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lunedì 10 agosto 2015

Per essere un grande scrittore - Charles Bukowski -

Ti devi fottere un gran numero di donne, belle donne
e scrivere qualche decente poesia d'amore.
E non preoccuparti degli anni
e/o per i nuovi talenti.
Bevi solo più birra
ancora e ancora birra
e va' alle corse almeno una volta alla
settimana
e vinci
se puoi.
Imparare a vincere è duro , qualsiasi fesso può essere un buon perdente.
non dimenticare il tuo Brahms
e il tuo Bach e la tua
birra.
Non fare troppa pratica
dormi fino a mezzogiorno.
Evita le carte di credito
e di pagare alcunchè per tempo.
Ricorda che in questo mondo non c'è
un culo che valga di più di 50$ (nel 1977)
e se hai la capacità di amare
ama innanzitutto te stesso
ma sii sempre cosciente della possibilità di una
sconfitta totale
che la ragione di quella sconfitta
ti sembri giusta o sbagliata.
Un prematuro assaggio di morte non è necessariamente
una brutta cosa.
stai lontano da chiese, bar e musei,
e come il ragno sii
paziente
il tempo è la croce di ognuno
oltre
all'esilio
alla sconfitta
al tradimento.
a tutto quel ciarpame.
Stai con la tua birra
la birra è sangue continuo
un'amante continua.
Procurati una grossa macchina da scrivere
e mentre i passi vanno avanti e indietro
fuori dalla tua finestra
picchia quella cosa
picchiala duro
fanne un combattimento da peso massimo.
fanne il toro quando carica la prima volta.
e ricordati dei vecchi cani
che hanno combattuto bene :
Hemingway, Celine, Dostoevskij, Hamsun.
Se pensi che non siano diventati matti
nelle loro stanzette
proprio come sta succedendo a te adesso.
senza donne
senza cibo
senza speranza
allora non sei pronto
bevi altra birra
c'è tempo.
e se non ce n'è
va bene lo stesso.

Charles Bukowski
Da: “L’amore è un cane che viene dall’inferno



«La perfezione mi fa schifo, mi repelle. Tutte quelle donne e quegli uomini che cercano la perfezione negli stereotipi creati della società mi fanno venire il vomito. Fottuti manichini di carne, senza personalità o amore per se stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, stesse scopate, stesse auto, stesse vite…e alla fine? Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. Quando tutti si è uguali, tutti si è nessuno. La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore con il solo scopo d’essere ammirato. Io voglio vivere libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero».


- Charles Bukowski - 



(…)
C’è un posto nel cuore che
non sarà mai riempito.
Uno spazio.
Lo conosceremo più che mai.
C’è un posto nel cuore che non può essere riempito.
E noi aspetteremo,e aspetteremo
in quello spazio.


- Charles Bukowski - 





Il Cuore che ride

la tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano 
nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte 
ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l’hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.

- Charles Bukowski - 





Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 13 marzo 2015

Lamento - Hermann Hesse -

Non ci è dato di essere. Noi siamo
soltanto un fiume, aderiamo ad ogni forma:
al giorno ed alla notte, al duomo e alla caverna
passiamo oltre, l'ansia di essere ci incalza.
Forma su forma riempiamo senza tregua,
nessuna ci diviene patria, gioia o pena,
sempre siamo in cammino, ospiti sempre,
non c'è campo né aratro per noi, né pane cresce.
E non sappiamo cosa Dio ci serbi,
gioca con noi, argilla nella mano,
muta e cedevole che non piange o ride,
mille volte impastata e mai bruciata.
Potessimo, una volta, farci pietra, durare!
Questa è la nostra eterna nostalgia,
ma un brivido perdura a raggelarci
e non c'è pace sulla nostra via.

- Hermann Hesse -




Pensieri fissi

Nulla è più pericoloso per l'anima che occuparsi continuamente della propria insoddisfazione e debolezza. 

- Hermann Hesse -





Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. 
Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. 
Quelli con l'anima in fiamme.

- Charles Bukowski -





E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita.


- Hermann Hesse -




Buona giornata a tutti. :-)




venerdì 6 febbraio 2015

Vecchio? - Charles Bukowski


In agosto avrò 73 anni,
quasi ora di fare le valigie
per un salto nel vuoto
ma due cose
mi trattengono:
non ho ancora scritto
abbastanza poesie
e poi il vecchio
che abita nella casa
di fianco alla mia.
vivo e vegeto,
a 96 anni
picchia sulla finestra
col bastone
e manda baci
a mia moglie.
Capisce tutto,
schiena dritta,
passo svelto,
guarda troppa tivù
ma noi
allora?
Ogni tanto vado a trovarlo,
ciacola
ma non dice cazzate,
tende a ripetersi
un poco
ma vale quasi la pena
di riascoltarlo.
Ero da lui
un giorno e ha detto:
"sai, presto
tirerò le cuoia…"
"mah,"ho detto io, "non ne sono
così sicuro…"
"io sì," ha detto,
"perciò, che ne diresti
di fare un cambio con casa mia?"
"certo la tua è carina."
"ma non so se puoi darmi
quello che voglio in cambio…"
"dipende, mettimi alla prova."
"beh," ha detto, "vorrei un nuovo
paio di testicoli."
Quando morirà il vicino
sarà difficile riempire
il gran vuoto che lascia.
mi sono
spiegato?

- Charles Bukowski -



Le donne sono tutte diverse. Fondamentalmente sono una combinazione di quanto c’è di peggio e di quanto c’è di meglio al mondo… magiche e terribili.

- Charles Bukowski -
da "Donne"





Poi la porta si spalancò. Ed entrò quella donna. Tutto quello che posso dirvi è che ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. 
La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l'argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante, con magnifici occhi sorridenti, bocca leggermente piegata in giù, labbra atteggiate in modo che sembrano scoppiare in una risata alla tua sensazione di impotenza. E sanno vestirsi, e i loro lunghi capelli incendiano l'aria. Troppo di tutto, accidenti.

- Charles Bukowski -



Lei aveva questo modo particolare di guardare negli occhi.
Non era né timida né sexy, era perfetta.

- Charles Bukowski -




Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura..
Spesso con gli esseri umani buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano..
Lascio perdere..
Sono educato..
Faccio segno di si..
Fingo di capire perché non voglio ferire nessuno..
Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai.
Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l'anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali..
Non importa...
Il mio cervello si chiude..
Ascolto..
Rispondo.
E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono !!


- Charles Bukowski -






Buona giornata a tutti. :-)





domenica 21 luglio 2013

Uomo e donna a letto alle 10 pomeridiane - Bukowski Charles -

Mi sento come una scatola di sardine, disse lei.
Mi sento come un cerotto, dissi io.
Mi sento come un panino al tonno, disse lei.
Mi sento come un pomodoro a fette, dissi io.
Mi sento come se stesse per piovere, disse lei.
Mi sento come se l'orologio s'è fermato, dissi io.
Mi sento come se la porta fosse aperta, disse lei.
Mi sento come se stesse per entrare un elefante, dissi io.
Mi sento che dovremmo pagare l'affitto, disse lei.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
Non me la sento di lavorare, dissi.
Mi sento che di me non te me ne importa, disse lei.
Mi sento che dovremmo far l'amore, dissi io.
Mi sento che l'amore l'abbiamo fatto fìn troppo, disse lei.
Mi sento che dovremmo farlo più spesso, dissi io.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, dissi io.
Mi sento una gran voglia di bere, disse lei.
Mi sento come una bottiglia di whisky, dissi io.
Mi sento che finiremo come due ubriaconi, disse lei.
Mi sento che hai ragione, dissi io.
Mi sento di mollare tutto, disse lei.
Mi sento che ho bisogno d'un bagno, dissi io.
Anch'io mi sento che hai bisogno d'un bagno, disse lei.
Mi sento che dovresti lavarmi la schiena, dissi io.
Mi sento che tu non mi ami, disse lei.
Mi sento che ti amo, dissi io.
Mi sento quel coso dentro adesso, disse lei.
Anch'io sento che adesso quel coso è dentro di te, dissi io.
Mi sento che adesso ti amo, disse lei.
Mi sento che ti amo più di te, dissi io.
Mi sento benone, disse lei, ho voglia di urlare.
Mi sento che non la smetterei più, dissi io.
Mi sento che ne saresti capace, disse lei.
Mi sento, dissi io.
Mi sento, disse lei.

Man and woman in bed at 10 pm
I feel like a can of sardines she said
I feel like a bandate I said
I feel like a tuna fish sandwich she said
I feel like sliced tomato I said
I feel like it's gonna rain she said
I feel like the clock has stopped I said
I feel like the door's unlocked she said
I feel like an elephant is gonna walk in I said
I fell like we ought to pay the rent she said
I feel like we ought to get a job I said
I feel like you ought to get job she said

I don't feel like working I said

I feel like you don't care for me she said
I feel like we ought to make love I said
I feel like we've been making too much love she said
I feel like we ought to make more love I said
I feel like you ought to get a job she said
I feel you ought to get a job I said

I feel like a drink she said
I feel like a whiff of whisky I said
I feel like we're going to end up on wine she said
I feel like you're right I said
I feel like giving up she said
I feel like I need a bath I said
I feel like I need a bath too she said
I feel like you ought to bathe my back I said
I feel like you don't love me she said
I feel like I do love you I said
I feel that thing in me she said
I feel that thing in you I said
I feel like I love you now she said
I feel like I love you more than you do me I said
I feel wonderful she said I feel like screaming
I feel like going on forever
I feel you can't she said
I feel I said
I feel she said



(CharlesBukowski)













 “Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano”.

(Charles Bukowski)



Potrei anche dire che l’amore è come l’alcool. Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora. Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più. Ma poi, al prossimo bicchiere ci ricascherai. E non dirai di no.
- Charles Bukowski -


L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci soprattutto perchè provi un senso di benessere quando gli sei vicino.

(Charles Bukowski)



Poi dormimmo abbracciati per un'oretta. Era in un certo qual modo anche meglio che far l'amore.

 - Charles Bukowski -

Buona giornata a tutti. :-) 





martedì 19 febbraio 2013

Gli alieni - Charles Bukowski

Puoi non crederci
ma ci sono persone
che attraversano la vita
senza attriti o
angosce.
Persone che vestono bene, mangiano
bene, dormono bene.
Persone appagate della
loro vita familiare.
Persone che hanno i loro momenti di
afflizione
ma tutto sommato
non ne sono disturbate
e in genere stanno
benissimo.
E quando muoiono
si tratta di una morte
pacifica, di solito
nel sonno.

Puoi non crederci
ma persone del genere
esistono davvero.

Ma io non sono uno di
loro.
Oh no, io non sono uno
di loro,
non ci sono neppure vicino
ad essere
uno di
loro

ma loro sono


ed io sono
qua.


(Charles Bukowski)

The Aliens
You may not believe it
but there are people
who go through life with
very little
friction or
distress.
they dress well, eat
well, sleep well.
they are contented with
their family
life.
they have moments of
grief
but all in all
they are undisturbed
and often feel
very good.
and when they die
it is an easy
death, usually in their
sleep.
you may not believe
it
but such people do
exist.

but i am not one of
them.
oh no, I am not one of them,
I am not even near
to being
one of
them.
but they
are there

and I am
here




L'essere umano non può definirsi da solo, l' IO esiste perchè si confronta con un Tu, non ti puoi aggiustare da solo perchè qualora il tuo cervello non funzionasse ti aggiusteresti male, ma siccome sei tu a giudicarti saresti sempre a posto secondo te. Un occhio non si vede da solo, un dente da solo non si morde, una mano da sola non si accarezza, un cervello da solo non si giudica, abbiamo bisogno dell'altro per conoscerci fino infondo. Una mente sana e lucida non si nega ad aprirsi, a mettersi in gioco, a fidarsi; siamo esseri relazionali, nati da una relazione e fatti per scoprire il meglio di sè nel dialogo e il confronto con l'altro.




“Come cazzo è possibile che a un uomo piaccia essere svegliato alle 6.30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l’opportunità di farlo?”

Charles Bukowski, Factotum, 1975




Solo un testa di cazzo ha una risposta per ogni domanda e una sporta di consigli.

- Charles Bukowski, Rosso come un giaggiolo














giovedì 20 dicembre 2012

Il Genio della Massa - Charles Bukowski -



Tranquilli. E’ stato ritrovato il pezzo mancante del Calendario Maya, quello dal 21 dicembre in poi. Era nella cassetta degli attrezzi: mio zio lo usava come ferma porta.
>>>>>>>>>> ° <<<<<<<<<<

C'è abbastanza perfidia, odio, violenza, assurdità nell'essere umano medio per rifornire qualsiasi esercito in qualsiasi giorno.

E i migliori assassini sono quelli che predicano la vita.
E i migliori a odiare sono quelli che predicano l'amore.
E i migliori in guerra - in definitiva - sono quelli che predicano la pace.

Quelli che predicano Dio hanno bisogno di Dio.
Quelli che predicano la pace non hanno pace.
Quelli che predicano amore non hanno amore.

Attenti ai predicatori.
Attenti ai sapienti.
Attenti a quelli che leggono sempre libri.
Attenti a quelli che o detestano la povertà,
o ne sono orgogliosi.
Attenti a quelli che sono sempre pronti ad elogiare,
poiché hanno loro bisogno di elogi in cambio.
Attenti a quelli pronti a censurare,
hanno paura di quello che non sanno.
Attenti a quelli che cercano continuamente
la folla; da soli non sono nessuno.
Attenti agli uomini comuni alle donne comuni.
Attenti al loro amore. Il loro è un amore comune
che mira alla mediocrità.

Ma c'è il genio nel loro odio.
C'è abbastanza genio nel loro odio per ucciderti,
per uccidere chiunque.
Non volendo la solitudine,
non concependo la solitudine,
cercheranno di distruggere tutto ciò
che si differenzia da loro stessi.
Non essendo capaci di creare arte,
non capiranno l'arte.
Considereranno il loro fallimento, come creatori,
solo come un fallimento del mondo intero.
Non essendo in grado di amare pienamente,
considereranno il tuo amore incompleto
e poi odieranno te
e il loro odio sarà perfetto.

Come un diamante splendente.
Come un coltello.
Come una montagna.
Come una tigre.
Come cicuta.

La loro arte più raffinata.


(Charles Bukowski)








E’ Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti.
Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.

- C. Bukowski -



A volte ho la sensazione di essere solo al mondo.
Altre volte ne sono sicuro.

- Charles Bukowski -



Certe volte scendi al mattino dal letto e pensi non ce la posso fare..
Ma dentro di te ridi ricordandoti tutte le volte che ti sei sentito così e vai in bagno, ti lavi, vedi quella faccia allo specchio, oddio,  oddio, oddio, ma ti pettini lo stesso, ti vesti per uscire, dai da mangiare ai gatti, raccogli il giornale dell’orrore, lo metti sul tavolino del soggiorno, saluti con un bacio la moglie, e ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa..
Come milioni di altri scendi nell'arena ancora una volta !!



-Bukowski-





"Quanto poi a quel giorno e a quell'ora, nessuno li conosce, neppure gli Angeli nei cieli, ma soltanto il Padre mio". (Matteo 24:36)

Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 15 novembre 2012

Nobody but you - Charles Bukowski -

Nessuno può salvarti se non
tu stesso.
Sarai continuamente messo
in situazioni praticamente
impossibili.
Ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere e/o morire silenziosamente
dentro.

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
Guardali e basta.
Ascoltali.
Vuoi diventare così?
Un essere senza volto, senza cervello, senza cuore?
Vuoi provare
la morte prima della morte?

Nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
È una guerra non facile da vincere
ma se c’è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.

Pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.

Il tuo io spirituale.
il tuo io viscerale.
il tuo io magico che canta e
il tuo io bellissimo.
Salvalo.
Non unirti ai morti-di-spirito.

Mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti,
fottitene dei pronostici, fottitene
del prezzo.

Solo tu puoi salvare il tuo
io.

Fallo! Fallo!

Allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.
(Charles Bukowski)

Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, 
odiano il lavoro ma hanno paura di perderlo, 
non c'è da meravigliarsi se hanno la faccia che hanno...


(Charles Bukowski)

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla; 
da soli non sono nessuno. 


Attenti agli uomini comuni, alle donne comuni, 
Attenti al loro amore, il loro è un amore comune, 
che mira alla mediocrità ma c'è il genio nel loro odio. 
C'è abbastanza genio nel loro odio per ucciderti. 
Per uccidere chiunque.
(Charles Bukowski )


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it








lunedì 22 ottobre 2012

Confessioni di un codardo - Charles Bukowski -

Ci sono vari gradi di pazzia, e più sei matto e più la tua pazzia risulterà evidente agli occhi degli altri.
Per quasi tutta la vita ho nascosto la mia pazzia dentro di me, ma è qui, esiste.
Per esempio, un tale, uomo o donna, mi sta parlando di una certa cosa, bè, quando inizia a rompermi l'anima con i soliti luoghi comuni, me lo immagino con la testa sul ceppo della ghigliottina, oppure dentro un enorme tegame, a friggere, e intanto mi guarda con occhi terrorizzati.
Se queste fantasie si avverassero, molto probabilmente tenterei un salvataggio, ma mentre sono lì che mi parlano non posso fare a meno di immaginarmeli così. O, più pietosamente, li vedo allontanarsi di corsa in bicicletta.
Il fatto è che ho dei problemi con gli esseri umani. Gli animali, li adoro. Non mentono mai, e di rado tendono d aggredirti. A volte fanno i furbi, ma questo è tollerabile. Non vi sembra? 
Gran parte della mia vita da ragazzo e da adulto l'ho passata in piccole stanze, raggomitolato a guardare le pareti, le persiane rotte, i pomelli dei cassetti dei comò.
Non ero indifferente alla femmina, e la desideravo, ma non così tanto da dannarmi per procurarmela.
Mi piacevano i soldi, ma anche lì, come per la femmina, non volevo fare le cose necessarie per averli. Volevo appena quanto mi bastava per una stanza e qualcosa da bere.
Bevevo da solo, generalmente a letto, con le cortine abbassate. A volte andavo nei bar per dare un'occhiata alla specie umana, ma la specie restava sempre uguale - niente di straordinario, nella migliore delle ipotesi.
In tutte le città setacciavo le biblioteche. Un libro dopo l'altro. Pochi mi dicevano qualcosa. Per lo più erano come polvere nella mia bocca, sabbia nella mia mente.
Nessuno aveva niente a che vedere con me o con quel che provavo: dove mi trovavo - in nessun posto - che cosa facevo - niente - e cosa volevo - sempre niente.
I libri del passato servivano soltanto a ingigantire il mistero di avere un nome e un corpo, di camminare, parlare, fare le cose. Nessuno sembrava corrispondere alla mia particolare pazzia.
In alcuni bar diventavo violento, ci furono risse di strada dalla maggior parte delle quali uscii presto e sconfitto. Ma non lottavo contro nessuno in particolare, non ero inferocito, soltanto che non riuscivo a capire le persone, il loro modo di essere, di agire, di presentarsi.
Entravo e uscivo di galera, venivo sfrattato dalle stanze.
Dormivo sulle panchine dei parchi, nei cimiteri. Ero confuso, ma non ero infelice. Non ero cattivo. Solo che non riuscivo a ricavare niente da quello che avevo intorno.
La mia violenza si contrapponeva all'evidenza del tranello, io gridavo e loro non capivano. E anche nelle risse più furibonde, guardavo il mio avversario e pensavo: perché è arrabbiato? Vuole uccidermi. Allora dovevo tirare pugni per liberarmi della bestia che avevo dentro.
La gente non ha senso dell'umorismo, si prendono tutti così cazzutamente sul serio. Ad un certo punto, e non so più da dove è sbucata, mi è venuta l'idea che avrei dovuto diventare uno scrittore. Forse potevo scrivere le parole che non avevo letto, forse così facendo mi sarei scrollato dalla schiena quella tigre. Così ho iniziato ed è passato qualche decennio senza troppa fortuna. Adesso ero un matto scrittore. Altre camere, altre città. Sprofondai sempre più in basso.
Una volta ad Atlanta mi stavo assiderando in una baracca di carta catramata, vivevo con un dollaro e un quarto a settimana. Né acqua corrente, né luce, né riscaldamento. Stavo seduto ad assiderarmi nella mia camicia da californiano. Un mattino trovai un mozzicone di matita e cominciai a scrivere poesie sui margini dei vecchi giornali sparsi sul pavimento.
Finalmente, a quarant'anni, pubblicarono il mio primo libro, una raccolta di poesie: Il fiore, il pugno e il gemito bestiale. Era arrivato un pacco di libri con la posta, aprii il pacco e dentro c'erano i libricini. Si rovesciarono sul pavimento, tutti quei libricini, e io mi inginocchiai fra loro, ero in ginocchio e raccolsi una copia e la baciai. Questo trent'anni fa. Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto 250 poesie.
Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena.
Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le ho dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio và avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la miglior pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce e all'azzardo e alle risate.
Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.

(Charles  Bukowski)



Non accesi la tv, ho scoperto che quando ti senti male quella figlia di puttana ti fa solo sentire peggio. Una sfilza senza fine di visi insulsi. Una processione infinita di idioti, alcuni dei quali famosi. Gli attori comici non sono divertenti e i drammi sono di quart'ordine. Non c'era gran che a cui potessi rivolgermi, tranne lo scotch. (C.Bukowski)


Sono un genio ma nessuno lo sa all'infuori di me. (C.Bukowski)
Non ho bisogno di uno psichiatra.. ho sentito dire che finiscono per molestare le loro pazienti; Vorrei fare l'analista, se potessi passare una notte con tutte le pazienti, mi andrebbe di fare l'analista.. al di là di questo non servono a niente! [Charles Bukowski]



Buona giornata a tutti. :-)



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