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domenica 29 ottobre 2017

La preghiera della rana - Padre Anthony de Mello

Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare di una rana. 
Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando". 
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente. 
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera. Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto, questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando". 
"Che cosa possono trovare di bello le "orecchie" di Dio nel verso di una rana?" replicò Bruno sprezzante. 
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?" 
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: 
"Canta!" e l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. 
Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì più alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte. 
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì che cosa significa pregare.

- Padre Anthony De Mello - 

Da: “La preghiera della rana, saggezza popolare dell’Oriente” -  primo volume – Edizione Paoline 1988



La pecorella smarrita

Una pecora scoprì un buco nel recinto e scivolò fuori. 
Era così felice di andarsene.
Si allontanò molto e si perse.
Si accorse allora di essere seguita da un lupo.
Corse e corse, ma il lupo continuava ad inseguirla, finché il pastore arrivò e la salvò riportandola amorevolmente all'ovile.
E nonostante che tutti l'incitassero a farlo, il pastore non volle riparare il buco nel recinto.

- Padre Anthony De Mello - 





Quando guardiamo una persona, in realtà non vediamo quella persona: pensiamo soltanto di vederla. 
Quel che vediamo è qualcosa che abbiamo fissato nella nostra mente. Riceviamo un'impressione e ci atteniamo a quell'impressione, continuando a guardare quella persona attraverso il filtro di quell'impressione. 
E questo lo facciamo con quasi tutto.

- Padre Anthony De Mello - 
Da: “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” 


Buona giornata a tutti. :-)





sabato 5 agosto 2017

Una noia atroce - Padre Anthony de Mello

Un uomo anziano e pio pregava cinque volte al giorno mentre il suo socio d'affari non metteva mai piede in chiesa. E ora, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, pregava così: "O Signore, Dio nostro! Fin da ragazzo non ho lasciato passare un solo giorno senza venire in chiesa la mattina a recitare le preghiere alle cinque scadenze prestabilite. 
Non c'è gesto che io abbia compiuto, non c'è decisione importante, o di poco conto che fosse, che io abbia preso senza prima avere invocato il tuo nome. 
E ora che sono vecchio ho raddoppiato le pratiche devote e ti prego notte e giorno senza posa. 
Tuttavia, eccomi qui, il poveraccio di sempre. 
Il mio socio invece beve, si dà al gioco e, nonostante l'età avanzata, frequenta donne di dubbia moralità, eppure nuota nell'oro. 
Mi domando se dalla sua bocca sia mai uscita una preghiera. 
Ebbene, Signore, non ti chiedo di punirlo, perché sarebbe poco cristiano, ma, ti prego, dimmi: "Perché? Perché? Perché mai hai permesso che lui prosperasse e a me invece riservi questo trattamento?" 
"Perché", rispose Dio, "tu sei una noia atroce!"

Nel monastero non vigeva la regola del "non parlare", bensì quella del "non parlare a meno che ciò che vuoi dire valga più del silenzio". 
Non si potrebbe fare lo stesso anche con la preghiera?

- Padre Anthony de Mello -
Da: “La preghiera della rana, saggezza popolare dell’Oriente” -  primo volume – Edizione Paoline 1988



Posso esserle d'aiuto?

Nella chiesa vuota, un prete notò una donna che stava seduta con la testa fra le mani. Trascorse un'ora, poi due, e lei era ancora lì. 
Pensando di avere a che fare con un'anima in crisi e desideroso di recarle conforto, egli si avvicinò alla donna e disse: "Posso esserle di aiuto?" 
"No, grazie Padre", rispose, "sto già ricevendo tutto l'aiuto di cui ho bisogno".

Finché non sei venuto tu a interrompermi!

- Padre Anthony de Mello -
Da: “La preghiera della rana, saggezza popolare dell’Oriente” -  primo volume – Edizione Paoline 1988



La preghiera come accettazione della propria vita

Un rabbino chiese al suo allievo che cosa lo angustiasse. 
"La mia povertà", rispose. "Vivo in un tale stato di indigenza che quasi non riesco a studiare e pregare". 
"In questo preciso momento", spiegò il rabbino, "il modo migliore per pregare e studiare è quello di accettare la vita esattamente come si presenta".

- Padre Anthony de Mello -
Da: “La preghiera della rana, saggezza popolare dell’Oriente” -  primo volume – Edizione Paoline 1988




Buona giornata a tutti. :-)




giovedì 20 luglio 2017

La domanda essenziale - Padre Anthony de Mello

C’era un uomo che non dava tregua al buon Dio con richieste di ogni genere.
Un giorno Dio gli apparve e gli disse: "Non ne posso più! Ho deciso di concederti tre desideri, e non uno di più".
L'uomo, incredulo, chiese: "Mi concederesti davvero qualsiasi cosa io chieda?.
"Sì", rispose il Signore, "ma solo tre richieste e basta!".
"Be'", disse l'uomo, "mi vergogno un po' a dirtelo, ma non sopporto più mia moglie. È una rompiscatole senza eguali. Vorrei davvero liberarmene".
E Dio disse: "Che il tuo desiderio sia esaudito". E sua moglie morì. 
L'uomo era felicissimo. Si sentiva un po' in colpa, ma il sollievo per l'assenza della moglie era enorme, e lui pensò: "Sposerò un'altra donna, e più giovane!". Quando i parenti si riunirono per il funerale iniziarono ad elogiare la defunta e a decantarne le virtù, e l'uomo capì all'improvviso che cosa aveva fatto. Pianse e si disperò, dicendosi: "Avevo una donna fedele, che mi amava, e non me ne sono accorto, non l'ho saputa apprezzare!". 
Si appartò con Dio e gli chiese: "Ti prego, riportala in vita!". 
Dio rispose: "Va bene. Secondo desiderio accordato".

Ora non gli rimaneva che un desiderio, e non sapeva cosa chiedere.

Consultò amici e parenti. Alcuni proposero: "Chiedi i soldi. Con i soldi si può ottenere ciò che si vuole". 
Altri dissero: "A che servono i soldi se non hai la salute? Chiedi la salute. 
Un altro amico gli disse: "A che serve la salute se prima o poi devi morire? Chiedi l'immortalità!". E un altro ancora: "A che serve l'immortalità se non hai nessuno che ti ami? Chiedi l'amore!" Così l'uomo riflettette, ragionò, si arrovellò e passò un anno. 
Poi ne passarono cinque, poi dieci, e alla fine Dio si presentò e gli chiese: "Quando ti deciderai a chiedermi il tuo terzo desiderio?". 
L'uomo rispose, contrito: "Signore, sono tutto confuso, non so cosa chiedere. Potresti suggerirmi cosa chiedere?".

Il Signore rise e disse: "E va bene, ti dirò io cosa chiedere: chiedi di essere felice qualsiasi cosa possa capitarti. Qui sta il segreto!".

- Padre Anthony de Mello -




Non dovete fare niente per essere felici. Non potete acquistare la felicità. Sapete perché? Perché ce l'avete già. Ce l'avete proprio ora, ma continuate ad ostacolarla con la vostra stupidità.

- Padre Anthony De Mello -
Da: Messaggio per un pesciolino che ha sempre sete, Editore Piemme



Buona giornata a tutti. :-)





sabato 1 luglio 2017

Un esercizio spirituale: la vacanza – Padre Anthony de Mello

Immagino di ritirarmi in un posto solitario per fare a me stesso il dono della solitudine, perché la solitudine è un tempo nel quale vedo le cose come sono.
Quali sono le piccole cose nella vita che la mancanza di solitudine ha eccessivamente ingigantito?
Quali sono le cose veramente importanti per le quali trovo troppo poco tempo?
La solitudine è un tempo per prendere decisioni.
Quali decisioni devo prendere o riconsiderare in questo particolare momento della mia vita?
Ora decido che tipo di giornata sarà oggi.
Sarà una giornata per fare?
Faccio un elenco delle cose che voglio veramente fare oggi.
Sarà anche una giornata per essere, nessuno sforzo per ottenere risultati, per fare cose, per guadagnare o possedere, ma solo per essere?
La mia vita non porterà frutto finché non avrò imparato l'arte di non coltivare, l'arte di "perdere" tempo in modo creativo.
Così decido quanto tempo dedicare al gioco, ad interessi senza scopo ed improduttivi, al silenzio, all'intimità, al riposo.
E domando a me stesso che cosa assaporerò oggi, che cosa toccherò, odorerò, ascolterò e vedrò.

- Anthony de Mello - 
Fonte: Alle sorgenti





«Non si caccia via l'oscurità con la scopa, si accende la luce».

Il modo migliore per dissipare il male non è combatterlo, ma far trionfare le forze del bene. 
Il risultato può sembrare lo stesso, ma lo spirito che ci anima è totalmente differente: combattere il male è lottare contro; difendere il bene è lottare per. Da un lato la messa in atto di un'energia negativa, dall'altro quella di un'energia positiva.
«Più lottiamo contro l'oscurità, più ci stanchiamo. Ma quando sprigioniamo la luce della coscienza, l'oscurità si dissolve».
Preoccupiamoci di rivestire le nostre battaglie di un'energia positiva e non smettiamo di accendere la luce della nostra coscienza.


- Padre Anthony de Mello -


Trova il tempo di riflettere,

è la fonte della forza.

Trova il tempo di giocare,

è il segreto della giovinezza.


Trova il tempo di leggere,

è la base del sapere.


Trova il tempo di essere gentile,

è la strada della felicità.


Trova il tempo di sognare,

è il sentiero che porta alle stelle.

Trova il tempo di amare,

è la vera gioia di vivere.

Trova il tempo d'esser contento,

è la musica dell'anima.


- Antica ballata irlandese - 






Buona giornata a tutti. :-)








lunedì 7 novembre 2016

L'aquila che si credeva un pollo - Padre Anthony De Mello

Un uomo trovò un uovo d'aquila e lo mise nel nido di una chioccia.
L'uovo si schiuse contemporaneamente a quelli della covata e l'aquilotto crebbe insieme ai pulcini.
Per tutta la vita l'aquilotto fece quel che facevano i polli nel cortile, pensando di essere uno di loro.
Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro.
Trascorsero gli anni e l'aquila divenne molto vecchia.
Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d'aria, muovendo appena le robuste ali dorate.
La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita. "Chi è quello?", chiese.
"E' l'aquila, il re degli uccelli", rispose il suo vicino. "Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli".
E così l'aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale.

- Padre Anthony De Mello -
fonte: "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo" (1990)


Come qualcuno ha detto una volta: "Per ottenere la pace del cuore, dimettetevi dall'incarico di direttore generale dell'universo".
Non sono il direttore generale, ma faccio quello che posso.
Mi immergo e il risultato dipende da Dio, dalla vita, dal destino.


- Padre Anthony De Mello -

Da: Messaggio per un pesciolino che ha sempre sete, Editore Piemme





In che modo pensate che la maggior parte delle persone trascorra la vita? Cercando di fare buona impressione, ecco come.
Assicurandosi di non essere criticata. Tentando di affermarsi. Mi chiedo quanti siano gli essere umani che non sono ossessionati da queste cose, per ventiquattro ore al giorno, consapevolmente o meno.
Pochissimi, oserei dire. Qual è la conseguenza? Che pochissimi vivono davvero.

- Padre Anthony De Mello -

Da: Messaggio per un pesciolino che ha sempre sete, Editore Piemme




Buona giornata a tutti. :-)





venerdì 9 settembre 2016

Non cambiare – padre Antony De Mello -

Per anni sono stato un nevrotico. Ero ansioso, depresso ed egoista. E tutti continuavano a dirmi di cambiare. E tutti continuavano a dirmi quanto fossi nevrotico.
E io mi risentivo con loro, ed ero d'accordo con loro, e volevo cambiare, ma non ci riuscivo, per quanto mi sforzassi.
Ciò che mi faceva più male era che anche il mio migliore amico continuava a dirmi quanto fossi nevrotico. Anche lui continuava a insistere che cambiassi.
E io ero d'accordo anche con lui, e non riuscivo ad avercela con lui. E mi sentivo cosi impotente e intrappolato.
Poi, un giorno, mi disse: «Non cambiare. Rimani come sei. Non importa se cambi o no. Io ti amo così come sei; non posso fare a meno di amarti».
Quelle parole suonarono come una musica per le mie orecchie: «Non cambiare. Non cambiare. Non cambiare... Ti amo».
E mi rilassai. E mi sentii vivo. E, oh meraviglia delle meraviglie, cambiai!
Ora so che non potevo cambiare davvero finché non avessi trovato qualcuno che mi avrebbe amato, che fossi cambiato o meno.
È così che mi ami, Dio?

- padre Anthony de Mello -

Fonte: Il canto degli uccelli., ed. Paoline
http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/08/anthony-de-mello-biografia.html



Nessuno può sostituirsi a te

Un discepolo una volta si lamentava con il maestro: “Ci racconti delle storie, ma non ci sveli mai il loro significato”.
Il maestro disse: “Che ne diresti se qualcuno ti offrisse un frutto e lo masticasse prima di dartelo?”.
Nessuno può sostituirsi a te per trovare il tuo significato. Neppure il maestro.


- padre Anthony de Mello -

Fonte: Il canto degli uccelli, ed. Paoline



Un discepolo andò dal suo maestro e disse, astioso: "Tu mi nascondi il segreto ultimo della contemplazione!".
"Nient'affatto", rispose il maestro.
"E invece sì!", ribadì l'allievo, e si allontanò risentito.
Capitò che i due si ritrovarono camminando all'alba ai piedi della montagna e udirono un uccello cantare al primo giorno.
Il maestro chiese: "Hai sentito l'uccello cantare?".
L'allievo rispose: "Si. L'ho sentito".
Il maestro rispose: "Adesso sai che non ti ho nascosto nulla".

- Padre Anthony de Mello - 
Fonte:  Dove non osano i polli



Buona giornata a tutti. :-)

venerdì 12 febbraio 2016

È sempre colpa degli altri! - Anthony De Mello

Una delle cose essenziali della vita umana, e a cui purtroppo molti cercano di sottrarsi, è la responsabilità personale.
Ogni volta che diciamo: «Non è stata colpa mia»; «È stato lui che ... »; «Sono stato costretto a ... »; «Non ho potuto far altrimenti...», cerchiamo scuse per giustificare la nostra condotta irresponsabile.
Se ho capito chi sono, se ho la piena consapevolezza dei miei diritti e dei miei doveri, se non dò all'opinione o al giudizio altrui un valore superiore alla "mia" opinione e al "mio"giudizio, ecco che non mi troverò più a dover dare la colpa agli altri.
Se ho fiducia nella mia capacità di discernimento, ecco che sarò pienamente convinto di ogni mia azione.
Se giudico l'operato o il pensiero altrui un errore, cioè contrario ai miei principi, ecco che non mi farò coinvolgere, ma avrò la forza morale di rifiutare ciò che altri vorrebbero impormi ..
Essere responsabili è la chiave per una vita consapevole e appagante.

Come il bambino, dopo aver lavorato a lungo con i suoi cubetti, ammira alla fine la sua opera dicendo orgogliosamente: «L'ho fatto tutto da solo», così anche noi dobbiamo sforzarci di operare su noi stessi, sulla nostra coscienza, sulla nostra psiche, per convincerci che la nostra vita è nelle nostre mani. Rendiamoci finalmente conto che la scelta è solo nostra.
Se voglio smettere di fumare, è inutile che io dica: «Però mi calma i nervi», oppure: «Nel mio ambiente tutti fumano. Mi è impossibile smettere». In questo modo cerco di togliermi di dosso la responsabilità di scelta, scaricandola su altri fattori.
«Volere è potere», dice il vecchio adagio. Ed è verissimo. Finché mi limito a dire: «Tenterò, farò del mio meglio, vedrò se ci riesco ... », non otterrò mai niente di positivo. «Tenterò» equivale a «non voglio», o «non mi sento all'altezza», oppure «non ho il coraggio di scelta definitiva».
Troviamolo, questo coraggio, e vedremo come la nostra esistenza assumerà una colorazione diversa.
Via il grigio del "ma", del "però".
Se metto il bicchiere sull'orlo del tavolo, è facile che cada a terra. Dopo sarà inutile prendersela col tavolo o col bicchiere, o magari con la corrente d'aria o la vibrazione di un treno di passaggio che ne hanno causato la caduta fisica.
La responsabilità è solo mia, in quanto stava a me prevedere quanto sarebbe potuto accadere e quindi poggiate il latte in mezzo al tavolo e non sull'orlo, o in frigorifero, o berlo direttamente.
Tutto quanto "ci circonda" può servire a rendere la nostra vita più comoda, più utile o più piacevole. Dobbiamo però fare attenzione a usare con criterio quanto è a nostra disposizione.
L'automobile può farci viaggiare velocemente accorciando le distanze, può condurci in cima a una vetta evitandoci  la fatica della scalata. Può essere però anche strumento di rovina e morte se non sappiamo usarla con prudenza o se, peggio ancora, volontariamente la rendiamo artefice della nostra distruzione. Possiamo fare lo stesso con la ricchezza, con l'amore, con la bellezza, col potere.

Tutte cose splendide, se sappiamo usarle nel modo opportuno, per il fine vero per il quale ci sono state date.
(padre Anthony De Mello)




Volete cambiare il mondo? 
Che ne dite di cominciare da voi stessi? 
Che ne dite di venire trasformati per primi? 
Ma come si ottiene il cambiamento? 
Attraverso l'osservazione. 
Attraverso la comprensione. 
Senza interferenze o giudizi da parte vostra. 
Perché quel che si giudica non si può comprendere. 

- Padre Anthony de Mello -
da: "Messaggio per un’aquila che si crede un pollo"


La  Gratitudine e la Carità
Una volta Dio diede una festa in onore di tutte le virtù, grandi e piccole, umili ed eroiche. Si riunirono tutte in Paradiso in una grande sala splendidamente decorata e cominciarono subito a divertirsi perché si conoscevano bene; alcune erano anche imparentate fra loro. 
All'improvviso Dio notò due belle virtù che a quanto pare non si conoscevano affatto e si trovavano piuttosto a disagio insieme. 
Allora ne prese una per mano e la presentò ufficialmente all'altra. «Gratitudine», disse, «questa è Carità». 
Ma Dio non aveva ancora fatto in tempo a voltarsi dall'altra parte che esse si erano già separate. Così da allora corre voce che neppure Dio riesca a mettere insieme la gratitudine con la carità.

- Padre Anthony de Mello - 
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988



Un rabbino chiese al suo allievo che cosa lo angustiasse. 
"La mia povertà", rispose. 
"Vivo in un tale stato di indigenza che quasi non riesco a studiare e pregare". 
"In questo preciso momento", spiegò il rabbino, "il modo migliore per pregare e studiare è quello di accettare la vita esattamente come si presenta".

- Padre Anthony de Mello - 
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988




Buona giornata a a tutti. :-)










sabato 10 ottobre 2015

La preghiera dell'alfabeto - Padre Anthony de Mello -

Un contadino povero, nel rincasare la sera tardi dal mercato, si accorse di non avere con sé il suo libro di preghiere. Al suo carro si era staccata una ruota in mezzo al bosco ed egli era angustiato al pensiero che la giornata finisse senza aver recitato le preghiere.

Allora pregò in questo modo: «Ho commesso una grave sciocchezza, Signore. Sono partito di casa questa mattina senza il mio libro di preghiere e ho così poca memoria che senza di esso non riesco a formulare neppure un'orazione. Ma ecco che cosa farò: reciterò molto lentamente tutto l'alfabeto cinque volte e tu, che conosci ogni preghiera, potrai mettere insieme le lettere in modo da formare le preghiere che non riesco a ricordare».

Disse allora il Signore ai suoi angeli: «Di tutte le preghiere che oggi ho sentito, questa è senz'altro la più bella, perché è nata da un cuore semplice e sincero».

- Padre Anthony de Mello - 




Il pescatore trasformato in santo

Una sera un pescatore entrò di soppiatto nella proprietà di un uomo ricco e gettò la rete in un lago pieno di pesci. 
Il proprietario lo sentì e mandò le sue guardie a cercarlo. 
Quando vide tutta quella gente che lo cercava alla luce delle torce, il pescatore si affrettò a cospargersi il corpo di cenere e si sedette sotto un albero, come fanno i santoni in India. 
Il padrone e le sue guardie non riuscirono a scovare il pescatore di frodo, pur avendolo cercato a lungo. 
Trovarono soltanto un santone coperto di cenere, che stava seduto sotto un albero assorto in meditazione. 
Il giorno seguente si sparse la voce che un grande saggio aveva deciso di porre la sua dimora nei terreni dell'uomo ricco. 
La gente si radunò con fiori, frutta e anche molto denaro in segno di omaggio, poiché, secondo la loro credenza religiosa, i doni fatti a un santo procurano al donatore la benedizione di Dio. 
Il pescatore trasformato in saggio era esterrefatto di fronte alla fortuna che gli era capitata. "È più facile vivere della fede di queste persone che non del sudore della fronte", disse fra sé. E così continuò a meditare e non tornò mai più al suo lavoro.

- Padre Anthony de Mello - 
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988


Un re sognò di vedere un re in paradiso e un prete all'inferno. 
Si domandò come fosse possibile questo, poi udì una voce che diceva: "Il re è in paradiso, perché ha rispettato i preti. Il prete è all'inferno, perché è sceso a compromessi con i re".

- Padre Anthony de Mello - 
Tratto da “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’oriente” Ed. Paoline 1988




Buona giornata a tutti. :-)