Visualizzazione post con etichetta felicità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta felicità. Mostra tutti i post

domenica 15 gennaio 2017

Copri il mio capo (1906) - Rabindranath Tagore

Copri il mio capo
con la polvere dei tuoi piedi,
e immergi nelle lacrime
il mio orgoglio.

Se divento ambizioso
mi disonoro,
se cerco me stesso
semino morte.

Immergi nelle lacrime
il mio orgoglio.

Nel mio lavoro
che io non predichi me stesso;
nella mia vita
si compia la tua volontà.

Domando la tua pace,
splendore della tua esistenza.

Ignora il mio egoismo e fermati
dentro il fior di loto del mio cuore.

Immergi il mio orgoglio
nelle lacrime.


- Rabindranath Tagore - 


Fonte: “Canti di offerta, Ghitangioli”, 
Ugo Guanda Editore in Parma


Nell'uomo avviene una doppia nascita: una prima volta nel grembo materno e una seconda volta nella libertà: l'uomo nasce una volta per sé e una volta insieme con gli altri.

- Rabindranath Tagore - 
Da:  "Il nido dell'amore



Ogni Alba porta un nuovo giorno,
lavando con la luce della speranza
le macchie e la polvere dello spirito
vuoto di ogni giorno passato.

Vuoi celare te stesso!

Il cuore non ubbidisce,
diffonde luce dagli occhi.

Nella vita non c’è speranza
di evitare il dolore:
che tu possa trovare nell’animo
la forza per sopportarlo.

Cieco, non sai che l’andare e il venire
camminano sulla stessa strada?

Se sbarri la strada all’andata
perdi la speranza del ritorno…

- Rabindranath Tagore - 





Buona giornata a tutti. :-)



lunedì 24 ottobre 2016

Guarigione come riconciliazione - Anselm Grün

Molte persone si ammalano perché hanno dentro di sé qualcosa che si è spaccato. La spaccatura si ripercuote spesso sul corpo. 
Essere sano significa essere intatto, integro, essere pacificato con tutto quello che c’è in me. 
Ci sono forme di spiritualità, nel passato come pure nel presente, che ci fanno ammalare. 
Chi si identifica con ideali elevati, corre sempre il pericolo di lasciar da parte la propria realtà. Ciò che non si vuole ammettere in se stessi viene rimosso o represso. Ma non possiamo rimuovere la nostra realtà impunemente: essa si ripercuoterà negativamente sull’anima, oppure si riverserà sul corpo come malattia.
Nella Bibbia la guarigione avviene allorquando Gesù tocca i malati. 
Questi devono mettere davanti a Cristo la loro vera situazione, affinché la sua forza sanante possa scorrere sulle loro ferite e le possa trasformare. Gesù non è un mago divino che fa sparire d’incanto le nostre malattie. Solo quando ci mettiamo di fronte alla nostra realtà, ci rendiamo conto delle ferite che sono in noi e le presentiamo coscientemente a Cristo, solo allora la guarigione è possibile. Una via di guarigione è mettersi di fronte alle nostre ferite; l’altra via consiste nel fare pace con noi stessi. Questa pacificazione non è un’autoguarigione, ma è piuttosto una risposta alla fiducia di essere accolti da Dio incondizionatamente.

- Anselm Grün -



Chi ha gli occhi purificati da Dio può salire dalla bellezza del mondo a quella di Dio. E vede la bellezza del mondo nella luce della bellezza di Dio.  

- Anselm Grün -
da: Bellezza, una nuova spiritualità nella gioia di vivere


La bellezza non la si può “fabbricare”: non possiamo comprarla né sforzarci di ottenerla. Possiamo solo riceverla, accoglierla come dono: la incontriamo, se apriamo gli occhi, nella natura, nell’arte e nella musica, nelle altre persone, e persino in noi stessi. 
È la chiave per una vita piena. 
Il bello dona gioia e momenti di felicità dove meno ce l’aspettiamo. 
Ci spalanca le porte e ci introduce in un luogo in cui il nostro cuore può sentirsi a casa. Perché, come diceva Dostoevskij, «la bellezza salverà il mondo».

- Anselm Grün -
da: Bellezza, una nuova spiritualità nella gioia di vivere




Buona giornata a tutti. :-)





lunedì 29 agosto 2016

La vita è in gioco - Omar Falworth

Se vuoi vivere felice, diventa bambino...
Prendi la vita come un giuoco...
Gioca alla vita!...
I bambini, quando giocano,
non pensano al giuoco che fanno,
non si chiedono a cosa serve,
cosa ci guadagnano,
quando finirà e perché finirà,
non perdono tempo a fare e a disfare regole,
ma solo a divertirsi.
Se vuoi vivere felice,
non pensare perché vivi,
a cosa serve la vita,
perché sei nato,
perché devi morire
o altre inutilità del genere.
Pensa a vivere!


“Gioca” alla vita!

- Omar Falworth - 

Da: “Pensieri Azzurri per vivere meglio”  di Omar Falworth -  Ed. Splendida Mente



La lealtà è il peso più leggero che uno si possa portare dietro. 
Ti fa essere te stesso e non ti costringe a portare una maschera: quella della convenienza. 

- Giuseppe D'Oria - 


"Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e ad uscirne vivo. 
Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato".

- Haruki Murakami - 


Buona giornata a tutti. :-)



domenica 10 luglio 2016

Amare, la preghiera dell'adolescente - Padre Michel Quoist

Signore, vorrei amare, ho bisogno d'amare.
Tutto il mio essere non è che desiderio:
il mio cuore, il mio corpo,
si protendono nella notte verso uno sconosciuto da amare.

Le mie braccia brancicano nell'aria verso uno sconosciuto da amare.
Sono solo mentre vorrei essere due.
Parlo e nessuno è presente ad ascoltarmi.
Vivo e nessuno coglie la mia vita.

Perché essere così ricco e non aver nessuno da arricchire?
Donde viene quest'amore? Dove va?
Vorrei amare, Signore,

ho bisogno d'amare.
Ecco stasera, Signore, tutto il mio amore inutilizzato.

Ascolta, Mio caro, fermati,
fai, in silenzio, un lungo pellegrinaggio fino in fondo al tuo cuore.

Cammina lungo il tuo amore nuovo,
così come si risale un ruscello per scoprirne la sorgente.
E al termine, laggiù in fondo, nell'infinito mistero della tua
anima turbata, Mi incontrerai,
perché io mi chiamo Amore piccolo,
ed Io non sono altro che Amore, da sempre,
E l'amore è in te. 

Io ti ho fatto per amare, per amare eternamente.
Ed il tuo amore sarà un altro te stesso.

Lei sta cercando;

Rassicurati, è già sulla tua strada,
In cammino da sempre,

sulla strada del Mio Amore.
Bisogna aspettare il suo passaggio,
lei si avvicina,

tu ti avvicini,
vi riconoscerete,
perché Io ho fatto il suo corpo per te,
ho creato il tuo per lei,

ho fatto il tuo cuore per lei, ho creato il suo per te,
e voi vi state ricercando nella notte,
nella mia notte che diventerà luce
se voi avrete fiducia in Me. 

Conservati per lei, piccolo mio,

come lei si conserva per te.
Io vi custodirò l'uno per l'altra,
e, giacché hai fame d'amore,
ho posto sul tuo cammino tutti i tuoi fratelli da amare.

Credimi, è un lungo tirocinio l'amore,
e non vi sono diverse specie di amore:
Amare, vuol sempre solo dire abbandonare se stessi
per darsi agli altri.....

Signore, aiutami a dimenticarmi per gli uomini miei fratelli,
perché dando me stesso impari ad amare.


(Padre Michel Quoist)

http://leggoerifletto.blogspot.com/2010/09/lamore-non-e-gia-fatto-si-fa.html


Foto by Pierpaolo Lo Monaco - Indonesia 2010
Vivere l'amore, significa talvolta incamminarsi lungo sentieri non segnalati.
E ci vuole molta fedeltà, lealtà ed umiltà per non smarrirsi ed impantanarsi. 

- Padre Michel Quoist -  
A cuore aperto


„Dì pure: non so. Non ne ho la forza. Non comprendo... 
E ti renderai utile all'altro poiché gli uomini hanno bisogno di interlocutori che riconoscano i loro limiti, per poter riconoscere i propri.
Sii te stesso. 
Gli altri hanno bisogno di te, tale quale il Signore ti ha voluto. 
Non hai il diritto di mascherarti, né di fingere, altrimenti defraudi il tuo prossimo. Di' a te stesso: io gli posso dare qualche cosa perché egli non ha mai incontrato nessuno identico a me, né mai lo incontrerà, perché io sono un esemplare unico uscito dalle mani di Dio.

- Padre Michel Quoist - 




Buona giornata a tutti. :-)

domenica 29 maggio 2016

Il credo dell'ottimista - Christian Daa Larson

Prometti a te stesso di infondere bontà‚ bellezza‚ amore
ad ogni persona che incontri;
di far sentire a tutti i tuoi amici
che c’è qualcosa di grande in loro;
di guardare al lato bello di ogni cosa e
di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.
Prometti a te stesso di pensare solo al meglio‚
di lavorare solo per il meglio; di aspettarti solo il meglio‚
di essere entusiasta del successo degli altri come lo sei del tuo.
Prometti a te stesso di dimenticare gli errori del passato
per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro‚
di essere sereno in ogni circostanza e
di regalare un sorriso ad ogni creatura che incontri;
di dedicare così tanto tempo a migliorare il tuo carattere
da non aver tempo per criticare gli altri.
Prometti a te stesso di essere troppo nobile per l’ira‚
troppo forte per la paura‚
troppo felice per lasciarti vincere dal dolore.

- Christian Daa Larson - 
(1874 -1954)

L’originale fu pubblicato nel 1912 in un libro intitolato Your Forces and How To Use Them


Coltiva il giardino dei tuoi pensieri, riscalda la serra del tuo cuore, difendi il prato della tua mente, nessuno potrà rubarti la bellezza che hai in fondo all'anima. 


- San Giovanni Bosco - 




Il senso dell’umorismo è terapeutico, non ha effetti collaterali,  migliora l’efficienza del cervello e del sistema nervoso, difende la psiche dagli attacchi di malumore, dalle preoccupazioni e dalle insoddisfazioni continue.


Il buon umore allunga la vita, ringiovanisce, rinforza le difese immunitarie, favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni, attenua la depressione, l’ansia e stimola il metabolismo, la produzione di endorfine, di anticorpi e di neurotrasmettitori come serotonina, noradrenalina, dopamina.


O Vergine Santissima, amica del silenzio e della solitudine, che ci invitate a questo prediletto vostro Santuario, degnatevi parlarci al cuore parole di vita quali Voi sapete rivolgere ai vostri figli, massime nei momenti della tribolazione e della necessità, e chiamateci a sincera penitenza, a piena emenda dei nostri costumi, a vita veramente cristiana e santa.

Ave Maria

O Vergine benignissima, che tutto cuore pei vostri figli, vi compiacete dispensare in questo santo luogo con straordinaria larghezza i tesori di grazia che il Vostro Divin Figlio vi ha affidati, abbiate pietà anche di noi, liberateci dai mali che soffriamo, dateci forza contro le tentazioni, ravvivate in noi lo spirito di Gesù Cristo e, se è per il nostro meglio, concedeteci quello che ardentemente desideriamo e con tanta fiducia ci aspettiamo da Voi. 

Ave Maria 

O Vergine potentissima, che in questo luogo di vostra particolare predilezione avete consolato tante anime col liberarle dal peccato e dai mali che ne sono le conseguenze, col manifestar loro le vie su cui il Signore le voleva, coll'infervorarle nei santi loro proponimenti, consolate noi pure col renderci vostri fervorosissimi figli, sempre fedeli al vostro amore ed alla pratica generosa delle cristiane virtù fino alla morte. Così sia. 

Ave Maria.

Salus infirmorum, ora pro nobis. 
Consolatrix afflictorum, ora pro nobis. 
Refugium peccatorum, ora pro nobis. 
Madonna del Bosco, pregate per noi


Buona giornata a tutti. :-)




lunedì 25 aprile 2016

Il prezzo della libertà

C'era una volta un aquilone. Era legato ad un filo sottile e si librava nell'aria, come danzando, pilotato dolcemente dalle mani esperte di un piccolo uomo, il suo creatore. 
L'aquilone gioiva nel vederlo sorridere mentre lui danzava, ma un giorno sentì il desiderio di andare più in alto, di volare da solo e si accorse che quel filo, quel filo sottile glielo impediva.
D'un tratto quell'esile filo che era stato l'unione col suo creatore divenne per lui come una catena opprimente. 
L'aquilone cominciò a dimenarsi, a dare strattoni, ad imprecare contro quel piccolo uomo che lo teneva prigioniero. Tanto si agitò che ad un certo punto il filo si spezzò.
L'aquilone cominciò a volare da solo, finalmente libero, felice di danzare nel vento senza catene.
Il piccolo uomo lo chiamava, supplicandolo di non andare troppo in alto, ma egli, ormai libero, non ascoltava le sue parole.
Improvvisamente il vento divenne più forte e cominciò a sbatterlo da ogni parte, a trascinarlo in una folle corsa.
Avrebbe voluto rallentare, fermarsi per un attimo, ma non poteva.
Il vento lo feriva con le sue raffiche mortali, lo mandava a sbattere contro le cime degli alberi e non poteva scansarle. 
I rami aguzzi gli strappavano brandelli di carta, mettevano a dura prova il suo esile scheletro.
L'aquilone cominciò ad aver paura, a pensare che presto il suo volo sarebbe finito per sempre.
Guardò giù e, sotto di sé, vide il piccolo uomo che correva affannosamente, cercando di non perderlo di vista.
Provò nostalgia per quel viso sorridente, ma il vento non gli dava tregua, sembrava divertirsi a tormentarlo.
All'improvviso il vento cominciò a scemare e l'aquilone pensò che presto si sarebbe finalmente fermato. Guardò diritto davanti a sé e vide una grossa pozzanghera che sì faceva sempre più vicina.
Provò un brivido di terrore, ma non poteva cambiare strada. L'acqua lo accolse in un abbraccio mortale e sentì la carta rammollirsi, disfarsi lentamente.
E' la fine, - pensò - ma poi, improvvisamente si sentì sollevato delicatamente da una mano familiare. Il piccolo uomo, tutto sporco di fango, lo asciugò pazientemente, curò le sue ferite, sistemò il suo esile scheletro e lo legò di nuovo con quel piccolo filo.
Passarono i giorni e l'aquilone tornò a volare legato a quel filo sottile, tra le mani del piccolo uomo. Capì che era bello volare insieme a lui, danzare per lui e quel filo sottile non gli sembrò più una catena crudele, ma un appiglio sicuro, un rifugio contro le avversità.
Aveva capito, finalmente, che la libertà è bella, ma ha un prezzo, che occorre pagare.

Fonte: Segno nel mondo, Soci, Anno V n. 2 del 31/01/1995





La famiglia, dunque, è composta da un uomo e una donna uniti nel vincolo del matrimonio con fine oblativo per procreare. Altri tipi di unione non hanno motivo di definirsi famiglia, queste cose non le ho inventate io, le ha fatte la natura e contro di essa, visto che va di moda l’ecologismo, non possiamo andare.

- Mons. Paolo Atzei - 
Vescovo di Sassari


La vocazione del custodire è l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. Ed è il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo. Ed è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio! 

- Papa Francesco - 



In realtà noi non possiamo distinguere una legge buona da una cattiva in nessun altro modo se non in base ad una norma della natura; non solo il giusto e l’ingiusto vengono distinti per natura, ma anche tutto ciò che è buono e ciò che è turpe  […] pensare che queste cose siano frutto dell’opinione 
e non poste dalla natura, è da pazzi.

- Cicerone - 



«Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo.»

- Papa Benedetto XVI -


.. c'è una dittatura dolce in giro, lenta e inesorabile, che esautora il Parlamento, che si regge sul sostegno dei benestanti, che si alimenta di corruttele e di saltimbanchi, che se ne frega dei poveri, che vende armi nel mondo, che ci nutre di menzogne, che ingrassa i bilanci delle banche e del malaffare, che deturpa il creato e le coscienze, che illude le nuove generazioni cancellando il passato e il futuro .. sì, c'è una dittatura implacabile e liquida in giro, che ha prenotato il suo tempo per il prossimo ventennio .. e forse, delusa e oltraggiata, non tornerà più la nostra affaticata democrazia ..

- Benito Fusco - 




Buona giornata a tutti. :-)





venerdì 1 aprile 2016

Tipo Tre: L'Esecutore - Helen Palmer

Sono stati bambini apprezzati per i loro successi. 
Al ritorno a casa venivano interrogati sui loro successi piuttosto che sui loro sentimenti. Fondamentale era evitare gli insuccessi, perché solo i vincitori sono degni di amore.
Rappresentano il tipo iperattivo associato al mito americano della giovinezza, della forza e della competitività. 
Sembrano non conoscere la sofferenza e possono passare tutta la vita senza riconoscere il fatto di aver perso il contatto con la vita interiore. 
I Tre sono sempre così impegnati che non hanno tempo per sentirsi depressi. La loro definizione, portata a estremi patologici, è “drogati dal lavoro”: maniaci dell’iperattività, incapaci di fermarsi e di riposare. Nel mezzo di un momento altamente emotivo, il Tre può volare improvvisamente ad altro: al prossimo appuntamento o al pranzo d’affari.
I Tre esprimono l’amore attraverso l’azione e la famiglia diventa una serie di quadretti perfetti.
Le loro preoccupazioni comprendono: identificazione con l’azione e il successo, competizione e timore del fallimento, scarso accesso ai sentimenti, confusione tra io reale e ruolo professionale.
Mantenersi sempre occupati assicura una produttività costante e assorbe ogni possibile momento libero in cui potrebbero affacciarsi sentimenti ansiosi rispetto ai potenziali fallimenti. 
Gli esecutori entrano in contatto con la loro sincerità, durante le pause forzate: in genere si fermano per mancanza di lavoro o per malattia e non per decisione spontanea.
Il Tre tende a trasformarsi nel prototipo dell’approvazione sociale: può essere lacerante, per un giovane Tre, accorgersi che un altro vede la differenza tra la sua vera personalità e l’io fittizio.
Sono orgogliosi dei propri successi, degli onori e della vittoria; sono narcisisticamente convinti della propria competenza e superiorità. Hanno fiducia nelle proprie capacità, ma sanno che c’è sempre qualcosa da imparare. Se un altro fa bene, un Tre deve fare meglio.
Un fallimento non è considerato tale se nello stesso tempo si presenta un’altra promettente possibilità. La loro estrema adattabilità è una benedizione e un peso. Una benedizione perché in condizioni di stress, sanno reagire rapidamente e con efficacia; è un peso perché i reali sentimenti sono sospesi nell’interesse della produttività e possono dare l’impressione di persone pronte a cambiare bandiera per vantaggio personale.
Sono abilissimi a far aprire gli altri o a tirarli fuori da stati negativi, stimolandoli ad attività emotivamente costruttive.
Il loro interesse per l’aspetto fisico del compagno può sostituirsi alla profondità dei sentimenti.
I Tre vogliono essere l’autorità e la loro presenza in un gruppo è garanzia di successo. Un Tre evoluto si assume la responsabilità in prima persona ed è un punto di riferimento per gli altri.
Fattori di crescita: imparare a fermarsi lasciando alle emozioni e alle reali opinioni il tempo di emergere, notare il desiderio di essere il paziente perfetto in terapia.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio




Sono stanca di avere intorno chi vede il male dappertutto.
La negatività ti penetra dentro, ti avvolge, ti risucchia.
Così prima che scenda il buio definitivamente, cambio punto di vista, cambio prospettiva, cambio compagnia.

- Alessandra Bucci - 




Credo che ogni tanto bisognerebbe
non pensare, ma vivere.
Vivere di quei sorrisi spontanei,
degli abbracci inaspettati.
Vivere di emozioni vere, di quelle
che si infilano nelle ossa e fan venire i brividi.
Credo che ogni tanto bisognerebbe
smettere di chiedersi "perché"
e buttarsi per vedere che cosa succede.


Buona giornata a tutti. :-)


giovedì 18 febbraio 2016

Ho debolezze eleganti, e cicatrici charmantes - Alessandro Baricco

Sono una donna felice,
come lo dovrebbe essere
qualunque donna
al riverbero di questa età luminosa.
Ho debolezze eleganti,
e cicatrici charmantes.
Non ho più illusioni sulla nobiltà
delle persone,
e per questo sò apprezzare
la loro inestimabile arte
di convivere con le proprie
imperfezioni.
Sono clemente,
alla fine,
con me stessa e con gli altri.
Così sono pronta ad invecchiare,
ripromettendomi di farlo
negli eccessi e nelle sciocchezze.
Se l'età adulta
ti ha dato quello che volevi,
la vecchiaia
dev'essere una sorta
di seconda infanzia
in cui torni a giocare,
e non c'è più nessuno
che ti può dire di smettere.

- Alessandro Baricco - 
da: "Questa storia"


Donna seduta all’aperto  (1879)
Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) - Museo d'Orsay - Parigi

In onore di questo nostro paziente, splendido morire

Tu lo sai qual è la vera tragedia? Che la forza invecchia nella complessità. 
E la leggerezza nella pazzia. 
La forza costruisce e costruisce e, alla fine non c’è più spiraglio, non trovi più una porta aperta. Niente. 
E la leggerezza sempre svapora, diventa una cosa inutile. Come un volo senza uccelli. 
Beethoven, che era la forza, diventò incomprensibile. 
E Rossini, che era la leggerezza, impazzì. Piccolo riassunto della lezione, Martha. Nella Nona sinfonia c’è intelligenza, genio, libertà. Ma c’è così poca bellezza. Proprio perché non gli riusciva più di… doveva farsi strada tra tutta quella complessità. 
I gesti dei vecchi, sempre così complicati. Difficili. 
Ritrovare per un attimo un po’ di bellezza. Ci riuscì forse ancora un paio di volte ancora, prima di morire. Ma non nella Nona. Tempo dopo. Musica piccola. Niente a che vedere con cori oppure … Musica piccola. 
Io ogni tanto me lo immagino sai, lì, nel deserto ghiacciato della sua vecchiaia, d’improvviso ritrovare i passi lievi della bellezza per riuscire a sfiorarla, stringerla con un unico preciso gesto. 
Un miracolo. Tutti ci meriteremmo un miracolo così. 
Ce lo dovrebbero concedere nell’ultimo istante, in cambio del morire. 
In onore di questo nostro paziente, splendido morire.

- tratto da Lezione Ventuno di Alessandro Baricco - 



Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.

- Alessandro Baricco - 
da: "I barbari", ed. Feltrinelli



Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono.
È un sistema geniale.
I giorni e poi le notti.
E di nuovo i giorni.
Sembra scontato, ma c’è del genio.
E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo:
i tramonti.

- Alessandro Baricco - 
































Di tutte le cose importanti e urgenti che dobbiamo fare oggi ce n'è una che non può proprio aspettare: vivere! E sorridere ... insieme al caffè .

Buona giornata a tutti. :-)