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giovedì 29 giugno 2017

La gioia spirituale - PadreThomas Merton

La gioia spirituale dipende dalla croce. 
Se non rinnegheremo noi stessi, ci ritroveremo in tutte le cose, e questo è la nostra infelicità.
Appena cominciamo a rinnegarci, per amore di Dio, cominciamo a trovare Dio, almeno oscuramente. Poiché Dio è la nostra gioia, la nostra gioia è proporzionale al rinnegamento della nostra personalità per amore di Dio.
Dico: rinnegamento per amore di Dio, poiché vi sono uomini che rinnegano se stessi per amore di se stessi.
Non è complicato condurre una vita spirituale. Ma è difficile. 
Siamo ciechi, e soggetti a mille illusioni. 
Dobbiamo aspettarci di commettere errori quasi a ogni momento. 
Dobbiamo essere contenti di cadere ripetutamente e di ricominciare ogni volta da capo nello sforzo di rinnegarci, per amore di Dio.
Quando siamo in collera per i nostri errori tendiamo per lo più a rinnegarci per amore di noi stessi. 
Vogliamo liberarci dall'odiosa cosa che ci ha umiliati.
Nell'impeto di fuggire l'umiliazione dei nostri errori, cozziamo nell'errore opposto, cercando conforto e compenso. E così consumiamo la nostra vita a correre avanti e indietro da un affetto all'altro. 
Se tutto il nostro rinnegamento si riduce a questo, i nostri errori non ci saranno mai di aiuto.
Quando abbiamo commesso un errore non dobbiamo piantare in asso ciò che stavamo facendo e avviare qualcosa di completamente nuovo, ma ricominciare da capo la cosa che avevamo iniziato malamente, e cercare, per amore di Dio, di farla bene.

- Thomas Merton - 
7 ottobre 1949, da. "Il segno di Giona", Garzanti, pag. 275

Quo vadis Domine?


La risposta cristiana all'odio 

L'inizio della lotta contro l'odio, la fondamentale risposta cristiana all'odio, non è il comandamento di amare, ma quello che necessariamente lo precede per renderlo sopportabile e comprensibile, cioè quello di credere. 
La radice dell'amore cristiano non è la volontà di amare, ma il credere che si è amati. Credere che Dio ci ama. 
Credere che Dio ci ama anche se siamo indegni - o meglio, che Egli ci ama indipendentemente dai nostri meriti!
In una visione meramente cristiana dell'amore di Dio, il concetto di dignità perde ogni significato. 
La rivelazione della misericordia di Dio riduce tutto il problema della dignità a qualcosa di quasi irrisorio: la scoperta che la dignità è di poca importanza (perché nessuno potrebbe mai, di per se stesso, essere degno di essere amato di un simile amore) è una vera liberazione di spirito. 
E, fintanto che non si giunge a questa scoperta, fintanto che questa liberazione non è stata operata dalla misericordia divina, l'uomo rimane prigioniero dell'odio.

- Thomas Merton - 

Da: “Nuovi semi di contemplazione”


Signore mio Dio,
non ho alcuna idea di dove sto andando,
non vedo la strada che mi è innanzi,
non posso sapere con certezza dove andrà a finire.
E non conosco neppure davvero me stesso,
e il fatto che penso di seguire la tua volontà
non significa che lo stia facendo davvero.

Sono però convinto che il desiderio di compiacerti
in realtà ti compiace.
E spero di averlo in tutte le cose.
Spero di non fare mai nulla senza un tale desiderio.
E so che se agirò così
la mia volontà mi condurrà per la giusta via,
quantunque possa non saperne nulla.

Avrò però sempre fiducia in te
per quanto mi possa sembrare di essere perduto
e avvolto nell’ombra della morte.
Non avrò paura,
perché tu sei sempre con me
e non mi lascerai mai solo di fronte ai pericoli.


 
- Thomas Merton - 
Pensieri nella solitudine, Milano 1959



Buona giornata a tutti. :-)









sabato 17 settembre 2016

Come Dio creò l'amico


Dio, nella sua estrema saggezza, osservando l'uomo, notò che oltre alla moglie, ai genitori e ai figli necessitava di qualcun altro per completare la sua felicità ed allora Egli decise di creare un tipo molto speciale. E per raggiungere lo scopo si propose di unire alcune buone qualità per formare questa persona molto speciale.
Egli unì la pazienza, la comprensione, l'affetto e l'amore che sono tipici della madre.
Adattò un po' di determinazione, di forza e di decisione estratti del padre.
E vedendo che ancora mancava qualcosa mescolò, con tutto quello, la purezza, la spontaneità, l'allegria, l'irriverenza e la sincerità dei bambini.
Per dare il tocco finale, egli aggiunse la pazienza e la moderazione dei nonni.
Da tutto questo emerse un qualcuno molto speciale, importante e fondamentale nella vita di tutti noi.
Da tutto quel miscuglio di buone qualità, da tutto ciò che è buono, creò l'Amico.


Semina...semina
Quello che conta è seminare...
semina con un tuo sorriso,
con un tuo saluto.
Semina con un tuo dolce sguardo,
con un caloroso abbraccio.
Semina in ogni occasione e circostanza
con coraggio ed entusiasmo!
Semina con fede,
ma soprattutto con amore;
così che il tuo seminare
diventi fecondo.
E se il seme cadrà su un terreno arido
senza produrre né frutto né fiori,
rimarrà comunque in te
la gioia d'aver seminato.



All'improvviso nella vita incontri una persona che ti corrisponde e dici: ma che cos'è questo? E scopri che è amicizia cristiana.
Allora quando stai con l'altro scopri che non siamo più due ma siamo in tre, io tu e Cristo.
Che bella questa amicizia, perché eterna diventa, e tu sai che quella persona è per te e tu sei per lei, di tutto gli puoi parlare, tutto puoi condividere, gioie e dolori, attese e speranze.
E quando questa ti offende, perché è piccola e debole, c'è sempre il perdono che l'amicizia riconferma, perché tu sai che chi ti unisce a lei fa proprio così con te; e quando cadi ogni volta ti rialza e ti fa persona nuova.
L'amicizia cristiana scoprire ti fa, con stupore ed emozione, che tu con l'altro per sempre sarai, e ti separerai solo per un breve tempo.
E al risveglio tu la rivedrai e prendendola per mano la gioia senza fine con lei condividerai.
E ogni giorno insieme ringrazieremo quel Terzo in mezzo a noi, che tutto questo ci dona.

- Paolino Iorio - 



Buona giornata a tutti. :-)




martedì 13 settembre 2016

L’amicizia - Gibran Kahlil

Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il vostro campo, che seminate con amore e mietete ringraziando.
Egli è la vostra mensa e la vostra dimora
perché, affamati, vi rifugiate in lui
e lo cercate per la vostra pace.
Se il vostro amico vi confida il suo pensiero
non nascondetegli il vostro.
Quando lui tace
il vostro cuore non smette di ascoltarlo,
perché nell'amicizia
ogni pensiero, desiderio, speranza
nasce in silenzio e si partecipa con gioia.
Se vi separate dall'amico non addoloratevi,
perché la sua assenza vi illumina su ciò che più in lui amate,
come la montagna, per chi sale, è più nitida dal piano.
E non vi sia nell'amicizia altro intento
che scavarsi nello spirito a vicenda.
Perché l'amore che non cerca unicamente
che lo schiudersi del proprio mistero
non è amore, ma una rete che pesca soltanto cose inutili.
La parte migliore di voi sia per l'amico.
Se egli deve conoscere il deflusso della vostra marea,
fate in modo che ne conosca anche il flusso.
Perché cos'è il vostro amico,
se andate in cerca di lui per uccidere il tempo?
Cercatelo invece per avere tempo da vivere.
Perché egli è lì per servire il vostro bisogno,
non per riempire il vostro vuoto.
Condividetevi le gioie
sorridendo nella dolcezza amica,
perché nella rugiada delle piccole cose
il cuore scopre il suo mattino
e si conforta.

(Gibran Kahlil)





Bisogna credere all'amicizia abbastanza per avere delle dolci illusioni, ma mai abbandonarsi abbastanza pienamente da essere sorpresi di aver abbracciato solo una nuvola. 

- Gabriel Sénac de Meilhan - 


Dall'amicizia non si deve mai eliminare la fiducia né per scherzo né seriamente, perché non è facile mantenere ancora salda un'eventuale amicizia, una volta che sia subentrata la menzogna nei comportamenti di coloro che pretendono di essere amici. Non si deve misconoscere un'amicizia per un infortunio o altra difficoltà che può capitare nella vita, al contrario può essere giustificato motivo di rinunzia a un amico e a un'amicizia unicamente la malvagità grande e incorreggibile. 

- Giamblico -




Buona giornata a tutti. :-)

martedì 26 aprile 2016

Via con il vento - don Bruno Ferrero

Nel prato di un giardino pubblico, con il tiepido sole della primavera, in mezzo all'erba tenera, erano spuntate le foglie dentellate e robuste dei Denti di Leone. 
Uno di questi esibì un magnifico fiore giallo, innocente, dorato e sereno come un tramonto di maggio. 
Dopo un po' di tempo il fiore divenne un "soffione": una sfera leggera, ricamata dalle coroncine di piumette attaccate ai semini che se ne stavano stretti stretti  al centro del soffione.
E quante congetture facevano i piccoli semi. Quanti sogni cullava la brezza alla sera, quando i primi timidi grilli intonavano la loro serenata.
"Dove andremo a germogliare?".
"Chissà?".
"Solo il vento lo sa".
Un mattino il soffione fu afferrato dalle dita invisibili e forti del vento. 
I semi partirono attaccati al loro piccolo paracadute e volarono via, ghermiti dalla corrente d'aria.
"Addio... addio", si salutavano i piccoli semi.
Mentre la maggioranza atterrava nella buona terra degli orti e dei prati, uno, il più piccolo di tutti, fece un volo molto breve e finì in una screpolatura del cemento di un marciapiede. 
C'era un pizzico di polvere depositato dal vento e dalla pioggia, così meschino in confronto alla buona terra grassa del prato.
"Ma è tutta mia!", si disse il semino. 
Senza pensarci due volte, si rannicchiò ben bene e cominciò subito a lavorare di radici.
Davanti alla screpolatura nel cemento c'era una panchina sbilenca e scarabocchiata. Proprio su quella panchina si sedeva spesso un giovane. Era un giovane dall'aria tormentata e lo sguardo inquieto.
Nubi nere gli pesavano sul cuore e le sue mani erano sempre strette a pugno.
Quando vide due foglioline dentate verde tenero che si aprivano la strada nel cemento. Rise amaramente: "Non ce la farai! Sei come me!", e con un piede le calpestò.
Ma il giorno dopo vide che le foglie si erano rialzate ed erano diventate quattro.
Da quel momento non riuscì più a distogliere gli occhi dalla testarda coraggiosa pianticella. Dopo qualche giorno spuntò il fiore, giallo brillante, come un grido di felicità.
Per la prima volta dopo tanto tempo il giovane avvilito sentì che il risentimento e l'amarezza che gli pesavano sul cuore cominciavano a sciogliersi. 
Rialzò la testa e respirò a pieni polmoni. Diede un gran pugno sullo schienale della panchina e gridò: "Ma certo! Ce la possiamo fare!".
Aveva voglia di piangere e di ridere. Sfiorò con le dita la testolina gialla del fiore.
Le piante sentono l'amore e la bontà degli esseri umani. Per il piccolo e coraggioso Dente di Leone la carezza del giovane fu la cosa più bella della vita.

Non chiedere al Vento perché ti ha portato dove sei.
Anche se sei soffocato dal cemento, lavora di radici e vivi.

Tu sei il messaggio.



- don Bruno Ferrero -
da: "Solo il vento lo sa" di Bruno Ferrero, ed. Elledicì


Stranezze

Mentre camminavo per strada con l'ombrello aperto perché piovigginava, piano, piano si affaccia il sole. 
Che strana cosa, mi sono detto; di solito quando piove non si vede il sole; quando c'è il sole, di solito non piove. Eppure ora piove e c'è anche il sole. Chissà perché? 
Mi sono dato questa risposta: "Dio manda l'acqua per amore; manda pure il sole per amore. Proprio nel suo eccesso d'amore manda e pioggia e sole inspiegabilmente anche insieme". 
Di solito le stranezze, gli eccessi, sono propri degli innamorati.

- Padre Andrea Panont - 
Da: “Chi ha paura di Dio?” Ed. Mimep-Docete



Dio ci chiede di amarlo, mettendo in moto quello che ci ha donato, niente di più, nessun sacrificio, nessun olocausto; chiede intelligenza, forza e cuore, tutto ciò che possediamo!


da: "Gioia infinita. Quaresima e Pasqua 2016" 
























Buona giornata a tutti. :-)


martedì 3 novembre 2015

Felice è chi sa amare - Hermann Hesse


Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. 
Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. 
Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. 
Il denaro non era niente, il potere non era niente. 
Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. 
La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. 
Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. 
La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla. C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. 
Io lo chiamo amore. 
La felicità è amore, nient’altro. 
Felice è chi sa amare. 
Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. 
L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare.

- Hermann Hesse - 
da: "Sull'Amore" , Ed. Oscar Mondadori


Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

- Hermann Hesse - 



La saggezza non è comunicabile. 
La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. 
Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può.


- Hermann Hesse - 





Vorrei vedere tutto, toccare tutto, odorare e assaporare tutto ciò che questo rigoglio estivo offre, vorrei conservare tutto questo e tenermelo per l’inverno, per i giorni e gli anni futuri, per la vecchiaia.

- Hermann Hesse -





















E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta il bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello.
Mai.

- Hermann Hesse  -

Buona giornata a tutti. :-)


mercoledì 14 ottobre 2015

Sperare - Phil Bosmans -

La notte non può essere
così scura
da non riuscire a trovare,
da qualche parte,
una piccola stella.
Il deserto non può essere
così desolato
da non riuscire a trovare,
da qualche parte,
una piccola oasi.
Da qualche parte
ci rimane sempre
una piccola gioia.
Ci sono fiori che sbocciano
persino in inverno.

- Phil Bosmans -




La più grande prigione in cui le persone vivono 
è la paura di ciò che pensano gli altri.

- David Icke -






Questo è il mio augurio:

- Che ci prendiamo del tempo per fare .....niente. 
- Che possiamo liberarci dalle paure di quello che potrebbe succedere ma che ci impedisce di vivere il presente. 
- Che possiamo far si che siano i nostri obbiettivi l’energia che ci alimenta e non più le nostre paure. 
- che possiamo accettare sinceramente e profondamente che siamo tutti degli esseri meravigliosi ed infiniti.
- Che riusciamo ad accettare che siamo già tutto quello che vorremmo essere, questo ci da la tranquillità di raggiungere ciò che sentiamo come nostro obbiettivo.
- Che riusciamo ad accettare gli altri così come sono perché ognuno ha il suo proprio vissuto. E che possiamo vivere la grande serenità che questa consapevolezza ci porta. 
- Che possiamo ricominciare ad apprezzare le cose semplici, come quando eravamo bambini. 
- Che possiamo accettare che le cose più importanti nella nostra vita sono anche le più semplici. 
- Che possiamo dare valore ad ogni nostra pur piccola soddisfazione perché questo ci porta la vera pace.
- Che Sapendo che "simile chiama simile" capiamo che più sono gentile nei miei confronti più il mondo esterno rifletterà gentilezza nei miei confronti. 
- E che possiamo ridare la libertà al bambino in noi.

- Gustav Birth - 






Albert Camus ha scritto: - Nel bel mezzo dell'inverno ho infine imparato che vi era in me un'invincibile estate -. Che meravigliosa metafora per descrivere il nostro stato. Quest’invincibile e meravigliosa estate c’è già, dobbiamo solo scoprirla. Ecco a cosa ci è servito l’inverno.





Buona giornata a tutti. :-)


domenica 23 agosto 2015

Come gestire lo stress - Brein Weiss -

Uno psicologo stava spiegando come gestire meglio lo stress. Quando sollevò un bicchiere d’acqua, tutto il pubblico immaginò che avrebbe posto la solita domanda: “Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?”
Quello che invece domandò fu: “Quanto credete che pesi questo bicchiere d’acqua?”
Le risposte variarono da 250 a 400 grammi. “Il peso assoluto non conta, replicò lo psicologo, dipende dal tempo per cui lo reggo. Se lo sollevo per un minuto, non è un problema. Se lo sostengo per un’ora, il braccio mi farà male. Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato. In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa.”
E continuò: “Gli stress e le preoccupazioni della vita sono come quel bicchiere d’acqua. Se ci pensate per un momento, non accade nulla. Pensateci un po’ più a lungo e incominciano a far male. E se ci pensate per tutto il giorno, vi sentirete paralizzati e incapaci di far qualunque cosa.”

- Brian Weiss - 

da: "Elimina lo stress e ritrova la pace interiore"



Ogni stress lascia una cicatrice indelebile, e l’organismo paga per la sua sopravvivenza dopo una situazione stressante, diventando un po’ più vecchio.
- Hans Selye -



Lo stress è come una spezia − nella giusta proporzione esalta il sapore di un piatto. Troppo poca produce un blando, noioso pasto; troppa può soffocarlo.
- Donald Tubesing - 


“Sei molto, ma molto di più del tuo corpo o della tua mente. Sei un essere meraviglioso, immortale, eterno, pieno di amore e di luce.” 

- Brian Weiss -


Oggi rallenta. Ascolta il canto degli uccelli, annusa un fiore, guarda il tramonto. Riscopri la gioia di piaceri semplici.


Buona giornata a tutti. :-)




mercoledì 1 luglio 2015

Prendi il mio cuore e portalo lontano - Saffo

Prendi il mio cuore e portalo lontano,
dove nessuno ci conosce,
dove il tempo non esiste,
dove possiamo incontrarci,
senza età e ricordi, senza passato.
Con una luce che nasce all’orizzonte
e un domani sereno e silenzioso.
Prendi il mio sguardo e portalo lontano,
dove possa vederti ogni giorno
e darti mille baci
e quindi cento
e dartene altre mille
e quindi cento
quindi mille continui
e quindi cento.
Perché a me pare uguale agli dei,
chi siede a te vicino e il dolce suono
ascolta mentre parli, e ridi amorosamente.
Subito a me il cuore si agita in petto
sol che appena ti veda, e la voce non esce.
E la lingua si spezza.
Un fuoco sottile sale rapido alla pelle,
e gli occhi piú non vedono,
e rombano le orecchie,
e tutto in sudore e tremante
com’ erba patita scoloro.
E morte non pare lontana a me, rapito di mente.

- Saffo -


«Squassa Eros
l’animo mio, come il vento sui monti che investe le querce».

- Saffo -



«Sono qui.
Nell’anticamera del Paradiso
vestita di solo desiderio.
Chiudo gli occhi.
Un passo verso di te.
L’inferno.
Le fiamme avviluppano
i nostri corpi
la pelle freme
il cuore batte a ritmo di danza.
Il sangue bolle.
Il vento tace.
Apro gli occhi…
tu non ci sei.
Io non ci sono».

- Saffo -



«Viviamo, mia Lesbia, e amiamo».

- Gaio Valerio Catullo - 
da “Carmi”


Buona giornata a tutti. :-)