Visualizzazione post con etichetta Amorth Gabriele Padre. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Amorth Gabriele Padre. Mostra tutti i post

giovedì 14 agosto 2014

Meditazioni di Padre Gabriele Amorth nei "Misteri della Luce" -












II Mistero della Luce - Il Battesimo di Gesù al Giordano

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. [14]Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». [15]Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. [16]Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. [17]Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». (Mt 3,13-17)

MEDITAZIONE DI PADRE G. AMORTH: è l'inizio della sua vita pubblica





II Mistero della Luce - Le nozze di Cana

In quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno più vino". E Gesù rispose: "Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà".
Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, contenenti ciascuna due o tre barili: E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le giare"; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: "Ora attingere e portatene al maestro di tavola". Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiata l'acqua diventata vino, il maestro di tavola che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono".
Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. (Gv 2, 1-12)

MEDITAZIONE DI PADRE G. AMORTH: Il primo miracolo che avviene per l'intervento di Maria, ci fà capire come la Madonna prevede le nostre necessità e ci dà le grazie di cui abbiamo bisogno, anche quando noi non le chiediamo, le Sue parole ai servitori "fate quello che vi dirà" sono un'esortazione agli uomini d' ogni tempo.





III Mistero della Luce - L'annunzio del Regno di Dio con l'invito alla conversione

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo". (Mc 1, 14-15)

MEDITAZIONE DI PADRE G. AMORTH: L'annuncio del Regno è forse il mistero più denso. Possiamo riflettere sulla predicazione di Gesù, meditare una parabola, pensare alle Beatitudini, ai Suoi miracoli, agli esempi che ci ha dato d'umiltà, quando ha lavato i piedi agli apostoli, alla liberazione dal demonio.





IV Mistero della Luce - La Trasfigurazione di Gesù sul Tabor

[Gesù] prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo". Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. (Lc 9,28-35)

MEDITAZIONE DI PADRE G. AMORTH: I discepoli hanno visto la gloria del Signore Risorto perchè potessero sopportare lo scandalo della Croce.





V Mistero della Luce - L’istituzione dell’Eucaristia nell’ Ultima Cena

Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo". Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per le moltitudini, in remissione dei peccati" (Mt 26, 26-28).

MEDITAZIONE DI PADRE G. AMORTH: è l'ultimo grande atto di Gesù prima della Sua Passione.



Preghiera di liberazione

O Signore tu sei grande, tu sei Dio, tu sei Padre, noi ti preghiamo per l'intercessione e con l'aiuto degli arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele, perché i nostri fratelli e sorelle siano liberati dal maligno.

Dall'angoscia, dalla tristezza, dalle ossessioni. 
Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Dall'odio, dalla fornicazione, dalla invidia. 
Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Dai pensieri di gelosia, di rabbia, di morte. 
Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Da ogni pensiero di suicidio e aborto. 
Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Da ogni forma di sessualità cattiva. 
Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Dalla divisione di famiglia, da ogni amicizia cattiva. 
Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.
Da ogni forma di maleficio, di fattura, di stregoneria e da qualsiasi male occulto. 
Noi ti preghiamo, liberaci, o Signore.

Preghiamo:

O Signore che hai detto: "Vi lascio la pace, vi do' la mia pace", per l'intercessione della Vergine Maria, concedici di essere liberati da ogni maledizione e di godere sempre della tua pace.
Per Cristo nostro Signore. Amen.



Buona giornata a tutti :-)




martedì 8 luglio 2014

Padre Pio e la preghiera - ( parla Padre G. Amorth) -


Don Gabriele Amorth ci manda qualche ricordo dei 26 anni passati visitando Padre Pio.

«Su Padre Pio è rimasta famosa l'auto definizione che diede ad un giornalista: "Sono un povero frate che prega". 

Lo stavo a contemplare con la corona in mano; la chiamava la sua arma e scrisse al direttore spirituale che ne recitava almeno 5 intere ogni giorno; questo significa in termini di tempo, 5 ore al giorno dedicate al Rosario. Dormiva pochissimo e aveva una capacità di fare più cose contemporaneamente. 
Meditava i misteri; così soffriva visibilmente i dolori della Passione di Cristo, ma sentiva pure nella sua anima i dolori di Maria, che riteneva la più grande martire, vera Regina dei Martiri. 
Più avanzava in età e più il Padre sentiva la necessità di aumentare lo spazio da dare alla preghiera. Già alla fine degli anni '40 m'ero accorto che il tempo che dedicava alle confessioni era assai ridotto. 
Era lontana l'epoca in cui confessava anche 16 ore al giorno. 
Padre Michelangelo gli osservò un giorno: "Caro Padre non potresti confessare un po' più a lungo? Qui ci sono persone che vengono anche da molto lontano, dall'estero, e per potersi confessare da te debbono aspettare lunghi giorni". 
Ecco la risposta: "Caro Padre Michelangelo, credi che la gente venga qui per Padre Pio? La gente viene per sentirsi dire una parola del Signore. E se io non prego, che cosa do alla gente?".
Il bisogno della preghiera gli veniva anche suggerito dalla consapevolezza di essere indegno; si sentiva un grande peccatore, col rischio continuo, col terrore, di poter commettere un peccato e di poter perdere la fede. Perciò è sempre stato un grande mendicante di preghiere. Mi ero accorto che, se volevo vederlo illuminarsi di gioia, bastava che gli dicessi: "Padre, prego per lei". Ringraziava con effusione; pareva che volesse dire: "Finalmente uno che mi capisce!".
Sentiva moltissimo lo stimolo alla preghiera anche perché sentiva la necessità di santificarsi per santificare. Era una preoccupazione che cercava di infondere soprattutto nei sacerdoti. 

Ricordo bene quando mi confessai da lui, poco dopo la mia ordinazione sacerdotale. Quando gli confidai di essere un prete novello mi disse con forza: "Ricordati che un sacerdote deve essere un propiziatore. Guai se è lui ad aver bisogno di essere propiziato! Ricordatene bene"»



Il cuore buono è sempre forte; egli soffre, ma cela le sue lacrime e si consola sacrificandosi per il prossimo e per Dio (CE, 23).

Tratto da " Buona Giornata " - Edizioni Padre Pio da Pietrelcina



"Carissimi, di fronte all' ampiezza di orizzonti propria del ministero presbiterale non potete, non possiamo non sentirci tremare i polsi. 
Siamo, infatti, strutturalmente impari al dono ricevuto, alla missione che ci viene affidata, E' una sproporzione radicale e insuperabile, non semplicemente una nostra debolezza che, con un'ascesi paziente, possa essere rimossa.
Noi non siamo la luce, nè siamo in grado di produrla: possiamo solo rifletterla per offrirla a tutti. 'Noi infatti - ha poi aggiunto - siamo stati presi a servizio: come il sale, che non è per sé, ma per dar sapore ai cibi. E come la lampada, che non è per sé, ma per illuminare ciò che le sta intorno".

Card. Angelo Scola all'omelia della Messa di Ordinazione



“’Ma, padre, io ho letto su un giornale che un vescovo ha fatto tal cosa o che un prete ha fatto tal cosa!’. ‘Eh sì, anche io l’ho letto, ma, dimmi, sui giornali vengono le notizie di quello che fanno tanti sacerdoti, tanti preti in tante parrocchie di città e di campagna, tanta carità che fanno, tanto lavoro che fanno per portare avanti il loro popolo?’. 
Ah, no! Questa non è notizia. 
Eh, quello di sempre: fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce. Oggi pensando a questa unzione di Davide, ci farà bene pensare ai nostri vescovi e ai nostri preti coraggiosi, santi, buoni, fedeli e pregare per loro. Grazie a loro oggi noi siamo qui!”. 

Omelia Papa Francesco a santa Marta - 27.1.2014




Buona giornata a tutti :-)


giovedì 19 giugno 2014

Gli inganni di Satana - " I Tarocchi e l'Oroscopo" -

(Evitate di farvi leggere i tarocchi, confessatevi se l’avete fatto e distruggeteli se li possedete).
La cartomanzia ritiene di poter conoscere cose occulte dall'uso di speciali carte, decifrando per esempio le qualità ed il futuro di una persona dal significato convenzionale che ogni carta rappresenta, a seconda della disposizione con cui si presentano (i tarocchi sono un mazzo di 78 carte composte dalla tradizionali carte di coppe, denari, spade, bastoni, più altre 22 chiamate "arcani maggiori"). 
E' la forma divinatoria oggi più diffusa. 
I celebri tarocchi hanno raggiunto nel tempo una grande popolarità tanto che vengono addirittura acclusi ad alcune riviste con relative istruzioni per l'uso. 
Tanti sono coloro che tramite le trasmissioni televisive o conoscenti, si fanno leggere le carte per scrutare eventi futuri o ricevere suggerimenti riguardo i fatti della propria vita. 
A volte le risposte riguardano promesse di felicità futura ma più spesso si parla di persone che ci fanno del male e che ci ostacolano la strada, oppure arrivano ad annunciare vere e proprie sciagure o disastri. 
E' sempre bene ricordare che satana è esperto nel promettere apparenti cose "buone", ma nel contempo ama creare paura, odio e divisione tra le persone, spingendo al puro egoismo e cercando di apportare angoscia per qualcosa che deve accadere. 
Le presunte risposte sono infatti menzognere e fallaci con il solo scopo di creare divisioni e preoccupazioni tra le persone. 
Il diavolo infatti non è onnisciente come Dio, ma solo dotato di finissima intelligenza spirituale in grado di elaborare i dati di cui è in possesso e fare delle stime su quello che potrà accadere. Anche se a volte può azzeccarci, ciò non significa che conosce effettivamente a priori l'esito finale degli eventi. 
La conoscenza totale di tutto, in tutti e in ogni momento (presente e futuro) è di sola pertinenza divina. Solo Dio ci conosce nell'intimo più profondo, il diavolo non può entrare nell'anima e non conoscendo i pensieri può solo studiarci dettagliatamente vedendo come ci comportiamo esternamente. Conoscendo le nostre debolezze, i vizi, i peccati, le aspirazioni, è pronto a darci le risposte che più ci aspettiamo per renderci soddisfatti, ma in realtà con l'unico scopo di rovinarci e portarci su strade sbagliate. 
A parte il caso dei numerosi ciarlatani in circolazione, coloro che leggono le carte sono dei veri e propri operatori dell’occulto che si muovono sotto la guida invisibile di entità demoniache. 
Pochi sanno che i veri cartomanti effettuano un rituale magico per la consacrazione delle carte a satana dalla durata di alcuni giorni. 
Coloro che si fanno leggere le carte violano apertamente il primo comandamento, entrano in contatto diretto con il mondo infernale e, nel tempo, si espongono al reale rischio di infiltrazione spiritica. 
Evitate di farvi leggere i tarocchi, confessatevi se l’avete fatto, e distruggeteli se li possedete. 
Altra insidia è rappresentata dalla cosiddetta astrologia. 
La parola “astrologia” significa «scienza degli astri». Originariamente era sinonimo di «astronomia» e le due parole si usarono promiscuamente fino al primo secolo dopo Cristo e anche oltre. 
Attualmente astrologia designa una scienza che presume di determinare i vari influssi che gli astri esercitano sull’uomo, determinando il carattere delle persone, le loro scelte e le loro azioni, e i vari eventi della storia. L’astrologia è un metodo molto antico di divinazione e la Chiesa fin dai tempi antichi ha espresso la sua condanna. 
Il Concilio di Toledo così si espresse: "Se qualcuno pensa che si deve credere all’astrologia, sia anatema" (DS 205). Il Concilio si riferiva alla mentalità abbastanza diffusa secondo la quale le azioni umane si dovevano imputare agli astri e in definitiva a Dio. 
Con questo si veniva a negare la libertà dell’uomo. Osservò in proposito S. Agostino: "Gli astrologi pretendono che vi sia nel cielo la causa inevitabile del peccato: sono Venere o Saturno o Marte che ci hanno fatto compiere questa o quella azione, volendo che sia senza colpa l’uomo, che è carne e sangue e verminosa superbia, e la colpa ricada su colui che ha creato e regge il cielo e le stelle" (S. Agostino, Confessioni, IV, 3). 
E ancora: "Bisogna riconoscere che quando gli astrologi dicono il vero, ciò avviene sotto una ispirazione occultissima che le anime umane subiscono senza saperlo. 
E siccome ciò avviene allo scopo d’ingannare gli uomini, è opera di spiriti immondi e seduttori, ai quali è permesso di conoscere alcuni dati veri sulle cose temporali. Per questo il buon cristiano deve guardarsi dagli astrologi e da tutti coloro che esercitano l’arte divinatoria, specialmente se predicono il vero; affinché la sua anima non venga irretita da essi mediante il commercio con i demoni, in un’intesa con questi" (ID., Super Gen. ad litt., 11, 17). 
E’ vero che i corpi celesti, in modo particolare la luna, esercitano un influsso sulla natura (si pensi semplicemente come ne tengano conto i contadini per la semina o per il travaso di vino). Possono influire insieme con altri fattori metereologici anche sull’umore delle persone e su eventi come il parto. 
Ma "non possono esercitare un influsso diretto sull’intelletto e la volontà" (S. Tommaso, Somma Teologica, I-II, 9, 5). "L’uomo infatti ha la facoltà di giudicare e di riflettere su tutto quanto può operare, sia nell’uso delle cose esteriori, come nel secondare e respingere le passioni interne; e ciò sarebbe inutile se il nostro volere fosse causato dagli astri e non fosse in nostra facoltà. 
Non è quindi possibile che gli astri siano causa della nostra elezione volontaria" (S. Tommaso, Summa contra gentiles, III, 85). Tutt’al più: "inclinant astra, sed non necessitant". Osserva giustamente il Peschke: "L’astrologia scientifica con le sue grossolane classificazioni secondo le costellazioni non è mai in grado di dare un oroscopo veramente individuale per ogni singola persona. Le posizioni delle stelle, per tutti coloro che sono nati approssimativamente nello steso tempo, sono le stesse, il che dovrebbe condurre allo stesso oroscopo e di conseguenza allo stesso destino per tutti. Decine di persone hanno lo stesso oroscopo di Napoleone, Goethe o Gandhi. Ma chi di loro ha avuto gli stessi talenti o lo stesso destino? Questo non è vero neppure per i gemelli" (K.H. Peschke, Etica cristiana, p. 145). 
Una forma popolare dell'astrologia è l’oroscopo. Per molti è una moda, un gioco. Ma per altri è realtà. Per costoro è triste osservare come facciano dipendere le loro decisioni dalla lettura del segno zodiacale. E’ praticato soprattutto da gente secolarizzata, che non crede in Dio o non praticare la religione. Vale in modo particolare per essi quanto dice S. Paolo: "Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti" (Rm 1,22). 
Il Catechismo della Chiesa Cattolica condanna senza tentennamenti l’astrologia e afferma che si oppone al riconoscimento dell’assoluto dominio di Dio sulla nostra vita. Ecco il testo: "Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che «svelino» l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. 
Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo" (CCC 2116). "Dio può rivelare l’avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell’abbandonarsi con fiducia nelle mani della Provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo" (CCC 2115). Il fatto che talvolta i giudizi siano corrispondenti al vero non significa che la metodica usata sia buona. San Paolo avverte che il demonio si traveste da angelo di luce (cfr. 2 Cor 11,14). 
Ricorrere ad essa sapendo che Dio e la Chiesa la condannano significa rimettere almeno implicitamente la propria vita nelle mani di altre forze, che non sono quelle divine. Se qualcuno vi chiede di che segno siete, rispondete che il vostro unico segno di riconoscimento è Gesù Cristo e non altre ridicolezze. 
Altre pratiche molto diffuse e intente a scrutare il futuro per vie alternative a Dio sono: la lettura della mano, la lettura dei fondi del caffè, le bacchette divinatorie, ecc. (cfr. Is 47,12-15). "Ti sei stancata per i tuoi molti consiglieri: si presentino, e ti salvino quelli che misurano il cielo, che contemplano le stelle e pronosticano ogni mese ciò che ti accadrà" (Is 47,13). 

























"L'Apostolo scrive: "Avete vinto il maligno"! E' così. Bisogna costantemente risalire alle radici del male e del peccato nella storia dell'umanità e dell'universo, così come Cristo risalì a queste radici nel suo mistero pasquale della Croce e della Risurrezione. Non bisogna aver timore di  "Abbiamo ascoltato il testo della prima lettera di San Giovanni Apostolo. San Giovanni scrive ai padri e ai figlioli, rivolgendosi nella sua lettera alternativamente agli uni e agli altri. Che cosa scrive ai padri, cioè agli insegnanti, ai professori, agli educatori? Avete conosciuto Colui che è fin dal principio (cf. 1 Gv 2, 13). Avete conosciuto; dunque avete il dovere di trasmettere il frutto della vostra conoscenza. Che cosa scrive ai giovani? Vi sono stati rimessi i peccati in virtù del suo nome; avete vinto il maligno; siete forti e la Parola di Dio dimora in voi (cf. 1 Gv 2, 12-14). Cari giovani, studenti e studentesse provenienti da molte Nazioni e appartenenti a diverse Diocesi, Ordini e Congregazioni religiose, queste parole sono indirizzate a voi. Proprio a voi questa sera l’Apostolo dice: siete forti, avete vinto il maligno, la Parola di Dio dimora in voi. La Parola di Dio . . . Benché siano molti coloro che annunciano la Parola di Dio, esiste tuttavia un Maestro nascosto (“Deus absconditus”): lo Spirito di verità, che guiderà alla verità tutta intera (cf. Gv 16, 13). Egli stesso è il Maestro dei maestri e degli studenti. “Veni, Sancte Spiritus”!"

Omelia di Papa Giovanni Paolo II
Celebrazione per l’inizio dell’anno accademico delle Università ecclesiastiche
Basilica Vaticana - Venerdì, 23 ottobre 1992
























Il fumo di Satana è entrato, da qualche fessura, nelle stanze dei sacri palazzi. Si nasconde, dissimula, seduce, possiede, divide, calunnia…. Ma è lui sempre lui – il principe delle tenebre, l’angelo decaduto, la causa prima e ultima del male del mondo. Sociologismo, psicologismo, marxismo hanno stemperato il male, lo hanno disciolto nelle infinite responsabilità di una società imperfetta e ingiusta. Hanno declassato le inquietudini, i dubbi, gli affanni degli uomini a problemi relazionali, incomprensioni genitoriali, frustrazioni sociali: hanno aspirato l’anima dal mondo, e il mondo si è trasformato in un enorme meccano mosso  solo dalla legge di causa e effetto. Questa società è incapace di capire che il male non è un accidente sulla via del progresso e del benessere. Il male è fin dall’inizio del mondo, è principio che attraversa la storia, è il nemico di sempre che contrasta il progetto provvidenziale di Dio. L’unica salvezza allora è ritrovare il giusto baricentro. Ricollocare Dio al centro del mondo, là dove ora, con stoltezza, si è posto l’uomo. La Chiesa è sposa di Cristo, ma anche figlia del tempo e, come tale soggetta alle insidie.

- Papa Paolo VI - 




Buona giornata a tutti :-)

                                                                   www.leggoerifletto.it

lunedì 10 marzo 2014

“Dobbiamo avere paura del peccato, non del demonio” - da un'intervista con Padre Gabriele Amorth

Stiamo vivendo un periodo in cui satana è di moda: ne parla con verità tutta la Bibbia; ne parla spesso la Madonna a Medjugorje. 
Ma ne parlano anche troppo i media, specie la TV, confondendo le idee e, in effetti, reclamizzando maghi, cartomanti, imbroglioni di ogni specie; quando addirittura non reclamizza anche le sètte. 
Chi è meno informato e meno ci crede è il clero. Perché? E quando si ha bisogno del parere di un esorcista è difficilissimo trovarlo; perché? 
Tanti oggi si dànno alla magia, alle varie forme di occultismo, allo spiritismo; e quasi mai gli educatori sono in grado di dare una giusta informazione.
Si aggiungono poi tanti altri problemi. Ad esempio: come distinguere un male malefico da una malattia psichica? 

Di fronte a certe difficoltà e stranezze, giovano davvero le preghiere di liberazione? Quando invece è necessario ricorrere all’esorcista? 
A queste e ad altre domande risponde il libro di Padre Gabriele Amorth, “Esorcisti e psichiatri” (Edizioni Dehoniane), che può soddisfare quanti sono interessati a questi problemi. 
Ci preme sottolineare la raccomandazione dell’Autore: 
"Dobbiamo avere paura del peccato, non del demonio”
e l’insegnamento di Paolo VI: 

“Tutto ciò che ci difende dal peccato, ci difende dal maligno”

1. “Quando si sogna il maligno con contorni paurosi, può essere frutto solo della psiche o anche della sua presenza?” 

R.:Sappiamo che i sogni dipendono dal subconscio. 

Normalmente qualche incubo ce l’ha chiunque perché nel nostro subconscio tutti abbiamo dei ricordi paurosi, dei timori riguardo alla salute o a qualche disgrazia, ecc. Ma, alla domanda specifica che mi si fa, io direi che tutti i nostri sogni in parte possiamo pilotarli; ossia è necessario che quando siamo svegli, ci alimentiamo di tutto ciò che è positivo e che piace a Dio e stiamo attenti a ciò che vediamo e leggiamo. 
Così si elimina la presenza demoniaca e non avremo nessuna paura del demonio. 
La Bibbia non ci dice mai di temere il diavolo, ma “di resistergli forti nella fede, poiché egli si aggira attorno cercando chi divorare”. Dice anzi di “resistergli rivestiti dell’armatura di Dio”(1Pt 5,8-9; Ef 6,11). 
Purtroppo i mass-media, in particolare la TV, sotto questo aspetto stanno rendendo un pessimo servizio! Guardate “Misteri” e programmi del genere: si sono accorti che il demonio fa notizia. 
Io li considero tutti negativi, anche quello a cui ho partecipato. Tutti mettono le cose in burletta, ossia falsificano i fatti, ed è proprio quello che il demonio vuole: o che non si parli di lui, così può agire liberamente; o che si parli troppo di lui, così che sembri il protagonista della storia, mentre il protagonista è Cristo.
Per concludere, si devono evitare letture e spettacoli che possano inculcare paure, come gli horror e, specialmente per i ragazzini, giochi, album, cartoni animati veramente mostruosi. 

Come possono non avere incubi quando si nutrono di violenza e di figure raccapriccianti? E poi ci si deve sentire sicuri dell’aiuto di Dio, della protezione di Maria e dell’Angelo Custode.
[Quindi è più importante che mai, non passare dalla TV al letto, ma pregare prima del riposo, anche quando abbiamo molto sonno: il Signore ci renderà in abbondanza il tempo che avremo dato a Lui. 

Quanto è efficace, prima del riposo, il Rosario e la preghiera intima con il raccontare al Signore la nostra giornata! 
Allora veramente “io dormo ma il mio cuore veglia”, direbbe il Cantico. «L’adorazione prima del sonno mi dona di alzarmi al mattino pieno di gioia e di fiducia» mi confidava un amico. Quanti l’hanno provato! E chi ben comincia... ]





Non affaticarti troppo nel cercare questo Dio che brami e che tanto desideri amare. Se tu vuoi «entra» nel tuo cuore e troverai quello che cerchi.
Con una velocità senza misura, portati alla presenza di Dio e mettiti a colloquio con Lui. 
Egli ti sta aspettando. È pronto a lasciare tutta la corte celeste per mettersi a disposizione della sua creatura che ama infinitamente. In questo modo è la creatura che fa piacere al suo Creatore perché ritorna a Lui. È la storia del figliol prodigo che si ripete. Quel padre, che non si dava pace per il suo figlio lontano, vede ora tornare la sua creatura. Le va incontro, le fa festa, e con paterna tenerezza l'ascolta e la contempla, perché è frutto del suo amore. 


- Fra Modestino da Pietrelcina -


“Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. 
Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che egli ha anche vinto? 
Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato.”

(Sant'Agostino, Enarrationes in Psalmos)


“Quando però il demonio usurpò l'onore di Dio dicendo: "Tutte queste cose ti darò se prostrato mi adorerai", allora lo scacciò indignato con le parole: "Vattene, Satana".
E ciò perché imparassimo dal suo esempio a sopportare con animo forte le ingiurie rivolte a noi, ma a non voler nemmeno sentire le ingiurie contro Dio.”

(S.Tommaso D'Aquino, Summa Theologiae, P. 3, q. 41)



“Papa Benedetto XVI ha visto questo scontro fra la luce e le tenebre: dentro la chiesa e nel mondo. 
Nella chiesa: l’immoralità e l’ambizione di chierici.
Nel mondo: il rifiuto di Dio”. 


- Cardinal Carlo Caffarra - 





Buona giornata a tutti :-)

giovedì 6 febbraio 2014

Le azioni straordinarie di Satana - Padre Gabriele Amorth -



E’ necessario in modo particolare dedicare la nostra riflessione alle cosiddette azioni straordinarie del Diavolo che, in alcuni casi, Dio ovviamente lascia accadere.

1. Sofferenze fisiche causate da Satana

Numerose biografie (San Giovanni della Croce, San Giovanni Vianney, Padre Pio da Pietrelcina ecc.) rivelano che durante le loro vite terrene, i santi erano tormentati dal Demonio. Erano flagellati e bastonati dal Maligno. È importantissimo sottolineare che qui il Diavolo non influisce internamente sulla persona per cui gli individui non necessitano le preghiere di esorcismo. Sembra che il Signore permettesse questi assalti straordinari per renderli ancora più forti in Lui.

2. Possessione diabolica

Si tratta della forma più complessa dell'azione del Diavolo che si impossessa del corpo della vittima ma non dell'anima. L'uomo parla e agisce come vuole il Demonio. In questa situazione la persona non è in grado di sottrarsi al Maligno e non è responsabile delle proprie parole e delle proprie azioni. Questo stato è accompagnato da alcuni fenomeni: la vittima si esprime in una lingua sconosciuta, dimostra forza fisica straordinaria, riesce a spezzare le catene di ferro, scoprire le cose nascoste, leggere i pensieri di qualcun altro... La Bibbia riporta il caso dell'indemoniato di Gerasa che abbiamo ricordato in uno dei capitoli precedenti.

In pratica è possibile incontrare diversi casi di possessione che possiamo dividere per complessità, intensità e sintomatologia. Uno solo non basta per poter capire gli altri. I casi del genere sono per fortuna rari, ma esistenti. Una delle caratteristiche è che l'indemoniato energicamente rifiuta qualsiasi cosa di santo (benedetto), spesso bestemmiando. Bisogna essere cauti perché l'Immondo tenta di ingannarci trattenendo la nostra attenzione su particolari di minore importanza.

Frequentemente, qui si aggiungono suicidi e omicidi.

3. Vessazione diabolica

Per vessazione si intende una serie di problemi d'origine maligna come diversi disturbi e malattie, semplici o complessi, che a lungo andare possono tramutarsi in possessione. L'individuo a volte perde la coscienza, si comporta o parla in maniera anormale.

Menzionerò solamente alcuni eventi biblici per aiutare l'apprendimento di questo tipo d'azione. Nell'Antico Testamento abbiamo il giusto Giobbe che non era posseduto da Satana, ma esso, dopo avergli tolto i figli e tutto quello che aveva, continuava a tormentarlo con la malattia. Il Nuovo Testamento racconta la storia della donna ricurva e il caso del sordomuto, entrambi liberati dai mali che provocavano loro forti disturbi fisici. San Paolo non era plagiato da Satana, ma come egli stesso scrive, il Maligno lo torturava continuamente: "Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia" (2 Cor 12, 7).

Abbiamo già detto che la possessione diabolica rappresenta un fenomeno raro. I sacerdoti, invece, incrociano gli individui che Satana tormenta attaccandone la salute, creando problemi economici, bloccando qualsiasi occupazione e facendo confusione nei sentimenti. Queste manifestazioni fanno parte dell'attività pastorale di un ministro di Dio, che quotidianamente deve affrontare situazioni del genere cercando di comprenderne la causa. In altre parole, deve capire se il disturbo ha origine malefica o no, e come affrontarlo.

Per poterlo valutare bene, il sacerdote deve tenere presente il fatto che ogni vittima è un caso singolo, che esiste un'enorme diversità tra i sintomi e un vastissimo spettro delle gravità dei disturbi. Le forme sono tantissime: attacco alla salute, problemi sul lavoro, disfunzione nella sfera sentimentale, difficoltà nelle relazioni interpersonali, ira immotivata, tendenza ad isolarsi, manie suicide...

4. Ossessione satanica

La persona afflitta da un male di questo tipo ha insensati pensieri d'ossessione, ma non riesce a liberarsene. Ha l'anima combattuta. La sua volontà è libera ma oppressa in gran parte da pensieri costringenti e ossessionanti. Si tratta di una serie d'inaspettati assalti che si ripetono in un lungo intervallo del tempo. L'individuo vive continuamente uno stato d'esaurimento, di disperazione, di depressione e di permanenti tentazioni di suicidio. Questi fatti ne condizionano regolarmente i sogni.

Solitamente la gente ritiene che questi fenomeni appartengono al settore della psichiatria. Assolutamente comprensibile! Dobbiamo dire, però, che in alcuni casi né l'adoperarsi di uno psichiatra e né l'aiuto di un medico possono fare qualcosa, il che deve far pensare ad un'azione del Diavolo e alla sua presenza. La scienza qui è impotente. Intendere e distinguere adeguatamente lo può solamente, con la misericordia di Dio, un sacerdote che nella sua attività collabori e preghi intensivamente.

5. Infestazioni diaboliche

Si intendono disturbi che si manifestano in alcuni posti, ad esempio - case, uffici, negozi, coltivazioni..., su diversi oggetti - letto, cuscini, bambole, automobili ..., e sugli animali. Nei propri scritti, Origene dice che in questi casi all'inizio del Cristianesimo si facevano esorcismi.

6. Sottomissione diabolica

Esprime l'atto di alleanza con Satana effettuato di propria volontà. È noto il rito dell'alleanza di sangue con il Demonio, che si realizza nel corso di una messa nera, accompagnato da tante oscenità. Questi rituali si sviluppano ancora segretamente nelle nostre città.

Per ognuno di noi è importantissimo sapere come si diventa protagonisti delle azioni straordinarie del Demonio. Se riusciamo a distinguerlo, saremo in grado di capire cosa dobbiamo fare per prevenire coinvolgimenti in qualsiasi area diabolica, o, se ne facciamo parte, sapremo cosa fare per liberarcene. Abbiamo quattro cause importanti:

1. Permesso di Dio

Niente, proprio niente succede casualmente nel mondo o nella vita di ciascuno di noi o, per meglio dire, senza il permesso di Dio. Lui sorveglia tutto: "Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà" (Lc 21, 18). Siccome ci ha dato la libertà, permette il male ma non lo desidera mai. Una volta lasciato che accada, cercherà di mutarlo in bene. Il Signore acconsente a Satana di insidiarci e di tormentarci, ma ci dà sempre tutte le grazie per poterglisi opporre. Nella Sacra Scrittura leggiamo: "Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere" (Sir 15, 15). In questa maniera ci aiuta a cogliere per noi stessi la grazia, a fortificarci nell'umiltà, nella pazienza, nell'esercizio spirituale...

Nella vita di alcuni Dio permette l'opera del Maligno per ottenere la loro crescita spirituale. Distrugge lo scopo del Demonio per realizzare il proprio. Lo possiamo vedere in alcune persone carismatiche alle quali dà i doni (carismi) permettendo che capitino loro sventure e croci. Un uomo del nostro tempo, padre Pio, recentemente beatificato dal Santo Padre Giovanni Paolo II, sopportò dolori lancinanti portando le stigmate per cinquant'anni, come il nostro Signore Gesù Cristo. Ma a nessuno era mai venuto in mente di pregare perché gli fossero tolte. Si trattava di un'opera straordinaria di Dio che mirava a qualcosa di eccezionale. Ovviamente Satana non aveva alcun interesse che padre Pio portasse le stigmate (anche se può succedere che provochi fenomeni del genere per sedurre le anime con i falsi mistici).

L'esempio biblico di Giobbe ci fa vedere una persona sofferente, abbattuta da tantissime pene e sventure e infine dalla malattia. Qualche volta Dio acconsente il male per trasformarlo nel bene. Prove come queste non sono ancora mali in sé. Sopra le righe storte Dio scrive diritto. Se l'uomo confida in Lui, tutto il male gli sarà convertito in bene.

2. Radicarsi nel peccato

A scopo dimostrativo prendiamo il modello di Giuda dalla Scrittura che, sordo agli inviti di Cristo, continuava a radicarsi nel peccato e finì col suicidarsi.

Vediamo quell'incancrenirsi nel male come le perversioni sessuali oggi in aumento, la violenza, l'alcool, gli stupefacenti, l'odio, la bestemmia, gli aborti, l'infedeltà coniugale che provoca il divorzio e di conseguenza le sofferenze dei tanti coinvolti.

3. Sofferenze causate dai malefici

In questo caso l'individuo non ha nessuna colpa. Commette il misfatto chi fa un maleficio o ordina che venga fatto. Questo campo scivoloso dove nascono gli inganni richiede cautela per i possibili imbrogli, perversioni, suggestioni. Esistono dei modi per fare del male ad una persona tramite l'azione del Demonio con diversi riti, come la cosiddetta legatura, il malocchio, la maledizione... Il fatto che ci siano ecclesiastici che non credono nei malefici è inconcepibile. Come potranno allora combattere per i loro fedeli colpiti da mali di questo tipo?

Alcuni si domandano perché Dio permette che succedano cose del genere. L'uomo usa la sua libertà per il bene quanto per il male. Può aiutare e altrettanto far del male agli altri, spesso in maniera ingiusta e violenta. È persino in grado di pagare un assassino per uccidere qualcuno. Ugualmente, può corrompere un fattucchiere o un mago per combinare il maleficio ad una persona. Il Signore nel suo infinito amore desidera salvare ogni sua creatura. Nella sua bontà sollecita ognuno ad amare, perdonare e gioire per la felicità degli altri. Ma il Maligno non riposa mai. Insidia la mente umana con idee di superiorità, pensieri di vendetta e d'odio. E che cosa avviene? Accade che l'uomo che ha smesso di pregare, non vivendo più la sua intimità con Dio, non essendo in grazia, solo, abbandonato a se stesso, non ha più la forza di affrontare il Demonio. Il Male lo vince ed egli comincia a fare ciò che il Signore non vuole. Dio invece cerca di convertirlo.

Dobbiamo sapere che in tutto Dio rispetta le decisioni dell'uomo. L'ha creato libero e gli lascia fino all'ultimo la sua libertà. Desidera che i suoi figli tornino liberamente al Creatore.

In quel senso possiamo dire che Dio acconsente il male ma non abbandona l'uomo senza il suo aiuto, dandogli la forza di combattere il Diavolo.

4. Visite a luoghi e persone malefiche

I modi più classici e più frequenti che incontriamo sono le sedute spiritistiche dove si evocano gli spiriti, le pratiche di magia - bianca o nera, l'oroscopo, le visite a maghi, fattucchieri, veggenti (che usano i tarocchi, il caffè e leggono la mano), guaritori, sensitivi, radioestesisti, cartomanti, astrologi e tutti gli individui che praticano qualsiasi forma di occultismo. Qui si aggiunge l'adesione alle sètte ed i riti del satanismo che raggiungono il culmine con le messe nere. Sfortunatamente i mass-media offrono uno spettro di servizi del genere. Cinema e televisione ci servono i film pornografici e quelli colmi di violenza e di orrore, reclamizzando continuamente il rock satanico, che oggi ha le proprie chiese non soltanto nei campi sportivi e i prati ma anche in tutte le discoteche. Tutte queste pratiche sono in aumento. Infine possiamo constatare matematicamente: con il calo della fede cresce la superstizione e con essa le pratiche dell'occultismo. L'affermazione che la maggior parte degli ecclesiastici non si adopera contro questi fenomeni è sconcertante. È indispensabile informare ed educare con competenza i fedeli nelle chiese, particolarmente i giovani che vengono travolti da ignoranza e disinformazione nell'ambito del Diavolo per non uscirne più. I disturbi malefici purtroppo sono più diffusi tra di loro. 

Padre Gabriele Amorth




«[…] Che sono quelle leggi che opprimono le giuste libertà della Chiesa? 
Perché la violazione del domicilio dei Religiosi e la dispersione delle loro Comunità? Perché quelle misure contro le vocazioni Sacerdotali? Perché […] quegli attentati sacrileghi ai santuari cattolici, quelle scuole senza Dio, quegli ospedali senza Preti? 
Perché quelle leggi disgreganti la famiglia, quel togliere il Crocifisso dai cimiteri e dovunque, quell'odio a Dio inculcato nei fanciulli innocenti? Quella libertà sfrenata concessa a pubblicazioni corruttrici e alla propaganda di dottrine sovversive e scandalose? Quella violazione dei più sacri diritti, perché?... 

Non è forse tutto questo il realizzarsi a faccia scoperta, con mezzi che fanno credere legali, delle dottrine accettate e dei piani da tanto tempo deliberati nei conciliaboli massonici, già tante volte segnalati dai Sommi Pontefici, come distruttori di ogni morale, di ogni società e di ogni religione? 

A vedere il trionfo dell'errore, quasi padrone del mondo, o almeno di quanto è forza materiale e potere, quella apparente legalità con la quale si vuole legittimare tanto male, dovremmo noi disperare del presente e dell'avvenire? No, Sorelle, no mai! Gesù Cristo ha vinto Satana e il mondo! 

A Gesù Cristo appartiene ogni potenza; al Nome di Gesù Cristo ogni ginocchio si piega anche negli abissi. Le nazioni gli furono date in eredità. Mentre Egli lascia che il mostro infernale si dibatta ai suoi piedi in fugaci e falsi successi, Egli vince e trionfa. Gli Angeli cantano già la sua vittoria definitiva!»


Beata suor Maria Deluil-Martiny



Come quelle lenti che ingrandiscono gli oggetti, lo Spirito Santo ci fa vedere il bene e il male ingrandendoli. 

(S. Giovanni Maria Vianney)


"Compresi che il demonio è simile al vento. Quando il vento soffia, tutto si chiu­de; si tappano i buchi, le fessure, per difendersi. L'anima dovrebbe prendere le stes­se precauzioni contro Satana; dovrebbe chiudere tutto in lei, per non lasciare alcun accesso a questo spirito maligno."

Beata suor Maria di Gesù Crocifisso




La croce è la scala per il cielo.
La croce è la chiave che apre la porta del cielo.
La croce è la lampada che illumina il cielo e la terra.

Santo Curato d'Ars



buona giornata a tutti :-)








domenica 19 gennaio 2014

Antica supplica a san Michele -


I. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che pieno di fede, di umiltà, di riconoscenza, di amore, lungi dall’aderire alle suggestioni del ribelle Lucifero, o di intimidirvi alla vista degli innumerevoli suoi seguaci, sorgeste anzi pel primo contro di lui ed animando alla difesa della causa di Dio tutto il restante della Corte celeste, ne riportaste la più completa vittoria, ottenetemi, vi prego, la grazia di scoprire tutte le insidie, e resistere a tutti gli assalti di questi angioli delle tenebre, affinché, trionfando a vostra imitazione dei loro sforzi, meriti di risplendere un giorno sopra quei seggi di gloria da cui furono essi precipitati per non risalirvi mai più. Gloria.



II. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che destinato alla custodia di tutto il popolo Ebreo, lo consolaste nelle afflizioni, lo illuminaste nei dubbi, lo provvedeste di tutti i bisogni, fino a dividere i mari, a piover manna dalle nubi, a stillar acqua dai sassi, illuminate, vi prego, consolate, difendete, e sovvenite in tutti i bisogni l’anima mia, affinché, trionfando di tutti gli ostacoli che ad ogni passo s’incontrano nel pericoloso deserto di questo mondo, possa arrivare con sicurezza a quel regno di pace e di delizie, di cui la terra promessa ai discendenti di Abramo non era che una smorta figura. Gloria.

III. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che, costituito capo e difensore della cattolica Chiesa, la rendeste sempre trionfatrice della cecità dei gentili colla predicazione degli Apostoli, della crudeltà dei tiranni colla fortezza dei Martiri, della malizia degli eretici colla sapienza dei Dottori, e del mal costume del secolo colla purità delle Vergini, la santità dei Pontefici e la penitenza dei confessori, difendetela continuamente dagli assalti de’ suoi nemici, liberatela dagli scandali de’ suoi figliuoli, affinché, mostrandosi sempre in aspetto pacifico e glorioso, ci teniamo sempre più fermi nella credenza de’ suoi dogmi, e perseveriamo sino alla morte nell’osservanza de’ suoi precetti. Gloria.




IV. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che state alla destra dei nostri altari per portare al trono dell’Eccelso le nostre preghiere e i nostri sacrifizii, assistetemi, vi prego, in tutti gli esercizii della cristiana pietà, affinché compiendoli con costanza, con raccoglimento e con fede, meritino di essere di vostra mano presentati all’Altissimo, e da Lui ricevuti come l’incenso in odore di grata soavità. Gloria.

V. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che, dopo Gesù Cristo e Maria, siete il più potente mediatore tra Dio e gli uomini, al cui piede s’inchinano confessando le proprie colpe le dignità le più sublimi di questa terra, riguardate, vi prego, con occhio di misericordia la miserabile anima mia dominata da tante passioni, macchiata da tante iniquità, ed ottenetemi la grazia di superare le prime, e detestare le seconde, affinché, risorto una volta, non ricada mai più in uno stato sì indegno e luttuoso. Gloria.


VI. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che, come terror dei demoni, siete dalla divina bontà destinato a difenderci dai loro assalti nell’estrema battaglia, consolatemi, vi prego, in quel terribile punto colla vostra dolce presenza, ajutatemi col vostro insuperabil potere a trionfare di tutti quanti i miei nemici, affinché, salvato per mezzo vostro dal peccato e dall’Inferno, possa esaltare per tutti i secoli la vostra potenza e la vostra misericordia. Gloria.

VII. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che con premura più che paterna discendete pietosamente nel tormentoso regno del Purgatorio per liberarvi le anime elette, e seco voi trasportate nella eterna felicità, fate, vi prego, che, mediante una vita sempre santa e fervorosa, io meriti di andare esente da quelle pene sì atroci. Che se, per le colpe non conosciute, o non abbastanza piante e scontate, siccome già lo preveggo, mi vi andassi condannato per qualche tempo, perorate in allora presso il Signore la mia causa, movete tutti i miei prossimi a suffragarmi, affinché il più presto possibile voli al cielo a risplendere di quella luce santissima che fu promessa ad Abramo ed a tutti i suoi discendenti. Gloria.



VIII. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, destinato a squillare la tromba annunziatrice del gran Giudizio, ed a precedere colla Croce il Figliuolo dell’uomo nella gran valle, fate che il Signore mi prevenga con un giudizio di bontà e di misericordia in questa vita, castigandomi a norma delle mie colpe, affinché il mio corpo risorga insieme coi giusti ad una immortalità beata e gloriosa, e si consoli il mio spirito alla vista di quel Gesù che formerà il gaudio e la consolazione di tutti quanti gli eletti. Gloria.



IX. Gloriosissimo arcangelo s. Michele, che costituito governatore di tutta l’umana natura, siete in modo speciale il Custode della cattolica Chiesa, e del visibil suo Capo, riunite al seno di questa eletta Sposa di Gesù Cristo, tutte le pecore erranti, gli infedeli, i turchi, gli ebrei, gli scismatici, i peccatori, affinché, adunati tutti in un sol ovile, possano cantare unitamente per tutti i secoli le sovrane misericordie: sostenete nella via della santità, e difendete da tutti i nemici l’infallibile interprete de’ suoi voleri, il suo Vicario sopra la terra il Romano Pontefice, affinché obbedendo sempre alla voce di questo pastore universale, non mai si allontanino sai pascoli della salute, ma crescano anzi ogni giorno nella giustizia così i sudditi come i magistrati, così i popoli come i Re, e compongano su questa terra quella società concorde, pacificata e indissolubile, che è l’immagine, il preludio e la caparra di quella perfetta ed eterna che comporranno con Gesù Cristo tutti i beati nel cielo. Gloria.

Oremus. Da nobis, omnipotens Deus, beati Michaeli Arcangeli honore ad summa proficere; ut cujus in terris gloriam praedicamus, ejus quoque precibus adjuvemur in coelis. Per Dominum, etc.

Giaculatoria a s. Michele: O glorioso o forte, arcangiol san Michele, siatemi in vita e in morte, proteggitor fedele.




"La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti ". 
(Efesini 6:12)





La battaglia del cristiano è spirituale: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere.”

Lettera agli Efesini (6, 11-20)




Preghiera agli Angeli



Possano gli angeli custodirmi fin dal mattino, 

Possano loro guidarmi attraverso la notte,
Possano loro consolarmi dalle afflizioni,
Possano loro aiutarmi a vincere la fatica.

Possano custodirmi ora nella loro anima,
Possano loro mantenermi migliore,
Possano loro vegliare il mio sonno,
Possano loro guardarmi attraverso il giorno.

Possano loro manifestarsi dandomi nuova fiducia,
Possano loro togliermi ogni dubbio,
Possano loro darmi la pace togliermi ogni paura,
Possano loro sentire ogni mia richiesta.

Possano gli angeli custodirmi sempre,
Se le mie preghiere non saranno sentite
E se l'angelo non si accorgesse di me
Che possa Dio essere sempre lì presente.


Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it