Quando comparvero le prime case della brughiera della Caparica, il giorno stava finendo. Presi il Pinhal d’El-Rei, detta anche Pineta delle Paure, e dopo circa due chilometri decisi di accamparmi in una piccola radura.
La notte scendeva velocemente. Tutt’intorno, i pini si fondevano in una muraglia nera, compatta come le pareti di un pozzo. Mangiai, non ricordo più cosa, stesi la coperta, misi lo zaino sotto la testa, e attesi il sonno, che tardò. Non mi sentivo bene. Tuttavia, per farla breve, il mio tremore non aveva nulla a che vedere con il freddo. Ammetto che si trattava di paura.
La gioventù però ha molte risorse. Sicchè
finii per addormentarmi beatamente. Verso mezzanotte (o prima?) mi svegliai. In
prossimità del mare c’era da aspettarsi che l’aria rinfrescasse, e la coperta
di casa di non poteva sostituire la tenda. Mi coprii meglio che potei e mi
girai sull’altro fianco.
Fu allora che accadde. Sulla vetta dei pini, alla mia
sinistra, posava la luna più grande che i miei occhi avessero mai visto. Gialla, con striature color sangue, era
enorme, terribilmente vicina – e silenziosa.
Cerco di spiegarmi. C’erano la grandezza, la vicinanza e il colore – ma c’era anche il silenzio. Rinuncio a spiegarmi. C’era il silenzio.
Cerco di spiegarmi. C’erano la grandezza, la vicinanza e il colore – ma c’era anche il silenzio. Rinuncio a spiegarmi. C’era il silenzio.
Era questa la luna che ho conosciuto. La
storia non è nè pittoresca nè impressionante – se non per chi l’ha vissuta. Ma
ognuno parli di quel che sa. Del resto, ora che gli uomini approderanno sulla
luna e ci cammineranno sopra, so anche che, nossignore, la luna non perderà il
suo mistero, neppure per quelli che vi andranno e che ne torneranno. Non sarà
rubata ai poeti e agli innamorati. Sapere che stanno lassù due uomini, o
duecento, o diecimila – toglie forse qualcosa alla profondità del chiaro
di luna?
Sarà meno evocativa e misteriosa la luce della luna piena che si spande sulla terra? Se da lontano vedo un’isola, una città, una montagna, il fatto che siano abitate diminuirà di un atomo la loro bellezza?
Sarà meno evocativa e misteriosa la luce della luna piena che si spande sulla terra? Se da lontano vedo un’isola, una città, una montagna, il fatto che siano abitate diminuirà di un atomo la loro bellezza?
Si tranquillizzino i sognatori, i
contemplativi. Anche la terra vista da lontano è, a quanto dicono, uno
spettacolo di indescrivibile bellezza. E per quel che so gli occhi degli
astronauti non si accorgono delle bruttezze terrestri.
Or dunque, amici miei, non perdiamo la
terra, che è ancora l’unico modo per non perdere la luna.
- Josè Saramago -
Winslow Homer (1836-1910) , Moonlight, 1874
È questo il difetto delle parole.
Stabiliamo che non c’è altro mezzo d’intenderci e di spiegarci, e finiamo con
lo scoprire che restiamo a metà della spiegazione e così lontani dal
comprenderci che sarebbe stato molto meglio lasciare agli occhi e al gesto il
loro peso di silenzio.
Forse anche il gesto è un di più.
In fin dei conti, non è altro che il disegno di una parola, il muoversi di una frase nello spazio.
Ci restano gli occhi e il loro accesso privilegiato alle apparizioni.
Forse anche il gesto è un di più.
In fin dei conti, non è altro che il disegno di una parola, il muoversi di una frase nello spazio.
Ci restano gli occhi e il loro accesso privilegiato alle apparizioni.
- Josè Saramago -
Da “Di questo mondo e degli altri”
Immagine di Igor Morski
C'è chi passa la vita a leggere senza mai
riuscire ad andare al di là della lettura, restano appiccicati alla pagina, non
percepiscono che le parole sono soltanto delle pietre messe di traverso nella
corrente di una fiume, sono lì solo per farci arrivare all'altra sponda, quella
che conta è l'altra sponda.
- José Saramago -
Un uomo sulla
luna non sarà mai interessante quanto una donna sotto il sole.
- Leopold Fechtner -
Buona giornata a tutti. :-)