mia cella - scrive suor Faustina - vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l'altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido (...) Dopo un istante, Gesù mi disse, Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te" (Q. I, p. 26). Tre anni dopo a Vilnius Gesù ha spiegato il significato dei raggi: "I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua" (Q. I, p. 132). Non si tratta qui di un qualche effetto artistico, ma di una simbologia del quadro estremamente profonda.
Agli elementi essenziali del quadro appartengono le parole poste in basso: "Gesù, confido in Te". Gesù parlava di ciò già durante la prima apparizione a Plock e poi a Vilnius: "Gesù mi ricordò (...) che queste tre parole dovevano essere messe in evidenza" (Q. I, p. 138). Non si tratta qui del numero delle parole, ma del loro senso integralmente legato al disegno e al contenuto del quadro.
Gesù ha definito un altro particolare di questo quadro, ha detto infatti: "Il Mio sguardo da questa immagine è tale e quale al Mio sguardo dalla croce" (Q. I, p. 140). La questione dello sguardo non è dunque senza importanza, se lo stesso Gesù mette l'accento su di essa, dando un significato a questo particolare. E qui incontriamo una doppia interpretazione di questo desiderio di Gesù: alcuni - e tra loro don Sopocko - leggono queste parole in modo realistico e dicono che lo sguardo deve essere diretto in basso come dall'alto della croce; altri credono, che si tratti dello sguardo che esprime la misericordia (tra loro padre J. Andrasz, il secondo direttore spirituale di suor Faustina). A seconda di questa interpretazione sono sorte - si può dire - due "scuole" di rappresentazione dell'immagine del Gesù Misericordioso: una ha il suo modello nel dipinto di E. Kazimirowski, mentre la seconda nel dipinto di A. Hyla, del santuario della Divina Misericordia a Cracovia.
Quale è il significato di questo quadro?
Il cosiddetto "luogo teologico" è stato indicato dallo stesso Gesù, legando la benedizione del quadro e la sua pubblica venerazione alla liturgia della prima domenica dopo Pasqua. La Chiesa legge in quel giorno il Vangelo sull'apparizione di Gesù risorto nel Cenacolo e sull'istituzione del sacramento della penitenza (Gv 20, 19-29).
A questa scena del Cenacolo si sovrappone l'avvenimento del Venerdì Santo: la crocifissione e la trafittura del Cuore di Gesù con la lancia. "Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia" (Q. I, p. 132). Di questo scrive san Giovanni nel 19° capitolo del Vangelo. Gesù ha spiegato poi che "il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime" (Q. I, p. 132). San Tommaso, riferendosi ai Padri della Chiesa, unisce la simbologia dell'acqua e del Sangue con il sacramento del battesimo e con l'Eucarestia, cosa che può essere riferita anche agli altri sacramenti. "Alla luce del Vangelo di Giovanni - scrive don I. Rozycki - l'acqua e il sangue (...) stanno a significare le grazie dello Spirito Santo, che ci sono state donate per la morte di Cristo. I due raggi rappresentati sul dipinto di Gesù Misericordioso possiedono questo stesso profondo significato" (R., p. 20).
L'immagine del Gesù Misericordioso spesso viene identificata come quella della Divina Misericordia e giustamente poiché‚ nella passione, morte e risurrezione di Cristo la misericordia di Dio verso l'uomo si è rivelata con totale pienezza.