mercoledì 13 maggio 2020

Atto di Affidamento alla Beata Vergine Maria - Papa Francesco

Beata Maria Vergine di Fatima,
con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna
uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni
che ti dicono beata.
Celebriamo in te le grandi opere di Dio,
che mai si stanca di chinarsi con misericordia
sull’umanità, afflitta dal male e ferita dal peccato,
per guarirla e per salvarla.
Accogli con benevolenza di Madre
l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia,
dinanzi a questa tua immagine a noi tanto cara.
Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi
e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.
Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo
e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.
Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene;
ravviva e alimenta la fede;
sostieni e illumina la speranza;
suscita e anima la carità;
guida tutti noi nel cammino della santità.
Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione
per i piccoli e i poveri ,
per gli esclusi e i sofferenti,
per i peccatori e gli smarriti di cuore:
raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il
Signore nostro Gesù.
Amen.



“Non abbiate paura”: la Vergine Maria si rivolge con queste parole a tre pastorelli portoghesi di Aljustrel il 13 maggio del 1917. È una splendida domenica mattina, Lucia Dos Santos (10 anni) e i cugini Francesco e Giacinta Marto (9 e 7 anni), dopo aver partecipato alla Messa nella parrocchia di Fatima portano al pascolo le loro pecore sul pendio della Cova da Iria. All’udire la campana dell’Angelus recitano il Rosario, come era loro consuetudine, poi mentre giocano vengono spaventati da un bagliore improvviso. Scambiandolo per un fulmine e temendo l’arrivo di un temporale, si avviano sulla strada del ritorno per portare il gregge al riparo. A fermarli, poco dopo, un nuovo bagliore e davanti a loro, su un leccio, una bella Signora vestita di bianco, sfolgorante di luce. “Sono venuta a chiedervi – dice loro – di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e cosa voglio”. La Signora indossa un abito ornato di fregi dorati, con un cordone d’oro come cintura, un mantello candido e in mano un rosario dai grani bianchi. A parlarle è Lucia; Giacinta ascolta la conversazione mentre Francesco non ode nulla. “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?” domanda Maria. “Sì, vogliamo”, risponde Lucia. E ancora Maria: “Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto”.

Le apparizioni nella Cova da Iria

Lucia intima ai cugini di non raccontare l’accaduto, “nessuno ci crederebbe”, spiega. Ma Giacinta, per paura di subire una punizione per aver ricondotto dal pascolo le pecore anzitempo, racconta tutto alla madre che non le crede. Lucia, Francesco e Giacinta vengono rimproverati e sgridati. Ma la notizia si diffonde e all’appuntamento del 13 giugno, con i tre bambini, si raccoglie una piccola folla. Maria chiede di pregare tanto e a Lucia di imparare a leggere e a scrivere per trasmettere i suoi messaggi. Alla terza apparizione si radunano duemila persone che lasciano alla Cova da Iria offerte in denaro. Ai pastorelli la Madonna rinnova l’invito di presentarsi ogni 13 del mese nello stesso luogo, esorta ancora a pregare per l’umanità e mostra loro l’inferno. Lucia, Francesco e Giacinta vengono derisi dagli increduli, il parroco dubita della veridicità dei loro racconti e il sindaco della municipalità di Villa Nova de Ourém, sotto cui ricade Fatima, cerca di farli ritrattare. Il 13 agosto, trattenuti in carcere, non possono raggiungere la Cova da Iria, ma Maria appare loro inaspettatamente il 19 agosto, mentre pascolano il gregge a Valinhos, a poca distanza da Aljustrel. Lucia chiede cosa farne delle offerte dei fedeli lasciate alla Cova da Iria, le viene risposto di far costruire proprio lì una cappella. L’apparizione si ripete puntualmente anche il 13 settembre e per l’ultimo appuntamento Maria promette un prodigio perché tutti credano.

“Sono la Madonna del Rosario”

È una giornata fredda e grigia il 13 ottobre, la pioggia sferza 70 mila persone, tra cui giornalisti, fotografi e stampa internazionale. “Sono la Madonna del Rosario” rivela la Signora a Lucia, Francesco e Giacinta, mentre continua a piovere. Dopo l’apparizione il miracolo promesso: la danza del sole. L’astro può essere fissato senza alcuna difficoltà, assume diversi colori, gira su se stesso e sembra precipitare sulla terra. E quando l’evento straordinario cessa, gli abiti della gente, fino a poco prima zuppi di pioggia, sono perfettamente asciutti. Soltanto 13 anni dopo, il 13 ottobre del 1930, l’autorità ecclesiastica dichiara le apparizioni “degne di fede” e autorizza il culto alla Madonna di Fatima. Francesco muore il 4 aprile del 1919, Giacinta il 20 febbraio del 1920. Lucia il 17 giugno del 1921 fa il suo ingresso fra le religiose di S. Dorotea. Dopo più di 10 anni dai voti perpetui sceglie di entrare nel monastero carmelitano di Coimbra. Muore il 13 febbraio del 2005, all’età di 97 anni. Francesco e Giacinta vengono beatificati il 13 maggio del 2000 da Giovanni Paolo II e canonizzati da Papa Francesco il 13 maggio del 2017.

(fonte testo: Vatican News)



"Sono io come il Cireneo che tornava dal lavoro, affaticato, ma ha avuto la buona volontà di aiutare il Signore a portare la croce? (…) 
Sono io come quelle donne coraggiose, e come la mamma di Gesù, che erano lì, soffrivano in silenzio? 
Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Gesù con amore, per dargli sepoltura? 
Sono io come queste due Marie che rimangono alla porta del Sepolcro, piangendo, pregando?"

– Papa Francesco - 
 Domenica delle Palme, 13 Aprile 2014


Vergine Maria, che sei invocata
con il titolo di Madonna della salute
perchè in ogni tempo hai lenito
le umane infermità, ottieni a me e ai
miei cari la grazia della salute
e la forza di sopportare le sofferenze
della vita in unione a quelle di Cristo Redentore.

Ave,o Maria.

Vergine Maria, che sai risanare non solo
le infermità del corpo ma anche quelle
dello spirito, ottieni a me e ai miei cari
la grazia di essere liberi dal peccato
e da ogni male e di corrispondere sempre
all'amore di Dio.

Ave,o Maria.

Vergine Maria, madre della salute, ottieni
dal Signore per me e per i miei cari la
grazia della salvezza e fa'che possiamo
giungere a godere con te la beatitudine del cielo.

Ave,o Maria.

Prega per noi, Santa Maria, salute degli infermi.
Perchè siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro,
di godere sempre la salute del corpo
e dello spirito e,
per la gloriosa intercessione
di Maria Santissima sempre Vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci
alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.


Santa Maria a te affidiamo le persone che amiamo. 



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