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sabato 23 marzo 2019

Il giorno in cui mi sono amato davvero - Charlie Chaplin

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto,nel momento giusto. 
E allora ho potuto rilassarmi.
Oggi so che si chiama Stima di sé.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho percepito che la mia ansia e sofferenza emozionale non erano altro che un segnale quando contrasto le mie convinzioni.
Oggi so che si chiama Autenticità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cessato di volere una vita diversa ed ho cominciato a vedere che tutto quello che mi succede contribuisce alla mia crescita.
Oggi so che si chiama Maturità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cominciato a vedere l’abuso nel forzare una situazione od una persona con l’unico scopo di ottenere ciò che voglio, sapendo benissimo che né la persona né io siamo pronte e che non è il momento.
Oggi so che si chiama Rispetto.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cominciato a liberarmi da tutto ciò che non mi era salutare, persone, situazioni, tutto ciò che abbassava la mia energia.
All’inizio la mia ragione chiamava questo Egoismo.
Oggi so che si chiama Amor Proprio.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di temere il tempo libero ed ho smesso di elaborare tanti piani, ho abbandonato i grandi progetti per il futuro.
Oggi faccio ciò che è giusto, ciò che mi piace,quando mi piace e secondo il mio ritmo.
Oggi so che si chiama Semplicità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di voler sempre avere ragione e mi sono reso conto di tutte le volte in cui mi sono sbagliato.
Oggi so che si chiama Umiltà.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di rivivere il passato e di preoccuparmi per il futuro.
Oggi vivo nel presente, lì dove la vita si svolge.
Oggi vivo una sola giornata alla volta e so che si chiama Pienezza.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho capito che la mente poteva ingannarmi e deludermi ma che se la metto a servizio del cuore diventa un’alleata preziosa.
Tutto questo è Saper vivere.


- Charlie Chaplin -

dal discorso celebrativo per il suo 70° compleanno




Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L'animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca. 

- Charlie Chaplin -  





Il segreto dell'esistenza umana non sta solo nel vivere, ma in ciò per cui si vive. Senza sapere con certezza per che cosa vive, l'uomo non accetterà di vivere e si sopprimerà pur di non restare sulla Terra. 

- Fedor Dostpevskij -
 I fratelli Karamàzov




 Ho imparato ad essere felice là dove sono.
 Ho imparato che ogni momento 
di ogni singolo giorno racchiude tutta la gioia, 
tutta la pace,
tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita.
Il significato è posto in ogni istante, 
non c'è un altro modo per trovarlo.
Percepiamo solo e soltanto ciò che permettiamo 
a noi stessi di percepire, tutti i giorni,
un istante dopo l'altro.


- Herman Hesse -


Buona giornata a tutti. :-)












giovedì 21 febbraio 2019

Un albero – don Bruno Ferrero

In un paese lontano si trovava un albero prodigioso.

Nessuno conosceva la sua età.

Alcuni dicevano che era più vecchio della terra.

Donne e uomini venivano a supplicarlo. Anche i lupi, nelle notti senza luna, ululavano verso di lui.

Ma nessuno osava mangiare i suoi frutti.
Eppure erano frutti magnifici, enormi, innumerevoli, che pendevano dalle due ramificazioni dell'albero.

Metà di questi frutti erano velenosi. Nessuno sapeva quale delle due metà. 

Dei due grandi rami, uno portava la vita, l'altro la morte.
Venne una grande carestia e la gente del paese soffriva la fame.

Solo l'albero rimaneva imperturbabile, carico di frutti splendidi.
Gli abitanti dei dintorni si avvicinavano indecisi e timorosi. Erano affamati e soffrivano, ma non volevano morire avvelenati.
Ma, un giorno, un uomo che stava per morire si fermò sotto il ramo di destra, raccolse un frutto e lo mangiò senza esitare. Rimase in piedi, tranquillo, con un respiro che si faceva sempre più gioioso.
Tutti di colpo si accalcarono verso il ramo di destra e cominciarono a mangiare quei frutti deliziosi e salutari.
Alla sera, gli abitanti dei posto si riunirono in consiglio. Il ramo di sinistra era non solo inutile, ma anche pericoloso. Decisero di reciderlo con decisione dal tronco. Il giorno dopo, tutti si svegliarono presto e si affrettarono a cercare il loro cibo.
Tutti i frutti del ramo di destra erano caduti in terra e imputridivano nella polvere. Gli uccelli che abitavano tra le foglie erano scomparsi.
L'albero era morto durante la notte.

I contadini allora dissero al padrone. "Signore, tu avevi fatto seminare dei buon grano nel tuo campo. Da dove viene l'erba cattiva?".
Egli rispose: "E' stato un nemico a far questo".
I contadini gli domandarono: "Vuoi che andiamo a strapparla via?".
Ma egli rispose: "No! Perché, così rischiate di strappare anche il grano insieme con l'erba cattiva. Lasciate che crescano insieme fino al giorno del raccolto. A quel momento io dirò ai mietitori: raccogliete prima l'erba cattiva e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece mettetelo nel mio granaio" (Matteo 13,2 7-30).

Male e bene sono misteriosamente mescolati e crescono insieme. Nessun essere umano può sottrarsi alla responsabilità fondamentale che sgorga dalla libertà che Dio gli ha donato: scegliere.

- don Bruno Ferrero -
Fonte: La Vita è Tutto Ciò che Abbiamo - Casa Editrice: ElleDiCi




Dobbiamo essere ben coscienti che il male non è una forza anonima che agisce nel mondo in modo impersonale o deterministico.
Il male, il demonio, passa attraverso la libertà umana, attraverso l’uso della nostra libertà.
Cerca un alleato, l’uomo. Il male ha bisogno di lui per diffondersi.
È così che, avendo offeso il primo comandamento, l’amore di Dio, viene a pervertire il secondo, l’amore del prossimo.
Con lui, l’amore del prossimo sparisce a vantaggio della menzogna e dell’invidia, dell’odio e della morte. Ma è possibile non lasciarsi vincere dal male e vincere il male con il bene (cfr Rm 12, 21)

- papa Benedetto XVI - 
Libano 15 settembre 2012






Porta un albero verde nel tuo cuore e forse gli uccelli vi verranno a cantare….


(antico proverbio cinese)


Buona giornata a tutti. :-)














giovedì 7 febbraio 2019

Il Budda d’oro - Jack Canfield, Mark Victor Hansen

Nell’autunno del 1988 Jack Canfield fu invitato a tenere una conferenza sull’amor proprio e sull’efficienza massima in un convegno ad Hong Kong.

Ciò che lo colpì maggiormente delle cose viste durante questo viaggio fu il tempio di Budda a Bangkok, un tempio molto piccolo che custodisce la statua di un Budda d’oro alto più di tre metri, del peso di oltre due tonnellate e mezza, valutato 196 milioni di dollari!
“Era una visione che incuteva timore: - commenta Canfield - un Budda d’oro massiccio dall’aria gentile ma imponente che ci sorrideva dall’alto“.
Accanto alla statua c’era una bacheca in cui era riportata la sua storia.



Nel 1957 alcuni monaci di un monastero dovevano trasferire un Budda d’argilla dal loro tempio a una nuova sede. Il monastero doveva essere trasferito per far posto alla costruzione di una superstrada attraverso Bangkok. Quando la gru cominciò a sollevare l’idolo gigantesco, il peso era così formidabile che la statua cominciò ad incrinarsi. Per di più cominciò a piovere. Il monaco superiore, preoccupato di non danneggiare il sacro Budda, decise di rimettere a terra la statua e di ricoprirla con un grande telone per proteggerla dalla pioggia.
Più tardi, quella sera, il monaco superiore andò a controllare il Budda. Accese la torcia elettrica sotto il telone per vedere se il Budda era asciutto. Quando la luce raggiunse l’incrinatura, il monaco notò uno strano riflesso. Guardando meglio, si chiese se non potesse esservi qualcosa sotto l’argilla. A mano a mano che venivano via i pezzi d’argilla, il bagliore si faceva più vivido e più esteso. Trascorsero molte ore di lavoro prima che il monaco si trovasse faccia a faccia con lo straordinario Budda in oro massiccio.
Gli storici ritengono che diverse centinaia di anni prima della scoperta del monaco l’esercito birmano stesse per invadere la Thailandia (allora chiamata Siam). I monaci siamesi, rendendosi conto che il loro Paese sarebbe stato ben presto attaccato, coprirono il prezioso Budda d’oro con uno strato esterno d’argilla per impedire che il loro tesoro venisse trafugato dai birmani. Purtroppo, a quanto pare, i birmani massacrarono tutti i monaci siamesi e il loro segreto ben custodito dal Budda d’oro rimase intatto fino a quel giorno fatale del 1957. 

Tornando a casa - scrive Canfield - in aereo cominciai a pensare fra me: 

Tutti siamo come il Budda d’argilla, coperti da una crosta di durezza costituita dalla paura, eppure sotto ciascuno di noi vi è un “Budda d’oro” o un “Cristo d’oro” o “un’essenza d’oro” che è il nostro vero Io.
A un certo punto della nostra vita, fra i due e i nove anni d’età, cominciamo a coprire la nostra “essenza d’oro”, il nostro io naturale. 
Più o meno come il monaco, con martello e scalpello, il nostro compito ora è di scoprire la nostra vera essenza.

- Jach Canfield, Mark Victor Hansen -
Fonte: “Brodo Caldo per l'Anima 1°- Storie che scaldano il cuore e confortano lo spirito”, Jack Canfield, Mark Victor Hansen



La tua mente è come la terra di un orto. Alla terra non importa quali semi pianti, patate o meloni, erbacce o cavoli. La terra (la mente) nutre ciò che pianti.
Pianta semi di prosperità e raccogli prosperità; pianta semi di povertà e mieti povertà.

- David Schwartz -
 La Magia di Pensare al Successo


Ognuno di noi ha nel cuore un sogno da realizzare, un dono da offrire, ma spesso pensiamo che non sia unico o di non essere i migliori del mondo. E allora? Questo rende forse i nostri doni meno validi? Vogliamo usare questo fatto come scusa per non offrire i nostri doni?
Il nostro compito non è controllare i nostri sogni, ma capire quali sono e dare loro vita.

- Lucia Giovannini -
Libera la tua vita, Sperling & Kupfer


Buona giornata a tutti. :-)






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martedì 15 gennaio 2019

L'uovo e il Cucchiaino - don Bruno Ferrero

Una donna, che non aveva grandi risorse economiche, trovò un uovo. 
Tutta felice, chiamò il marito e i figli e disse: "Tutte le nostre preoccupazioni sono finite. Guardate un po': ho trovato un uovo! Noi non lo mangeremo, ma lo porteremo al nostro vicino perché lo faccia covare dalla sua chioccia. Così presto avremo un pulcino, che diventerà una gallina. 
Noi naturalmente non mangeremo la gallina, ma le faremo deporre molte uova, e dalle uova avremo molte altre galline, che faranno altre uova. Così avremo tante galline e tante uova. Noi non mangeremo né galline né uova, ma le venderemo e ci compreremo una vitellina. Alleveremo la vitellina e la faremo diventare una mucca. 
La mucca ci darà altri vitelli, finché avremo una bella mandria. Venderemo la mandria e ci compreremo un campo, poi venderemo e compreremo, compreremo e venderemo". 

Mentre parlava, la donna gesticolava. 

L'uovo le scivolò di mano e si spiaccicò per terra.

I nostri propositi assomigliano spesso alle chiacchiere di questa donna: "Farò... Dirò... Rimedierò...".

Passano i giorni e gli anni, e non facciamo niente.

- don Bruno Ferrero -
Fonte: Quaranta storie nel deserto di Bruno Ferrero, ed. ElleDiCi





Una vecchietta serena, sul letto d'ospedale, parlava con il parroco che era venuto a visitarla.

"Il Signore mi ha donato una vita bellissima. Sono pronta a partire".
"Lo so" mormorò il parroco.
"C'è una cosa che desidero. Quando mi seppelliranno voglio avere un cucchiaino in mano".
"Un cucchiaino?". Il buon parroco si mostrò autenticamente sorpreso. "Perché vuoi essere sepolta con un cucchiaino in mano?".
"Mi è sempre piaciuto partecipare ai pranzi e alla cene delle feste in parrocchia. Quando arrivavo al mio posto guardavo subito se c'era il cucchiaino vicino al piatto. Sa che cosa voleva dire? Che alla fine sarebbero arrivati il dolce o il gelato".
"E allora?".
"Significava che il meglio arrivava alla fine! E proprio questo che voglio dire al mio funerale. Quando passeranno vicino alla mia bara si chiederanno: Perché quel cucchiaino?. Voglio che lei risponda che io ho il cucchiaino perché sta arrivando il meglio".

Un medico era assillato da un paziente che aveva una gran paura di morire.
"Come sarà quel momento, dottore? Che mi succederà?".
Il dottore apri la porta della stanza per andarsene e il cagnolino del malato entrò di gran carriera. Abbaiando e scodinzolando di gioia, saltò sul letto e sommerse mani e volto del padrone di leccatine affettuose.
Il dottore disse: "Sarà proprio così. Qualcuno aprirà la porta e...

- don Bruno Ferrero -

fonte: Il Segreto dei Pesci Rossi di Bruno Ferrero, Casa Editrice: ElleDiCi


Buona giornata a tutti. :-)






venerdì 19 ottobre 2018

Cosa ti manca per essere felice? - Simona Atzori

Dobbiamo fermarci in tempo, prima di diventare quello che gli altri si aspettano che siamo. 
È nostra responsabilità darci la forma che vogliamo, liberarci di un po' di scuse e diventare chi vogliamo essere, manipolare la nostra esistenza perché ci assomigli.
Non importa se hai le braccia o non le hai, se sei lunghissimo o alto un metro e un tappo, se sei bianco, nero, giallo o verde, se ci vedi o sei cieco o hai gli occhiali spessi così, se sei fragile o una roccia, se sei biondo o hai i capelli viola o il naso storto, se sei immobilizzato a terra o guardi il mondo dalle profondità più inesplorate del cielo. La diversità è ovunque, è l'unica cosa che ci accomuna tutti.
Tutti siamo diversi, e meno male, altrimenti vivremmo in un mondo di formiche.
Non c'è nulla che non possa essere fatto, basta trovare il modo giusto per farlo.
Io tengo il microfono con i piedi, altri con le mani, altri ancora lo tengono sull'asta. Sta a noi trovare il modo giusto per noi.
Io credo nella legge dell'attrazione: quello che dai ricevi. Se trasmetti amore, attenzione, serenità; se guardi alla vita con uno sguardo costruttivo; se scegli di essere attento agli altri e al loro benessere; se conservi le cose che ami e lasci scivolare via quelle negative, la vita ti sorriderà.
Se avessi avuto paura sarei andata all'indietro, invece che avanti. 
Se mi fossi preoccupata mi sarei bloccata, non mi sarei buttata, avrei immaginato foschi scenari e mi sarei ritirata. Invece ho immaginato. Adesso sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. 
Ed è una gioia raccontarla, questa mia felicità.

- Simona Atzori -
da: "Cosa ti manca per essere felice", ed. Mondadori

incontro emozionante il 4 aprile 2017 in San Pio V, Milano

Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c'è?
Spesso i limiti non sono reali, i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda.

- Simona Atzori -
da: "Cosa ti manca per essere felice", ed. Mondadori


«Cosa fanno le mie mani? Cosa potrebbero fare di più? A cosa mi servirebbero le mie mani? 
La mia risposta potrebbe sembrare strana a chi le mani le ha, a chi non conosce il mondo che creo attraverso i miei piedi, a chi non sa che esiste un altro modo. 
Le mie mani non mi servono. 
Le visualizzo, le dipingo, ma rimangono lì, come un’immagine senza funzione, per quanto belle possano essere, per quanto utili possano sembrare. I miei piedi sì che sono preziosi. Fanno magie. Fanno le mani. Chi potrebbe mai aver bisogno di quattro mani?» 

- Simona Atzori -
da: "Cosa ti manca per essere felice", pag.132, ed. Mondadori



La vera disabilità

La vera disabilità
è quella dell'anima
che non comprende,
quella dell'occhio
che non vede i sentimenti,
quella dell'orecchio
che non sente le richieste d'aiuto.
Solitamente, il vero disabile è colui che,
additando gli altri, ignora di esserlo.


- Gladys Rovini -



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it










martedì 16 ottobre 2018

Il valore della vita non sta in ciò che fai - Omar Falworth

Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
e a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te…
… se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita…
… ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,
ma ciò che riuscirai a darle….
Allora avrai imparato a vivere.


… Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.

Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.

L’unica cosa che si può avere è se stessi,
se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.

Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,
ma se non ti adoperi per farne almeno un po’
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.

Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l’hai trovato
... allora sarà grande.

... Sai vivere quando...
pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,
pur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito
ma soprattutto, sai vivere quando...
Pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
ma ancor di più sai vivere...
se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.

- Omar Falworth -





Il valore della vita non risiede nel numero dei giorni, ma nell'uso che ne facciamo: un uomo può vivere a lungo, eppure vivere molto poco. 
La soddisfazione nella vita non dipende dal numero degli anni, ma dalla volontà. 

- Michel de Montaigne -





Ogni giorno è un nuovo giorno.
Tutto da inventare, tutto da vivere, tutto da godere.
L’alba lo posa sul palcoscenico della tua vita,
e se ne va.

Il nuovo giorno è tuo, t’appartiene,
nessuno te lo può portare via.
Puoi farne ciò che vuoi.
Puoi farne un capolavoro o un fiasco.
Perché sei Tu il soggettista...
Perché sei Tu il regista...
Perché sei Tu il protagonista.
La vita è fatta di tanti nuovi giorni:
tutti da inventare,
tutti da vivere,
tutti da godere.
Alzati dalla poltrona di prima fila!...
e sali sul palcoscenico della tua vita!



- Omar Falworth -


Buona giornata a tutti. :)