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sabato 13 gennaio 2018

Storie sull'arroganza - Paulo Coelho

L’arroganza del potere

Maestro e discepolo chiacchieravano in un angolo quando una vecchia li avvicinò: “Allontanatevi dalla mia vetrina!”, urlò la vecchia. 
“State ostacolando i clienti”.
Il maestro chiese scusa e cambiò marciapiede.
Continuarono a chiacchierare, quando si avvicinò un ufficiale. 
“Abbiamo bisogno che lei si allontani da questo marciapiede”, disse l’ufficiale. “Fra poco passerà il conte”.
“Che il conte usi l’altro lato della strada”, rispose il maestro, senza muoversi. Poi si rivolse al suo discepolo:
“Non dimenticare: non essere mai arrogante con gli umili. E non essere mai umile con gli arroganti.” 

- Paulo Coelho -



L’arroganza della santità

Il monaco zen passò dieci anni meditando nella sua caverna, cercando di scoprire il cammino della Verità .
Un pomeriggio, mentre pregava, si avvicinò una scimmia.
Il monaco tentò di concentrarsi. Ma la scimmia si avvicinò pian pianino e afferrò il sandalo del monaco.
– Dannata scimmia! – disse l’eremita. – Perché sei venuto a turbare le mie preghiere?
– Ho fame – disse la scimmia.
– Vattene via! Stai ostacolando la mia comunicazione con Dio!
– Come desideri parlare con Dio, se non riesci a comunicare con i più umili, come me? – disse la scimmia.
E il monaco, vergognandosi, chiese scusa.

- Paulo Coelho - 


L’arroganza della forza

Il villaggio era minacciato da una tribù di barbari. A poco a poco gli abitanti abbandonarono le loro case e fuggirono in un luogo più sicuro. Nel giro di un anno, erano andati via tutti, tranne un gruppo di gesuiti.
L’esercito barbaro entrò nel villaggio senza trovare resistenza e fece una grande festa per celebrare la vittoria. A metà della cena, si presentò un prete.
“Voi siete entrati qui e avete allontanato la pace da questo posto. Vi prego di partire senza indugio.”
“Perché tu non sei ancora fuggito?”, urlò il capo barbaro. “Non vedi che posso trafiggerti con la mia spada, senza battere ciglio?”
Il prete rispose tranquillamente:
“Non vedi che posso essere trafitto da una spada, senza battere ciglio?”.

Sorpreso dalla serenità davanti alla morte, il capo barbaro e la sua tribù abbandonarono il posto il giorno seguente.

- Paulo Coelho - 




Buona giornata a tutti. :-)






venerdì 13 ottobre 2017

Senza Tempo e altre poesie - Billy Collins

Di corsa, in questa mattina di un giorno feriale,
do un colpo di clacson mentre passo accanto al cimitero
dove sono sepolti i miei genitori
uno accanto all’altro, sotto una lastra liscia di granito.
Poi, per tutto il giorno, penso a lui che si tira su
e mi lancia un’occhiata
di familiare disapprovazione,
mentre mia madre, con calma, gli dice di rimettersi giù.

-Billy Collins - 


Nostalgia

[…]
Gli anni Novanta del Settecento non torneranno più.
L’infanzia era favolosa.
La gente faceva passeggiate in cima alle colline
e scriveva sul diario quel che vedeva, senza parlare.
Avevamo alti collari e i nostri cappelli erano morbidissimi.
Ci sorprendevamo l’un l’altro con alfabeti fatti di ramoscelli.
Era un tempo meraviglioso per essere vivi, o anche morti.
[…]

- Billy Collins -




- Pensando un po alla morte - 

Credo che questo testo si potrà leggere in circa tre minuti.
Ebbene, in questo lasso di tempo, moriranno 300 persone e ne nasceranno altre 620.
Forse io impiegherò mezz'ora per scriverlo: sono concentrato sul mio computer, sui libri accanto a me, sulle idee che mi vengono, sulle macchine che passano là fuori.
Tutto sembra assolutamente normale intorno a me.

Invece, durante questi trenta minuti, sono morte 3.000 persone, e 6.200 hanno appena visto, per la prima volta, la luce del mondo.
Dove saranno queste migliaia di famiglie che hanno cominciato a piangere per la perdita di qualcuno, o a ridere per l'arrivo di un figlio, di un nipote, di un fratello?
Mi fermo e rifletto: forse molte di queste morti arrivano al termine di una lunga e dolorosa malattia, e certe persone saranno sollevate dall'Angelo che è venuto a prenderle.

Inoltre, centinaia di questi bambini che sono appena nati quasi sicuramente saranno abbandonati nel prossimo minuto ed entreranno nelle statistiche di morte prima che io abbia finito questo testo.
Pensate. Ho appena dato uno sguardo a una semplice statistica e tutt'a un tratto inizio ad avvertire il senso di queste perdite e questi incontri, questi sorrisi e queste lacrime.

Quanti staranno lasciando questa vita da soli, nelle loro stanze, senza che nessuno si renda conto di ciò che sta accadendo?
Quanti nasceranno nascostamente e saranno abbandonati davanti alla porta di qualche ricovero o di qualche convento?
Rifletto: ho già fatto parte della statistica delle nascite e, un giorno, sarò incluso nel numero dei morti.

Che bello: io sono pienamente consapevole che morirò.
Da quando ho fatto il Cammino di Santiago, ho capito che - anche se la vita continua e siamo tutti eterni - un giorno questa esistenza si concluderà.
Le persone pensano molto poco alla morte.

Passano la vita preoccupandosi di vere e proprie assurdità, rimandano cose, tralasciano momenti importanti.
Non rischiano, perché pensano sia pericoloso.
Si lamentano molto, ma diventano codarde quando è il momento di prendere provvedimenti.
Vogliono che tutto cambi, ma loro si rifiutano di cambiare.
Se pensassero un po' di più alla morte, non tralascerebbero mai di fare quella telefonata che manca. Sarebbero un po' più folli. Non avrebbero paura della fine di questa incarnazione - perché non si può temere qualcosa che accadrà comunque.
Gli Indios dicono: "Oggi è un giorno buono come qualsiasi altro per lasciare questo mondo". E uno stregone commentò una volta: "Che la morte sia sempre seduta al tuo fianco. Così, quando avrai bisogno di fare qualcosa di importante, essa ti darà la forza e il coraggio necessari".
Spero che tu, lettore, abbia letto fin qui. Sarebbe una stupidaggine spaventarsi per il titolo, perché tutti noi, prima o poi, moriremo. E solo chi accetta questo è pronto per la vita.

- Paulo Coelho - 


Buona giornata a tutti. :-)






giovedì 12 ottobre 2017

L’arte di non rispondere alle provocazioni - Paulo Coelho -

Vicino a Tokyo viveva un grande samurai, ormai anziano, che si dedicava a insegnare il buddismo zen ai giovani. Malgrado la sua età, correva la leggenda che fosse ancora capace di sconfiggere qualunque avversario.

Un pomeriggio, si presentò un guerriero, conosciuto per la sua totale mancanza di scrupoli. Era famoso perché usava la tecnica della provocazione: aspettava che l’avversario facesse la prima mossa e, dotato com’era di una eccezionale intelligenza che gli permetteva di prevedere gli errori che avrebbe commesso l’avversario, contrattaccava con velocità fulminante.

Il giovane e impaziente guerriero non aveva mai perduto uno scontro.

Conoscendo la reputazione del samurai, egli era lì per sconfiggerlo e accrescere in questo modo la propria fama.

Tutti gli allievi si dichiararono contrari all’idea, ma il vecchio accettò la sfida. Si recarono tutti nella piazza della città e il giovane cominciò a insultare il vecchio maestro.

Lanciò alcuni sassi nella sua direzione, gli sputò in faccia, gli urlò tutti gli insulti che conosceva, offendendo addirittura i suoi antenati.

Per ore fece di tutto per provocarlo, ma il vecchio si mantenne impassibile.

Sul finire del pomeriggio, quando ormai si sentiva esausto e umiliato, l’impetuoso guerriero si ritirò. Delusi dal fatto che il maestro avesse accettato tanti insulti e tante provocazioni, gli allievi gli domandarono: “Come avete potuto sopportare tante indegnità? Perché non avete usato la vostra spada, pur sapendo che avreste potuto perdere la lotta, invece di mostrarvi codardo di fronte a tutti noi?”.

“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?”, domandò il samurai.

“A chi ha tentato di regalarlo”, rispose uno dei discepoli.

“Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti”, disse il maestro: “Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé”.

- Paulo Coelho -




Vivere non è peccato

Il rabbino Elimelekh aveva compiuto una bella predicazione, e ora stava per fare ritorno nella sua terra natale. 
Per rendergli omaggio e dimostrargli la gratitudine, i fedeli decisero di seguire la carrozza di Elimelekh fino all'uscita dalla città.
A un certo momento, il rabbino fermò la carrozza, chiese al cocchiere di proseguire senza di lui e si affiancò al popolo.
"Un bell'esempio di umiltà," disse uno degli uomini accanto a lui.
"Non c'è nessuna umiltà nel mio gesto, ma un po' di intelligenza," rispose Elimelekh. 

"Voi, qua fuori, state facendo esercizio, cantando, bevendo vino, fraternizzando gli uni con gli altri, incontrando nuovi amici, e tutto a causa di un vecchio rabbino che è venuto a parlarvi dell'arte di vivere. 
Lasciamo, allora, che le teorie proseguano su quella carrozza, perché io voglio partecipare all'azione."

- Paulo Coelho -


Buona giornata a tutti. :-)



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venerdì 15 settembre 2017

da: "I racconti del maktub" Paulo Coelho

La Madonna, con il Bambino Gesù fra le braccia, aveva deciso di scendere in Terra per visitare un monastero.
Orgogliosi, tutti i monaci si misero in una lunga fila, presentandosi ciascuno davanti alla Vergine per renderle omaggio.
Uno declamò alcune poesie, un altro le mostrò le miniature che aveva preparato per la Bibbia e un terzo recitò i nomi di tutti i santi. E così via, un monaco dopo l'altro, tutti resero omaggio alla Madonna e al Bambino.
All'ultimo posto della fila ne rimase uno, il monaco più umile del convento, che non aveva mai studiato i sacri testi dell'epoca. I suoi genitori erano persone semplici, che lavoravano in un vecchio circo dei dintorni, e gli avevano insegnato soltanto a far volteggiare le palline in aria.
Quando giunse il suo turno, gli altri monaci volevano concludere l'omaggio perché il povero acrobata non aveva nulla di importante da dire e avrebbe potuto sminuire l'immagine del convento. Ma anche lui, nel profondo del proprio cuore, sentiva un bisogno immenso di offrire qualcosa a Gesù e alla Vergine.
Pieno di vergogna, sentendosi oggetto degli sguardi di riprovazione dei confratelli, tirò fuori dalla tasca alcune arance e cominciò a farle volteggiare: perché era l'unica cosa che egli sapesse fare.
Fu solo in quell'istante che Gesù Bambino sorride e cominciò a battere le mani in braccio alla Madonna.
E fu verso quel monaco che la Vergine tese le braccia, lasciandogli tenere per un po' il bambinello.

- Paulo Coelho -
Fonte:  I racconti del maktub




Monaci Zen, quando desiderano meditare, siedono davanti ad una roccia e dicono: "Ora aspetterò che questa roccia cresca un po'". 
Dice il maestro: "Ogni cosa intorno a noi è in continuo cambiamento. Ogni giorno, il sole splende su un nuovo mondo."
Ciò che chiamiamo routine è piena di nuovi propositi e opportunità. Ma noi non percepiamo che ogni giorno è differente dagli altri.
Oggi, da qualche parte, un tesoro ti aspetta. Può essere un breve sorriso, può essere una grande vittoria - non importa.
Niente è noioso, perché tutto cambia costantemente. Il tedio non fa parte del mondo.
Il poeta T. S. Eliot, scrisse: 'Cammina tante strade, ritorna alla tua casa, e vedi ogni cosa come se fosse la prima volta".

- Paulo Coelho -
Fonte:  I racconti del maktub



C'era un re spagnolo che era molto orgoglioso della sua stirpe.
Era anche conosciuto per essere crudele con quelli più deboli.
Un giorno stava camminando con i suoi anziani consiglieri in un campo in Aragona, dove, anni prima, suo padre era caduto in battaglia.
Lì incontrarono un sant'uomo, che stava raccogliendo una enorme mucchio di ossa. "Cosa stai facendo?" chiese il re. "Onore a Sua Maestà" disse il sant'uomo. "Quando ho saputo che il re di Spagna sarebbe venuto qui, ho deciso di ritrovare le ossa di suo padre per dargliele. Ma per quanto cerchi, non riesco a trovarle. Sono uguali a quelle dei contadini, dei poveri, dei mendicanti e degli schiavi".

- Paulo Coelho -
Fonte:  I racconti del maktub


Buona giornata a tutti. :-)





lunedì 21 agosto 2017

Tratto da “Sulla Sponda del Fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto” - Paulo Coelho

L’amore è sempre nuovo.
Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita:
ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo.

L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,
comunque ci porta sempre in qualche luogo.

E' necessario accettarlo,
perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza.

Se non lo accettiamo, moriremo di fame
pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti:
non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.

E' necessario ricercare l'amore là dove si trova,
anche se ciò potrebbe significare ore, giorni,
settimane di delusione e di tristezza.

Perché, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,
anche l'amore muove per venirci incontro, e ci salva...

- Paulo Coelho - 
Tratto da “Sulla Sponda del Fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto”





E' necessario correre dei rischi ...
riusciamo a comprendere il miracolo della vita
solo quando lasciamo che l'inatteso accada.

 - Paulo Coelho - 



Esistono le sconfitte.
Ma nessuno puo' sfuggirvi. 
Percio' è meglio perdere alcuni combattimenti 
nella lotta per i propri sogni,
piuttosto che essere sconfitto
senza neppure conoscere
il motivo per cui si sta lottando.

- Paulo Coelho -


Buona giornata a tutti. :-)






venerdì 10 marzo 2017

L'amore è sempre nuovo - Paulo Coelho

L’amore è sempre nuovo.
 Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita:
ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo.

L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,
comunque ci porta sempre in qualche luogo.

E' necessario accettarlo,
perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza.

Se non lo accettiamo, moriremo di fame
pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti:
non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli.

E' necessario ricercare l'amore là dove si trova,
anche se ciò potrebbe significare ore, giorni,
settimane di delusione e di tristezza.

Perché, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,
anche l'amore muove per venirci incontro, e ci salva...

- Paulo Coelho - 

Tratto da “Sulla Sponda del Fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto”



E' necessario correre dei rischi ...
riusciamo a comprendere il miracolo della vita
solo quando lasciamo che l'inatteso accada.
- Paulo Coelho - 
Dal libro “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto"


Se non rinasceremo, se non torneremo a guardare la vita
con l'innocenza e l'entusiasmo dell'infanzia,
non ci sarà più significato nel vivere.

- Paulo Coelho - 
Dal libro “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto"





La persona che abbiamo incontrato e con cui vogliamo condividere la vita ha le sue radici, non possono essere tagliate. 
Ha il suo carattere, non cambierà. [...] 
Due storie diverse, due mondi diversi, due caratteri diversi questa è la realtà e il diventare coppia, l'io che accoglie il tu, non è annullare le differenze ma saperle armonizzare. 

- S.E.R Mons. Angelo Spina -
Vescovo della diocesi di Sulmona Valva
da: In Cammino verso l'Amore



Buona giornata a tutti. :-)



















sabato 4 febbraio 2017

Il senso della vita - Paulo Coelho

Alì, un uomo che ha bisogno di denaro, chiede aiuto al suo principale.
Questi gli propone una sorta di sfida: se passerà un’intera notte sulla cima della montagna, riceverà una grossa somma; se fallirà nell’impresa, dovrà lavorare gratis.
Uscendo dal negozio, l’uomo si accorse che soffiava un vento gelido.
Avvertì una sensazione di paura e decise di domandare al suo migliore amico, Aydi, se non fosse una follia accettare quella scommessa.
Dopo aver riflettuto qualche momento, l’amico rispose:
"Ti aiuterò. Domani, quando arriverai in vetta al monte, volgi lo sguardo verso la montagna di fronte. Io sarò sulla sua cima e passerò l’intera notte lì, mantenendo acceso un falò. 
Guarda il fuoco e pensa alla nostra amicizia: così ti riscalderai. Dopo che avrai vinto la sfida, ti chiederò qualcosa in cambio."
Ali superò la prova, ottenne il denaro e si recò a casa dell’amico.
"Mi hai detto che avrei dovuto darti una ricompensa."
Aydi rispose: "Sicuro. Ma non si tratta di denaro. Promettimi che, se un vento gelido dovesse soffiare sulla mia vita, tu accenderai per me il fuoco dell’amicizia."

- Paulo Coelho -
da "Aleph"




Si era appena resa conto che esistono due cose che impediscono a una persona di realizzare i propri sogni: pensare che essi siano impossibili, oppure – grazie a un improvviso scarto della ruota del destino – vedere che si trasformano in qualcosa di possibile quando meno ce lo si aspetta.
In quel momento, affiora la paura di un cammino ignoto, di una vita piena di sfide sconosciute, della possibilità che le cose a cui siamo abituati scompaiano per sempre.
Le persone vogliono cambiare tutto e, nello stesso tempo, desiderano che ogni cosa continui a essere come prima.

- Paulo Coelho - 
da: Il diavolo e la signorina Prym






L'esperienza di Dio



San Giovanni della Croce insegna che, nel nostro cammino spirituale, non dobbiamo né aspirare alle visioni, né perseguire le dichiarazioni di altri che hanno percorso questo cammino.

Il nostro unico appoggio dev'essere la fede - perché la fede è qualcosa di limpido e trasparente che nasce dentro di noi e non può essere confuso.

Lo scrittore J. Mendiola racconta che una volta, conversando con un prete, gli domandò che cosa fosse l'esperienza di Dio.
«Non lo so», rispose il prete.

«Tutto ciò che ho avuto fino a oggi è l'esperienza della mia fede in Dio».

E questo è ciò che più importa.

 - Paulo Coelho -