lunedì 27 maggio 2019

Grazie, Signore, per questa Parola - Cardinale Carlo Maria Martini

Dio è misericordia

Siamo giunti al termine del nostro lavoro di riflessione e ci accorgiamo, con sgomento, di avere raccolto solo qualche secchiello d'acqua dal grande mare dell'insegnamento che ci viene da Paolo.
Sarebbe bello, come sintesi, fermarci sul tema della preghiera in Paolo, oppure sulla libertà dalla legge. Sarebbe egualmente stimolante una riflessione sulla visuale cosmica della salvezza, come viene descritta nelle «lettere della prigionia ».
L'imbarazzo della scelta mi fa decidere per una parola di Paolo che può essere commentata come parola conclusiva degli Esercizi. È la finale del discorso pronunciato a Mileto, l'ultima raccomandazione pastorale prima che cominci la sua passione.
Resta vero - secondo gli Atti - che Paolo a Mileto dice l'ultima parola della sua vita pubblica. Per questo ha un significato particolare e riassuntivo di ciò che l'Apostolo pensava e voleva, e di come la Chiesa primitiva se lo raffigurava.
Chiediamo, di fronte all'ultima parola di Paolo, di poterla comprendere nello spirito con cui l'ha pronunciata, dandole tutta la verità che essa ha oggi per noi, come Parola di Dio, viva ed efficace.
 

Ti ringraziamo Signore, perchè questa Parola, pronunciata duemila anni fa, è viva ed efficace in mezzo a noi.

Riconosciamo la nostra impotenza e incapacità a comprenderla e a lasciarla vivere in noi.

Essa è più potente e più forte delle nostre debolezze, più efficace delle nostre fragilità, più penetrante delle nostre resistenze.

Per questo ti chiediamo di essere illuminati dalla Parola, per prenderla sul serio ed aprire la nostra esperienza a ciò che ci manifesta, per darle fiducia nella nostra vita e permetterle di operare in noi secondo la ricchezza della sua potenza.

Madre di Gesù, che ti sei affidata senza riserva, chiedendo che avvenisse in te secondo la Parola che ti era detta, donaci lo spirito di disponibilità perché possiamo ritrovare la verità di noi stessi.

Donaci di aiutare ogni uomo a ritrovare la verità di Dio su di lui, fa’ che la ritrovi pienamente il mondo e la società in cui viviamo, e che vogliamo umilmente servire.

Te lo chiediamo, Padre, per Cristo Gesù, tua parola incarnata, per la sua morte e Risurrezione, e per lo spirito santo che continuamente rinnova in noi la forza di questa Parola, ora e per tutti i secoli.

Amen.



- Card. Carlo Maria Martini -
da: "Le confessioni di Paolo" Meditazioni, edizione Ancora 1981



La parola "Non ho tempo" la diciamo e l'ascoltiamo così spesso che ci pare come un condensato dell'esperienza comune. 
Noi abbiamo un'acuta percezione della sproposizione tra il tempo che abbiamo e le sempre più numerose opportunità a nostra disposizione, e insieme le molteplici scadenze, urgenze, attese che ci incalzano.
Ma se potessimo dilatare a dismisura il nostro tempo, se potessimo avere, come talora ci capita di desiderare, una giornata di quarantotto ore invece di ventiquattro, la nostra inquietudine si placherebbe? 
Certo, riusciremo a fare molte più cose (almeno lo pensiamo). 
È pero questo ciò di cui abbiamo bisogno?
Non credo.
L'ansia che ci prende al pensiero dello scorrere del tempo non dipende dal numero delle ore che abbiamo a disposizione.

incipit, "Sto alla porta" del card. Card. Carlo Maria Martini 



Buona giornata a tutti. :-)


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