Visualizzazione post con etichetta preghiera di intercessione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta preghiera di intercessione. Mostra tutti i post

martedì 13 giugno 2017

Sant'Antonio da Padova - 13 Giugno

Oggi 13 giugno è la festa di Sant’Antonio da Padova. 

La tradizione popolare tramanda che Sant'Antonio diede la preghiera ad una povera donna che cercava aiuto contro le tentazioni del demonio.
Sisto V, papa francescano, ha fatto scolpire la preghiera - detta anche motto di Sant'Antonio - alla base dell'obelisco fatto da lui erigere in Piazza San Pietro a Roma.



Il Santo più venerato al mondo. Sant’Antonio da Padova nato Lisbona nel 1195, morto a Padova all’età di 36 anni, il 13 giugno 1231. 
E’ chiamato anche Santo António de Lisboa.
Su di lui si narrano grandi prodigi miracolosi avvenuti dal giorno della sua morte sino ai giorni nostri. 
Fin dal giorno dei funerali la tomba di Antonio divenne meta di pellegrinaggi che durarono per giorni. 
Devoti di ogni condizione sociale, anche di notte, sfilavano a piedi nudi davanti alla sua tomba toccando il sarcofago e chiedendo miracoli, grazie e guarigioni. In quel periodo furono attribuiti alla sua intercessione molti miracoli e, «a furor di popolo», questi miracoli furono sottoposti al giudizio del Papa. 
Papa Gregorio IX, che conosceva Antonio, avendo assistito alle sue prediche, nominò una commissione di periti, presieduta dal vescovo di Padova, per raccogliere le testimonianze e le prove documentarie utili al processo di canonizzazione. La commissione fu sommersa a Padova «da una gran folla, accorsa per deporre con le prove della verità, di essere stata liberata da svariate sciagure grazie ai meriti gloriosi del beato Antonio». 
Fu Gregorio IX stesso che pose fine al processo e il 30 maggio, festa di Pentecoste, lo canonizzò. 
Nella Cattedrale di Spoleto, fu data lettura dei cinquantatrè miracoli approvati e, dopo il canto del Te Deum, il Papa proclamò solennemente e ufficialmente santo frate Antonio, fissandone la festa liturgica nel giorno dell'anniversario della sua nascita in cielo, il 13 giugno, esattamente un anno dopo la sua morte.
Nel 1946, Papa Pio XII, nominò Sant'Antonio "Dottore della Chiesa Cattolica e gli conferì il titolo di  Doctor Evangelicus, in quanto nei suoi scritti e nelle prediche che ci sono giunte era solito sostenere le affermazioni con citazioni  del Vangelo.
Gli fu dedicata la grande Basilica di Padova: in città, sia la basilica che Sant' Antonio vengono comunemente chiamati "Il Santo". 

Ecco la Croce del Signore!
Fuggite forze nemiche!
Ha vinto il Leone di Giuda,
La radice di Davide! Alleluia!


Ecce Crucem Domini!
Fugite partes adversae!
Vicit Leo de tribu Juda,
Radix David! Alleluia!


Questa breve preghiera ha tutto il sapore di un piccolo esorcismo. 
Anche noi possiamo usarla - in latino o in italiano - per aiutarci a superare le tentazioni che si presentano.

Amorosissimo Sant’Antonio, tenero protettore delle anime afflitte,
io mi prostro umilmente davanti alla tua immagine con il cuore straziato.
Nella piena dei mali che mi opprimono a chi posso rivolgermi per avere tranquillità e pace, se non a te che sei lo speciale ritrovatore delle cose perdute?
E qual motivo di confidenza e di speranza non devo avere in te che tutti invocano il Santo dei miracoli?
Nello splendore della gloria, ove Dio volle premiare le tue eroiche virtù,
non puoi dimenticare chi soffre.
Mentre sulla terra fosti tutto carità per il prossimo, e per accorrere in suo aiuto  rompesti spessissimo le leggi della natura e operasti i più insigni prodigi, è possibile che ora, e solamente per me,tu abbia a negare la tua intercessione?
Il mondo abbandona i suoi amici nel tempo della sventura!
Per te, tenerissimo amico di Dio, è questo il tempo  in cui concedi più spesso i tuoi soccorsi.
Ebbene, caro Santo, tu vedi quali pene io soffra e quali angustie mi opprimono.
Sii, te ne prego, il mio amoroso e potente protettore:
sollevami da tanti affanni, perché io non ne posso più!
Vedi che sono in procinto di soccombere sotto il peso di tante sventure che mi tormentano e di tanti nemici che mi assediano.
Intorno a me non veggo che tenebre, desolazione e tempeste:
un raggio di speranza lo trovo solo nel tuo valevole patrocinio.
Potresti lasciarmi deluso?
Se Dio, per i suoi imprescrutabili fini, non vuol togliermi da sì fiero travaglio,
ottienimi almeno la forza necessaria e la grazia di accettare tali pene con rassegnazione, di sopportarle con pazienza,di soffrirle in espiazione dei miei peccati, per soddisfare la divina giustizia, e per meritare un giorno  la ricompensa e la gloria dei Santi .
Così sia!


domenica 21 maggio 2017

Preghiera alla Madonna di Czestochowa

 O chiaramontana, Madre della Chiesa,
  con i cori degli angeli e i nostri santi patroni,
  umilmente ci prostriamo presso il tuo trono.
  Da secoli Tu risplendi
  di miracoli e di grazie qui ad Jasna Gòra,
  sede della tua misericordia.

  Guarda i nostri cuori,
  che ti presentano l'omaggio di venerazione e di amore.
  Risveglia dentro di noi il desiderio della santità;
  formaci veri apostoli di fede;
  rinforza il nostro amore verso la Chiesa.

  Ottienici questa grazia che tanto desideriamo...

  O Madre dal volto sfregiato,
  nelle tue mani depongo me stesso e tutti i miei cari.
  In Te confido;
  conto sulla tua intercessione presso Tuo Figlio.
  A gloria della Santissima Trinità.
  Amen.

  Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria.

  Sotto la tua protezione, noi ci rifugiamo,
  o Santa Madre di Dio;
  e guarda a noi che siamo nella necessità.
  Nostra Signora della montagna luminosa,


  Prega per noi.



La città di Czestochowa si adagia a ventaglio su di un falso piano, bagnata dal fiume Warta, lungo la strada che da Katavice porta a Varsavia. 
È uno dei più importanti centri di culto, e i suoi pellegrinaggi hanno tradizioni che risalgo­no al Trecento.
Il santuario di Jasna Gora si trova sopra una collina di bian­che rocce, nella parte occidentale della città. Per questo ha preso il nome di Jasna Gora, che vuol dire: "Montagna Luminosa". 
II dipinto della Madonna ha una storia complessa. La tradi­zione narra che sia stato realizzato da San Luca su di un legno che formava il tavolo adoperato per la preghiera e per il cibo dalla sacra famiglia. 
L'evangelista avrebbe com­posto a Gerusalemme due quadri allo scopo di tramandare l'incomparabile bellezza di Maria.
Uno di essi, arrivato in Italia, tuttora è oggetto di culto a Bologna, mentre il secondo, dapprima fu portato a Costantinopoli e deposto in un tempio dall'imperatore Costantino. Successivamente fu donato al principe russo Leone, che prestava servizio nell'esercito romano. Egli trasferì l'inestimabile reliquia in Russia dove, per numerosi miracoli, fu intensamente vene­rata.
Nel corso della guerra intrapresa da Casimiro il Grande, il quadro fu nascosto nel castello di Beltz e finalmente affi­dato ai principe di Opole. Questi, alla vigilia di una dura battaglia contro le truppe tartare e lituane che assediavano Beltz, aveva invocato la sacra immagine e, dopo la sospira­ta vittoria, indicò Maria come Madre e Regina. Si racconta che durante l'assedio un tartaro ferisse con una freccia il bellissimo volto della Vergine dalla parte destra e che, dopo la sacrilega profanazione, una fittissima nebbia, sorta d'improvviso, mettesse in difficoltà gli assedianti. 
Il principe, approfittando del momento, si gettò con le trup­pe contro il nemico e lo sconfisse. Altri documenti assicurano che, terminata l'amministrazione del principe Ladislao nella Russia, il quadro fu caricato su di un carro con l'intenzione di portarlo nella Slesia ma, con lo stupore di tutti, i cavalli, anche sferzati, non si muo­vevano. Il principe allora ordinò di attaccarne di nuovi, senza però ottenere alcun risultato. Sconvolto, si inginoc­chiò a terra e promise di trasferire la venerata effigie sul colle di Czestochowa nella piccola chiesa di legno. Questi avrebbe poi innalzato una basilica nel medesimo luogo ad onore di Dio onnipotente, della Vergine Maria e di tutti i Santi e, contemporaneamente, realizzato un convento per i frati paolini.
Afferma l'unica cronaca che solo allora i cavalli si misero in viaggio e la miracolosa icona, con grande gioia di tutti, fu deposta nella piccola chiesa di Jasna Gora dove divenne famosa per le numerose grazie.
La storia della taumaturga immagine della Madonna di Czestochowa è stata tramandata da un antico manoscritto, la cui copia del 1474 è custodita nelle raccolte dell'archivio di Jasna Gora.


Buona giornata a tutti. :-)






venerdì 28 ottobre 2016

Sette suppliche a San Giuseppe per domandare la sua intercessione

1. Amabilissimo san Giuseppe, per l'onore che ti concesse l'eterno Padre, innalzandoti a fare le sue veci in Terra col suo Figlio Gesù, ed esserne padre putativo, ottienimi Dio la grazia che da desidero.
Gloria al Padre.

2 Amabilissimo san Giuseppe, per l’amore che ti portò Gesù, riconoscendoti qual tenero padre ed obbedendoti qual rispettoso figlio, implorami da Dio la grazia che ti domando.
Gloria al Padre.

3. Purissimo san Giuseppe, per la grazia specialissima che ricevesti dallo Spirito Santo, quando ti diede in Sposa la stessa sua Sposa, Madre nostra carissima, implorami da Dio la grazia tanto desiderata.
Gloria al Padre.

4. Tenerissimo san Giuseppe, per l'amore purissimo con cui amasti Gesù come tuo Figlio e Dio, e Maria come tua diletta Sposa, prega l'altissimo Iddio, che mi conceda la grazia per cui ti supplico
Gloria al Padre.

5. Dolcissimo san Giuseppe, per il godimento grandissimo che sentiva il tuo cuore conversando con Gesù e Maria e loro servendo, mi conceda il misericordiosissimo Iddio la grazia che tanto bramo.
Gloria al Padre.

6. Fortunatissimo san Giuseppe, per la bella sorte che avesti di morire fra le braccia di Gesù e di Maria, e di essere confortato nella tua agonia e morte, mi ottenga la potente tua intercessione da Dio la grazia per cui ti prego.
Gloria al Padre.

7. Gloriosissimo san Giuseppe, per la riverenza che ha per Te tutta la Corte celeste, come Padre putativo di Gesù e Sposo verginale di Maria, esaudisci le suppliche che con viva fede ti faccio, ottenendomi la grazia che tanto desidero. Così sia.

Gloria al Padre.
- Prega per noi, o beato Giuseppe.
- Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo: 
Dio onnipotente, che nel tuo disegno di amore hai voluto affidare gli inizi della nostra Redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione, concedi alla Chiesa la stessa fedeltà nel condurre a compimento l’opera di salvezza. 
Per Cristo, nostro Signore. Amen.




Giuseppe è sposo di Maria, non marito; è custode di Gesù, non suo padre. 
Ma dei due compiti, sposo e custode, ne ha fatto il senso stesso della sua vita, vivendo relazioni coniugali e parentali, di un'intimità assoluta e adorante [...] Ora, se la santità è diventare percettivi del mistero di Dio, Giuseppe sta degnamente accanto alla Vergine, alla Tuttasanta. 

- Elia Citterio - 


"Beata quella dimora dove i membri pregano insieme; in cui la preghiera è il respiro delle anime; in cui gli anziani e i fanciulli, la madre e il padre con essa rallegrano le pareti domestiche, ricordano i defunti, implorano il perdono del Cielo, piangono sugli sbagli del giorno trascorso e si ritirano poi in silenzio nella tranquillità della loro stanza, abbandonandosi ad un sonno sereno".


Buona giornata a tutti. :-)







sabato 22 ottobre 2016

Nell'ora della morte chiamami, e comanda che io venga a te - San Giovanni Paolo II, papa

Nell'ora della morte chiamami, e comanda che io venga a te.

Dacci, o Signore della vita, di prenderne lucida coscienza e di assaporare come un dono, ricco di ulteriori promesse, ogni stagione della nostra vita.

Fa' che accogliamo con amore la tua volontà, ponendoci ogni giorno nelle tue mani misericordiose.

E quando verrà il momento del definitivo "passaggio", concedici di affrontarlo con animo sereno, senza nulla rimpiangere di quanto lasceremo.

Incontrando Te, dopo averti a lungo cercato, ritroveremo infatti ogni valore autentico sperimentato qui sulla terra, insieme con quanti ci hanno preceduto nel segno della fede e della speranza.

E tu, Maria, Madre dell'umanità pellegrina, prega per noi "adesso e nell'ora della nostra morte".
Tienici sempre stretti a Gesù, Figlio tuo diletto e nostro fratello, Signore della vita e della gloria.
Amen!


- San Giovanni Paolo II, papa -



Il peccato è un prodotto della libertà umana.
Eppure, radicati all’interno della sua realtà umana,
sono in atto fattori che lo compongono al di là del
puramente umano,
 in quella soglia dove la coscienza,
la volontà e la sensibilità umane sono in contatto con
le forze oscure che, come dice san Paolo, sono attive
nel mondo quasi al punto di dominarlo.

- San Giovanni Paolo II, papa -

fonte: Il Perdono, pensieri d'amore e di misericordia, Sonzogno Editore




Poiché vi è solidarietà tra tutti i fedeli all’interno
della comunità cristiana,
non vi può essere un peccato
che non abbia effetto sull’intera comunità.

- San Giovanni Paolo II, papa -

fonte: Il Perdono, pensieri d'amore e di misericordia, Sonzogno Editore


A Te, Signore Gesù Cristo, unico Pastore della Chiesa, offro i frutti di questi venticinque anni di ministero al servizio del popolo che mi hai affidato.
Perdona il male compiuto e moltiplica il bene: tutto è opera tua e a Te solo è dovuta la gloria.
Con piena fiducia nella tua misericordia, Ti ripresento, oggi ancora, coloro che anni fa hai affidato alle mie cure pastorali.
Conservali nell’amore, radunali nel tuo ovile.
Prendi sulle tue spalle i deboli, fascia i feriti, abbi cura dei forti.
Sii Tu il loro Pastore, affinché non si disperdano.
Proteggi la diletta Chiesa che è in Roma e le Chiese del mondo intero.
Pervadi con la luce e la potenza del tuo Spirito quanti hai posto a capo del tuo gregge: adempiano con slancio la loro missione di guide, maestri e santificatori, nell’attesa del tuo ritorno glorioso.
Ti rinnovo, per le mani di Maria, Madre amata, il dono di me stesso, del presente e del futuro: tutto si compia secondo la tua volontà.
Pastore Supremo, resta in mezzo a noi, perché possiamo con Te procedere sicuri, verso la casa del Padre.  

 Amen!

- San Giovanni Paolo II, papa -








































Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 19 settembre 2016

Preghiera per ottenere l’intercessione di papa Giovanni Paolo I

Signore Gesù,
tu che ci hai dato la grande gioia
di venerare Papa Giovanni Paolo I come Tuo Vicario
sulla terra, e quindi nei Tuoi inscrutabili disegni
ci hai fatto provare l'immenso dolore della sua inattesa
scomparsa, concedici le grazie che Ti domandiamo, affinchè,
sicuri della sua intercessione presso di Te,
possiamo un giorno venerarlo sugli altari:
allora la sua bontà e umiltà, proposte ad esempio dei fedeli
saranno un perenne invito a tradurre nella vita
il suo insegnamento e a diffondere serenità ed amore.
Amen


«Il rosario da alcuni è contestato. 
Dicono: è preghiera che cade nell’automatismo, riducendosi a una ripetizione frettolosa, monotona e stucchevole di Ave Maria. Oppure: è roba da altri tempi; oggi c’è di meglio: la lettura della Bibbia, per esempio, che sta al rosario come il fior di farina alla crusca! 
Mi si permetta di dire in proposito qualche impressione di pastore d’anime.
Prima impressione: la crisi del rosario viene in secondo tempo. In antecedenza c’è oggi la crisi della preghiera in generale. La gente è tutta presa dagli interessi materiali; all’anima pensa pochissimo. 
Il fracasso poi ha invaso la nostra esistenza. Macbeth potrebbe ripetere: ho ucciso il sonno, ho ucciso il silenzio! 
Per la vita intima e la «dulcis sermocinatio», o dolce colloquio con Dio, si fa fatica a trovare qualche briciola di tempo. (…) 
Personalmente, quando parlo da solo a Dio e alla Madonna, più che adulto, preferisco sentirmi fanciullo; la mitra, lo zucchetto, l’anello scompaiono; mando in vacanza l’adulto e anche il vescovo, con relativo contegno grave, posato e ponderato per abbandonarmi alla tenerezza spontanea, che ha un bambino davanti a papà e mamma. 
Essere – almeno per qualche mezz’ora – davanti a Dio quello che in realtà sono con la mia miseria e con il meglio di me stesso: sentire affiorare dal fondo del mio essere il fanciullo di una volta che vuol ridere, chiacchierare, amare il Signore e che talora sente il bisogno di piangere, perché gli venga usata misericordia, mi aiuta a pregare. 
Il rosario, preghiera semplice e facile, a sua volta, mi aiuta a essere fanciullo, e non me ne vergogno punto».

- Papa Giovanni Paolo I - 



Stammi ancor vicino, Signore.
Tieni la tua mano sul mio capo,
ma fa' che anch'io tenga il capo
sotto la tua mano.

Prendimi come sono,
con i miei difetti, con i miei peccati,
ma fammi diventare come tu desideri
e come anch'io desidero.

- Papa Giovanni Paolo I -


Buona giornata a tutti. :-)





martedì 10 maggio 2016

La moglie di Lot - Wislawa Szymborska

Ho guardato indietro, è vero.
Dicono per curiosità.
Non pensano neppure che potessi avere altri motivi:
il rimpianto di una coppa d'argento
lasciata nella mia casa di Sodoma.
La voglia di non vedere più il mio probo marito
che mi camminava davanti.
La voglia di verificare se si sarebbe fermato,
qualora fossi morta (non si fermò).
La disubbidienza degli umili.
La speranza che Dio ci avesse ripensato,
e non facesse morire migliaia di innocenti.
La solitudine e la vergogna di fuggire così di nascosto.
Ma forse fu solo un colpo di vento
che mi sciolse i capelli
e che istintivamente mi fece girare la testa.
È possibile che io sia caduta, e poi divenuta di sale
con il viso rivolto alla città.

- Wislawa Szymborska -


La moglie di Lot


“Ora la moglie di Lot si voltò
indietro a guardare e diventò
una colonna di sale”
Genesi 19, 26

E andava il giusto dietro il messo di Dio,
enorme e radioso, sulla nera montagna,
ma sonora parlava l'angoscia alla moglie:
"Non è troppo tardi, puoi ancora scorgere
le rossi torri della tua Sodoma natia,
la piazza ove cantavi, la corte ove filavi,
le finestre vuote dell'alta dimora,
dove al caro marito partorivi i figli".

Si volse, e serrati da una stretta mortale,
non poterono i suoi occhi più guardare;
di sale si fece il corpo diafano,
e strinsero alla terra gli agili piedi.

Chi vorrà piangere questa donna?
Non sembra forse la più lieve delle perdite?
Il mio cuore solo non potrà mai scordare
chi la vita dette per un unico sguardo.

- Anna Achmatova -


Ogni punizione è cattiveria; ogni punizione in sé è male.

J. Bentham
Filosofo inglese, 1748-1832




Maria silenziosa,
che tutto immaginasti
senza parlare,
oltre ogni visione umana,
aiutami ad entrare
nel mistero di Cristo
lentamente e profondamente,
come un pellegrino arso di sete
entra in una caverna buia
alla cui fine oda un lieve correr d'acqua.
Fa' che prima di tutto m'inginocchi
ad adorare,
fa' che poi tasti la roccia fiducioso,
e m'inoltri sereno nel mistero.
Fa' infine ch'io mi disseti
all'acqua della Parola
in silenzio
come Te.
Forse allora, Maria,
il segreto del Figlio Crocifisso
mi si rivelerà
nella sua immensità senza confini
e cadranno immagini e parole
per fare spazio solo all'infinito.

- +Cardinale John Henry Newman - 


Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 11 marzo 2016

Ti ha amato per sempre - don Giovanni Bosco

Pensa, amico, che Dio ti ha creato a Sua Immagine, ti ha donato un corpo e un'anima immortale. Di più, con il Battesimo ha fatto di te un Suo Figlio. 
Ti ha amato sempre, e ti ama ancora come un Padre affettuoso.
Ti ha creato perché tu Lo ami e Gli sia amico in questo mondo, e possa così meritare di essere felice un giorno, insieme con Lui in Cielo. 
Quindi non sei tu su questa terra per divertirti, guadagnare denaro, mangiare e dormire. 
Dio ti ha donato la Sua Vita per un destino meraviglioso. Due sono gli inganni del demonio per allontanare i giovani dalla via della vera felicità. 
Il primo è far loro credere che l'amicizia del Signore li renderà persone tristi, senza gioia, lontane da ogni divertimento e piacere. 
Non è così cari amici. L'altro inganno è di farvi credere che avremo tutto il tempo di pensare alle cose serie quando saremo vecchi, ma questo non è un motivo per sciupare la nostra giovinezza. 
Essa deve essere la stagione perenne in tutta la nostra vita, in questo mondo e nell'altro. 

- San Giovanni Bosco -
da: Il giovane provveduto, 1847



Preghiera a don Bosco per i giovani

San Giovanni Bosco, amico e padre della gioventù, io invoco la tua protezione su tutti i giovani del nostro tempo e in particolare 
(…………….............---.......sui miei figli, 
i miei nipoti…………………..............…, 
su nome………………………………….)
Tu hai tanto amato i giovani e hai dedicato loro tutte le tue energie e il tuo tempo, li hai guidati sulla via del bene, della purezza e della preghiera.
Ti prego di continuare anche oggi dal cielo la tua missione di salvezza.

Fa' che i nostri giovani crescano sani e buoni, che rifiutino le occasioni di male, che si impegnino con tutto il loro entusiasmo nella vita cristiana per essere sempre veri seguaci di Gesù Cristo.



"O Dio, che in san Giovanni Bosco 
hai dato alla tua Chiesa 
un padre e un maestro dei giovani, 
suscita anche in noi la stessa fiamma di carità 
a servizio della tua gloria per la salvezza dei fratelli." 
Amen!




Ricordatevi, che ogni cristiano è tenuto di mostrarsi edificante verso il prossimo, e che nessuna predica è più edificante del buon esempio.

- Don Bosco - 




Ti voglio regalare la formula della santità. Eccola: Primo: allegria. 
Ciò che ti turba e ti toglie la pace non viene da Dio. 
Secondo: i tuoi doveri di studio e di pietà. 
Impegno nello studio, impegno nella preghiera, amore per tutto ciò che fai. Tutto questo non farlo per ambizione, ma per amore del Signore. 
Terzo: far del bene agli altri anche se ti costa sacrificio. 
La santità è tutta qui”. 

- Don Bosco -


Buona giornata a tutti. :-)