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lunedì 26 dicembre 2016

Gloria a Te, o Padre - Anna Maria Cànopi

Padre nostro che sei nei cieli
E ti chini a guardare sulla terra,
accogli il canto di lode
che, uniti al coro degli angeli,
in lieta festa noi ti eleviamo.

Gloria a re, o Padre,
che susciti stupore e gratitudine
nel cuore di chi, come Maria,
si affida alla Parola
e crede all’impossibile.

Gloria a te, o Padre,
che manifesti la tua grandezza
nel tuo Figlio, piccolo Bambino
nato dalla Vergine purissima
e teneramente avvolto in fasce.

Gloria a te, o Padre,
che inviti gli umili e i poveri
a vedere e udire le cose meravigliose
che tu compi nel silenzio della notte,
lontano dal tumulto dei superbi.

Gloria a te, o Padre,
che per nutrire l’umanità sfinita
poni il tuo unico Figlio in una mangiatoia
e lo doni a noi quale Pane di vita eterna,
sacramento di salvezza e di pace.
Amen.

(Madre Anna Maria Cànopi)



 Non ci si può nutrire dell'Eucaristia e poi escludere dal nostro cuore i fratelli; fare questo significa escludere Cristo, ma se escludiamo Cristo, ci condanniamo all'isolamento, alla morte, perché non c'è vera vita e vera comunione se non nel Signore, in colui che è l'Amore. Solo l'amore unisce.  


- Madre Anna Maria Cànopi - 
Da: “Oggi un bambino è nato per noi”, Anna Maria Cànopi, Editore: San Paolo Edizioni



Quante scelte nella nostra vita forse sono compiute con la mentalità del provvisorio e dell'aleatorio e non sotto lo sguardo di Dio, nella purezza della fede, nella chiarezza della verità e nella forza dell'amore!  

- Madre Anna Maria Cànopi - 
Da: “Oggi un bambino è nato per noi”, Anna Maria CànopiEditore: San Paolo Edizioni


Buona giornata a tutti. :-)















venerdì 13 maggio 2016

Aurora della vita nuova – Madre Anna Maria Cànopi -

Vergine purissima,
innocenza del mondo,
tu sei l’aurora
che si dischiude ogni mattina
davanti al nostro sguardo;
con te ogni cosa rinasce limpida e buona,
e in ogni cuore fiorisce la speranza.
Il tuo immacolato candore
ci attiri alla bellezza dell’eterno Amore,
il tuo dolce sorriso
sia luce ai nostri passi,
dissipi le nubi dei nostri timori.
Accanto a te, Maria,
la nostra vita scorra
nella serenità e nella pace:
tu, che sei nata
per donare al mondo Gesù,
Figlio di Dio e nostro Salvatore,
fa’ che nelle nostre case
fiorisca la vita, regni l’amore,
abbondi la gioia
a lode e gloria di Dio,
Padre, Figlio e Spirito Santo.
Amen.

(Madre Anna Maria Cànopi)


Fonte: Il respiro dell’anima,Ed. Paoline, pag.103, Preghiere mariane





Concedici, Signore, il dono del silenzio!
Rendici una dolce e perfetta  consonanza d'amore
per lodarti degnamente celebrando la liturgia del silenzio
con la santità della vita.
Non lasciarci disperdere nella vanità delle nostre parole,
ma  fa' che, immersi nel tuo Verbo,
attingiamo alla sorgente del tuo ineffabile mistero
l'esultanza della pura lode.
Amen. Alleluja!

(Anna Maria Cànopi)
 abbadessa del Monastero Benedettino "Mater Ecclesiae" Isola di San Giulio - Novara)





O Bellezza immacolata

O Bellezza immacolata,
Fiore di Luce,
Fiamma incandescente,
Santissima Trinità!
Nessuna parola umana
è adeguata a lodarti,
per questo a te si addice
silenzio e adorazione.
Tu hai posto un sigillo di fuoco
nell’intimo dei nostri cuori:
per sempre noi siamo tuoi.
Fa’che portiamo degnamente
il tuo Santo Nome
perché tutta la nostra esistenza
sia un’irradiazione della tua gloria,
una lode incessante
alla tua infinita misericordia.
Amen.


- Madre Anna Maria Cànopi - 


Buona giornata a tutti. :-)





lunedì 28 marzo 2016

Poesia di Pasqua - Charles Singer -


E' Pasqua
Con te, Signore risorto,
prendo la strada della vita:
lascio la morte delle parole cattive
per aprirmi all'amicizia;
lascio l'oscurità delle bugie
per essere limpido e sincero;
lascio i pugni e le canzonature
e tendo la mano per chiedere perdono;
allontano l'egoismo dalle mie mani
e dal mio cuore;
credo in te, Signore della vita,
che hai sconfitto la morte.
Con te, Signore,
cammino già sulla strada della vita!
Con te, Signore risorto,
cammino su una strada di resurrezione!

- Charles Singer  - 

"Noi annunciamo la risurrezione di Cristo quando la sua luce rischiara i momenti bui della nostra esistenza e possiamo condividerla con gli altri; quando sappiamo sorridere con chi sorride e piangere con chi piange; quando camminiamo accanto a chi è triste e rischia di perdere la speranza; quando raccontiamo la nostra esperienza di fede a chi è alla ricerca di senso e di felicità. 

Con il nostro atteggiamento, con la nostra testimonianza, con la nostra vita, diciamo: Gesù è risorto! Lo diciamo con tutta l’anima."
- Papa Francesco -
lunedì dell'Angelo 2015


Un'alba a colori di gioia 

Oggi possiamo ancora dirci con gioia: Il Signore è risorto! 
È veramente risorto! Sono trascorsi due millenni da quando se lo dicevano le pie donne e gli apostoli, stupiti e ancora come in sogno, come chi piange e ride insieme davanti a una notizia incredibilmente bella.
Tu eri la Gioia nel cuore del Padre, la purissima gioia dell’essergli Figlio e sei venuto come sorriso divino a dissipare le nostre umane tristezze. 
Annunzio di gioia il tuo concepimento nel grembo verginale di Maria, evento di gioia la tua nascita a Betlemme, notizia di gioia il tuo evangelo. 
Prezzo di gioia fu la tua croce e gioia per sempre la tua resurrezione. 
Il Signore risorto ci comunica la sua vita, la sua pace, la sua gioia. 
Tutta la creazione ne è coinvolta, non soltanto l’uomo; tutti gli elementi del cosmo sono investiti dell’energia divina irrompente dal sepolcro di Cristo. In Cristo risorto tutto il mondo viene purificato. La gioia pasquale è il canto della vita nuova, della santità dei figli di Dio.
La gioia del Risorto è la fonte della nostra pace. “La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: - Pace a voi!- Detto questo mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono a vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: - Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,19-22).
La scena è stupenda e commovente: Gesù appare ai discepoli riuniti insieme; li abbraccia con il suo sguardo, dà loro il saluto di pace, infonde in essi lo Spirito santo, fa vedere e toccare le sue piaghe, i segni della sua crocifissione. Entra attraverso le porte chiuse, anche quelle del loro cuore assorbito dalla tristezza e paralizzato dalla paura. Facendosi riconoscere ravviva in loro la fede e la speranza, suscitando grande gioia. Anche oggi Gesù è vivo e sta in mezzo a noi mostrandoci i segni del suo amore.
La gioia dei discepoli è la nostra gioia. 
È la gioia che fa ardere il cuore. … Due discepoli erano in cammino … Verso il tramonto il grande, infaticabile Pellegrino del mondo si accompagnò ai due discepoli sulla strada di Emmaus. 
Essi non avevano nella loro bisaccia che una pesante riserva di tristezza: egli subito la vide, vi mise sopra le mani per dissolverla, per far vedere che era roba vecchia da buttare via. 
E tanto vi riuscì che, arrivati ad Emmaus, invece di tristezza poterono offrire anche a lui pane di festa. Fu però soltanto quando egli scomparve che lo riconobbero e capirono donde veniva quell’ardore che andava crescendo nel loro cuore mentre lo ascoltavano. Questa sembra una storia di quel lontano giorno, invece è sempre la nostra attualità. 
La fede, infatti, conosce fin troppo la malinconia del “giorno che declina” e si tira dietro spesso una fiacca speranza. Il sostegno della presenza di quel Compagno di viaggio ci è indispensabile. Signore, con cuore di pellegrini, lungo le strade di questo mondo, aneliamo alla tua presenza di pace e di gioia. Dissetaci fin d’ora con quell’acqua viva che tu solo sai donare; diventeremo così, per altri assetati, fontane di villaggio per una sosta di pace e di ristoro.
Vieni incontro a noi lungo i sentieri dei nostri umani smarrimenti, entra a porte chiuse da noi e alita sui nostri volti la fragranza del tuo Spirito; allora vivremo anche noi da risorti, annunziando con gioia a tutti gli uomini che tu sei l’unico nostro Salvatore. 
Concedici di camminare sulle piste della fede con accesa nel cuore la stella della speranza come chi sa di andare sicuro verso l’aurora. Allora tu, radiosa stella del mattino, brillerai nell’intimo del nostro cuore e noi, figli della resurrezione, staremo in bianche vesti, con volti raggianti di gioia, alla tua gloriosa presenza esultando per il trionfo dell’ Amore.

- Madre Anna Maria Cànopi - 
Fonte:  Il vangelo della gioia, Paoline Editoriale Libri, Milano 2001



Buona giornata a tutti. :-)





































Buona giornata a tutti. :-)








martedì 15 marzo 2016

Grandezza di un falegname di nome Giuseppe – don Tonino Bello -

Dimmi, Giuseppe, quand'è che hai conosciuto Maria? 
Forse un mattino di primavera, mentre tornava dalla fontana del villaggio con l'anfora sul capo e con la mano sul fianco, snello come lo stelo di un fiordaliso? 
O forse un giorno di sabato, mentre con le fanciulle di Nazareth conversava in disparte sotto l'arco della sinagoga? 
O forse un meriggio d'estate, in un campo di grano, mentre, abbassando gli occhi splendidi per non rivelare il pudore della povertà, si adattava all' umiliante mestiere di spigolatrice? 
Quando ti ha ricambiato il sorriso e ti ha sfiorato il capo con la prima carezza, che forse era la sua prima benedizione e tu non lo sapevi; e poi tu la notte hai intriso il cuscino con lacrime di felicità? 
Ti scriveva lettere d'amore? Forse sì; e il sorriso, con cui accompagni il cenno degli occhi verso l'armadio delle tinte e delle vernici, mi fa capire che in uno di quei barattoli vuoti, che oramai non si aprono più, ne conservi ancora qualcuna. Poi una notte, hai preso il coraggio a due mani, sei andato sotto la sua finestra, profumata di basilico e di menta, e le hai cantato sommessamente le strofe del Cantico dei cantici: "Alzati, amica mia, mia bella e vieni! Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, e se n'è andata. I fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave e il tuo viso è leggiadro".
E la tua amica, la tua bella, la tua colomba si è alzata davvero. 
È venuta sulla strada, facendoti trasalire. 
Ti ha preso la mano nella sua e, mentre il cuore ti scoppiava nel petto, ti ha confidato lì, sotto le stelle, un grande segreto. Solo tu, il sognatore, potevi capirla. Ti ha parlato di Jahvé. Di un angelo del Signore. Di un mistero nascosto nei secoli e ora nascosto nel suo grembo. Di un progetto più grande dell'universo e più alto del firmamento che vi sovrastava.
Poi ti ha chiesto di uscire dalla sua vita, di dirle addio, e di dimenticarla per sempre. Fu allora che la stringesti per la prima volta al cuore, e le dicesti tremando: "Per te, rinuncio volentieri ai miei piani. Voglio condividere i tuoi, Maria. Purché mi faccia stare con te". Lei ti rispose di sì, e tu le sfiorasti il grembo con una carezza: era la tua prima benedizione sulla Chiesa nascente. (...) E io penso che hai avuto più coraggio tu a condividere il progetto di Maria, di quanto ne abbia avuto lei a condividere il progetto del Signore. 
Lei ha puntato tutto sull'onnipotenza del Creatore.
Tu hai scommesso tutto sulla fragilità di una creatura.
Lei ha avuto più fede, ma tu hai avuto più speranza.
La carità ha fatto il resto, in te e in lei.

- don Tonino Bello - 



...Per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore - la festa più gioiosa e solenne di tutto l’Anno liturgico - che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio? Per questo la Chiesa, nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, ci guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore, facendoci ripercorrere le tappe del cammino dell’iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di ricevere il Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui...

- Papa Benedetto XVI –
dal "Messaggio per la Quaresima 2011" 



"Prendete a Modello la Famiglia di Nazareth
che, pur chiamata ad una missione incomparabile,
fece il nostro stesso cammino,
tra gioie e dolori, 
tra preghiera e lavoro,
tra speranze e prove angustianti,
sempre radicata nell'adesione alla volontà di Dio".

Dal Magistero di san Giovanni Paolo II, papa


Arca di salvezza


Mio Signore, unico Bene a cui anela la mia anima,
tu mi hai attirata nella solitudine perché tutto
il mio essere stia raccolto in te in silenzio di adorazione,
in preghiera di lode e di supplica
per tutti i tuoi figli, miei fratelli sparsi per le aspre vie del mondo.

Il tuo tabernacolo d'amore
sia la mia arca di salvezza in cui rimango sempre per attirare anche loro.

Dammi lacrime di sincera compunzione per la mia miseria
e i miei peccati, distendi sui miei occhi l'ombra della tua croce
e distilla nel mio cuore il sangue preziosissimo che sgorga
dal tuo costato.

Veglia sui miei passi di giorno
e sul mio riposo di notte; difendimi dal maligno
e custodiscimi nella tua pace,
affinché in questa povera creatura che io sono
si possa manifestare agli smarriti di cuore
la tua bontà smisurata verso tutti
e la splendida gloria del tuo Amore.


- Madre Anna Maria Cànopi - 






Buona giornata a tutti. :-)

giovedì 10 marzo 2016

Ogni volta che l'avete fatto a me - Monaci Benedettini Silvestrini

La Quaresima è tempo di preghiera, di silenzio e di ascesi, ma renderemo vane queste attività dello spirito se ci allontanassimo da coloro con i quali condividiamo normalmente la nostra giornata. 
La liturgia odierna ci viene incontro, ponendoci davanti al giudizio ultimo, inappellabile, nel quale saremo valutati sui nostri gesti di sensibilità nei confronti degli altri. "Avevo fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere". 
L'uomo deve imitare, nel suo comportamento verso gli altri, l'amore di Dio. Non si tratta solo di una buona opera o di qualche cosa che noi facciamo in modo eccezionale. 
Il discorso di Gesù è molto più ampio. Sullo sfondo c'è il Regno di Dio verso il quale la storia cammina... la nostra storia sacra. 
Il Cristo da amare e servire lo incontriamo nel fatto concreto, quotidiano, così come si presenta, non in modo accomodato, non altrove. Da quando è divenuto uomo, si è fatto nostro fratello, uomo come noi e bisognoso come noi, non c'è altro modo di raggiungerlo e di amarlo. "Ogni volta che avete fatto queste cose ai miei fratelli, l'avete fatto a me". 
Il nostro agire raggiunge una valenza religiosa, di santità non per quello che facciamo, ma per volere di Cristo che accoglie per sé i nostri poveri gesti, compiuti nel servizio fraterno. Non ci sfugga la magnanimità di Dio per tutti gli uomini, sue creature. In confronto che cos'è l'opera delle nostre mani? Eppure chi agisce da lode a Dio e chi riceve l'ottiene dalla Provvidenza divina, che ha mosso per mezzo dello Spirito all'atto caritatevole. 
Allora bisogna credere che il problema di chi ci vive accanto, a cui possiamo portare rimedio con l'amore, anche con un semplice "bicchiere d'acqua fresca", è il segreto della storia umana.

- Monaci Benedettini Silvestrini -



...Per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore - la festa più gioiosa e solenne di tutto l’Anno liturgico - che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio? 
Per questo la Chiesa, nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, ci guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore, facendoci ripercorrere le tappe del cammino dell’iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di ricevere il Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui...

- Papa Benedetto  XVI - 
dal "Messaggio per la Quaresima 2011" 




La Quaresima è come un lungo "ritiro", durante il quale rientrare in se stessi e ascoltare la voce di Dio, per vincere le tentazioni del Maligno e trovare la verità del nostro essere. Un tempo, possiamo dire", di "agonismo" spirituale da vivere insieme con Gesù, non con orgoglio e presunzione, ma usando le armi della fede, cioè la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio e la penitenza. 

- Papa Benedetto XVI – 

Angelus 21 Febbraio 2010




Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete

Che io sappia
di essere piccolo come Zaccheo,
Signore Gesù,
- piccolo di statura morale -
ma dammi un po' di fantasia
per trovare il modo
di alzarmi un poco da terra
spinto dal desiderio di vederti passare,
di conoscerti e di sapere chi sei tu per me.
Signore Gesù,
fa' che io mi riconosca
nel primo dei pubblicani, dei peccatori,
quanto al disonesto accumulare
tante cose di mio gusto,
tante false sicurezze;
fa' che io mi riconosca fra i pubblicani,
ma mettimi in cuore una sana inquietudine,
almeno un po' di curiosità
per cercare te!
Signore Gesù,
so che devi passare dalle mie parti,
dove sono io,
tu devi passare di qui: sei venuto apposta!
Ti prego, fammi trovare un albero,
fammi trovare qualcuno
che io ritenga più alto,
migliore di me,
per valermi della sua statura
e cercare di vedere te,
soprattutto per farmi vedere da te,
e sentirmi da te chiamare per nome.
Che stupore!
Come mi conosci? Chi ti ha parlato di me?
Signore Gesù, ti prego, dimmi che oggi
ti vuoi fermare da me in casa mia,
come ospite, come amico che non parte più.
Vieni, Signore Gesù,
a riempire di gioia la mia vita
liberandomi dal peso ingombrante
di ciò che sono
e di ciò che possiedo da solo.
Sì, soprattutto liberandomi
dal peso ingombrante
di ciò che sono - o che ritengo di essere -
e di ciò che egoisticamente possiedo.
Vieni a darmi l'entusiasmo di essere povero
nel cuore e ricco soltanto di te.
Io sono sicuro che mi ascolti,
perché sei già venuto a cercarmi,
e mi hai trovato come tesoro che era perduto;
mi hai riacquistato a prezzo di te stesso...
Tu per me hai fatto questo,
per me che nemmeno ti conoscevo.
Sono piccolo, meschino.
Signore Gesù, pastore grande, pastore buono,
sollevami sulle tue spalle per farmi vedere
anche il volto del Padre.
Che io sappia innalzarmi
soltanto facendomi sollevare da te
che per questo sei venuto:
per i piccoli che ti desiderano
e che ti protendono le braccia
per farsi sollevare da te
fino al cuore dell'eterno Padre
da cui sei venuto a rivelare l'infinito amore.
Allora ogni giorno vivrò con gioia
Il mio incontro con te
- la mia Pasqua - e sarò un continuo grazie,
un "amen-alleluia" senza fine.

Madre Anna Maria Cànopi, Sergio Stevan
Oggi vengo a casa tua, Milano, Paoline, 2000, pagg.8-10


Buona giornata a tutti. :-)






domenica 11 ottobre 2015

La principessa - don Bruno Ferrero -

C'era una volta un re che aveva una figlia di grande bellezza e straordinaria intelligenza.
La principessa soffriva però di una misteriosa malattia.
Man mano che cresceva, si indebolivano le sue braccia e le sue gambe, mentre vista e udito si affievolivano.
Molti medici avevano invano tentato di curarla.
Un giorno arrivò a corte un vecchio, del quale si diceva che conoscesse il segreto della vita.
Tutti i cortigiani si affrettarono a chiedergli di aiutare la principessa malata. Il vecchio diede alla fanciulla un cestino di vimini, con un coperchio chiuso, e disse:
« Prendilo e abbine cura. Ti guarirà »
Piena di gioia e attesa, la principessa aprì il coperchio, ma quello che vide la sbalordì dolorosamente.
Nel cestino giaceva infatti un bambino, devastato dalla malattia, ancor più miserabile e sofferente di lei.
La principessa lasciò crescere nel suo cuore la compassione. Nonostante i dolori prese in braccio il bambino e cominciò a curarlo. Passarono i mesi: la principessa non aveva occhi che per il bambino. 

Lo nutriva, lo accarezzava, gli sorrideva. Lo vegliava di notte, gli parlava teneramente. Anche se tutto questo le costava una fatica intensa e dolorosa.
Quasi sette anni dopo, accadde qualcosa di incredibile.
Un mattino, il bambino cominciò a sorridere e a camminare. 

La principessa lo prese in braccio e cominciò a danzare, ridendo e cantando. Leggera e bellissima come non era più da gran tempo. 
Senza accorgersene era guarita anche lei.




C'è vera condivisione solo nella povertà. C'è vera ricchezza solo nella condivisione. 

- Roger Etchegaray - 





Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, […] per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. […] la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro.

- Adam Smith -
da: "La teoria dei sentimenti morali", 1759



Signore, quando ho fame mandami qualcuno che ha bisogno di cibo;
quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di acqua;
quando ho freddo, mandarmi qualcuno da riscaldare;
quando sono nella sofferenza, mandami qualcuno da consolare;
quando la mia croce diviene pesante, dammi la croce di un altro da condividere;
quando sono povero, portami qualcuno che è nel bisogno;
quando non ho tempo, dammi qualcuno da aiutare per un momento;
quando mi sento scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando sento il bisogno di essere compreso, dammi qualcuno che ha bisogno della mia comprensione;
quando vorrei che qualcuno si prendesse cura di me, mandami qualcuno di cui prendermi cura;
quando penso a me stesso, rivolgi i miei pensieri ad altri.




Ti prego, Maria, per tutti i ragazzi
che stasera hanno voglia di piangere
perché non hanno affetto,
perché non hanno nessuno
che dia loro la buona notte
e li inviti a dormire tranquilli.

Ti prego, Maria, per tutti gli orfani,
per tutti i ragazzi abbandonati dai genitori,
per quelli che, per qualsiasi motivo,
vivono lontani dalla famiglia.

Ti prego, Maria, per i ragazzi che oggi sono stati malati.
Per quelli che sono stati sfruttati.
Per quelli che, invece di giocare e studiare
sono costretti a lavorare.

Ti prego, Maria, per i ragazzi disabili
e per coloro ai quali anche oggi
il giorno è sembrato lungo e noioso.

Ti prego, Maria.
Amen.

- Madre Anna Maria Canopi - 


Buona giornata a tutti. :-)