domenica 28 luglio 2024

da: "Una stanza tutta per sè" - Virginia Woolf

"Per secoli le donne hanno avuto la funzione di specchi dal potere magico e delizioso di riflettere la figura dell’uomo ingrandita fino a due volte le sue dimensioni normali. 
Senza quel potere la terra forse sarebbe ancora tutta giungla e paludi. 
Le glorie di tutte le nostre guerre sarebbero sconosciute. 
Staremmo ancora a graffiare la sagoma di un cervo sui resti di ossa di montone e a barattare selci con pelli di pecora o con qualsiasi semplice ornamento attraesse il nostro gusto non sofisticato. 
Non sarebbero mai esistiti Superuomini o Figli del Destino. 
Lo Zar o il Kaiser non avrebbero mai portato corone sul capo né le avrebbero perdute. Quale che sia l’uso che se ne fa nelle società civili, gli specchi sono indispensabili ad ogni azione violenta od eroica. 
E’ questa la ragione per la quale sia Napoleone che Mussolini insistono con tanta enfasi sulla inferiorità delle donne, perché, se queste non fossero inferiori, verrebbe meno la loro capacità di ingrandire. 
Ciò serve a spiegare in parte la necessità che tanto spesso gli uomini hanno delle donne. E serve anche a spiegare perché gli uomini diventano così inquieti quando vengono criticati da una donna; e come sia impossibile per una donna dire loro questo libro è brutto, questo dipinto è debole, o qualunque altra cosa, senza procurargli molto più dolore e suscitare molta più rabbia di quanta non ne susciterebbe un uomo che facesse la stessa critica.
Perché se lei comincia a dire la verità, la figura nello specchio si rimpicciolisce; la capacità maschile di adattarsi alla vita viene sminuita. Come farebbe lui a continuare ad emettere giudizi, a civilizzare indigeni, a promulgare leggi, a scrivere libri, a vestirsi elegante e pronunciare discorsi nei banchetti, se non fosse più in grado di vedere se stesso, a colazione e a cena, ingrandito almeno due volte la stessa taglia? 
A questo pensavo, mentre riducevo il pane in briciole e giravo il caffè e di tanto in tanto guardavo la gente che passava per strada."

- Virginia Woolf  - 
da: "Una stanza tutta per sé" (Saggio basato su due conferenze tenute dall’ autrice presso la Arts Society di Newnham e la Odtaa di Girton nell’ottobre del 1928)




Il mio spirito è avido soltanto di verdi campi,
di sole, di vino; di starmene seduta a non far niente.

- Virginia Woolf -




E pensavo com’è spiacevole rimanere chiusi fuori; e poi quanto sia forse peggio rimanere chiusi dentro; e pensando alla sicurezza e alla prosperità di uno dei due sessi e alla povertà e all’insicurezza dell’altro, e all’effetto della tradizione e della mancanza di tradizione sulla mente dello scrittore, decisi infine che era il momento di arrotolare la pergamena sgualcita del giorno, con le sue discussioni, le sue impressioni, la sua rabbia e la sua gioia, e di gettarla nella siepe. 
Mille stelle scintillavano nei deserti azzurri del cielo. 
Ci si sentiva soli in mezzo a un’imperscrutabile compagnia. 
Tutti gli esseri umani erano già addormentati: distesi, orizzontali, silenziosi.

- Virginia Woolf  -



Che fonte inesauribile di piacere sono i libri per me! 
Credo che potrei vivere qui beatamente, 
leggendo in eterno.

- Virginia Woolf -


Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi. 
Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?

- Virginia Woolf -



Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 26 luglio 2024

Corpo ti voglio così come sei - Simona Oberhammer

 Più magro, più alto, più basso, più tonico, più liscio, più giovane, più sensuale… le donne spesso si ossessionano alla ricerca del corpo dei loro desideri e intanto perdono il desiderio di se stesse...
È un corpo sofferto quello di molte donne. 
Un corpo che parla il linguaggio della non-accettazione. 
Ma una donna che si priva dell'amore per il suo corpo si priva anche di se stessa e la sua anima rimane vuota e fragile, esposta e insicura. 
E come se non avesse più una casa.
Invece la donna che vive a contatto con la sua forza sente il suo corpo speciale. Che sia alto o basso, magro o abbondante, giovane o maturo il suo corpo è lo spazio dell'anima. 
Da sentire, da amare, da gustare...
E' nel corpo vissuto con istinto e amore, con passione e accettazione che nasce il femminile vero e potente... l'espressione della donna forte e libera. 
E' un femminile che dice:
«Questo è il mio seno» qualsiasi sia la sua forma e la sua tonicità; 
«Queste sono le mie gambe » qualsiasi sia la loro lunghezza; 
«Questo è il mio viso» qualsiasi siano le sue forme.
Le parole di questa donna raccontano: «Questa sono io, essere unico e speciale..» e intanto lei disegna sul corpo i colori della sua anima…

- Simona Oberhammer - 
da: "La Via Femminile"



Non è poi così complicato capire cosa vogliono le donne. 
Qualcuno che riesca a farle ridere. 
Qualcuno di cui si possano fidare. 
Qualcuno che le desideri ad ogni ora del giorno e in ogni veste: truccate o meno, con i tacchi o i piedi scalzi, pettinate o spettinate. 
Qualcuno che le faccia sentire importanti anche solo con dei piccoli gesti. 
Non chiedono molto, solo che ciò che dai loro, parta dal cuore.

- Alma Gijini -



"Certe volte le donne cercano l'amore per non sentirsi sole, 
certe volte le donne si adattano per amore nel timore di rimanere isolate, 
certe volte le donne sono disposte a farsi usare per amore, 
certe volte le donne pensano di amare ma in realtà stanno scappando da se stesse, 
certe volte le donne in nome dell'amore dimenticano la loro dignità, 
certe volte le donne cercano l'amore con una tale disperazione da non ricordarsi più che anche loro stesse meritano amore... e poi ci sono altre volte in cui le donne capiscono che è giunto il momento di amare in modo diverso, che è giunto il momento di amare per davvero, partendo prima da se stesse… e allora tutto cambia."

- Simona Oberhammer -
da: "La Via Femminile"



Buona giornata a tutti. :-)

mercoledì 24 luglio 2024

da: "La solitudine dei numeri primi" - Paolo Giordano

 “I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. 
Se ne stanno al loro posto nell’infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo più in là rispetto agli altri. 
Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che in quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. […] 
In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. 
I matematici li chiamano numeri gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. 
Numeri come l’11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. 
Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento che le coppie incontrate fin lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati e stretti uno all’altro.
Due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.”Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finchè non li si scopre.
Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l’aveva mai detto.”

- Paolo Giordano -
da: "La solitudine dei numeri primi", 2008, Ed. Mondadori



Non hai nemmeno più l’età per romperti il cuore in così tanti pezzi, perché sei diventata più fragile, mentre correvi di qua e di là a caccia d’amore.
Sei diventata più fragile e nemmeno te ne sei accorta.
Così fragile da pensare che è meglio una vita così piuttosto che il solito volo in mezzo alle emozioni che ti lascia stremata e bisognosa di cure, senza nessuno che te le dia, le cure di cui hai bisogno.

La solitudine sono i mille compromessi a cui cedi tra te e te quando giustifichi le mancanze altrui, e ti trovi a battere i piedi come una bambina perché vuoi amore, cazzo, amore e attenzioni e nessuno che capisca quanto, porca puttana quanto, e già mentre fai capricci ti sgridi per niente bonariamente in nome della donna che vuoi essere e non sei.

- Paolo Giordano - 
da: "La solitudine dei numeri primi", 2008, Ed. Mondadori



Anche adesso, come allora, nessuno sapeva dove lei si trovasse. Anche questa volta non sarebbe arrivato nessuno. Ma lei non stava più aspettando. Sorrise verso il cielo terso. Con un po’ di fatica, sapeva alzarsi da sola.

- Paolo Giordano -
da: "La solitudine dei numeri primi", 2008, Ed. Mondadori




La vita va affilata giusta se vuoi che funzioni, se vuoi che tagli le difficoltà non deve essere né troppo stesa né troppo conica, se no non vai avanti. 
La mola che affila le nostre vite è l'educazione, i valori dati da una buona educazione sono importanti, ma più importante è l'inclinazione. Chi ci dà l'educazione deve premere la vita sulla mola con l'inclinazione giusta, altrimenti sbaglia filo e con il filo sbagliato i giovani non tagliano le difficoltà, ma si rompono.

-  Mauro Corona -




Buona giornata a tutti :-)

lunedì 22 luglio 2024

Quando gli uomini amano.....

 Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano

- Leonard Cohen -




“Penso spesso a lei, al mattino, a mezzodì, di sera, di notte, negli intermezzi, appena prima e appena dopo… e anche durante.”

- Daniel Glattauer - 



Una bella canzone ?

Tu
la sera
a casa
distesa sul letto
a basso volume
fra le mie braccia.

- Ginanni Umberto - 



Col bacio mi sembrò di berti l'anima,
non di perder la mia;
ché quando mi staccai dalla tua bocca
vacillavo come ebbro cieco,
quasi a me stesso ignoto,
senza più cuore né cervello, vuoto.

- Corrado Govoni -



Ci baciammo, ma fu più di questo.
Era come nutrirsi dopo che si ha avuto fame, bere dopo che si ha avuto sete.

- Stephen King -



“Ma tu ed io, amor mio, siamo uniti,
uniti dai vestiti alle radici,
uniti d’autunno, d’acqua, di fianchi,
fino a essere solo tu, sol io uniti...
tu e io dovevamo semplicemente amarci”

- Pablo Neruda -



“Avere un pensiero unico, assiduo, di tutte l’ore, di tutti gli attimi; non concepire altra felicità che quella, sovrumana, irraggiata dalla sola tua presenza sull’essere mio; vivere tutto il giorno nell’aspettazione inquieta, furiosa, terribile, del momento in cui ti rivedrò; nutrire l’immagine delle tue carezze, quando sei partita, e di nuovo possederti in un’ombra quasi creata; sentirti, quando io dormo, sentirti sul mio cuore, viva, reale, palpabile, mescolata al mio sangue, mescolata alla mia vita; e credere in te soltanto, giurare in te soltanto, riporre in te soltanto la mia fede, la mia forza, il mio orgoglio, tutto il mio mondo, tutto quel che sogno, e tutto quel che spero.”

- Gabriele D’Annunzio - 



Io e te,
sdraiati in un letto qualunque,
in un posto qualunque.
Uno sull’altro,
a viziarci.

- Charles Bukowski - 


Bisogna amarsi e poi....
bisogna dirselo e poi....
bisogna scriverselo e poi....
bisogna baciarsi sulla bocca,
sugli occhi e ovunque....

- Victor Hugo - 




Buona giornata a tutti. :-)


sabato 20 luglio 2024

"Il conformista" ... e pensieri sparsi sulle elezioni - Giorgio Gaber

 ... esistono governi buoni o governi cattivi? 
No, esistono soltanto governi cattivi e governi pessimi, è possibile che una notte un lampo di luce e di colore ci faccia a pezzi mentre scopiamo o ci abbuffiamo o leggiamo i fumetti o incolliamo punti regalo in un libro? 
La morte istantanea non è una novità, e nemmeno la morte istantanea di massa è una novità. 
Io sono un uomo nuovo
talmente nuovo che è da tempo
che non sono neanche più fascista
sono sensibile e altruista orientalista
ed in passato sono stato un po' sessantottista.

Da un po’ di tempo ambientalista
qualche anno fa nell'euforia mi son sentito
come un po' tutti socialista.

Io sono un uomo nuovo
per carità lo dico in senso letterale
sono progressista
al tempo stesso liberista antirazzista
e sono molto buono sono animalista.

Non sono più assistenzialista
ultimamente sono un po' controcorrente
son federalista.

Il conformista
è uno che di solito sta sempre dalla parte giusta
il conformista
ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
è un concentrato di opinioni
che tiene sotto il braccio due o tre quotidiani.

E quando ha voglia di pensare pensa per sentito dire
forse da buon opportunista
si adegua senza farci caso
e vive nel suo paradiso.

Il conformista
è un uomo a tutto tondo che si muove
senza consistenza il conformista
s'allena a scivolare dentro il mare della maggioranza
è un animale assai comune
che vive di parole da conversazione.

Di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori
il giorno esplode la sua festa
che è stare in pace con il mondo
e farsi largo galleggiando il conformista
il conformista.

Io sono un uomo nuovo
e con le donne c'ho un rapporto straordinario
sono femminista
son disponibile e ottimista europeista.

Non alzo mai la voce sono pacifista
ero marxista-leninista
e dopo un po' non so perché mi son trovato
cattocomunista.

Il conformista
non ha capito bene che rimbalza meglio di un pallone il conformista
aerostato evoluto che è gonfiato dall'informazione
è il risultato di una specie
che vola sempre a bassa quota in superficie.

Poi sfiora il mondo con un dito e si sente realizzato
vive e questo già gli basta
e devo dire che oramai
somiglia molto a tutti noi il conformista
il conformista.

Io sono un uomo nuovo
talmente nuovo che si vede a prima vista
sono il nuovo conformista.


- Giorgio Gaber -


Abbiamo perso l' arte di dire "no". 
No alla brutalità della politica, no alla follia delle ingiustizie economiche che ci circondano, no all'invasione della burocrazia nella nostra vita quotidiana. No all'idea che si possano accettare come normali le guerre, la fame, la schiavitù infantile. 
C' è un bisogno enorme di tornare a pronunciare quella parola.
E invece ne siamo incapaci. Mi creda, sono sgomento di fronte all'acquiescenza di tante persone per bene, trasformate in campioni di fatalismo. 
Che dichiarano apertamente il loro scetticismo in ordine all'inutilità della protesta, quasi che protestare fosse diventato imbarazzante.

- George Steiner  -
da: "L'importanza di dire No"



In democrazia, un partito dedica sempre il grosso delle proprie energie a cercare di dimostrare che l’altro partito è inadatto a governare; e in genere tutti e due ci riescono, e hanno ragione.

- Henry Louis Mencken - 


Ma noi abbiamo perfezionato il prodotto! Abbiamo avuto secoli di scienza e cultura e scoperte su cui lavorare; le biblioteche sono grandi e grosse e brulicanti e sovraffollate di libri; quadri importanti sono in vendita per centinaia di migliaia di dollari; la medicina ha prodotto i trapianti cardiaci; è impossibile distinguere tra un uomo pazzo e un uomo normale che passano per strada, e improvvisamente ci ritroviamo con la nostra vita, ancora una volta, nelle mani di idioti. 
Forse le bombe atomiche non verranno mai sganciate; forse le bombe atomiche potrebbero venire sganciate. Ambarabà ci ci co cò...
Adesso col tuo permesso, caro lettore, vorrei ricominciare ad occuparmi di puttane e di cavalli e di sbornie, finché c'è tempo. 
Se queste cose sono apportatrici di morte, beh, allora, mi sembra che sia molto meno offensivo essere responsabili della propria morte piuttosto che di quell'altro genere di morte che vi viene offerta imbellettata con frasi di Libertà e Democrazia e Umanità e/o un po' o tutta quella Merda.
Prima corsa ore 12,30. Primo drink: ora. E le puttane esisteranno sempre. Clara, Penny, Lisa e Jo ...
Ambarabà ci ci co cò ...

- Charles Bukowski - 
da: "Compagno di sbronze", Universale Economica Feltrinelli


Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 18 luglio 2024

da: "L'uomo è antiquato", 1956 - Günther Anders

Era il 1956 quando il filosofo ebreo e tedesco Günther Anders scrisse questo passaggio all’interno del suo libro.. :
 
"Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna essere violenti.
I metodi del genere di Hitler sono superati.
Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l'idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini.
L' ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate.
In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l'istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale.
Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi.
Bisogna fare in modo che l'accesso al sapere diventi sempre più difficile ed elitario.
Il divario tra il popolo e la scienza, che l'informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo.
Niente filosofia.
Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta:
si diffonderanno massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adulano sempre l'emotività o l'istintivo.
Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso.
E' buono, in chiacchiere e musica incessante, impedire allo spirito di pensare.
Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani.
Come tranquillante sociale, non c'è niente di meglio.
In generale si farà in modo di bandire la serietà dell'esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l'euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana.
E il modello della libertà.
Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, che l'unica paura, che dovrà essere mantenuta, sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.
L' uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è:
un vitello, e deve essere monitorato come deve essere un gregge.
Tutto ciò che permette di far addormentare la sua lucidità è un bene sociale, il che metterebbe a repentaglio il suo risveglio deve essere ridicolizzato, soffocato.
Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve prima essere designata come sovversiva e terrorista e coloro che la sostengono dovranno poi essere trattati come tali. "

- Günther Anders -
da: "L'uomo è antiquato", 1956


Non facciamoci contagiare dall’ignoranza.

Anche se a dire il vero siamo tutti ignoranti senza distinzione. Ciò che sono ci distingue è l’amore o l’indifferenza per la cultura.

Chi si sente ignorante e cerca di migliorarsi è un uomo “di cultura” per me, anche se fosse analfabeta.
Chi si sente colto e non cerca di migliorarsi per me è un “ignorante”, fosse anche laureato alla Sorbona.

Quindi credo che conseguenza inevitabile sia che quando vogliano sapere di più, siamo persone di cultura. Quando non vogliamo sapere di più, siamo come delle pietre sporche di fango.

La cultura è uno stato d’animo.

- Nicola Pesce - 


Buona giornata a tutti :-)






martedì 16 luglio 2024

Preghiamo la Madonna del Carmelo


L'Abitino che io porto
è sicuro mio conforto
e lo stimo mio tesoro
più d'argento, gemme ed oro.

Da voi spero, o gran Signora,
ciò che voi diceste allora
a Simone vostro amato,
dando l'Abito sacrato.

Prometteste certamente:
chi lo porta piamente,
esentarlo da ria sorte
nella vita e dopo morte.

Ed il sabato che viene
esentarlo dalle pene,
col sovrano Vostro zelo
poi condurlo là nel Cielo.

Orsù dunque, Verginella,
Madre, Sposa, tutta bella,
me infelice liberate,
d'ogni mal mi preservate.

Aiutatemi nei guai
quando afflitto sono assai,
e precisamente quando
la mia vita sta spirando.

Allor sì, datemi aita
d'impetrar l'eterna vita,
e sfuggire in tutti i modi
di Lucifero le frodi.

Fate allora che, gioiendo
e con gli Angeli godendo,
canti in dolce melodia,
«Viva, viva, del Carmine Maria»

Così sia.



O Maria, Madre e decoro del Carmelo, 
a te consacro oggi la mia vita, 
quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie 
che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. 
Tu guardi con particolare benevolenza coloro 
che devotamente portano il tuo Scapolare: 
ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, 
d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, 
e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, 
perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio 
e nella devozione verso di te. 
Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno 
e la tua protezione nella lotta quotidiana, 
sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, 
evitando il peccato e imitando le tue virtù. 
Desidero offrire a Dio, per le tue mani, 
tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; 
la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati 
e una più sicura fedeltà al Signore. 
O Madre amabilissima, 
il tuo amore mi ottenga 
che un giorno sia concesso a me 
di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale 
e di abitare con te 
e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo 
che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Il Privilegio Sabatino, è una seconda Promessa (riguardante lo scapolare del Carmine) che la Madonna fece in una Sua apparizione, ai primi del 1300, al Pontefice Giovanni XXII, al quale, la Vergine comandò di confermare in terra, il Privilegio ottenuto da Lei in Cielo, dal Suo diletto Figlio.

Questo grande Privilegio, offre la possibilità di entrare in Paradiso, il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno questo privilegio, staranno in Purgatorio, massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso.

Non bisogna confondere la Grande Promessa della Madonna con il Privilegio Sabatino. Nella Grande Promessa, fatta a S. Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze, ma basta portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carmelitana, che è l'Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell'Inferno.

Per quanto riguarda il Privilegio Sabatino, che riduce ad una settimana, massimo, la sosta nel Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare l'Abitino si facciano anche preghiere e alcuni sacrifici in Suo onore.

CONDIZIONI VOLUTE DALLA MADONNA PER OTTENERE IL PRIVILEGIO SABATINO

1) Portare, giorno e notte indosso, l’«Abitino», come per la Prima Grande Promessa.

2) Essere iscritti nei registri di una Confraternita Carmelitana ed essere, quindi, confratelli Carmelitani.

3) Osservare la castità secondo il proprio stato.

4) Recitare ogni giorno le ore canoniche (cioè l'Ufficio Divino o il Piccolo Ufficio della Madonna). Chi non sa recitare queste preghiere, deve osservare i digiuni della S. Chiesa (salvo se non è dispensato per legittima causa) e astenersi dalle carni, nel mercoledì e nel sabato per la Madonna e nel venerdì per Gesù, eccettuato il giorno del S. Natale.

La S. Chiesa, per venire incontro ai fedeli, dà al Sacerdote, che impone l'Abitino, la facoltà di commutare la recita delle ore canoniche e l'astinenza del mercoledì e del sabato in alcune facili preghiere e in un po' di penitenza, a piacimento del sacerdote stesso. Tutte queste pratiche, generalmente vengono commutate nella recita quotidiana del Santo Rosario oppure di 7 Pater, 7 Ave, 7 Gloria e nell'astinenza dalla carne il mercoledì, in onore della Madonna del Carmine.



Preghiera alla Madonna del Carmelo 
per le anime del Purgatorio

Pietosissima Vergine del Carmelo,
tu sei la letizia degli Angeli e dei Santi,
il nostro aiuto qui in terra
e il conforto di quanti soffrono in purgatorio
in espiazione delle loro colpe,
attendendo la liberazione.
Stendi la tua mano pietosa verso quelle anime
che vengono purificate
e per vedersi abbreviate le sofferenze
possono contare unicamente sulle preghiere
che la Chiesa rivolge al suo Signore,
perché siano applicati per esse i meriti del Corpo Mistico:
tu sei la Madre della Chiesa,
la tesoriera delle divine misericordie.
Ti raccomandiamo dunque le anime dei nostri cari,
specialmente di quelli per i quali siamo in dovere di pregare;
e affidiamo in particolare, alle tue materne premure,
quelle anime che in vita hanno piamente portato il tuo scapolare;
lo hanno considerato come incentivo
a distinguersi nella devozione e nell'amore per te,
e lo hanno anche ritenuto come un segno di sicura speranza per sé,
come pegno della benevolenza verso i tuoi devoti.
Dimostra a queste anime,
e a tutte le altre per le quali intendiamo pregarti,
il tuo materno interessamento,
perché quanto prima siano liberate
e accolte in cielo a lodare con te
per sempre la misericordia del Signore,
che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.


Buona giornata a tutti. :-)