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giovedì 13 ottobre 2016

Preghiere del Mattino


Atto di adorazione o Preghiera della mattina

Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte.
Ti offro le azioni della giornata, fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior Tua gloria. 

Preservami dal peccato e da ogni male.
La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Così sia.

 
Padre nostro

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. 

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
 
Ave Maria

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. 

Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. 
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era in principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.


Credo

Io credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spinto Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese all'inferno; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Credo Apostolico

Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. Ed in Gesù Cristo, Suo Figliolo Unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto. 

Discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò dai morti, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre Onnipotente. Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, l’una, santa ed universale Chiesa cristiana, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei corpi, e la vita eterna. Amen.

Salve Regina

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a te ricorriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. 

Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. 
E mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. 
O clemente, o pie, o dolce Vergine Maria. 

Angelo di Dio

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

Atto di fede

Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello che Tu hai rivelato e la Santa Chiesa ci propone a credere. 

Ed espressamente credo in Te, unico vero Dio in tre persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. 
E credo in Gesù Cristo, figlio di Dio, incarnato e morto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. 
Conforme a questa fede voglio sempre vivere. 
Signore accresci la mia fede.

Atto di speranza

Mio Dio, spero dalla tua bontà vostra, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. 

Signore, che io possa goderti in eterno.

Atto di carità

Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei Bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo mio come me stesso, e perdono le offese ricevute. 

Signore, fa' ch'io vi ami sempre più.

Offerta della giornata a Maria Santissima

O Maria Madre del Verbo incarnato e Madre nostra dolcissima, siamo qui ai tuoi Piedi mentre sorge un nuovo giorno, un altro grande dono del Signore. Deponiamo nelle tue mani e nel tuo cuore tutto il nostro essere. 

Noi saremo tuoi nella volontà, nel pensiero, nel cuore, nel corpo. Tu forma in noi con materna bontà in questo giorno una vita nuova, la vita del tuo Gesù. Previeni e accompagna o Regina del Cielo, anche le nostre più piccole azioni con la tua ispirazione materna affinchè ogni cosa sia pura e accetta al momento del Sacrificio santo e immacolato. 
Rendici santi o Madre buona; santi come Gesù ci ha comandato, come il tuo cuore ci chiede e ardentemente desidera. Così sia.

Offerta della giornata al S. Cuore di Gesù

Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria di Dio Padre. Amen.

Gesù, Giuseppe e Maria

Gesù Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia. 

Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell'ultima agonia. 
Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l'anima mia. Amen.

Ti benedico o Padre

Ti benedico o Padre, all'inizio di questo nuovo giorno. 

Accogli la mia lode e il mio grazie per il dono della vita e della fede. 
Con la forza del tuo Spirito guida i miei progetti e le mie azioni: fa che siano secondo la Tua volontà. 
Liberami dallo scoraggiamento davanti alle difficoltà e da ogni male. 
Rendimi attento alle esigenze degli altri. 
Proteggi con il tuo amore la mia famiglia. 
Così sia.

















Buona giornata a tutti. :-)






martedì 9 febbraio 2016

Le benedizioni annullano le maledizioni – Padre Amorth Gabriele

Ci dice la Scrittura: “le benedizioni annullano le maledizioni”.
Forse ve l'ho già detto un'altra volta che a Roma c'era una donna che abitava al secondo piano e al di là della strada, una strada stretta, al secondo piano, quindi allo stesso piano ci abitava una maga con tanto di cartello alla porta: MAGA.


Ogni tanto lei si accorgeva che se si affacciava alla finestra, questa maga faceva degli strani segni verso di lei e dopo questi segni le capitavano sempre delle sfortune, delle sventure.

Come poteva fare per liberarsi? E io gli ho insegnato: “sai cosa devi fare? Appena ti accorgi che la maga fa dei segni verso di te, tu con i vetri chiusi in maniera che lei non veda quello che fai, mandale delle benedizioni chiedendo con fede al Signore di benedirla”.

Così dopo di allora, non ha più avuto alcun incidente.

Le benedizioni annullano le maledizioni.

Perciò benediciamo in cuor nostro se qualcuno ci ha maledetto.


(Padre Amorth Gabriele)





Molti disturbi mentali sono in realtà causati dal demonio. 
Padre Candido (esorcista maestro di Padre Amorth) disse una volta al demonio (durante un esorcismo): "Tu ormai non possiedi più nessuno...", e il demonio rispose "Io? Tu non sai quanta gente possiedo io nei manicomi!!!"


da: Più Forti del Male, Padre Gabriele Amorth





 Dio, dandoci la libertà - che ci fa scegliere tra Lui e il contrario di Lui -, fa in modo che la nostra esistenza sia nelle nostre mani.  

- Padre Gabriele Amorth -
 da: "Ho incontrato Satana"



 Noi, nella nostra esistenza terrena, scegliendo tra il bene e il male decidiamo quale sarà la nostra vita futura.  

- Padre Gabriele Amorth -
 da: "Ho incontrato Satana"



Buona giornata a tutti. :-)












sabato 19 dicembre 2015

L'Angelo e la favola -

Degli angeli che calarono a frotte dal più alto dei cieli a cantare il “Gloria” stilla capanna dove nacque Gesù Bambino, uno si perse. 
Era un angelo distratto, sempre assorto nei suoi pensieri. Fu così che, quando scese sulla terra in quella notte fatale, l’angelo favolista vide, poco discosto da Betlemme, un gruppo di ragazzini che, dopo aver anch’essi fatto visita a Gesù, se ne tornavano a casa. 
Quale magnifica occasione. Sceso accanto a loro in veste di pellegrino dalla barba bianca, incominciò uno dei suoi racconti. 
Ed era l’alba quando i bambini furono costretti dalle grida delle mamme a tornare a casa, con la fantasia ed il cuore accesi da decine di meravigliose fiabe che l’anziano pellegrino aveva raccontato loro.
Il sole stava sorgendo e per Gesù iniziava la prima giornata terrestre. 
L’angelo pellegrino era in ritardo, molto in ritardo. E per di più non ricordava più, assolutamente, come si facesse a ridiventare angelo: una formula? Ma quali parole? Un pensiero chiave? Ma quale?
L’unica soluzione era andare da Gesù, chiedergli scusa e raccontargli tutto. Ma Gesù ora non era che un bimbetto in fasce, un bimbo di donna. 
E il Bimbo e la Donna, alle parole del pellegrino, non seppero proprio cosa rispondere: il Bimbo perché sorrideva soltanto e non sapeva ancora parlare; la Donna perché non conosceva che il Mistero che portava stretto al petto.
Fu così che l’angelo—pellegrino cominciò il suo girovagare terreno. 
E tanto gli piacque narrar favole ai bambini di quaggiù che il Signore, quando fu tornato nei Cieli e lo vide attorniato da bambini con gli occhi spalancati e la bocca aperta per la meraviglia, ce lo lasciò. 
Ancor oggi di tanto in tanto appare. 
E’ talmente invecchiato che la sua veste umana gli si è logorata completamente. 
Ma ben lo conoscono le mamme, quando suggerisce loro le più belle favole; ben lo conoscono i poeti, quando sussurra al loro cuore i versi più ricchi di fantasia e di colore; ed anche qualche prete, quando sente nel cuore un certo pizzicorino che lo spinge a dire — finalmente — cose meravigliose. 
Ma tutti lo conosceremo, se saremo stati buoni, nel momento del nostro volo verso il cielo. 
Quel momento buio sarà illuminato dalla Favola più bella ch’egli solo sa raccontare così bene perché così bene egli solo la conosce. 
Ci ricorderemo d’invocarlo, almeno allora?

(Riduzione da un racconto di Piero Gribaudi)













Se noi avessimo gli occhi degli Angeli nel guardare nostro Signore Gesù Cristo che è presente sull’altare e che ci guarda, come Lo ameremmo! 

 - San Giovanni Maria Vianney - Curato d’Ars - 


La pesatura delle anime. 
Lunetta della chiesa di San Biagio a Talignano (PR)


"L'istante è come l'Avvento, poiché l'istante non è ancora il compimento. E se è già compiuto, perché Cristo è venuto, se l'istante porta nel suo grembo un "già", anche in questo senso è ancora attesa del compimento, o meglio, è attesa che si manifesti ciò che è già avvenuto, e che esso porta nel suo grembo.
La parola più amica dell'istante, perciò, è la parola "Avvento". E il sentimento che domina l'istante e lo fa diventare ricco di pace, carico di vigilanza e produttivo, è proprio l'attesa."

- Don Luigi Giussani - 




L’Avvento, come la Quaresima, è una stagione per la preghiera e per l’emendamento dei nostri cuori. 
Dal momento che arriva in inverno, il fuoco è un segno adatto per aiutarci a celebrare l’Avvento. 
Se Cristo sta per venire più pienamente nelle nostre vite in questo Natale, se Dio sta per incarnarsi realmente per noi, allora il fuoco dovrà essere presente nella nostra preghiera. 
Il nostro culto e la nostra devozione dovranno alimentare quel genere di fuoco nelle nostre anime che può davvero cambiare i nostri cuori. 
La nostra è una grande responsabilità per non sprecare questo tempo di Avvento.

- Edward Hays - 
Sacerdote contemplativo cattolico, Nebraska - U.S.A.




Buona giornata a tutti. :-)






martedì 8 settembre 2015

L'invidia diabolica nei confronti dell' uomo - padre Amorth

I demoni precipitarono all'inferno per il loro odio verso Dio e per la loro invidia nei confronti dell'uomo. E per questo odio e per questa invidia fanno di tutto per riempire gli abissi infernali. 
Col desiderio che si guadagnino il premio eterno. 
Dio ha voluto che gli uomini sulla terra fossero sottoposti ad una prova. 
Ha dato loro due grandi comandamenti: amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi. Essendo dotato di libertà, ognuno decide se obbedire al Creatore o ribellarsi a Lui. La libertà è un dono, ma guai 
ad abusarne! I demoni non possono violentare la libertà dell'uomo fino al punto di sopprimerla, possono però fortemente condizionarla. 
Un esorcista nel 1934 era impegnato con liberazione di una bambina ossessa. Da questa esperienza estrapolo un breve colloquio tenuto col demonio:

- Perché ti trovi in questa bambina? - Per tormentarla. 
- E prima di essere qui, dov'eri? - Andavo lungo le vie. 
- C h e cosa fai quando vai in giro? 
- Cerco di far commettere peccati alla gente. 
- E cosa ci guadagni? 
La soddisfazione di farvi venire all'inferno con me... 

Non aggiungo il resto del colloquio. 
Dunque, per tentare le persone al peccato i demoni vanno in giro in modo invisibile ma reale. 
Ce lo ricorda San Pietro: "Siate temperanti, vigilate il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede." (1 Pt 5, 8-9). II pericolo c'è. E' reale e grave: non va sottovalutato, ma c'è anche la possibilità e il dovere di difendersi.
La vigilanza, cioè la prudenza, una vita spirituale intensa coltivata con la preghiera, con qualche rinuncia, con buone letture, con buone amicizie, la fuga dalle cattive occasioni  e dalle cattive compagnie. 
Se non si attua questa strategia,  non riusciamo più a dominare i nostri pensieri, gli sguardi,  le parole, le azioni e... inesorabilmente nella nostra vita spirituale tutto franerà.

- Padre Gabriele Amorth - 



Durante un esorcismo, attraverso la persona posseduta, Satana mi ha detto: Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa; se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita!” 

- Padre Gabriele Amorth - 






“I Demòni sono così numerosi che se potessero assumere la forma di una granello di sabbia, oscurerebbero il sole! Sono tantissimi ma gli angeli sono immensamente più numerosi, non c’è dubbio.” 

- Padre Gabriele Amorth - 




“Le sofferenze sono inevitabili nella vita, ma un cuore che sforza di essere in comunione con Gesù affronta meglio le difficoltà. 
E’ stato tolto Cristo nella vita della gente, è stato tolto Cristo come punto di riferimento: è questo il guaio dell’umanità.” 

- Padre Gabriele Amorth - 




“Satana fa credere che l’inferno non c’è, che il peccato non esiste ma è solo un’esperienza in più da fare. Basta seguire i comandamenti per salvarsi. 
Qui c’è la medicina per ogni male dell’anima.” 

- Padre Gabriele Amorth - 






“Dio oggi appare come nemico della gioia e della libertà, gioia e libertà che ci si illude di trovare lontano da Lui e contro di Lui. 
E’ questo il grande inganno che i demòni sono riusciti a seminare in tutto il mondo.” 

- Padre Gabriele Amorth - 




Buona giornata a tutti. :-)



domenica 21 dicembre 2014

L'albergatore di Betlemme - don Davide Caldirola -

Mi avete messo dalla parte di cattivi. Da secoli spio la mia statuina nei vostri presepi. La vedo sulla porta dell'osteria, la faccia truce, lo sguardo severo, il dito alzato in segno di rifiuto; oppure dietro le porte dell'albergo, china sui profitti della giornata, incurante della coppia di galilei che bussa per domandare un giaciglio. 
Forse non avete l'idea di cosa significhi gestire una locanda in un borgo come Betlemme. Pochi guadagni, lavoro di bassa lega, rogne a grappoli. 
Clientela non selezionata, e ladri e farabutti pronti a portarti via i magri ricavi appena giri le spalle. È vero: in quel periodo gli affari andavano bene. Merito della follia di Cesare Augusto, e del suo ordine assurdo di bandire un censimento. Ma più degli introiti, ad essere sinceri, crescevano le preoccupazioni. La mia locanda era invasa da persone di ogni tipo: viaggiatori sconosciuti, gente comune che veniva a farsi registrare, facce da galera pronte a tagliare la gola per due denari, vagabondi di passaggio, avventori con pochi soldi e tante richieste. E quella notte io, l'albergatore di Betlemme, semplicemente non ce la facevo più. 
Tutti a pretendere un posto, a gridare ordini, a tirarmi per i capelli, a lamentarsi per la minestra insipida o il vino annacquato; tutti pronti a darmi addosso perché il servizio era lento, il letto sporco, il cibo cattivo. Gli uomini bestemmiavano, i bambini gridavano, le donne si accapigliavano. 
Altro che notte di stelle e di amore, come cantate nelle vostre canzoni. Era una bolgia, un inferno. C'erano persone sdraiate sul tavolo della cucina, bestie ed esseri umani buttati l'uno sull'altro, animali e ragazzi coricati insieme. 
Non mi restava nemmeno il mio letto, ceduto per quattro spiccioli all'ultimo avventore, e dormivo in piedi, come un somaro.
E allora ho detto no. Non per cattiveria, non perché Maria e Giuseppe (si chiamano così, vero?) erano dei poveracci che non potevano pagare. Semplicemente perché non ce la facevo più. 
Cosa ne sapete voi, che mi avete messo tra i cattivi? Magari - oltre a tutto questo - avevo anch'io una vecchia madre malata, o una moglie bisbetica con cui bisticciare, o un figlio scappato di casa, o un dolore sordo nel cuore, una ferita nelle viscere, un rimorso, un fallimento, un rimpianto. 
Da secoli vedo che fate come me, del resto. Come me chiudete le porte a Dio, incatenati dai vostri dispiaceri, schiantati dalla stanchezza della vita, torchiati da pesi che non riuscite a portare, da paure che vi tolgono la speranza e il respiro. E Dio arriva, e bussa alla soglia. 
Ma non ce la fate più, e la vostra casa rimane chiusa.
Eppure - i vostri vangeli non lo raccontano - eppure non è finita così. 
Quella notte, quella stessa notte, mi sono destato di soprassalto. Un rumore, un tuono, un canto: non chiedetemi cos'è stato. Ho aperto gli occhi di colpo, e ho rivisto come in un sogno Maria e Giuseppe che camminavano verso la stalla che avevo loro indicato. Ho raccolto un paio di coperte, un po' di formaggio, del pane avanzato. Mi sono messo il fagotto sulle spalle e sono uscito dall'albergo di nascosto, come un ladro. La capanna era poco distante, avvolta da una luce strana; qualcuno si allontanava nel buio, verso le colline dei pascoli. Sono entrato quasi di soppiatto e mi sono fermato in un angolo, nascosto dietro una trave di legno. Ho lasciato le quattro cose che mi ero portato appresso, e sono caduto in ginocchio. Non so quanto tempo sono rimasto, incantato, a fissare il Bambino. Quel tanto che basta per capire che io gli avevo detto di no, ma lui mi diceva di sì. Che per lui non c'era posto nel mio albergo, ma per me c'era posto nella sua vita, nel suo cuore, tutte le volte che avrei voluto.
E vorrei dirvi che poco m'importa se nei vostri presepi e nelle vostre recite sarò sempre l'oste cattivo: perché lui non mi vede così, perché - ne sono sicuro - mi aspetta di nuovo, come quella notte, ogni notte, ogni giorno, in ogni istante. Siete, siamo ancora in tempo. 
Non importa se gli abbiamo detto no. 
Non importa se l'affanno, la stanchezza, la tristezza della vita ci ha fatto, un giorno, chiudere le porte a Dio. 
C'è tempo. La sua casa rimane aperta, non ci manderà indietro. 
E forse cadremo, finalmente, in ginocchio davanti a lui, nel pentimento e nel perdono, in un sorriso di tenerezza o nella consolazione del pianto.
Buon Natale!

- don Davide Caldirola -




Dal Magistero di Giovanni Paolo II

“E’ nato nel tempo. Dio è entrato nella storia. 
L’incomparabile oggi eterno di Dio 
si è fatto presenza 
nelle quotidiane vicende dell’uomo... 

Non è una reggia 
quella in cui nasce il Redentore, 
destinato ad instaurare 
il Regno eterno ed universale...

Il Verbo vagisce in una mangiatoia. 

Si chiama Gesù, che significa Dio salva... 

O Bambino di Betlemme, 
Ti adoriamo con Maria, 
tua Madre sempre Vergine. 

Ti riconosciamo come nostro unico Dio,
fragile Bambino che stai inerme nel presepe. 

A Te la gloria e la lode nei secoli, 
divin Salvatore del mondo!”.


Dal Magistero di Benedetto XVI:

“La regalità di Cristo 
rimase del tutto nascosta fino ai suoi trent’anni, 
trascorsi in un’esistenza ordinaria a Nazareth”.






Sono nel tuo Natale  
Signore eccomi davanti a te! Sono nel tuo Natale...
Davanti alla tua capanna di luce lontana che illumina i miei passi insicuri.
Davanti ai tuoi pastori che mi ricordano la bellezza semplice della vita.
Davanti ai raggi della tua stella che filtrano negli occhi della mia anima e rincuorano il cammino.
Davanti ai tuoi angeli che, fratelli e sorelle, mi parlano di te.
Davanti a Maria, tua madre, che, come me, vive il sogno silenzioso del Dio vicino.
Davanti a Giuseppe, tuo padre nella fedeltà, che, come me, cerca risposte nel vangelo che non abbandona.
Davanti alle tue creature che, come me, vivono la fragilità dell'umanità.
Davanti alla tua storia che, fuori dal tempo, vive la storia del mio tempo.
Davanti alla tua luna splendente che, come me, vive la nostalgia della tua tenerezza.
Si Signore, sono davanti a te! Infreddolito, incredulo, ma meravigliato che mi cerchi ancora...





Buona giornata a tutti :-)




domenica 2 novembre 2014

Aspettami ed io tornerò - Konstantin M. Simonov -

Aspettami ed io tornerò,
ma aspettami con tutte le tue forze.
Aspettami quando le gialle piogge
ti ispirano tristezza,
aspettami quando infuria la tormenta,
aspettami quando c'è caldo,
quando più non si aspettano gli altri,
obliando tutto ciò che accadde ieri.
Aspettami quando da luoghi lontani
non giungeranno mie lettere,
aspettami quando ne avranno abbastanza
tutti quelli che aspettano con te.

Aspettami ed io tornerò,
non augurare del bene
a tutti coloro che sanno a memoria
che è tempo di dimenticare.
Credano pure mio figlio e mia madre
che io non sono più,
gli amici si stanchino di aspettare
e, stretti intorno al fuoco,
bevano vino amaro
in memoria dell'anima mia...
Aspettami. E non t'affrettare
a bere insieme con loro.

Aspettami ed io tornerò
ad onta di tutte le morti.
E colui che ormai non mi aspettava,
dica che ho avuto fortuna.
Chi non aspettò non può capire
come tu mi abbia salvato
in mezzo al fuoco
con la tua attesa.
Solo noi due conosceremo
come io sia sopravvissuto:
tu hai saputo aspettare semplicemente
come nessun altro.

(Konstantin M. Simonov)






Se vuoi vivere leggero e sereno, familiarizza col pensiero della morte. 
Non è la fine della vita, ma la nascita. 
La morte è una porta.

- Dugpa Rimpoce -




Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.

- Leone Tolstoi - 



Quanto di te sopravvive
è in altro luogo, misterioso,
ed ormai reca un nome nuovo
che solo Dio conosce.

- Margherita Guidacci -




"Solo Dio che è la bontà onnipotente, poteva creare l'uomo davvero felice, ma proprio per questo satana ha portato nel mondo l'infelicità. Perciò quando sei triste, abbraccia la tristezza, perchè questa ti farà vedere Dio; quando vai al Cimitero devi pensare che quell'Anima che non avrà rifiutato la Bontà Incarnata è ora più felice di quanto tu non possa immaginare. Davanti alla Morte sappi che c'è la Vita Eterna perciò fai dire una Messa di Suffragio per i tuoi Defunti e per le Anime del Purgatorio, allora ti sentirai davvero appagato e comprenderai che la felicità non abita in questo mondo, ma nell'altro e sarà eterna...."

Dagli insegnamenti di Madre Teresa di Calcutta

http://www.unavignettadipv.it/



Buona giornata a tutti :-)