giovedì 17 agosto 2017

La sciabola e l'aratro ...... - Charles Péguy

“Non occorre che un acciarino per bruciare una fattoria. 
Occorrono, sono occorsi degli anni per costruirla. 
Non è difficile; non ci vuole molto. 
Ci vogliono mesi e mesi, c’è voluto lavoro e ancora lavoro per far crescere una messe. 
E non ci vuole che un acciarino per dar fuoco ad una messe. 
Ci vogliono anni e anni per far crescere un uomo, c’è voluto pane ed ancora pane per nutrirlo, e lavoro e lavoro e lavori e lavori di ogni  genere. 
E basta un colpo per uccidere un uomo. 
Un colpo di sciabola e la cosa è fatta. 
Per fare un buon cristiano occorre che l’aratro abbia lavorato per venti anni. Per disfare un cristiano occorre che la sciabola lavori un minuto. 
E’ nel genere dell’aratro lavorare per vent’anni. 
E’ nel genere della sciabola lavorare un minuto; e di fare di più, di essere la più forte. 
Di farla finita. Allora noi saremo sempre i meno forti. 
Andremo sempre meno veloci, ne faremo sempre di meno. 
Loro sono il partito di quelli che demoliscono. 
Noi siamo il partito di quelli che costruiscono.”

- Charles Péguy -
Da "Il mistero della carità di Giovanna d’Arco"  



L’acciarino può distruggere la fattoria. La sciabola può uccidere l’uomo. 
Ma nessuno dei due può distruggere la memoria. 
L’esempio, il messaggio che c’era rimane ed anzi paradossalmente acquista maggiore forza.
Come la volpe che guardando l’ondeggiare delle spighe di grano dorate mosse dal vento, aveva memoria del suo amico, il piccolo principe dai capelli biondi.
La forza della memoria supera il tempo e lo spazio, rimane impressa nel cuore e rilancia la vita nel paradosso della morte.

- Charles Péguy -
Da "Il mistero della carità di Giovanna d’Arco"  



    
“Ci vogliono anni ed anni per costruire un buon cristiano…pane e pane, e lavoro e lavori…” un lavoro attento e paziente come quello del contadino che getta il seme ed attende il tempo della raccolta, che cura la terra ed aspetta “il miracolo”, senza fretta, con pazienza, animati dalla Speranza cristiana che è la certezza della vittoria della Vita sulla morte.




«Era stato un buon operaio
Un buon carpentiere.
Come era stato un buon figlio.
Un buon figlio per sua madre Maria.
      Un bambino molto buono.
molto docile.
Molto sottomesso.
Molto obbediente a suo padre e a sua madre.
Un bambino.
Come tutti i genitori vorrebbero averne.
Un buon figlio per suo padre Giuseppe.
Per il suo padre putativo Giuseppe.
   Il vecchio carpentiere
   Il maestro carpentiere.
Come era stato un buon figlio anche per suo padre.
Per il suo padre che sei nei cieli.
Come era stato un buon compagno per i suoi piccoli compagni.
Un buon compagno di scuola.
Un buon compagno di giochi.
Un buon camerata di gioco.
Un buon camerata d’officina.
Un buon camerata carpentiere.
Tra tutti gli altri camerati.
Carpentieri.
Come era stato un buon povero.
Come era stato un buon cittadino.
Era stato un buon figlio per suo padre e sua madre.
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.
La sua predicazione.
Un buon figlio per sua madre Maria,
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione
Un buon figlio per suo padre Giuseppe.
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.
Insomma tutto era andato bene.
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.
Era generalmente amato.
Tutti gli volevano bene.
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.
I camerati, gli amici, i compagni, le autorità,
I cittadini,
Il padre e la madre
Trovavano che andava tutto bene.
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione
I camerati trovavano che era un buon camerata.
Gli amici un buon amico.
I compagni un buon compagno.
Alla mano.
I cittadini trovavano che era un buon cittadino.
Gli eguali un buon eguale.
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.
I  I cittadini trovavano che era un buon cittadino.
Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.
Fino al giorno in cui s’era rivelato come un altro cittadino.
Come il fondatore, come il cittadino di un’altra città.
Perché era della Città celeste.
E della Città eterna.
Le autorità trovavano che andava tutto bene.
Fino ai giorno in cui aveva cominciato la sua missione.
Le autorità trovavano che era un uomo d’ordine.
Un giovane posato.
Un giovane tranquillo.
Un giovane ordinato.
Comodo da governare.
E che dava a Cesare ciò che è di Cesare.
Fino al giorno in cui aveva cominciato il disordine.
Introdotto il disordine,
Il più grande disordine che ci sia stato nel mondo.
Che ci sia mai stato nel mondo
Il più grande ordine che ci sia stato nel mondo.
Il solo ordine.
Che ci sia mai stato nel mondo.
Fino al giorno in cui si era disturbato.
E disturbandosi aveva disturbato il mondo.
Fino al giorno in cui si rivelò
   Il solo Governo del mondo.
   Il Padrone del mondo.
   Il solo Padrone del mondo.
E in cui apparve a tutti.
In cui gli eguali videro bene.
Che egli non aveva nessun eguale.
Allora il mondo cominciò a trovare che egli era troppo grande.
E a dargli noie.
E fino al giorno in cui incominciò a rendere a Dio quello che è di Dio».


- Charles Péguy -




Buona giornata a tutti. :-)








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