mercoledì 10 settembre 2014

da “La lettera” in Oceano Mare - Alessandro Barrico

Caro Andrè, 
mio amato amore di mille anni fa, la bambina che ti ha dato questa lettera si chiama Dira. Le ho detto di fartela leggere, appena arrivato alla locanda, prima di lasciarti salire da me. Fino all'ultima riga. Non cercare di mentirle. Con quella bambina non si può mentire. 
Siediti, allora. E ascoltami.
Non so come hai fatto a trovarmi. Questo è un posto che quasi non esiste. E se chiedi della locanda Almayer, la gente ti guarda sorpresa, e non sa. 
Se mio marito cercava un angolo di mondo irraggiungibile, per la mia guarigione, l'ha trovato. Dio sa come hai fatto a trovarlo anche tu.
Ho ricevuto le tue lettere, e non è stato facile leggerle. Si riaprono con dolore le ferite del ricordo. Se io avessi continuato, qui, a desiderarti e ad aspettarti, quelle lettere sarebbero state abbagliante felicità. Ma questo è un posto strano. La realtà sfuma e tutto diventa memoria. Perfino tu, a poco a poco, hai cessato di essere un desiderio e sei diventato un ricordo. Mi sono arrivate le tue lettere come messaggi sopravvissuti a un mondo che non esiste più. 
Io ti ho amato, Andrè, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. 
Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.
Poi sono arrivata qui. E questo non è facile da spiegare. Mio marito pensava fosse un posto dove guarire. Ma guarire è una parola troppo piccola per ciò che succede qui. E' semplice. Questo è un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei ti scivola addosso, a poco a poco. E te lo lasci dietro, passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive un solo giorno, sempre quello. Il presente sparisce e tu diventi memoria. Sgusci via da tutto, paure, sentimenti, desideri: li custodisci, come abiti smessi, nell'armadio di una sconosciuta saggezza, e di un'insperata pace. 
Riesci a capirmi? Riesci a capire come tutto questo - sia bello?Credimi, non è un modo, solo più lieve, di morire. Non mi sono mai sentita più viva di adesso. Ma è diverso. Quel che io sono, è ormai successo: e qui, e ora, vive in me come un passo in un'orma, come un suono in un'eco, e come un enigma nella sua risposta. Non muore, questo no. Scivola dall'altra parte della vita. 
Con una leggerezza che sembra una danza.
E' un modo di perdere tutto, per tutto trovare.
Se riesci a capire tutto questo, mi crederai quando ti dico che mi è impossibile pensare al futuro. Il futuro è un'idea che si è staccata da me. Non è importante. Non significa più nulla. Non ho più occhi per vederlo. Ne parli così spesso, nelle tue lettere. Io faccio fatica a ricordarmi cosa vuol dire. Futuro. Il mio, è già tutto qui, e adesso. Il mio sarà la quiete di un tempo immobile, che collezionerà istanti da posare uno sull'altro, come se fossero uno solo. 
Da qui alla mia morte, ci sarà quell'istante, e basta.
Io non ti seguirò, Andrè. Non mi ricostruirò nessuna vita, perché ho appena imparato ad essere la dimora di quella che è stata la mia. E mi piace. 
Non voglio altro. Le capisco, le tue isole lontane, e capisco i tuoi sogni, i tuoi progetti. Ma non esiste più una strada che mi potrebbe portare laggiù. 
E non potrai inventarla tu, per me, su una terra che non c'è. Perdonami, mio amato amore, ma non sarà mio, il tuo futuro.
C'è un uomo, in questa locanda, che ha un buffo nome e che studia dove finisce il mare. In questi giorni, mentre ti aspettavo, gli ho raccontato di noi e di come avessi paura del tuo arrivo e insieme voglia che tu arrivassi. E' un uomo buono e paziente. Mi stava ad ascoltare. E un giorno mi ha detto: "Scrivetegli". Lui dice che scrivere a qualcuno è l'unico modo di aspettarlo senza farsi del male. E io ti ho scritto. Tutto quello che ho dentro di me l'ho messo in questa lettera. 
Lui dice, l'uomo col nome buffo, che tu capirai. Dice che la leggerai, poi uscirai sulla spiaggia e camminando sulla riva del mare ripenserai a tutto, e capirai. Durerà un'ora o un giorno, non importa. Ma alla fine tornerai alla locanda. Lui dice che salirai le scale, aprirai la mia porta e senza dirmi nulla mi prenderai tra le braccia e mi bacerai.
Lo so che sembra sciocco. Ma mi piacerebbe succedesse davvero. 
E' un bel modo di perdersi, perdersi uno nelle braccia dell'altra.
Niente potrà rubarmi il ricordo di quando, con tutta me stessa, ero la...
Tua Ann



- Alessandro Baricco -

da “La lettera” in Oceano Mare



Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. 
Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente. 
Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. 
È come se non fosse mai passato nessuno. E come se noi non fossimo mai esistiti. Se c’è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. 
Non è più terra, non è ancora mare. 
Non è vita falsa, non è vita vera. 
É tempo. Tempo che passa. E basta. 
Sarebbe un rifugio perfetto. Invisibili a qualsiasi nemico.

- Alessandro Baricco -
da Oceano Mare






Volevo dire che io la voglio, la vita,
farei qualsiasi cosa per poter averla,
tutta quella che c'è, tanta da impazzirne,
non importa, posso anche impazzire ma
la vita quella non voglio perdermela, io
la voglio, davvero, dovesse anche fare
un male da morire è vivere che voglio.


- Alessandro Baricco - 

da Oceano mare



Per quanto uno si sforzi di vivere una sola vita, 
gli altri ce ne vedranno dentro altre mille, 
e questa è la ragione per cui non si riesce a evitare di farsi male.

- Alessandro Baricco -





La sera, come tutte le sere, venne la sera. 
Non c'è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia a nessuno. Succede e basta. Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. 
Magari era stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. 
Arriva e lo spegne. Amen. 
Così anche quella sera, come tutte le sere, venne sera. 


Buona giornata a tutti  :-)

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