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sabato 21 marzo 2020

Primavera di Boris Pasternak - Aprile di Giovanni Prati - I mandorli in fiore di Rainer Maria Rilke


Primavera, io vengo dalla via, dove il pioppo è stupito,
dove la lontananza sbigottisce, dove la casa teme di crollare,
dove l'aria è azzurra come il fagottino della biancheria
di colui che è dimesso dall'ospedale!

Dove la sera è vuota come un racconto interrotto,
lasciato da una stella senza continuazione
per rendere perplessi mille occhi tumultuosi,
insondabili e privi di espressione.

- Boris Pasternak - 

Waiting for spring
-Edward Killingworth Johnson-1880 ca.

Aprile

Sotto il piè della mandra e de’ coloni
van screpolando i ghiadi ultimi e lassi;
nel flauto de’ pastor sembra che passi
una celeste novità di suoni.

Il cornio e il biancospin fiorito fassi;
per ogni parte il ciel reca i suoi doni;
sin de’ verdi ramarri i codrioni
allegri a meriggiar pendon da i sassi.

Giovinetti e fanciulle, in tonda schiera,
cantate Aprile. Pur deluso e stanco,
voglio udirmi cantar la primavera.

L’ingrato verno ho nel pensier: ma poi
Passa un raggio di sol sul mio crin bianco,
quando vedo le rose, e ascolto voi.

- Giovanni Prati -

Shepherdess carrying a bunch of grapes
-Francesco Paolo Michetti, 1880 ca-

I mandorli in fiore 

I mandorli in fiore: tutto quanto qui possiamo fare
è riconoscerci senza residuo nella terrena sembianza.

Con stupore infinito vi guardo, beati,
guardo il vostro contegno
e come l'ornamento effimero
portate in spirito d'eterno.

Ah, chi sapesse fiorire:
il suo cuore sarebbe un balzo
di là dai pericoli vili,
e fermo dinanzi al pericolo più grande.

- Rainer Maria Rilke -


The howe in spring
-Charles Conder, 1900 ca.-

Speriamo che la primavera e un po più di caldo 
si portino via questo virus micidiale.




mercoledì 18 marzo 2020

Voglio un amore – Gabriele D’Annunzio

Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia de la morte) e senza mutamento.

Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo che pianga in un silenzio intento.

Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.

Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell'ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro l'Infinito.


- Gabriele D’Annunzio -


























Tu desideri un cuore,
non immagini quanto tu sia fortunato a non averlo;
il cuore non sarà mai una cosa pratica
finché non ne inventeranno di infrangibili.

da Il Mago di Oz






















Ho passato con lui tutta la vita, stava con me anche quando non c’era… nella mia testa io dormivo con lui e con lui mi svegliavo la mattina. 
Tutti questi anni non ho mai cessato di amarlo, è stata una cosa bella ma insopportabile. 
Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre.

da Mine vaganti



Buona giornata a tutti. :-)







sabato 7 marzo 2020

Poesia di una mamma con quattro figli – Stefano Biavaschi

La vita è diventata un orologio.

Otto e trenta scuola elementare. Sbrigati o fai tardi.

Otto e quarantacinque asilo nido. Il pannolino è asciutto, puoi andare.

Ore nove scuola materna. Un bacino bimbi ben vestiti.

Mamma va a lavoro. Papà va a lavoro.

Torneremo a prendervi, cari pacchi ben consegnati.

Niente lacrime e niente drammi.

L’auto corre veloce. L’orologio corre veloce.

Perché non sono rimasta al sole, a fare capriole coi miei bimbi?

La vita la decide un altro tempo.

Quindici e trenta ritiro dal nido. Il bollettino della refezione.

Quindici e quarantacinque fine scuola materna. Il disegno da portare a casa.

Sedici e trenta: uscita dall’elementare. “Mamma, c’è un altro avviso”.

Diciassette è ora di catechismo.

Diciotto corriamo che è finito il nuoto.

Diciannove ritorno dal calcio. Come è andata?

Ora venti, cena, ed è già tardi.

Ventidue ancora non avete lavato i denti?

Ventitre siete ancora alzati?

Ventitre e trenta ogni luce è spenta. Ogni urlata chetata.

Vorrei fermarmi, pensare, parlarvi, pregare.

Ma l’orologio indica il bollettino da compilare, l’avviso da firmare, il cambio del nuoto da lavare, la borsa del calcio con il fango, la tavola ancora apparecchiata, e tic tac ancora ancora.

Abbiamo fatto tutto. Abbiamo fatto così poco.

Cosa ci siamo detti? Come mai ancora oggi non vi ho parlato?

Vorrei farlo ora, sopra le vostre palpebre chiuse.

Appendo quel disegno sopra il vostro letto.

Mi sono dimenticata di dirvi quant’era bello.


- Stefano Biavaschi -



Se l’amore di Dio ha messo radici profonde in una persona, questa è in grado di amare anche chi non lo merita, come appunto fa Dio verso di noi. 
Il padre e la madre non amano i figli solo quando lo meritano: li amano sempre, anche se naturalmente fanno loro capire quando sbagliano.
Da Dio noi impariamo a volere sempre e solo il bene e mai il male.
Impariamo a guardare l’altro non solamente con i nostri occhi, ma con lo sguardo di Dio, che è lo sguardo di Gesù Cristo.

Uno sguardo che parte dal cuore e non si ferma alla superficie, va al di là delle apparenze e riesce a cogliere le attese profonde dell’altro: di essere ascoltato, di un’attenzione gratuita; in una parola: di amore.

- papa Benedetto XVI -
 4 novembre 2012


  


Elogio della donna forte e virtuosa. Una donna forte e virtuosa chi la troverà? il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.
Il cuore del suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste.
Ella gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita.
Ella si procura della lana e del lino, e lavora con diletto con le proprie mani.
Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.
Ella si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue donne di servizio.
Ella posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; col guadagno delle sue mani pianta una vigna.
Ella si ricinge di forza i fianchi, e fa robuste le sue braccia.
Ella s’accorge che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte.
Ella mette la mano alla ròcca, e le sue dita maneggiano il fuso.
Ella stende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso.
Ella non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana scarlatta.
Ella si fa dei tappeti, ha delle vesti di lino finissimo e di porpora.
Il suo marito è rispettato alle porte, quando si siede fra gli Anziani del paese.
Ella fa delle tuniche e le vende, e delle cinture che dà al mercante.
Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell’avvenire.
Ella apre la bocca con sapienza, ed ha sulla lingua insegnamenti di bontà.
Ella sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia.
I suoi figliuoli sorgono e la proclaman beata, e il suo marito la loda, dicendo:
"Molte donne si son portate valorosamente, ma tu le superi tutte"!
La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme l’Eterno è quella che sarà lodata.
Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte!

(La Bibbia, Proverbi 31:10, 31:31)



 Buona giornata a tutti. :-)


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mercoledì 26 febbraio 2020

Senza tenerezza non si può vivere

[…] Dall’ “Io” e dal “tu”, occorre arrivare al “Noi”: la strada da percorrere per raggiungere un’unità salda, e rafforzare la reciprocità dei due coniugi, richiede un ascolto profondo. 
Attraverso di esso si può cogliere i sentimenti e i desideri dell’altro, fino ad accorgersi che, talvolta, possono coincidere anche con i propri. 
L’empatia è “camminare con le scarpe dell’altro”. 
Essa è scontata quando ci si innamora, ma poi, col tempo, si rischia di non sentirla più. 
A quel punto servirà mettersi in gioco, tornare a desiderarsi, accogliersi e amarsi. Ed anche imparare a regolare la distanza reciproca, come fanno i porcospini quando capiscono che per volersi bene devono avvicinarsi, per trasmettersi a vicenda il calore, ma non troppo per evitare di pungersi.[…]

Maria e Raimondo Scotto -
Senza tenerezza non si può vivere 



Col nuovo mattino
il mondo mi bacia
sulla tua bocca, donna.


- Juan Ramòn Jiménez -






"Ti sento nei miei sensi e sento che i miei sensi non sanno che obbedire alla tua chiamata."

- Gabriele D'Annunzio -





Ti amo di due amori: un amore di desiderio
e un amore perché tu sei degno di essere amato.

L'amore di desiderio è che nel ricordo di te
io mi distolga da chi è altro da te.

L'amore di cui tu sei degno
è che tu tolga i veli perché io ti veda.

Non lode a me né nell'uno né nell'altro,
ma lode a te in questo come in quell' amore!


- Rabi’a al-Adawiyya - 
Fonte: I detti di Rabi’a, Milano 1979, p. 33.




Buona giornata a tutti. :-)





domenica 26 gennaio 2020

L’amore, che cos’è l’amore?

“È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. 
Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. 
Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. 
Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità”. 
“L’amore, che cos’è l’amore? Penso che l’amore sia qualcosa che in realtà non si può descrivere a parole. Amare una persona significa capirla, volerle bene, dividete le gioie e i e dispiaceri. E poi, col tempo, viene anche l’amore fisico, hai diviso qualcosa, hai dato via qualcosa e qualcosa hai ricevuto, che tu sia sposato o meno, che nasca o non nasca un figlio. 
Non c’entra affatto se hai perso o no l’onore, basta che tu sappia che per tutta la vita avrai vicino qualcuno che ti capisce e che non devi dividere con nessun altro!”

Dal diario di Anna Frank





L'onda chiese al mare: "Mi ami?"
Ed il mare le rispose "Il mio amore è così forte,che ogni volta che ti allontani verso la terra,io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. 
Senza di te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto,senza emozioni. Tu sei l'essenza del mio esistere!"
L'onda fu felice.
Tra le braccia del mare, facendo finta ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose,per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva,con le sue braccia grandi, per riportarla a sè. 
Raccontano che una volta la luna illumina il mondo, e l'onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perchè l'onda potesse assaporare anch'essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L'onda e il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni.
E fanno finta che sarà l'ultima volta che l'onda partirà verso la terra, per non tornare più.
Ma poi, alla fine è più forte su tutto il bisogno di riprendersi.
Nel sogno di un amore senza fine.


William-Adolphe Bouguereau (1825-1905), L'Onda, 1896


Le persone sensibili

hanno sempre il cuore spettinato,
l’anima sottosopra,
gli occhi sgranati,
una lacrima pronta a scendere,
un sorriso appeso sulle labbra
pronto ad esplodere.
Vivono in bilico
alle gioie e ai dolori della vita.
Respirano di petto
mai di polmoni..
vivono a mille minuti l’ora.
Le persone sensibili
sanno sorridere per poco,
piangere per un nonnulla,
fermarsi meravigliate
davanti ad un arcobaleno,
sorridere ad un gatto,
guardare verso il mare
assaporando in esso l’infinito
di pace e di tormento.
Sanno trasformare la sabbia
in polvere di stelle,
accendere un sogno nel buio.
Le persone sensibili ci sono,
stanno sedute lì in disparte,
aspettando il momento giusto
per darti quell’abbraccio che aspettavi,
sanno vedere oltre l’apparenza,
oltre un sorriso,
oltre una lacrima,
oltre alla rabbia,
oltre al dolore
perché vivono di cuore.

- Silvana Stremiz - 



Buona giornata a tutti. :-)


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