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venerdì 27 aprile 2018

Cerchiamo di ritagliarci degli spazi di silenzio nell'arco della giornata - papa Benedetto XVI

Il progresso tecnico, segnatamente nel campo dei trasporti e delle comunicazioni, ha reso la vita dell’uomo più confortevole, ma anche più concitata, a volte convulsa. 
Le città sono quasi sempre rumorose: raramente in esse c’è silenzio, perché un rumore di fondo rimane sempre, in alcune zone anche di notte. 
Negli ultimi decenni, poi, lo sviluppo dei media ha diffuso e amplificato un fenomeno che già si profilava negli anni Sessanta: la virtualità che rischia di dominare sulla realtà. 
Sempre più, anche senza accorgersene, le persone sono immerse in una dimensione virtuale, a causa di messaggi audiovisivi che accompagnano la loro vita da mattina a sera. 
I più giovani, che sono nati già in questa condizione, sembrano voler riempire di musica e di immagini ogni momento vuoto, quasi per paura di sentire, appunto, questo vuoto. 
Si tratta di una tendenza che è sempre esistita, specialmente tra i giovani e nei contesti urbani più sviluppati, ma oggi essa ha raggiunto un livello tale da far parlare di mutazione antropologica. 
Alcune persone non sono più capaci di rimanere a lungo in silenzio e in solitudine. […] ritirandosi nel silenzio e nella solitudine, l’uomo, per così dire, si “espone” al reale nella sua nudità, si espone a quell’apparente “vuoto” cui accennavo prima, per sperimentare invece la Pienezza, la presenza di Dio, della Realtà più reale che ci sia, e che sta oltre la dimensione sensibile. 
È una presenza percepibile in ogni creatura: nell’aria che respiriamo, nella luce che vediamo e che ci scalda, nell’erba, nelle pietre… Dio, Creator omnium, attraversa ogni cosa, ma è oltre, e proprio per questo è il fondamento di tutto.

- papa Benedetto XVI -
Omelia, Chiesa della Certosa di Serra San Bruno, 9 ottobre 2011


Bisogna imparare
a stare soli,
solo così si può
imparare a stare
con gli altri,
altrimenti ci stai perché
ne hai bisogno.
Bisogna fare a scuola
un’ora di insegnamento
alla solitudine,
imparare a bastarsi.




Il silenzio è mitezza 
quando non rispondi alle offese 
quando non reclami i tuoi diritti
quando lasci la tua difesa a Dio.

  Il silenzio è Misericordia
quando non infierisci sulle colpe dei fratelli
quando dimentichi senza frugare nel passato
quando il tuo cuore non condanna, ma perdona.

Il silenzio è pazienza 
quando soffri senza lamentarti 
quando non cerchi di esser consolato, ma consoli
quando attendi che il seme germogli lentamente.

  Il silenzio è umiltà
quando accogli nel segreto il dono di Dio
quando non opponi la resistenza all’arroganza
quando lasci ad altri la gloria e il merito.

  Il silenzio è fede
quando ti fermi a contemplare il Suo volto
quando ascolti la sua presenza nella bufera
quando taci, perchè egli parla al tuo cuore.

Il silenzio è adorazione 
quando non chiedi il “perchè” nella prova
quando t’immergi nella sua Volontà
quando dici: “Tutto è compiuto”.


- Padre Frederick William Faber -


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it




lunedì 26 febbraio 2018

Dio nella vita pubblica - papa Benedetto XVI

Prima si pensava e si credeva che, accantonando Dio ed essendo noi autonomi, seguendo solo le nostre idee, la nostra volontà, saremmo divenuti realmente liberi, potendo fare quanto volevamo senza che nessun altro potesse darci alcun ordine. 
Ma dove scompare Dio, l’uomo non diventa più grande; perde anzi la dignità divina, perde lo splendore di Dio sul suo volto. 
Alla fine risulta solo il prodotto di un’evoluzione cieca e, come tale, può essere usato e abusato. 
E’ proprio quanto l’esperienza di questa nostra epoca ha confermato. 
Solo se Dio è grande, anche l’uomo è grande. 
Con Maria dobbiamo cominciare a capire che è così. 
Non dobbiamo allontanarci da Dio, ma rendere presente Dio; far sì che Egli sia grande nella nostra vita; così anche noi diventiamo divini; tutto lo splendore della dignità divina è allora nostro. 
Applichiamo questo alla nostra vita. 
È importante che Dio sia grande tra di noi, nella vita pubblica e nella vita privata. 
Nella vita pubblica, è importante che Dio sia presente, ad esempio, mediante la Croce negli edifici pubblici, che Dio sia presente nella nostra vita comune, perché solo se Dio è presente abbiamo un orientamento, una strada comune; altrimenti i contrasti diventano inconciliabili, non essendoci più il riconoscimento della comune dignità. 
Rendiamo Dio grande nella vita pubblica e nella vita privata. 
Ciò vuol dire fare spazio ogni giorno a Dio nella nostra vita, cominciando dal mattino con la preghiera, e poi dando tempo a Dio, dando la domenica a Dio. Non perdiamo il nostro tempo libero se lo offriamo a Dio. 
Se Dio entra nel nostro tempo, tutto il tempo diventa più grande, più ampio, più ricco.
- papa Benedetto XVI - 
Omelia, Castel Gandolfo, 15 agosto 2005


Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Salmo 50




Ecco il tempo opportuno

Questo è il tempo del deserto, o Signore.
Anche noi con te, siamo attratti
verso le dune del silenzio,
per riscoprire l'orizzonte
del nostro mondo interiore
e spezzare il pane saporoso della Parola,
che sazia la nostra fame
e dona vigore nei giorni di lotta.
Questo è il tempo del pane spezzato
sulla stessa mensa con altri fratelli,
come viatico che fortifica
la nostra coscienza di figli.
Questo è il tempo del tuo perdono
nella gioia di una libertà ritrovata
sui ruderi delle nostre schiavitù.
Donaci, o Signore, di non sciupare
i giorni di luce che tu dipani per noi:
liberaci dalla febbre dell'evasione
per tuffarci nella limpida corrente
della tua grazia che rigenera
e ci fa essere creature pasquali.

- Enrico Masseroni -
Ti benedico Signore, Edizioni Paoline


Buona giornata a tutti. :-)