domenica 23 dicembre 2012

Lettera di Don Tonino Bello ai giovani disoccupati -


Carissimi,

lo so che di tempo ne avete da vendere...

Sono decenni che venite sottoposti ad analisi puntigliose, senza che se ne ricavi gran che. E sulla vostra pelle sono visibili i lividi lasciati da infiniti prelievi, senza che ancora si profili la più pallida ipotesi di terapia per quel male oscuro che si chiama disoccupazione. Non c'è che dire: le prospettive non sono proprio tali da tenervi su di morale. E mi sento demoralizzato anch'io. Tantissimo...

Quanta tristezza! Ma perché vi scrivo?

Sostanzialmente per tre motivi.

Anzitutto per dare spessore alle vostre speranze. Coraggio! Un giorno o l'altro le cose cambieranno. Sono in tanti a pensare che non potranno andare avanti così per molto tempo... Ma è indispensabile che la solidarietà reciproca la viviate prima voi, al punto da anteporla perfino alla vostra riuscita personale. Guardatevi dall'insidia di chi, sfruttando gli istinti di sopravvivenza, cerca di tenervi separati nelle rivendicazioni, magari con contentini a macchie di leopardo. E tenetevi lontani dalla logica del “si salvi chi può”, o “dell'ognuno per sè e Dio per tutti”. La quale logica, anche se vi dà l'apparenza del successo immediato, si ritorcerà domani sui vostri figli... 

La seconda cosa che voglio dirvi è questa: non vendetevi a nessuno. Anche a costo di morire di fame. Resistete tenacemente alle lusinghe di chi pensa di manipolarvi il cervello comprandovi con quattro soldi. Attenzione, perché di questi osceni tentativi di compravendita morale ce ne sono in giro parecchi. Anzi, alle vostre spalle c'è tutta un'orchestrazione di sfruttatori del disagio che vogliono ridurvi a «zona denuclearizzata». Ad automi, cioè, espropriati di quell'intimo nucleo di libertà da cui si misura la grandezza irripetibile di ogni uomo...

E infine voglio dire una cosa di cui forse solo i credenti potranno capire il paradosso. La vostra condizione, nonostante il vuoto pauroso delle tasche, vi conferisce un enorme potere d'acquisto sui mercati generali della redenzione...

Con voi, titolari della beatitudine che assicura sovrumani appagamenti a chi ha fame e sete della giustizia, la Chiesa oggi promette di essere solidale affinché sulla steppa della vostra desolazione maturino presto frutti di libertà.

Vostro + don Tonino, Vescovo



La preghiera
non è accendere una candela
e lasciarla bruciare davanti al Signore,
sperando che il fuoco ed il fumo
commuovano il Signore.
La vera preghiera
è che io diventi una candela
che si consuma lentamente
davanti a Lui sul lavoro,
tra gli amici, nel silenzio.


Non fidatevi dei cristiani “autentici” che non incidono la crosta della civiltà. Fidatevi dei cristiani “autentici sovversivi” come san Francesco d’Assisi che ai soldati schierati per le crociate sconsigliava di partire.
Il cristiano autentico è sempre un sovversivo.
Uno che va contro corrente non per posa ma perché sa che il Vangelo non è omologabile alla mentalità corrente.
+ don Tonino Bello



Quando i potenti non vanno d’accordo, ci vanno di mezzo i poveri.
- Fedro -



Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it






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