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lunedì 19 agosto 2019

Le ragazze sono come le mele sugli alberi – William Shakespeare

Le ragazze sono come le mele sugli alberi.
Le migliori sono sulla cima dell’albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori, perché
hanno paura di cadere e ferirsi.
In cambio, prendono le mele marce che sono cadute
a terra, e che, pur non essendo così buone, sono facili da raggiungere.
Perciò le mele che stanno sulla cima dell’albero, pensano
che qualcosa non vada in loro, mentre in realtà
“Esse sono grandiose”. Semplicemente devono essere
pazienti e aspettare che l’uomo giusto arrivi, colui che sia
cosi coraggioso da arrampicarsi fino alla cima
dell’albero per esse.
Non dobbiamo cadere per essere raggiunte, chi avrà
bisogno di noi e ci ama farà di tutto per raggiungerci.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per
essere calpestata, né dalla testa per essere superiore.
Ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere
protetta e accanto al cuore per essere amata.

- William Shakespeare -





Ai sospiri dell'amata
la notte intera si innalza;
una carezza leggera
percorre il cielo stupito.
E allora è come se nell'universo
una forza elementare
ridiventasse la madre
di tutto l'amore smarrito.

- Rainer Maria Rilke -





Mi dici di alzarmi presto 

Mi dici di alzarmi presto
nell’invenzione dei mattini
nella forza segreta dei polsi
nella persistenza della memoria
nel silenzio afflitto quando
il bianco è uno spavento
e non un grido. 
Mi dici di alzarmi presto
nelle braccia che chiudo e schiudo
in quello che mi limita
cordone che allaccio e slaccio
aurora dell’abbraccio
che amore so di non darti. 
Mi dici di alzarmi presto
attenta, serena, discreta
come si conviene a una femmina.
Ma ti dico amore che è dalla terra
che mi viene questa chiarezza
questa rabbia questa certezza
questa speranza che solo noi siamo
donne non ancora consumate
dalle gesta eroico-suicide
dei loro padroni… 
che nei nostri ventri portiamo
la saggezza degli uccelli che sono emigrati
e negli occhi hanno il mondo da loro sorvolato
e da loro amore ti dico
nasceranno nuovi profeti
nuovi uomini e donne
e ancora poeti.


- Isabel Ary dos Santos -
[da Gli abbracci feriti, Feltrinelli 1980]



Buona giornata a tutti. :-)

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giovedì 8 agosto 2019

Lo Osterie - Alda Merini

A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro.

- Alda Merini -
Le osterie



Nessuno è creato dalla Vita come sostegno per i vostri sogni, perché due occhi non sono fatti per guardare l’uno verso l’altro, ma entrambi verso la stessa direzione; diventando così ognuno luce per l’altro. 
Crescete comprendendo questo, e troverete, assieme a ciò che cercavate, anche ciò che non cercavate.


Ma dopo questo, non dubitate più. Se dubitate che sia Amore, infatti, già non è Amore. E non calcolate. Se calcolate i vostri passi, infatti, già non è Amore. Non appoggiatevi all’altro con tutto il vostro peso. Ma posatevi come un raggio di Sole su una foglia. E come una foglia accogliete l’altro raggio di Sole. Asciugate le vostre lacrime e senza timore concedete al vostro cuore questa luce e al vostro animo questo calore. 
Ma state attenti agli incanti! Perché i raggi di Sole non sono il Sole. Non riversate sull’altro tutta la vostra nostalgia di cielo: egli non è in grado di contenerlo, né mai voi potreste contenere il suo.

Non valutate l’altro per ciò che non potrebbe mai avere, o finirete per svalutare voi. E tutto questo non è Amore. Non precipitate l’uno dentro l’altro, ma tenendovi per mano camminate insieme. 

Portate l’amato non al centro del vostro cuore, ma del suo, perché lì troverà anche il vostro, e insieme troverete il cuore al centro del cosmo.

Sarete sottoposti a molte prove, e spesso l’orgoglio vi chiederà di scegliere sé al posto dell’Amore.
Ma non ritiratevi da queste battaglie, perché altre non ve ne sono di più utili per voi.
Se vincerete, avrete vinto. 
Se perderete combattendo e affilando il cuore, avrete vinto. E quando il tempo vi avrà condotto fino a farvi decidere di fondere per sempre le vostre due vite, conoscerete quote più alte, ma anche la durezza di cadute mai pensate. E vedrete spesso andare in frantumi tutti i vostri sogni. Ma sarà allora che potrete dischiudere davvero le vostre ali.

- Stefano Biavaschi -
da: "Il Profeta del Vento" di Stefano Biavaschi - Edizioni S. Paolo





«Per attraversare quel deserto ho impiegato mille anni di poesia finché ho incontrato te, in un giorno d’estate, e mi hai dato un sorso d’acqua.»

- Alda Merini  - 




Buona giornata a tutti :-)


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sabato 3 agosto 2019

Egli desidera il tessuto del cielo – William Butler Yeats

Se avessi il drappo ricamato
del cielo,
intessuto dell’oro e dell’argento e
della luce,
i drappi dai colori chiari e scuri
del giorno e della notte
dai mezzi colori dell’alba e del
tramonto,
stenderei quei drappi sotto i tuoi
piedi:
invece, essendo povero, ho soltanto sogni;
e i miei sogni ho steso sotto i
tuoi piedi;
cammina leggera perché
cammini sui miei sogni.


- William Butler Yeats - 



William Butler Yeats (1865-1939), poeta, drammaturgo, scrittore.

Spesso indicato come W.B.Yeats,
fu anche senatore dello Stato Libero d’Irlanda negli anni venti.

Nobel per la letteratura nel 1923.




Dio è Uno; l'Universo è un pensiero di Dio; l'Universo è dunque Uno esso pure. Tutte le cose vengono da Dio. 
Tutte partecipano, più o meno, della natura divina, a seconda del fine pel quale sono create. 
L'uomo è nobilissimo fra tutte le cose: Dio ha versato in lui più della sua natura che non sull'altre. 
Ogni cosa che viene da Dio tende al perfezionamento del quale è capace. 
La capacità di perfezionamento nell'uomo è indefinita. 
L'Umanità è Una. 
Dio non ha fatto cosa inutile; e poiché esiste una Umanità, deve esistere uno scopo unico per tutti gli uomini, un lavoro da compirsi per opera d'essi tutti. 
Il genere umano dovrebbe dunque lavorare unito sì che tutte le forze intellettuali diffuse in esso ottengano il più alto sviluppo possibile nella sfera del pensiero e dell'azione. 
Esiste dunque una Religione universale della natura umana. 


- Dante Alighieri - 


Claude Monet, Scogliera a Étretat al tramonto



Perché la solitudine
talvolta è la migliore compagnia,
e un breve esilio rende dolce il ritorno.

- John Milton -




Bilal Chebaro, Wind of fall

Preghiera per la sera

Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.


Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.


Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
Egli sa di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.


Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.


Come l'erba sono i giorni dell'uomo,
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste
e il suo posto non lo riconosce.



Accoglimi, o mio Signore,
in te ho posto la mia speranza.





Buona giornata a  tutti. :-)




giovedì 18 luglio 2019

Uomo e donna a letto alle 10 pomeridiane - Bukowski Charles

Mi sento come una scatola di sardine, disse lei.
Mi sento come un cerotto, dissi io.
Mi sento come un panino al tonno, disse lei.
Mi sento come un pomodoro a fette, dissi io.
Mi sento come se stesse per piovere, disse lei.
Mi sento come se l'orologio s'è fermato, dissi io.
Mi sento come se la porta fosse aperta, disse lei.
Mi sento come se stesse per entrare un elefante, dissi io.
Mi sento che dovremmo pagare l'affitto, disse lei.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
Non me la sento di lavorare, dissi.
Mi sento che di me non te ne importa, disse lei.
Mi sento che dovremmo far l'amore, dissi io.
Mi sento che l'amore l'abbiamo fatto fìn troppo, disse lei.
Mi sento che dovremmo farlo più spesso, dissi io.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
Mi sento che dovresti trovare lavoro, dissi io.
Mi sento una gran voglia di bere, disse lei.
Mi sento come una bottiglia di whisky, dissi io.
Mi sento che finiremo come due ubriaconi, disse lei.
Mi sento che hai ragione, dissi io.
Mi sento di mollare tutto, disse lei.
Mi sento che ho bisogno d'un bagno, dissi io.
Anch'io mi sento che hai bisogno d'un bagno, disse lei.
Mi sento che dovresti lavarmi la schiena, dissi io.
Mi sento che tu non mi ami, disse lei.
Mi sento che ti amo, dissi io.
Mi sento quel coso dentro adesso, disse lei.
Anch'io sento che adesso quel coso è dentro di te, dissi io.
Mi sento che adesso ti amo, disse lei.
Mi sento che ti amo più di te, dissi io.
Mi sento benone, disse lei, ho voglia di urlare.
Mi sento che non la smetterei più, dissi io.
Mi sento che ne saresti capace, disse lei.
Mi sento, dissi io.
Mi sento, disse lei.

Man and woman in bed at 10 pm
I feel like a can of sardines she said
I feel like a bandate I said
I feel like a tuna fish sandwich she said
I feel like sliced tomato I said
I feel like it's gonna rain she said
I feel like the clock has stopped I said
I feel like the door's unlocked she said
I feel like an elephant is gonna walk in I said
I fell like we ought to pay the rent she said
I feel like we ought to get a job I said
I feel like you ought to get job she said
I don't feel like working I said
I feel like you don't care for me she said
I feel like we ought to make love I said
I feel like we've been making too much love she said
I feel like we ought to make more love I said
I feel like you ought to get a job she said
I feel you ought to get a job I said
I feel like a drink she said
I feel like a whiff of whisky I said
I feel like we're going to end up on wine she said
I feel like you're right I said
I feel like giving up she said
I feel like I need a bath I said
I feel like I need a bath too she said
I feel like you ought to bathe my back I said
I feel like you don't love me she said
I feel like I do love you I said
I feel that thing in me she said
I feel that thing in you I said
I feel like I love you now she said
I feel like I love you more than you do me I said
I feel wonderful she said I feel like screaming
I feel like going on forever
I feel you can't she said
I feel I said
I feel she said



- CharlesBukowski -













“Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano”.


- Charles Bukowski -



Potrei anche dire che l’amore è come l’alcool. 
Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora. 
Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più. 
Ma poi, al prossimo bicchiere ci ricascherai. 
E non dirai di no.

- Charles Bukowski -




L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci soprattutto perchè provi un senso di benessere quando gli sei vicino.

- Charles Bukowski -



Poi dormimmo abbracciati per un'oretta. 
Era in un certo qual modo anche meglio che far l'amore.

 - Charles Bukowski -

Buona giornata a tutti. :-) 







mercoledì 10 luglio 2019

Ti amo bambina (1927) - Cesare Pavese

Ti amo bambina,
di una febbre sensuale
che mi rugge nel sangue
quando dal primo bacio,
carezzevole sulla guancia fresca,
ti passo sulle labbra,
le serro nelle mie
e ti lambisco la lingua
umida di amore,
libidinosamente,
e scontro i denti forti
nitidi nei miei denti,
e tutti e due mordiamo,
suggiamo senza posa
e una mia mano timida
dalla tua gola fresca
ti scivola sul petto
e si contragge e stringe sopra un seno,
piccolo, cedevole,
molle di amore
come la tua bocca è bagnata.
O quando lontano da te
dinanzi al tuo ritratto
mi struggo a contemplare
dove di tra lo scialle
il tuo corpo è nascosto,
ma s'indovina nitido
e in basso tra le frange,
appaiono accavallate
le belle gambe nervose,
ma molli come i seni,
e le lunghe fila nere s'indugiano
in perfide ambagi
sulle ginocchia
sulle cosce strette
che mai amerò.
E questo è pure quell'amore triste
- ma oh come lontano
in questa sera trepidante di speranza -
che si perdeva in sogno a contemplare
i tuoi capelli lievi,
il tuo viso distrutto
dal segreto soffrire,
i tuoi grandi occhi spalancati
vigili sul dolore
- ma come tutto questo è stanco e pallido! -
Mi tenta questa sera
una gioia più forte,
una speranza più ardente,
che mi freme nel cuore
al pensiero sensuale di te.
Eppure tu eri bella
in quel sogno lontano,
in quell'ardore triste,
e ancora mi riafferri,
tentatrice, così.
Oh potere divino
di confondere in te
le due gioie diverse
e lambirti d'amore
in un'oscurità piena di luce,
che mi lasci negli occhi
il tuo sogno e il tuo pianto,
ma mi bruci e mi scuota le membra
sussultanti,
strette contro le tue membra
frementi,
in un delirio d'anima e di sangue.
Questo, bambina,
Non ti fa paura?

- Cesare Pavese -

 6 settembre 1927


“Tutte quante le cose e la carne del mondo
e le voci, non valgono l’accesa carezza
di quel corpo e quegli occhi.”

- Cesare Pavese -


Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento.
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate.

- Cesare Pavese -


"Il futuro verrà da un lungo dolore e da un lungo silenzio."


- Cesare Pavese -
(Il mestiere di vivere - 16 febbraio 1936)


Buona giornata a tutti. :-)





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martedì 2 luglio 2019

La Marioneta - Johnny Welch

Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di  stoffa e mi regalerà un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma
in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano. 
Dormirei poco, sognerei di più, andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono, ascolterei quando gli altri parlano come gusterei un buon gelato al cioccolato!!
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore,scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei che si sciogliesse al sole.

Dipingerei con un sogno di Van Gogh sopra le stelle un poema di Benedetti e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.

Irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo. 

Convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano al pensare che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo. 

Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini!
Ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per  la prima volta, il dito di suo padre, lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall'alto al basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non mi serviranno a molto, perché quando mi metteranno dentro quella valigia, infelicemente starò morendo.


- Johnny Welch -
Inizialmente attribuita a Gabriel Garcia Marquez 




Avevo sempre creduto che morire d’amore non fosse altro che una licenza poetica. 
Quel pomeriggio, di nuovo a casa senza il gatto e senza lei, constatai che non solo era possibile morire, ma che io stesso, vecchio e senza nessuno, stavo morendo d’amore.

- Gabriel Garcia Marquez -
da: "Memoria delle mie puttane tristi"

Ignace Spiridon (1889-1920), La Gondole d' Amour


Quando fai sesso con una donna, e non la ami, è facile essere sicuri di sé.
Non ti poni il problema di piacere.
Vederla godere è solo la conferma che ci sai fare, per questo ti piace.
Ma tu prova a fare sesso con una donna che ami... comprenderai le mie paure.
Proverai la tremenda ansia di non essere abbastanza.
L’amore ci rende fragili...

- Gabriel García Márquez - 


Buona giornata a tutti. :-)






sabato 22 giugno 2019

Foglie d'erba (1855) – Walt Whitman

nella Poesia di saluto:

[…] Vedo le città della terra, e ne divento parte,
Sono un vero londinese, parigino, viennese,
Sono un abitante di San Pietroburgo, Berlino, Costantinopoli,
Sono di Adelaide, Sidney, Melbourne,
Sono di Manchester, Bristol, Edimburgo, Limerick,
Sono di Madrid, Cadige, Bercellona, Oporto, Lione, Brussels, Berna,
Francoforte, Stoccarda, Torino, Firenze,
Appartengo a Mosca, Cracovia, Varsavia – o più a nord a Cristiana o
Stoccolma – o a qualche strada in Islanda,
Scendo in tutte queste città, e di nuovo riemergo.
Vedo vapori che esalano da paesi inesplorati,
Vedo tipi selvaggi, l’arco e le frecce, la punta avvelenata, il feticcio e
l’obi.
Vedo le città africane e asiatiche,
Vedo Algeri, Tripoli, Derna, Mogadore, Timbuctu Monrovia,
Vedo le brulicanti folle di Pechino, Canton, Benares, Deli, Calcutta,
Vedo il crumano nella sua capanna, e il dahomey e l’ascianti nelle
loro capanne,
Vedo il turco che fuma l’oppio ad Aleppo,
Vedo le folle pittoresche alle fiere di Kiva e a quelle di Herat,
Vedo Teheran, vedo Muscat e Medina, e le sabbie tra loro – vedo le
carovane che procedono a fatica;
Vedo l’Egitto e gli Egiziani, vedo le piramidi e gli obelischi,
Guardo le storie incise, le canzoni, le filosofie, cesellate su lastre di
arenaria e blocchi di granito,
Vedo a Menfi le tombe di mummie, imbalsamate, fasciate in teli di
lino, che giacciono lì da secoli,
Guardo del Tebano deceduto le grandi orbite vuote, il collo piegato da
un lato, le mani incrociate sul petto.
Vedo i servi di tutto il mondo che lavorano,
Vedo i prigionieri in prigione,
Vedo i corpi umani imperfetti in tutto il mondo,
Vedo il cieco, il sordo-muto, gl’idioti, i gobbi, i pazzi,
Vedo i pirati, i ladri, i traditori, gli assassini, gli schiavisti della terra,
Vedo i bimbi indifesi, e i vecchi e le vecchie indifese.
Vedo maschi e femmine ovunque,
Vedo la serena confraternita dei filosofi,
Vedo l’atteggiamento costruttivo della mia razza,
Vedo i risultati della perseveranza e dell’attività della mia razza,
Vedo classi, colori, barbarie, civiltà e vado tra loro, mi mescolo
indiscriminatamente,
E saluto tutti gli abitanti della terra.
Tu, dove ti trovi inevitabilmente!
Tu, figlia e figlio d’Inghilterra!
Tu uomo libero d’Australia! Tu della Tasmania! Tu della Papuasia!
Tu donna libera degli stessi luoghi!
Tu delle possenti tribù e imperi slavi! Tu Russo in Russia!
Tu nero di oscura origine, anima divina africana, grande, bella testa,
nobili fattezze, dal superbo destino, perfettamente mio pari!
Tu norvegese! Svedese! Danese! Islandese! Tu prussiano!
Tu spagnolo di Spagna! Tu portoghese!
Tu donna e uomo di Francia!
Tu belga! Tu libero amante dei Paesi Bassi!
Tu austriaco risoluto! Tu lombardo! Unno! Boemo! Contadino della
Stiria!
Tu ai confini del Danubio!
Tu operaio del Reno, dell’Elba, o del Weser! E anche tu operaia!
Tu sardo! Tu bavarese! Tu svevo! Sassone! Valacco! Bulgaro!
Tu cittadino di Praga! Tu romano! Napoletano! Greco!
Tu agile torero nell’arena di Siviglia!
Tu montanaro che vivi senza legge sul Tauro o sul Caucaso!
Tu guardiano di cavalli di bucara, che sorvegli le giovenche e gli
stalloni che pascolano!
Tu persiano dal magnifico corpo, a tutta velocità sulla sella, che
scagli la freccia centrando il bersaglio!
Tu uomo e donna della Cina! Tu tartaro della tua terra!
Tu donna del mondo sottomessa ai tuoi doveri!
Tu ebreo errante ancora in tarda età che ti esponi a ogni rischio pur di
toccare una volta la terra siriana!
Tu altro ebreo che attendi in ogni terra il tuo Messia!
Tu armeno pensoso che rifletti accanto a un affluente dell’Eufrate! Tu
che scruti tra le rovine di Ninive! Tu che scali il monte Ararat!
Tu pellegrino dal piede stanco che accogli con gioia il lontano
baluginare dei minareti della Mecca!
Tu sceicco lungo la striscia che va da Suez a Babel-mandel, che guidi
le tue famiglie e le tue tribù!
Tu coltivatore di olive che curi i tuoi frutti nei campi fuori Nazareth,
Damasco o Lago di Tiberiade!
Tu mercante del Tibet nelle distese dell’interno, o che contratti nelle
botteghe di Lassa!
Tu uomo o donna del Giappone! Tu che vivi in Madagascar, Cylon,
Sumatra, Borneo!
Tutti voi dei continenti dell’Asia, Africa, Europa, Australia, poco
importa dove siate!
Tutti voi sulle innumerevoli isole degli arcipelaghi del mare!
E voi dei secoli futuri, quando mi ascolterete!
E voi in qualunque luogo che non specifico meglio ma che
ugualmente includo!
Vi saluto a nome mio e dell’America.
Ognuno di noi inevitabile,
Ognuno di noi illimitato – ognuno o ognuna con il suo diritto su
questa terra,
Ognuno di noi partecipe dell’eterno disegno su questa terra,
Ognuno di noi altrettanto divino qui come chiunque altro.
Tu ottentotto con il palato che schiocca!
Voi orde con i capelli lanosi! Voi bianchi o neri possessori di schiavi!
Voi schiavi che spargete gocce di sudore o gocce di sangue!
Voi delinquenti, persone deformi, idioti!
Voi forme umane con imperscrutabili e sempre inquietanti espressioni
da bruti!
Tu povero kobu che il più miserabile guarda dall’alto in basso,
nonostante il tuo luminoso linguaggio e la tua spiritualità!
Voi aborigeni quasi estinti delle colline dello Hutah, Oregon,
California!
Tu pigmeo del Camciatka, groenlandese, lappone!
Tu negro australe, nudo, rosso, fuligginoso, con labbra carnose che
prostrato ti cerchi il cibo!
Tu cafri, berbero, sudanese!
Tu sparuto, rozzo, ignorante beduino!
Voi sciami di appestati a Madras, Nankin, Kabul, Cairo!
Tu che ti bagni nel Gange!
Tu vagabondo disperso in Amazzonia! Tu della Patagonia! Tu uomo
delle Figi!
Tu peone del Messico! Tu servo della gleba russo! Tu mulatto della
Carolina, Texas, Tennessee!
Non rifiuto di darti la mano, né metto altri davanti a te,
Non dico nemmeno un parola contro di te.
Il mio spirito pieno di compassione e determinazione ha attraversato
tutta la terra,
Ho cercato fratelli, sorelle, amanti e li ho trovati che mi aspettavano
ovunque.
Penso di essere sorto con voi, voi nebbie, e di essermi spostato verso
lontani continenti, ed essermi calato lì, con le mie buone
ragioni,
Penso di aver soffiato con voi, voi venti,
Penso, acque, di aver accarezzato ogni sponda insieme a voi,
Penso di aver solcato quanto ogni fiume o ogni stretto del globo ha
solcato,
Penso di aver preso posizione sul fondo delle penisole e in ogni
incavo della roccia.
In ogni città penetrata da luce o calore, in quelle città sono penetrato
anch’io,
In ogni isola dove gli uccelli inseguono il loro percorso, anch’io mi
alzo in volo seguendo il mio percorso,
Trovo la mia casa ovunque ci siano dimore di uomini.

- Walt Whitman -