Visualizzazione post con etichetta Hesse Hermann. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Hesse Hermann. Mostra tutti i post

lunedì 12 gennaio 2015

Hermann Hesse, da "Siddharta" -

Siddharta si raccolse un momento, quindi pronunciò questi versi: "Nel suo ombroso boschetto entrava la bella Kamala, all'ingresso del boschetto stava il bruno Samana.
Profondamente si inchinò quando vide il Fior di Loto, con un sorriso ringraziò Kamala. 
Più ameno, pensò il giovane, che sacrificare agli dei, più ameno è sacrificare alla bella Kamala."
Kamala battè le mani con forza, sì che i braccialetti d'oro tintinnarono.
"Belli sono i tuoi versi, bruno Samana, e veramente io non ci faccio un cattivo affare se ti dò in cambio un bacio."
Ella lo invitò a sè con gli occhi, chinò il proprio volto sul suo e gli posò sulla bocca la bocca, ch'era come un fico appena spezzato. 
Lungamente lo baciò Kamala, e con profondo stupore Siddharta sentì quanto ella lo istruisse, quanto fosse sapiente, quanto lo dominasse, ora respingendolo e ora attirandolo, e soprattutto intuì come dietro a questo primo bacio stesse una lunga, una bene ordinata, bene esperimentata serie di baci, l'uno dall'altro diverso, che ancora lo attendevano. 
Rimase lì esterrefatto, respirando profondamente, e in quel momento era come un bambino stupito per la copia del sapere e per la quantità di cose da imparare che gli si schiudono davanti agli occhi.

- Hermann Hesse -
da "Siddharta"


Immagine: Moritz Stifter (1857 - 1905)

Ho imparato a essere felice là dove sono, 
Ho imparato che ogni momento
di ogni singolo giorno racchiude
tutta la gioia, tutta la pace,
tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita.
Il significato è riposto in ogni istante.
Non c'è altro modo per trovarlo.
Percepiamo solo e soltanto ciò che
permettiamo a noi stessi di percepire,
tutti i giorni, un istante dopo l'altro.

- Hermann Hesse -




"Non è il viso che ci colpisce, mα le espressioni...
Non è il corpo che ci piαce, mα il modo in cui si muove...
Non è spesso l'αspetto fisico che ci αttrαe... mα lα dolcezzα e i modi di fαre di unα personα." 





Buona giornata a tutti. :-)







martedì 25 novembre 2014

Il Salvatore - Herman Hesse -

Sempre rinasce come uomo,
parla ai pii, parla ai sordi,
ci è vicino, e di nuovo lo perdiamo.

Si deve rialzare da solo,
deve farsi carico dei bisogni e dei desideri dei fratelli,
di nuovo viene crocifisso.

Dio si annuncerà nuovamente,
il divino sfocerà nella valle dei peccati,
lo spirito eterno sfocerà nella carne.

Di nuovo, anche ai giorni nostri,
il Salvatore è in cammino per benedire,
per incontrare le nostre paure, le lacrime,
le lacrime, le suppliche, i lamenti con lo sguardo tranquillo
che non osiamo incontrare,
perché solo i bambini lo possono sopportare.

- Herman Hesse -





Anche se ciascuno di noi ha una sua propria visione della salvezza del mondo, per tutti è importante ed essenziale sopra ogni cosa l'idea della salvezza attraverso l'amore.

- Herman Hesse - 


Dipinto: Vladimir Volegov


E' tanto bello appartenere a una donna, darsi a lei, non è la stessa cosa che tu chiami "essere innamorati", e che un pochino schernirsi. Non è da schernire. Per me è la via che conduce alla vita, al senso della vita. 

- Hermann Hesse - 




Buona giornata a tutti :-)




lunedì 24 novembre 2014

Nella nebbia - Hermann Hesse -

Strano, vagare nella nebbia!
È solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.

Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.

Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l'altro
ognuno è solo.
 



- Hermann Hesse -




Noi uomini non soccombiamo alle grandi pene o alle grandi allegrie perché queste pene e queste allegrie sono avvolte in un'immensa nebbia di piccoli incidenti. 
E la vita è questo, nebbia.

- Miguel de Unamuno y Jugo -
(1864 – 1936), scrittore e filosofo spagnolo



"Non dobbiamo e non possiamo fuggire da noi stessi. 
Credo non ci sia luogo più bello di noi stessi e che non ci sia viaggio più interessante di quello che possiamo fare nel nostro "io". 
Ed è un viaggio infinito, che si rinnova continuamente perché ad ogni attimo noi stessi ci rinnoviamo..." 





"L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. 
L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. 
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà."



- Herman Hesse -









Buona giornata a tutti. :-) 





giovedì 27 febbraio 2014

Stanco d'amore - Hermann Hesse -


Nei rami s'addormenta cullando
il vento stanco. La mia mano
lascia un fiore rosso sangue
morire lacerato sotto un sole rovente.
Ho già visto fiorire e morire
molti fiori;
vengono e vanno gioie e dolori,
e custodirli nessuno può.
Anch'io ho sparso
nella vita il mio sangue;
non so però, se mi dispiace,
so solo, che sono stanco.

- Hermann Hesse -






Piccola, azzurra aleggia
una farfalla, il vento la agita,
un brivido di madreperla
scintilla, tremola, trapassa.
Così nello sfavillio d'un momento,
così nel fugace alitare,
vidi la felicità farmi un cenno
scintillare, tremolare, trapassare.

- Hermann Hesse -



"La farfalla" - Robert Fowler

Perchè ti Amo

Perchè ti amo, di notte son venuto da te
così impetuoso e titubante 
e tu non mi potrai più dimenticare
l'anima tua son venuto a rubare. 
Ora lei è mia
del tutto mi appartiene nel male e nel bene, 
dal mio impetuoso e ardito amare 
nessun angelo ti potrà salvare.

- Hermann Hesse -




Buona giornata a tutti :-)








martedì 7 maggio 2013

Si ha paura di migliaia di cose ... - Hermann Hesse -

Si ha paura di migliaia di cose,
del dolore, dei giudizi, del proprio cuore;
si ha paura del sonno, del risveglio,
paura della solitudine, del freddo,
della follia, della morte.

Specialmente di quest’ultima,
della morte.

Ma sono tutte maschere, travestimenti.
In realtà c’è una sola paura:
quella di lasciarsi cadere,
di fare quel passo verso l’ignoto
lontano da ogni certezza possibile …
c’è una sola arte, una sola dottrina,
un solo mistero:
lasciarsi cadere, non opporsi recalcitrando
alla volontà di Dio,
non aggrapparsi a niente,
nè al bene nè al  male.
Allora si è redenti,
liberi dalla sofferenza,
liberi dalla paura.

(Herman Hesse)



The garden seat (Th. Hardy) / Vecchia panchina (E. Montale)

Its former green is blue and thin,
And its once firm legs sink and in:
Soon it will break down unaware,
Soon it will break down unaware.

At night when reddest flowers are black
Those who once sat thereon come back;
Quite a row of them sitting there,
Quite a row of them sitting there.

With them the seat does not break down,
Nor winter freeze them, nor floods drown,
For they are as light as upper air,
they are as light as upper air! 


Il suo verde d'un tempo si logora, volge al blu.
Le sue solide gambe cedono sempre più.
Presto s'incurverà senz'avvedersene,
presto s'affonderà senz'avvedersene.

A notte, quando i più accesi fiori si fanno neri,
ritornano coloro che vi stettero a sedere;
e qui vengono in molti e vi si posano,
vengono in bella fila e vi riposano.

E la panchina non sarà stroncata,
né questi sentiranno gelo o acquate,
perché sono leggeri come l'aria
di lassù, perché sono fatti d'aria!



Io ti chiesi

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

Hermann Hesse



"Tutti sanno per esperienza che è facile innamorarsi, mentre amare veramente è bello ma difficile.
Come tutti i veri valori, l'amore non si può acquistare.
Il piacere si può acquistare, l'amore no."

- Herman Hesse - 



Si ama sempre.. anche quando siamo arrabbiati.

Buona giornata a tutti. :-)





domenica 2 dicembre 2012

Tienimi per mano al tramonto - Hermann Hesse -

Tienimi per mano al tramonto,

quando la luce del giorno si spegne
e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle...
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto...
Tienimi per mano...
portami dove il tempo non esiste...
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano...
nei giorni in cui mi sento disorientata...
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate...
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l'insolente fato possa portarmi via da te...
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare... mai...

(Herman Hesse)



Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai ... amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio; se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato ...
(William Shakespeare)





"Amate una persona che vi farà venire voglia di svegliarvi sempre prima del previsto, per guardarla qualche attimo in più prima di uscire e di dormire sempre un attimo più tardi, per farvi chiudere gli occhi stanchi di sonno ma mai stanchi di lei".

(Massimo Bisotti)



Perché l'amavo? Perché era lei; perché ero io.

(Michel de Montaigne)


Buona giornata a tutti. :-)






martedì 6 novembre 2012

Il giorno in cui mi sono amato davvero - Charlie Chaplin -

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto,nel momento giusto. 
E allora ho potuto rilassarmi.
Oggi so che si chiama Stima di sé.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho percepito che la mia ansia e sofferenza emozionale non erano altro che un segnale quando contrasto le mie convinzioni.
Oggi so che si chiama Autenticità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cessato di volere una vita diversa ed ho cominciato a vedere che tutto quello che mi succede contribuisce alla mia crescita.
Oggi so che si chiama Maturità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cominciato a vedere l’abuso nel forzare una situazione od una persona con l’unico scopo di ottenere ciò che voglio, sapendo benissimo che né la persona né io siamo pronte e che non è il momento.
Oggi so che si chiama Rispetto.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cominciato a liberarmi da tutto ciò che non mi era salutare, persone, situazioni, tutto ciò che abbassava la mia energia.
All’inizio la mia ragione chiamava questo Egoismo.
Oggi so che si chiama Amor Proprio.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di temere il tempo libero ed ho smesso di elaborare tanti piani, ho abbandonato i grandi progetti per il futuro.
Oggi faccio ciò che è giusto, ciò che mi piace,quando mi piace e secondo il mio ritmo.
Oggi so che si chiama Semplicità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di voler sempre avere ragione e mi sono reso conto di tutte le volte in cui mi sono sbagliato.
Oggi so che si chiama Umiltà.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di rivivere il passato e di preoccuparmi per il futuro.
Oggi vivo nel presente, lì dove la vita si svolge.
Oggi vivo una sola giornata alla volta e so che si chiama Pienezza.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho capito che la mente poteva ingannarmi e deludermi ma che se la metto a servizio del cuore diventa un’alleata preziosa.
Tutto questo è Saper vivere.


(Charlie Chaplin)

dal discorso celebrativo per il suo 70° compleanno







Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L'animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca. 

- Charlie Chaplin -  




Mi chiedi di rinunciare alle passioni, 
ma ho bisogno di farlo con passione... 
con quanta passione rinunciamo alle passioni?
Per quale passione neghiamo le passioni?
Non puoi ingannare la natura ... 
tu le chiudi la porta 
ma lei rimane sempre dentro casa.


Ho imparato ad essere felice là dove sono.
 Ho imparato che ogni momento 
di ogni singolo giorno racchiude tutta la gioia, 
tutta la pace,
tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita.
Il significato è posto in ogni istante, 
non c'è un altro modo per trovarlo.
Percepiamo solo e soltanto ciò che permettiamo 
a noi stessi di percepire, tutti i giorni,
un istante dopo l'altro.


- Herman Hesse -


Buona giornata a tutti. :-)






sabato 20 ottobre 2012

Il canto degli alberi – Hermann Hesse (1919) -

Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi.
Li venero quando vivono in popoli e famiglie, in selve e boschi.
E li venero ancora di più quando se ne stanno isolati.
Sono come uomini solitari. Non come gli eremiti, che se ne sono andati di soppiatto per sfuggire a una debolezza, ma come grandi uomini solitari, come Beethoven e Nietzsche. 
Tra le loro fronde stormisce il mondo, le loro radici affondano nell’infinito; tuttavia non si perdono in esso, ma perseguono con tutta la loro forza vitale un unico scopo : realizzare la legge che è insita in loro, portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi.
Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte.
Quando un albero è stato segato e porge al sole la sua nuda ferita mortale, sulla chiara sezione del suo tronco - una lapide sepolcrale – si può leggere tutta la sua storia: negli anelli e nelle con crescenze sono scritte fedelmente tutta la lotta, tutta la sofferenza, tutte le malattie, tutta la felicità e la prosperità, gli anni magri e gli anni floridi, gli assalti sostenuti e le tempeste superate. E ogni contadino sa che il legno più duro e più pregiato ha gli anelli più stretti, che i tronchi più indistruttibili, più robusti, più perfetti, crescono in cima alle montagne, nel perpetuo pericolo.
Gli alberi sono santuari. 
Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. 
Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita. Così parla un albero : in me è celato un seme, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. 
Unico è l’esperimento che la madre perenne ha tentato con me, unica la mia forma e la venatura della mia pelle, unico il più piccolo gioco di foglie delle mie fronde e la più piccola cicatrice della mia corteccia. Il mio compito è quello di dar forma e rivelare l’eterno nella sua marcata unicità. Così parla un albero : la mia forza è la mia fede. Io non so nulla dei miei padri, non so nulla delle migliaia di figli che ogni anno nascono da me.
Vivo il segreto del mio seme fino alla fine, non ho altra preoccupazione. Io ho fede che Dio è in me. 
Ho fede che il mio compito è sacro. Di questa fede io vivo. 
Quando siamo tristi e non riusciamo più a sopportare la vita, allora un albero può parlarci così : Sii calmo! Sii calmo! Guarda me! La vita non è facile, la vita non è difficile. Questi sono pensieri infantili. Lascia che Dio parli in te ed essi taceranno. Tu hai paura perché la tua strada ti allontana dalla madre e dalla patria. Ma ogni passo e ogni giorno ti riconducono di nuovo alla madre. 
La patria non è in questo o quel luogo. La patria è dentro di te, o in nessun posto. La nostalgia di vagare senza meta mi prende il cuore, quando a sera, sento gli alberi stormire nel vento. 
Se li si ascolta a lungo, in silenzio, anche la nostalgia di vagare rivela appieno il suo significato più profondo. Non è desiderio di scappare via dal dolore, come sembra. E’ nostalgia della propria patria, ricordo della propria madre, struggimento per nuovi simboli di vita. Conduce a casa. Ogni strada conduce a casa, ogni passo è nascita, ogni passo è morte, ogni tomba è madre. Così sussurra l’albero nella sera, quando abbiamo paura dei nostri pensieri infantili. Gli alberi hanno pensieri duraturi, di lungo respiro, tranquilli, come hanno una vita più lunga della nostra. Sono più saggi di noi finché non li ascoltiamo. 
Ma quando abbiamo imparato ad ascoltare gli alberi, allora proprio la brevità, la rapidità e la precipitazione infantile dei nostri pensieri acquistano una letizia incomparabile.

Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non desidera più essere un albero. Non desidera essere altro che quello che è. 
Questa è la patria. Questa è la felicità.

(Hermann Hesse)





Accosta il tuo orecchio alla terra - Helder Camara
Metti il tuo orecchio contro la terra
e interpreta i rumori.
Quello che domina
sono dei passi inquieti e agitati,
passi pesanti di amarezza e di ribellione…
Non si sentono ancora
i primi passi della speranza.
Accosta di più il tuo orecchio alla terra.
Trattieni il fiato.
Libera le tue antenne interiori:
il Maestro cammina lì vicino.
E' più facile che sia assente
nelle ore felici
che in quelle dure, dai passi malcerti e difficili…

 (Helder Camara)



 Io credo che se un giorno diventerò cristiano sul serio,
dovrò vergognarmi soprattutto di non esserlo diventato prima,
ma di aver tentato prima tutte le scappatoie.
(Soren Kierkegaard)


Buona giornata a tutti. :-)