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domenica 24 aprile 2016

Il nostro incontro - Alejandro Jodorowsky

Corro portando tra le mani come un carbone acceso
l'istante che agonizza. 
Insieme a me se ne vanno le stelle
e questo mulinello di materia intorno al niente.
Con i palmi ardenti ho trasportato il gioiello dal remoto
per offrirtelo come uno specchio: quello che vedi non è il tuo viso
ma un fiume in piena che si porta tutte le anime
tranne la tua e la mia. 
Il nostro incontro
ci ha lasciato fuori
dallo spazio, dal tempo e da noi stessi.
Siamo definitivamente l'istante che non muore.

- Alejandro Jodorowsky - 



Amare è amarsi, perchè quello che dai lo devi dare a te stesso, solo così l'amore potrà essere equilibrato e rispecchiare esattamente il centro e l'eternità.

- Alejandro Jodorowsky - 



Essere o non essere ... Essere e non essere al contempo ... Non essere, ma essere essendo ... Essere smettendo di essere ... Essere oggi, non domani, ma dopodomani si ... 

Essere sul punto di essere ... Essere fuori dall'essere ... Essere dentro il non essere ... non essere quì però essere là ... 
Essere dove non si è ... o non essere dove si è ... non essere mai ... eccetera ... eccetera ... Questo è il problema!

- Alejandro Jodorowsky - 



Buona giornata a tutti. :-)



venerdì 20 novembre 2015

Le donne agli occhi degli uomini - Paulo Coelho -

Le donne negli occhi di un uomo? Non importa quanto pesano. 
E' affascinante toccare, abbracciare ed accarezzare il corpo di una donna. 
Sapere quanto pesa non ci provoca nessuna emozione. Non abbiamo alcuna idea di quella che sia la tua taglia e se sei in forma. Il nostro interesse viene rivolto ad un altro tipo di forme. 
Ad esempio se la forma è a mandolino… va bene.
Non ci importa quanto misuri in centimetri, è una questione di proporzioni, non di misure. Una donna ben fatta deve essere rotonda ed “in carne”. 
Quel tipo di corpo che, senza alcun dubbio, si nota in una frazione di secondo. Le magrissime che sfilano in passerella, seguono la tendenza desiderata dagli stilisti che, detto fuori dai denti, sembra che odino le donne e con loro competano. I loro modelli sono esasperatamente filiformi, segaligni.
Il trucco è stato inventato perché le donne lo utilizzino, usatelo! 
Di facce semplicemente lavate con acqua e sapone, bastano le nostre. 
Le gonne sono state inventate per mettere in risalto le vostre fantastiche gambe. Se la natura vi ha dotato di queste forme c’è una ragione e lo ripeto, ci piacete così. 
Nascondere queste forme è come tenere il miglior divano in cantina.
E’ una legge naturale che tutti quelli che si sposano con una modella magra, anoressica, bulimica e nervosa, poi vanno a cercarsi un’amante in carne, simpatica e che scoppia di salute.
Le giovani sono carine, ma quelle dopo i quaranta sono il vero piatto forte. Per tante di loro saremmo capaci di attraversare l’Atlantico a nuoto.
Il corpo cambia, cresce. Non diventare matta perché non riesci ad entrare nel vestito di quando avevi diciotto anni.
Una donna di quarantacinque anni a cui calza il vestito di quando ne aveva diciotto o ha problemi di sviluppo o si sta autodistruggendo.
Ci piacciono le donne che sanno vivere una vita equilibrata e sanno controllare i loro sensi di colpa.
O anche quelle che quando devono mangiare mangiano con gusto (la dieta si fa da settembre, non prima), quando devono fare dieta lo fanno con allegria (senza farsi violenza e sofferenza); quando sono nell’intimità con i rispettivi compagni, ne godono pienamente, quando desiderano comprare qualcosa lo comperano e quando devono risparmiare risparmiano.
Alcune rughe sul viso, alcune cicatrici sul ventre, alcune smagliature, non le porta la bellezza. 
Sono la testimonianza che avete fatto qualcosa nella vostra vita, non siete rimaste nella naftalina o avete passato la vostra vita nei centri estetici. 
Avete vissuto!
Il corpo della donna è il sacro recinto della gestazione di tutta l’umanità che lì è stata alimentata, è cresciuta e, senza volere, segnata da smagliature, tagli ed altre cose che hanno fatto parte del processo che ha contribuito a mantenerci vivi.
Pertanto abbiate cura di noi, abbiate cura di voi ed amatevi. 

La bellezza è tutto questo.

- Paulo Coelho -



In questa nostra epoca ossessionata dalla magrezza molte donne hanno problemi con il proprio corpo. 
Da ogni parte ci viene detto che sembriamo troppo grasse se assomigliamo a donne e non ad adolescenti, per cui cerchiamo di mangiare meno. 
Forse dimagriamo, o forse il corpo si adegua e impara a cavarsela con meno calorie. 
Qualcosa in noi, tuttavia, ha un'idea assai precisa della nostra struttura corporea e nel tempo tende a ripristinare il peso adeguato. 
Quasi ogni donna che è sottoposta a una dieta avrà fatto, suo malgrado, questa dolorosa constatazione.

- Renate Göckel  -
Incipit di "Donne che mangiano troppo"




Loro hanno inventato il regime di terrore delle taglie, S, M, L. 
Lo sapete che cosa vogliono dire? 
S vuol dire «sì sì lo so che sono magra»;
M vuol dire «mi sta bene tutto» – maledetta, aggiungo io –;
L vuol dire «lo so che sono grassa, mi piacciono i ravioli: fatti i cazzi tuoi!»

- Geppi Cucciari - 
Dalla trasmissione:  Zelig Circus, 27 gennaio 2007




Oggi stesso smetti di criticare il tuo corpo.
Accettalo com’è senza preoccuparti degli sguardi altrui.
Non ti amano perché sei bella.
Sei bella perché ti amano.

- Alejandro Jodorowsky -


Certe volte le donne hanno molta fame. 
Aprono il frigorifero e vorrebbero ingoiare tutto quello che c'è dentro. 
Entrano in una pasticceria e vorrebbero ingurgitare ogni cosa, fino a scoppiare. 
Mangiano la cioccolata e vorrebbero non smettere mai. 
Mangiano i biscotti e ne finiscono due pacchi. 
Mangiano le patatine e vanno avanti fino a star male.
C'è una bocca affamata dentro di loro: grida per essere riempita, scalpita come una bestia selvaggia per ricevere ciò che vuole: cibo! cibo! cibo!
Ma il cibo è solo l'involucro di quello che la bocca affamata chiede. 

Dietro quella voglia famelica c'è di più: c'è la voglia di qualcosa che faccia sentire vive. 
E' la donna che arde di fame di se stessa, pallida della sua passione, a digiuno della sua anima.


- Simona Oberhammer - 
Fonte: La Via Femminile




Con il passare del tempo invecchiamo e guadagniamo peso. 
Questo accade perché si accumulano troppe informazioni e nella nostra testa non entrano tutte, quindi cominciano a riempire altre parti del nostro corpo.
Adesso io capisco che non sono grassa, sono COLTA!




Buon giornata a tutti. :-)









giovedì 6 agosto 2015

Tu non sei i tuoi anni – Ernest Hemingway

Tu non sei i tuoi anni,
nè la taglia che indossi,
non sei il tuo peso
o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome
o le fossette sulle tue guance,
sei tutti i libri che hai letto,
e tutte le parole che dici
sei la tua voce assonnata al mattino
e i sorrisi che provi a nascondere,
sei la dolcezza della tua risata
e ogni lacrima versata,
sei le canzoni urlate così forte,
quando sapevi di esser tutta sola,
sei anche i posti in cui sei stata
e il solo che davvero chiami casa,
sei tutto ciò in cui credi,
e le persone a cui vuoi bene,
sei le fotografie nella tua camera
e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza
ma forse tutto ciò ti sfugge
da quando hai deciso di esser
tutto quello che non sei.

- Ernest Hemingway -





Sorridono a tutti ed hanno sempre la parola giusta per chiunque, le persone che si fanno carico delle sofferenze altrui.
Piangono in solitudine ma subito dopo sorridono a chi incontrano.
Sono forti e generose, ma hanno un solo difetto.
Non condividono mai le loro fragilità, le loro debolezze.
Non sanno che il troppo dolore accumulato può dilaniare l'anima.

- Agostino Degas -



Oggi stesso smetti di criticare il tuo corpo.
Accettalo com’è senza preoccuparti degli sguardi altrui.
Non ti amano perché sei bella.
Sei bella perché ti amano.

- Alejandro Jodorowsky -


Buona giornata a tutti. :-)

lunedì 29 giugno 2015

Nettare - Alejandro Jodorowsky

Se della mia voce potessi liberarmi
per attorcigliare la tua gola alla mia
e solo usare quell’oceano
formato dalle tue parole che nettare sono
per la mia lingua di orfano di vedovo di straniero.
Se smettere potessi d’essere assente
per trasformare la tua anima nella mia patria
lasciandoti sentire per una volta
l’impatto mortale del mio silenzio.
In fondo altro non sono che il ricordo della tua voce.
Ogni volta che mi rifiuti
finisci di partorirmi.


- Alejandro Jodorowsky - 



Poco a poco stai entrando nella mia assenza
goccia a goccia riempiendo la mia coppa vuota
là dove sono ombra non smetti di apparire
perchè soltanto in te le cose si fanno reali
allontani l'assurdo e mi dai un senso
ciò che ricordo di me è quello che sei
giungo alle tue sponde come un mare invisibile.

- Alejandro Jodorowsky -



Le nostre difficoltà quotidiane celano abissi, 
non sono altro che la punta di un enorme iceberg...


- Alejandro Jodorowsky - 





Buona giornata a tutti. :-)











giovedì 11 giugno 2015

Calice - Alejandro Jodorowsky -

Fu così che ti costruii, trasportando in carne i miei sogni
con lo splendore della luna donandoti una pelle d’argento
collocando un occhio vivo nelle tue mille mani che implorano
affinchè duplicata in quattro tu fossi il calice della mia tavola
e nelle tue innumerevoli labbra si tatuasse il nuovo credo.
La tua voce senza fine che entra nel mondo come un’ostia rossa
fino a paralizzare l’infinito specchio in un’eterna immagine.


- Alejandro Jodorowsky - 



L’infermità emozionale della nostra società è catastrofe ancora più grande della bomba atomica e le uniche terapie possibili sono creatività e bellezza.

- Alejandro Jodorowsky -






Perdonami per sentire
quello che non dici
in quello che dici. 

- Alejandro Jodorowsky - 






Buona giornata a tutti :-)







lunedì 3 novembre 2014

La danza della realtà - Alejandro Jodorowsky

Vorrei ritornare alla mia giovinezza e appollaiarmi di nuovo sul ramo di un albero insieme al mio amico poeta, e come quella volta indimenticabile vorrei dedurre dal molto che non sappiamo quel poco di prezioso che sappiamo:
Non so dove vado, ma so con chi vado.
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo, ma so che è mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l’amore, ma so che godo della sua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudelta’.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da cio’ che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.


- Alejjandro Jodorowsky -





Fu così che ti costruii, trasportando in carne i miei sogni
con lo splendore della luna donandoti una pelle d’argento
collocando un occhio vivo nelle tue mille mani che implorano
affinchè duplicata in quattro tu fossi il calice della mia tavola
e nelle tue innumerevoli labbra si tatuasse il nuovo credo.
La tua voce senza fine che entra nel mondo come un’ostia rossa
fino a paralizzare l’infinito specchio in un’eterna immagine 

- Alejandro Jodorowsky - 







Non dire tutto ciò che sai; non credere a tutto ciò che ascolti; non fare tutto ciò che puoi. Mantieni dentro di te un giardino segreto.


- Alejandro Jodorowsky -





Buona giornata a tutti. :-)











mercoledì 1 ottobre 2014

Mi piace - Alejandro Jodorowsky -

Mi piace sviluppare la mia coscienza per capire perché sono vivo, cos’è il mio corpo e cosa devo fare per cooperare con i disegni dell’universo.
Non mi piace la gente che accumula informazioni inutili e si crea false forme di condotta, plagiata da personalità importanti.
Mi piace rispettare gli altri, non per via delle deviazioni narcisistiche della loro personalità, ma per come si sono evolute interiormente.
Non mi piace la gente la cui mente non sa riposare in silenzio, il cui cuore critica gli altri senza sosta, la cui sessualità vive insoddisfatta, il cui corpo s’intossica senza saper apprezzare di essere vivo.
Ogni secondo di vita è un regalo sublime.
Mi piace invecchiare perché il tempo dissolve il superfluo e conserva l’essenziale.
Non mi piace la gente che per retaggi infantili trasforma le bugie in superstizioni.
Non mi piace che ci sia un papa che predica senza condividere la sua anima con una “papessa”.
Non mi piace che la religione sia nelle mani di uomini che disprezzano le donne.
Mi piace collaborare e non competere.
Mi piace scoprire in ogni essere quella gioia eterna che potremmo chiamare Dio interiore.
Non mi piace l’arte che serve solo a celebrare il suo esecutore.
Mi piace l’arte che serve per guarire.
Non mi piacciono le persone troppo stupide.
Mi piace tutto ciò che provoca il riso.
Mi piace affrontare, volontariamente, la mia sofferenza, con l’obiettivo di espandere la mia coscienza.



- Alejandro Jodorowsky -






La solitudine può essere una ingiusta condanna o una splendida conquista. Imparare a stare bene da soli è il miglior modo per imparare a stare bene con gli altri. La compagnia sarà una scelta e non più una necessità. 
Cercheremo gli altri per essere un regalo reciproco, mai per riempire la nostra solitudine. 
Ed impareremo ad evitare quelli che ci tolgono la nostra solitudine senza darci la loro compagnia. 

(Agostino Degas)



Tutto quello che diventerai lo sei già,
tutto quello che conoscerai, lo sai già.
Quello che cercherai, ti sta già cercando, è in te.

- Alejandro Jodorowsky - 



Signore, quando….

Signore nostro Dio!
Quando la paura ci prende
non lasciarci disperare!
Quando siamo delusi,
non lasciarci diventare amari!
Quando siamo caduti,
non lasciarci a terra!
Quando non comprendiamo più niente
e siamo allo stremo delle forze,
non lasciarci perire!
No!, facci sentire
la tua presenza e il tuo amore
che hai promesso ai cuori umili e spezzati
che hanno timore della tua parola.
E' verso tutti gli uomini
che è venuto il tuo Figlio diletto,
verso gli abbandonati:
poichè lo siamo tutti,
egli è nato in una stalla e morto sulla croce.
Signore,
destaci tutti e tienici svegli
per riconoscerlo e confessarlo.

- Karl Barth -





Buona giornata a tutti :-)

www.leggoerifletto.it





venerdì 25 ottobre 2013

La venditrice di lampade e nasi – Alejandro Jodorowsky -

In quella città quasi nessuno aveva le finestre. Le case erano cubi neri. 
Non si conosceva la luce. Le strade erano percorse da fiumi di tenebre perché l’atmosfera contaminata formava uno scudo impenetrabile per le carezze del sole. Gli abitanti di questo mondo non avevano il naso. 
Sentendosi felici, abitavano nell’ ombra, preoccupati solo di lavorare per riempire lo stomaco e soddisfare i loro desideri sessuali. 
Un bel giorno comparve un’anziana che gridava: “Vendo una lampada e un naso!”. 
Un tizio che passava di lì si sentì attratto da quella strana signora: i suoi occhi brillavano al buio come due lucciole. Comprò la lampada e il naso. Quando stava per pagare, l’anziana non volle i suoi soldi. 
L’uomo tornò in tutta fretta nel suo cubicolo. Appena ebbe chiuso la porta, un odore insopportabile gli invase le fosse nasali fino a scuotergli il cervello. 
Allora accese la lampada: quella che aveva sempre creduto una stanza bella, pulita, tranquilla, era in realtà un nido di ragni, spazzatura, cibi imputriditi, mobili tarlati, strati di unto, escrementi di ratto. 
Non riuscì più a vivere in quel posto schifoso! Vagò per le strade finché incontrò di nuovo la vecchia signora. “Strega, cos’hai fatto alla mia casa elegante? Prima vivevo bene, come tutti gli altri, ma appena ho messo il naso e ho acceso la lampada, quei due oggetti hanno cambiato il mio mondo. Perché tanta cattiveria?” L’anziana signora rispose: “Il tuo mondo non è cambiato: è sempre stato così! Prima non te ne accorgevi e credevi di stare bene in un posto che presto o tardi ti avrebbe distrutto. Quando si acquisiscono organi nuovi e si accende la luce, soffriamo perché riusciamo a vedere noi stessi come siamo davvero e non come crediamo di essere. Adesso che sai com’è la tua realtà, devi aprire le finestre, uccidere i parassiti, pulire le pareti, disinfettare la tua casa e solo allora potrai essere felice. E a quel punto dovrai dare la lampada e il naso a qualcun’ altro, proprio come ho fatto io.


(Alejandro Jodorowsky)


Il senso della nostra vita è misterioso; 
è «nelle mani di Dio», come dicevano i nostri vecchi. 
«Nelle mani di Dio», 
come qualche volta riusciamo a dire anche noi, 
con minore forza e verità. 
Ma questo «essere nelle mani di Dio»
innanzitutto vuol dire che qualunque cosa noi si subisca,
o qualunque cosa attraverso la quale noi 
quotidianamente passiamo, 
qualunque cosa accada, 
tutto è per un positivo, per un bene. 
Non si può staccare
l'idea del Mistero di Dio dalla parola bene. 
Tutto è nelle mani di Dio 
e quindi tutto è per il bene.

Da: "Voi chi dite che io sia"?
"Si è soli nel deserto" 
disse il piccolo principe.
"Si è soli anche con gli uomini", 
rispose il serpente.

(Antoine de Saint-Exupery)


"Dio non ci rimette mai sulla strada dritta, no, 
non ci rimette sulla strada dritta, 
perché si serve delle nostre svolte,
dei nostri vagabondaggi, 
delle nostre deviazioni 
per inventare una strada nuova, 
la strada unica di ciascuno, 
propria di ciascuno."

F. Hadjadj



Buona giornata a tutti :-)

venerdì 8 febbraio 2013

La malattia è un conflitto tra la personalità e l’anima - Alejandro Jodorowsky -

Il corpo grida ... Quello Che La Bocca Tace...
Molte volte…
Il raffreddore “cola” quando il corpo non piange…
Il dolore di gola “tampona” quando non è possibile comunicare le afflizioni.

Lo stomaco “arde” quando le rabbie non riescono ad uscire.

Il diabete “invade” quando la solitudine duole.

Il corpo “ingrassa” quando l’insoddisfazione stringe.

Il mal di testa “deprime” quando i dubbi aumentano.

Il cuore “allenta” quando il senso della vita sembra finire.

Il petto “stringe” quando l’orgoglio schiavizza.

La pressione “sale” quando la paura imprigiona.

Le nevrosi “paralizza” quando il bambino interno tiranneggia.

La febbre “scalda” quando le difese sfruttano le frontiere dell’immunità.

Le ginocchia “dolgono” quando il tuo orgoglio non si piega.

Il cancro “ammazza” quando ti stanchi di vivere.

Ed i tuoi dolori silenziosi? Come parlano nel tuo corpo?
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino.
Mi sembra bello condividere questo messaggio:

La strada per la felicità non è diritta
Esistono curve chiamate Equivoci
Esistono semafori chiamati Amici,
Luci di precauzione chiamate Famiglia.

E tutto si compie se hai:

Un cerchione di risposta chiamato Decisione
Un potente motore chiamato Amore
Una buona assicurazione chiamata Fede
E abbondante combustibile chiamato Pazienza.


(Alejandro Jodorowsky)







Se nella tua vita non ci sono alti e bassi, allora… sicuramente sei davvero morto. 


  La cattiveria è degli sciocchi, di quelli che non hanno ancora capito che non vivremo in eterno. 

(Alda Merini)




La conosci la storia del Re Pescatore?
Comincia col re da ragazzo, che doveva passare la notte nella foresta per dimostrare il suo coraggio e diventare re.
E mentre passa la notte da solo è visitato da una visione sacra: nel fuoco del bivacco gli appare il Santo Graal, simbolo della grazia divina.
E una voce dice al ragazzo: "Tu custodirai il Graal, onde possa guarire i cuori degli uomini".
Ma il ragazzo, accecato dalla visione di una vita piena di potere, di gloria, di bellezza, in uno stato di completo stupore, si sentì per un attimo non un ragazzo, ma onnipotente come Dio: allungò la mano per prendere il Graal, e il Graal svanì lasciandogli la mano tremendamente ustionata dal fuoco.
E mentre il ragazzo cresceva la ferita si approfondiva, finché un giorno per lui la vita non ebbe più scopo.
Non aveva più fede in nessuno, neanche in se stesso. Non poteva amare, né sentirsi amato.
Era ammalato di troppa esperienza, e cominciò a morire.
Un giorno un giullare entrò al castello e trovò il re da solo. Ed essendo un semplice di spirito, egli non vide il re: vide solo un uomo solo e sofferente. E chiese al re: "Che ti addolora, amico?". E il re gli rispose: "Ho sete, e vorrei un po' d'acqua per rinfrescarmi la gola".
Allora il giullare prese una tazza che era accanto al letto, la riempì d'acqua e la porse al re.
Ed il re, cominciando a bere, si rese conto che la piaga si era rimarginata: si guardò le mani e vide che c'era il Santo Graal, quello che aveva cercato per tutta la vita.
Si volse al giullare e chiese stupito: "Come hai potuto tu trovare ciò che i miei valorosi cavalieri mai hanno trovato?".
E il giullare rispose: "Io non lo so: sapevo solo che avevi sete".

(dal film "La leggenda del re pescatore")




Preghiera della sera

"E si meravigliava della loro incredulità".
Anch'io mi stupisco spesso della mancanza di fede di tanti miei contemporanei.
Non vedono forse il sole spuntare ogni giorno all'orizzonte, 
fedele all'appuntamento quotidiano?
E la natura continuare tranquillamente il suo lavoro: le piante, gli alberi, i fiori, il grano...
il bambino che cresce pazientemente nel grembo della madre?
È vero, Signore, che tutto ciò nelle grandi città sembra terribilmente lontano.
Anche in me la fede sembra ogni tanto assopirsi.
E i motori, le macchine, gli aerei, i monumenti...
non parlano forse di un'intelligenza che è un tuo dono?
Apri i nostri occhi, Signore.
Donaci un senso di ammirazione che possa risvegliare la nostra fede.
Allora compirà delle meraviglie tra di noi.