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mercoledì 30 novembre 2016

Sulla vita e sulla morte

Signore Gesù, sono qui dinanzi a te, in salute.
Sento la vita palpitare dentro di me,
e gioisco infinitamente contemplando il creato,
ascoltando il canto degli uccelli,
sperimentando la tenerezza di quanti mi circondano.
Il futuro si apre dinanzi come una ricca pianura
nella quale seminare i miei progetti,
realizzare i miei sogni, raccogliere le mie opere.
E, benché ne senta difficoltà,
faccio uno sforzo su me stesso per accettare che la mia vita finirà,
e che un giorno dovrò dar conto delle mie parole e delle mie azioni.
In quel giorno mi chiederai il più costoso ma il più bel sacrificio,
il sacrificio di tutto ciò che mi hai dato sulla terra.
Ma, in compenso, tu ti consegnerai a me interamente,
e secondo le tue promesse mi darai il centuplo
di quanto ho sacrificato per te.
Sin da ora, Signore, nel pieno uso della mia libertà,
con tutta la lucidità della mia mente,
con tutta la forza della mia volontà, ti presento,
come fascio di fiori appena colto,
i miei affetti e i miei sogni, le mie opere e i miei progetti.

Nelle tue mani pongo l'offerta della mia vita:
accetto la sua fine, quando e come vorrai.
Ti chiedo solo un dono: la tua grazia e la tua amicizia.





Vita e morte non sono due estremi lontani l’uno dall’altro. Sono come due gambe che camminano insieme, ed entrambe ti appartengono. In questo stesso istante stai vivendo e morendo allo stesso tempo. Qualcosa in te muore a ogni istante. Nell’arco di settant’anni la morte arriverà a compimento. In ogni istante continui a morire, e alla fine morirai davvero.

- Osho -



Ognuno che perdiamo prende una parte di noi;
Uno spicchio alla fine rimane,
Che come la luna, una torbida notte,
È chiamato dalle maree.


- Emily Dickinson - 







Il cardinale Schuster diceva che il purgatorio è come un corso di esercizi spirituali: uno riflette, pensa, vede le cose sbagliate che ha fatto, gli dispiace, si purifica. Mi piace pensare che il nostro purgatorio, il purgatorio di ciascuno, sia quello di vedere tutte le stupidaggini che abbiamo fatto nella vita. Ce ne verrà un tale rossore che ci purifica e ci manda in Paradiso... 
Mi è congeniale in questo senso la descrizione dantesca delle anime “che vanno a farsi belle”. 

- Card. Giacomo Biffi - 



Avvenga di me secondo la tua parola.
Per i nostri morti
questo si è attuato definitivamente.
Essi sono nella dolce casa
per cui l'uomo nasce,
alla quale l'uomo è chiamato.
Adesso vedono il rapporto
che c'è fra quella dolce casa
definitiva ed eterna
e il segno fragile,
ma reale di essa,
che è la compagnia in cui sono vissuti.
E chiedono a noi,
dopo l'esperienza fatta,
di essere generosi, vigili, sensibili,
impegnati senza paura del sacrificio nel vivere
questo anticipo della dolce casa
a cui siamo incamminati.
Ci supplicano di poter dire
con maggiore verità quello che cantiamo sovente:
"Troppo perde il tempo chi ben non t'ama".
Essi lo sanno.
Senza paragone più che prima.
E per questo ci incitano che
"avvenga di noi secondo la sua parola".
Ci aiutano a dire l' Angelus
con profondità di attenzione,
come raramente ci avviene
per la distrazione che ci consuma.
(don Luigi Giussani)


Buona giornata a tutti. :-)





giovedì 27 ottobre 2016

Notti selvagge e altre poesie d'amore - Emily Dickinson

 Notti selvagge!
Fossi io con te
Notti selvagge sarebbero
La nostra voluttà!
Futili - i venti -
Per un Cuore in porto -
Via il Compasso -
Via la Mappa!
Vogare nell'Eden -
Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare - stanotte -
In te!

~~~

Wild nights - Wild nights!
Were I with thee
Wild nights should be
Our luxury!
Futile - the winds -
To a Heart in port -
Done with the Compass -
Done with the Chart!
Rowing in Eden -
Ah, the Sea!
Might I but moor - tonight -
In thee!

- Emily Dickinson -

Madeleine Jeanne Lemaire (1845-1928)
La Volupté

Sono più miti le mattine
E più scure diventano le noci
E le bacche hanno un viso più rotondo
La rosa non è più nelle città
L'acero indossa una sciarpa più gaia
E la campagna una gonna scarlatta
Ed anch'io per non essere antiquata
Mi metterò un gioiello.

- Emily Dickinson -

Conrad Kiesel (1812-1903), Autumn

«Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano -
Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena -
O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
Non avrò vissuto invano.»

- Emily Dickinson -



Fammi un quadro del sole -
posso appenderlo in camera mia
e fingere di scaldarmi
mentre gli altri lo chiamano "Giorno!".
Disegna per me un pettirosso - su un ramo -
così sognerò di sentirlo cantare
e quando nei frutteti cesserà il canto -
ch'io deponga l'illusione.
Dimmi se è vero che fa caldo a mezzogiorno -
se sono i ranuncoli che "volano"
o le farfalle che "fioriscono".
E poi, sfuggi il gelo sopra i prati
e la ruggine sugli alberi.
Dammi l'illusione che questi due - ruggine e gelo -
non debbano arrivare mai!

- Emily Dickinson -


Buona giornata a tutti. :-)






sabato 13 agosto 2016

Fammi un ritratto del sole e altre poesie - Emily Dickinson

Fammi un ritratto del sole
così che io possa appenderlo in camera mia
e possa fingere di scaldarmi
mentre gli altri lo chiamano “Giorno”!
Disegnami un pettirosso su un ramo
così che io possa ascoltarlo mentre dormo
e quando cesserà il lavoro nei campi
anch’io deporrò la mia illusione.
Dimmi se è vero che fa caldo a mezzogiorno
se sono i ranuncoli quelli che volano
o le farfalle quelle che fioriscono.

Poi, manda via il gelo dai prati
e scaccia la ruggine dagli alberi
dammi l’illusione che ruggine e gelo
non debbano più tornare!

- Emily Dickinson - 


Temo un uomo di poche parole –
temo un uomo che tace –
l’arringatore – posso superarlo –
il chiacchierone – posso intrattenerlo –
ma di colui che pondera
mentre gli altri spendono tutto ciò che hanno –
di quest’uomo diffido –
temo ch’egli sia grande.
- Emily Dickinson - 

Dipinto “Autunno” di Kandinskij


“Se avessimo le ali
per fuggire la memoria
molti volerebbero.
Abituati a esseri più lenti
gli uccelli con sgomento...
scruterebbero la folla
di persone in fuga
dalla mente dell’uomo”

- Emily Dickinson -


Buona giornata a tutti. :-)








mercoledì 27 aprile 2016

Il Passato - Emily Dickinson

E' una curiosa creatura il passato
Ed a guardarlo in viso
Si può approdare all'estasi
O alla disperazione.

Se qualcuno l'incontra disarmato,
Presto, gli grido, fuggi!

Quelle sue munizioni arrugginite
Possono ancora uccidere!

- Emily Dickinson - 



Dipinto: Elihu Vedder (1836-1923), The Hearth of the Rose



Mi son nascosta nel mio fiore,
così che, quando appassirà dentro il tuo vaso,
per me tu senta, senza sospettarlo,
quasi una solitudine.

 - Emily Dickinson -



Ophelia - Jules Joseph Lefebvre

Amarti anno dopo anno - 
può sembrare meno 
di sacrificio, e conclusione - 
eppure, caro, 
il sempre potrebbe essere breve, vorrei mostrarti - 
perciò l'ho congiunto, ora, con un fiore. 

- Emily Dickinson -  





Emily Elizabeth Dickinson nasce 10 dicembre 1830 ad Amherst (Massachusetts), in una stimata famiglia, frequenta la scuola sino alle scuole superiori, cosa anomala per l’epoca. 
A soli 23anni decide di ritirarsi in una vita solitaria ed appartata non giustificata da problemi fisici. 
Rimane quindi irrisolto il mistero Emily Dickinson, affidato all'insondabilità della sua coscienza più profonda. Manifesta un carattere contraddittorio e complesso, venato da una fierezza irriducibile. 
Studia in casa come autodidatta, scrive lettere alle quali spesso allega le sue poesie. Compie brevi viaggi, incontra ed entra in amicizia con scrittori, filosofi. 
La casa dei Dickinson è praticamente il centro della vita culturale del piccolo paese, dunque uno stimolo continuo all'intelligenza della poetessa, che in questo periodo incomincia a raccogliere segretamente i propri versi in fascicoletti. 
In pochi anni viene colpita da una serie di disgrazie familiari, muore il padre, l’anno dopo la madre, alcuni amici con i quali era in contatto epistolare. 
I suoi scritti non sono mai stati pubblicati. 
Solo dopo la sua morte avvenuta il 15 maggio 1886 la sorella Vinnie scopre i versi nascosti e fa pubblicare 1775 poesie. 
Una rivelazione editoriale che, grazie all'enorme potenza sensitiva, mentale e metafisica della poesia di Emily Dickinson, ha dato il via ad un vero e proprio fenomeno di culto.
per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Emily_Dickinson





Buona giornata a tutti. :-)



martedì 12 gennaio 2016

Antico Inverno e altre poesie sulla neve - Salvatore Quasimodo

Desiderio delle tue mani chiare
nella penombra della fiamma:
sapevano di rovere e di rose;
di morte. 
Antico inverno.
Cercavano il miglio gli uccelli
ed erano subito di neve;
così le parole.
Un po' di sole, una raggera d'angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d'aria al mattino.


- Salvatore Quasimodo - 

Edward Hughes (1832-1908), Hearth of Snow

La neve è una poesia.
Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri.
Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio.
Ha un nome. Un nome di un candore smagliante.
Neve.

- Maxence Fermine -

Caspar David Friedrich (1774-1840), Winter Landscape

 Il cielo è basso

Il cielo è basso, le nuvole a mezz’aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
Un vento meschino tutto il giorno si lagna
di come qualcuno l’ha trattato;
la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere
senza il suo diadema.

- Emily Dickinson - 

Louise Abbéma (1853-1927), Allegory of Winter

 È scesa la neve, divina creatura,
a visitare la valle.
È scesa la neve, sposa della stella,
guardiamola cadere:
Dolce! Giunge senza rumore, come gli esseri soavi
che temono di far male.
Così scende la luna, così scendono i sogni....
guardiamola scendere.
Pura! Guarda la valle tua, come sta ricamandola
di gelsomino soffice.
Ha così dolci dita, così lievi e sottili,
che sfiorano senza toccare.

Gabriela Mistral (1889-1957)

Basilica di Santa Maria Maggiore - Roma - Italy

Il titolo di Madonna della Neve affonda le sue origini nei primi secoli della Chiesa ed è strettamente legato al sorgere della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma.   
Nel IV secolo, sotto il pontificato di Papa Liberio (352-366), una coppia di nobili e ricchi patrizi romani, non avendo figli decisero di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a Lei dedicata. 
La Madonna gradì il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, tempo di gran caldo a Roma, indicando con un miracolo il luogo dove doveva sorgere la Chiesa. 
La mattina dopo, i coniugi romani si recarono da Papa Liberio a raccontare il sogno fatto da entrambi, anche il Papa aveva fatto lo stesso sogno e quindi si recò sul luogo indicato, il colle Esquilino e lo trovò coperto di neve, in piena estate romana.
 Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato e la chiesa fu costruita a spese dei nobili coniugi. Questa la tradizione..

 La chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve....


Preghiera alla Madonna della Neve

Vergine Immacolata bianca e pura più della neve,
stendi su tutta la terra un candido manto della tua neve:
della tua purezza, della tua innocenza, della tua bellezza;
rendi i nostri cuori bianchi e simili alla neve:
puri, innocenti, belli agli occhi di Dio.
La neve è il segno della Pace.
Amen


Buona giornata a tutti. :-)











giovedì 16 aprile 2015

C'è un altro cielo - Emily Dickinson -

C'è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
c'è un'altra luce del sole,
sebbene sia buio là -
non badare alle foreste disseccate,
non badare ai campi silenziosi -
qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde -
qui è un giardino più luminoso -
dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!

- Emily Dickinson -




"Penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno."
(Vincent van Gogh, Notte stellata sul Rodano, 1888)



Immagine: Teodor Axentowicz (1859-1938), Spring

Non so incontrare la Primavera - con distacco -
Sento l'antico desiderio
Un'urgenza a un protrarsi, mescolata,
Una licenza d'esser bella
Una competizione nei miei sensi
Con qualcosa, nascosta in Lei 
E quando svanisce, il rimorso
Di non aver visto di più di Lei.

- Emily Dickinson -




Lottare a voce piena

Lottare a voce piena, è coraggioso
ma so più generoso
chi attacca dentro il petto
la cavalleria del dolore 
chi vince, e le nazioni non vedono
chi soccombe – e nessuno osserva
i cui occhi morenti nessun paese
guarda con amore di patria 
Confidiamo che in piumata processione
gli angeli sfilino per loro
schiera dopo schiera, con i passi a cadenza
e le uniformi di neve.

- Emily Dickinson -

Da: Centoquattro poesie, Einaudi, 2011

Traduzione di Silvia Bre






Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it

www.efuseraefumattina.blogspot.it







martedì 4 novembre 2014

La foglia e altre poesie - Umberto Saba -

Io sono come quella foglia, guarda,
sul nudo ramo, che un prodigio ancora
tiene attaccata.

Negami dunque. Non ne sia rattristata
la bella età che a un'ansia ti colora,
e per me a slanci infantili s'attarda.

Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile.

- Umberto Saba -



Pioggia di Novembre


"E' una striscia di cielo 
non diversa da prima 
solo freddo d'autunno 
e bianco color di farina."

-Vinicio Capossela -


Art. Hilary Knight

Novembre

"Il novembre sta alla porta
freddoloso e intabarrato,
poggia in terra la sua sporta
ed un sacco ben legato.
Scioglie il sacco: nebbia, neve…
La va mal pei poverini!
Ma la sporta è colma e greve
di castagne pei bambini." 

A. Ferraresi


Art. Hee Jeong Kim


Il giorno diventò piccolo

Il Giorno diventò piccolo, circondato tutto 
dalla precoce, incombente Notte - 
il Pomeriggio in Sera profonda 
la sua Gialla brevità distillò - 
i Venti smorzarono i loro passi marziali
le Foglie ottennero tregua - 
Novembre appese il suo Cappello di Granito 
a un chiodo di Felpa -


- Emily Dickinson -

Immagine: Lowell Birge Harrison (1854 - 1929), "November"



Buona giornata a tutti :-)









mercoledì 20 agosto 2014

Spero che non perderai mai il senso di meraviglia - Hwang Jin Yi -

Spero che non perderai mai il senso di meraviglia.
Sentiti sazia mangiando, ma non perdere mai quella fame.
Possa tu non dare mai per scontato neppure un singolo respiro
e dio non voglia, amore, che io ti lasci mai a mani vuote.
Spero che tu ti senta ancora piccola, quando stai di fronte all’oceano.
Quando una porta si chiude, io spero che un’altra si apra.
Promettimi che darai a ciò in cui credi una possibilità di lottare.
E quando ti si presenterà la scelta di star seduta in disparte, o di danzare,
io spero che danzerai, spero che danzerai.
Spero che non avrai mai paura delle montagne che vedi in distanza.
Non prendere mai il sentiero più facile.
Vivere può voler dire fare scelte, ma vale la pena di farle.
Amare può rivelarsi un errore, ma vale la pena di farlo.
Non lasciare che qualche inferno ti pieghi il cuore, ti lasci amareggiata.
Quando ti senti vicina a mollare tutto, riconsidera.
Offri ai cieli sopra di te qualcosa di più di uno sguardo fuggevole.
E quando ti si presenterà la scelta di star seduta in disparte, o di danzare, danza.
Io spero che danzerai, spero che danzerai, spero che danzerai, spero che danzerai.
Hwang Jin Yi
 poetessa, danzatrice Coreana del 1500

Immagine di Brooke Shaden


Non ho mai voluto essere perfetta, ma solo me stessa, dannatamente me stessa.
Disordinata, tanto che nella borsetta ho proprio tutto, ma non trovo mai niente.
Libera, prima di tutto. E disinteressata ai giudizi degli altri. Che ascolto, ma faccio sempre di testa mia.
Fragile ma allo stesso tempo forte. 
Distratta nella piccole cose, quanto dannatamente determinata nelle cose che contano.
Non rinuncerei mai ai miei capelli lunghi e neri, la mia “coperta di Linus”.
Mi sento perfettamente me stessa e mi piaccio come sono, anche nei miei difetti piccoli e grandi. 
Che sono miei, soli miei. E senza di loro, non sarei io.
Completamente disinteressata a ciò che non posso essere.
Testarda e fiera di quel che sono. 

(Agostino Degas)





Se io potrò impedire
a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita
o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto
a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


- Emily Dickinson -


Non chiederti oggi cosa farai domani, non fare progetti così a lungo termine.

- Giovanni Soriano -


http://www.unavignettadipv.it/



Buona giornata a tutte. :-)